Giochi sul Nostro Podcast – Nostalgia di Essen …

scritto da Fabio (Pinco11) – Audio di Fabio e Federico

Rieccoci, a pochi giorni di distanza dall’ultima uscita del podcast, con una nuova puntata delle nostre divagazioni verbali sul mondo dei boardgames: come vi avevo promesso cercheremo di mantenere una periodicità più fissa rispetto al passato, puntando su di una media settimanale.
Oggi vi proponiamo più che altro una sorta di chiacchierata fatta da due reduci di Essen, un pochetto nostalgici della fiera e delle giornate di gioco a 360° che quell’evento offre, sentendoci entrambi molto vicini ai protagonisti di uno spot uscito tempo fa, nel quale degli ex crocieristi erano a casa, un pochetto mesti, a ripensare ai giorni della vacanza.
Premetto che la qualità audio stavolta, soprattutto all’inizio (poi migliora un attimo), è meno buona del solito e ci scusiamo, ma avevamo provato un nuovo metodo di registrazione (bocciato!).
Quanto ai contenuti del discorso, che diventa una specie di carrellata virtuale sui giochi che ci hanno maggiormente colpiti durante i giorni dello Spiel, i titoli che citiamo sono davvero tanti, per cui mi limito, nello spazio ‘link’ agli articoli che di solito precede le puntate, a citare alcuni dei titoli di maggior rilievo.
Eccovi quindi il rimando all’articolo su Kakerlakak, gioco per bambini che sta riscuotendo un grande successo quest’anno e di seguito quelli all’anteprima di Russian Railroad, cinghialotto gestionale, nonchè alle prime impressioni su Spyrium.
Ecco poi l’articolo scritto su CV dal nostro entusiasta Federico, che lo ha acquistato a metà partita, nonché quello su Via Appia, che ci ha un attimo delusi. Passo poi ad Handler der Karibik, del quale ci ha scritto Bernapapà e a Cafè Melange, sempre preda di Federico.
Chiudo poi con Krosmaster, del quale ho scritto giusto pochi giorni fa e con il davvero poco noto Sagario, per il quale rinvio alla sua pagina BGG, in attesa di scriverci, magari, qualcosa sopra anche da noi.

Vabbè, passiamo ai file audio per ascoltare il podcast!!

Ecco il primo mirror

Qui il secondo link che potete cliccare per andare al file audio

Ed ecco il terzo … 😉

Di seguito invece la classica barra per l’ascolto diretto




A voi, invece, essenauti o no, quali titoli di Essen hanno colpito maggiormente la fantasia?

Provati ad Essen: i filler

scritto da Bernapapà

Anche quest’anno ho avuto il piacere di andare ad Essen con Fabio (Pinco11), in una 4 giorni veramente esaltante! Abbiamo provato un sacco di cose, dai filler ai cinghiali, passando anche per qualche family, dove, però, non abbiamo trovato granché. In questa breve carrellata vi parlerò dei filler che abbiamo provato, cercando di essere il più sintetico possibile, per descriverveli tutti in poche parole.
 Ecco la lista: I Know; Going going, GONE; Continental Express; Zen Garden; Wooolf!; Kumbu; Cappuccino; Kenya; Ugo; Longhorn; Ring-o Flamingo; Handler Karibik; AttrAction; Cuatro; Skull and Roses.

Partiamo con il primissimo gioco: I Know (o come diavolo si chiama: non l’ho ritrovato nemmeno su BGG). Ad essere sinceri ci siamo seduti al tavolo solo perché il tavolo era libero e la presentatrice carina.
Figuratevi che si tratta di un guess game… in tedesco! Si, certo, le domande ce le ha fatte in inglese, ma alcuni argomenti erano un po’ prettamente teutonici! L’idea è che si gira su 4 aree di interesse: sport, geografia, spettacolo e attualità.
Ogni giocatore tenta di trovare la riposta esatta utilizzando 1, 2 o 3 domande: inoltre si deve puntare preventivamente sulla correttezza o meno delle risposte che daranno gli altri giocatori. Insomma una vera chiavica!

Invece Going, going, GONE di Scott Nicholson per Stronghold Games ha un suo perché. Si tratta di un party game in cui ognuno deve collezionare set di carte (6 nazioni diverse per 6 oggetti diversi) accaparrandosele in una riffa che si effettua in questo modo.
Ognuno ha una ventina di cubetti, ed al centro del tavolo si trovano 5 scodelle affiancate. Vengono scoperte 7 carte (una per scodella, con due raddoppi per le scodelle più esterne) e, in un tempo di 10 “secondi” scanditi a piacimento dal battitore, si riempiono le scodelle con i propri cubetti. Allo scadere dello 0 un cartone viene violentemente posato sulle scodelle in modo da chiudere la riffa istantaneamente. Chi ha messo più cubetti nella scodella si aggiudica la/le carta/e, perdendo i propri cubetti; gli altri si riprendono i propri cubetti. Set di carte uguali permettono di ricomprare i cubetti. Alla fine del giro dei battitori, chi ha più cubetti vince (ovviamente vendendo prima le carte). Idea molto bella: realizzazione non un granché (si poteva far di meglio con le carte). Il bello è che il gioco è completamente riproducibile a casa!

Di Continental Express, di Charles Chevallier, per Bombyx, colpisce la produzione: scatola metallica e carte magnificamente disegnate e di materiale superlativo. Peccato che la meccanica ricordi un po’ Fotosafari!
Lo scopo del gioco è collezionare set di vagoni definiti nelle carte obiettivo comuni; le carte le si pescano da tre mazzi di cui si scoprono tre carte: la prima è gratuita, la seconda costa 1 e la terza 2. A turno si pescano queste carte che possono essere treni, soldi o facilities. Il primo che raggiunge un tot di punti (gli obiettivi sono differenziati) ha vinto. Tanto belli i materiali, quanto bruttino il gioco!

Zen Garden, di Jean Vanaise per Mayfair, è un gioco di piazzamento tessere: ognuno riceve un obiettivo segreto, che consiste nel dover formare determinate figure geometriche con le tessere dello stesso tipo: se la figura creata è inoltre del tipo “raccomandato”, si prendono punti in più.
Ad ogni turno si pesca una tessera e la si piazza: esistono anche tessere jolly, che possono essere utilizzare per terminare la figura obiettivo, ma il loro utilizzo fa guadagnare meno punti.
I materiali sono molto semplici e lineari, in perfetto stile Zen: le meccaniche sono astrattissime, ed in definitiva niente di nuovo, ma abbastanza piacevole da giocare.

Wooolf! di Bono Light per Smiling Monster (Al lupo al lupo) l’abbiamo provato perché era entrato momentaneamente nella classifica FairPlay. E’ un gioco di deduzione dei ruoli assegnati, ad ambientazione lupesca. Ad ognuno vengono assegnate 2 carte con due personaggi: si è obbligati a personificare il personaggio con il numero più elevato. I possibili personaggi sono: la pecora (1), il cane (2),  il monello (3), il cacciatore (4) ed il lupo (5). Su ogni carta personaggio, oltre al personaggio stesso e al numero, è presente un riquadro, che può contenere il personaggio stesso oppure un punto interrogativo.

La pecora deve indovinare chi è il cane e chi è il cacciatore; il cane deve individuare il lupo ed il cacciatore; il cacciatore deve scoprire chi è il cane e chi è il lupo; il monello deve identificare il lupo e la pecora, mentre il lupo deve solo scoprire la pecora. Le azioni possibili sono 3: guardare una carta dell’avversario, indicando agli altri, tramite un talloncino, quello che ha visto nel riquadro della carta (quindi eventualmente il ?): l’unico che può mentire è il monello, che può dire di aver visto il lupo anche se non è vero (è il famoso ragazzaccio che grida sempre al lupo al lupo…). La seconda azione permette di chiedere, tramite carte, informazioni sul personaggio (tipo: hai una pecora fra le carte,oppure sei uno tra il cacciatore, il monello e il lupo). La terza azione è ipotizzare i personaggi dei propri obiettivi, utilizzando una simpatico meccanismo a ruota a due cerchi. Chi ha indovinato i due personaggi (è possibile dire anche non che non sono presenti al tavolo) prende punti, che si raddoppiano se si è tra i primi ad effettuare le “accuse”.
Il gioco è sostanzialmente un deduttivo alla Cluedo: simpatico, quindi, anche se la realizzazione, bella, ha fatto lievitare il prezzo… bel gioco ma forse 20 eurini la meccanica non li vale…

Kumbu (di Meis/Merkx per Rielekst) è un  Perudo con le carte. Gioco semplice che adotta le identiche meccaniche di Perudo: le carte sono numerate e double-face, con numeri diversi sulle facce. Ad ognuno viene distribuito un certo numero di carte – 5 mi sembra – che sono visibili a tutti solo da un lato. Poi si inizia a puntare dicendo: sul tavolo (fra scoperte e coperte) ci sono tre 4: a quel punto si può rilanciare alzando la posta (tipi ci sono quattro 4, oppure ci sono tre 5), oppure si può non credere al banditore e si scoprono tutte le carte: i vincenti prendono una carta in più, mentre i perdenti ne perdono una, fino a quando tutti, tranne uno, hanno perso tutte le carte. Se vi piace Perudo potrebbe essere una “variante” interessante.

Cappuccino (di Charles Chevalier per Matagot) è formato da 48 bicchieri esagonali in 4 differenti sfumature (dal beige al marrone scuro): gioco astrattissimo dalla meccanica veramente semplice: in pratica una dama senza scacchiera: i bicchieri sono tutti capovolti e accostati. A turno, usando il proprio colore, l’unica mossa possibile è mangiare sia un propria pedina che quella di un avversario: mangiare significa sovrapporre la propria all’altra: in questo modo ho una dama da due, e se mangio un’altra pedina diventa una dama da tre. L’unco vincolo è che posso mangiare solo pedine o dame limitrofe di un’altezza al massimo pari alla mia. Alla fine i giocatori sovrappongono tutte le proprie dame e chi ha la dama più alta è il vincitore. I materiali sono veramente belli (plastica spessa ed un po’ gommosa), ma la cosa geniale è veramente l’idea: è riproducibile anche con i bicchieri di carta (o le coppette del gelato) di colore differente: provatelo, non è affatto male.

Di Ugo e Kenia vi parlerà Nero in maniera approfondita (è lui lo sponsor di quei giochi!)

Avete mai giocato al luna park a tirare gli anelli attorno al collo delle paperelle? Ecco la versione casalinga: Ring-o Flamingo (Ravensburger): gioco coloratissimo per bambini, dove sulla scatola vengono piazzati 7 pellicani rosa e due coccodrilli in piedi. Ad ognuno è distribuita una barca di plastica ed un certo numero di anelli colorati: la barca contiene un dente per poter lanciare gli anelli facendo leva sul dente (non è ammesso il lancio libero): chi riesce a mettere a segno il maggior numero di anelli è il vincitore.

Die Handler von Karibik merita una recensione a se, che leggerete a breve.

AttrAction (Glickman per R&R Games) è costituito in pratica da un insieme di pietre metalliche calamitate, a forma vagamente ovoidale, ma con due lati piatti. Più che un gioco è tutti i giochi che posso fare con quel materiale. Noi abbiamo provato semplicemente il gioco di sparpagliare i pezzi sul tavolo e lanciare la propria pietra, provocando delle aggregazioni automatiche: il guadagno è l’aggregazione più grande formatasi. Si continua così, finché non si esauriscono le pietre sul tavolo: chi ne detiene il maggior numero è il vincitore! Essendo un gioco di giochi, le possibilità di sbizzarrirsi sono molte, per chi piacciono i giochi “fisici”.

L’ultimo gioco provato in fiera è stato Cuatro (Jurgen Grunau per Noris): il poker con i dadi, che si risolve con un piazzamento di casette su tabellone. Il primo che fa tris ha vinto. Il tabellone è suddiviso in celle, e ad ogni cella è associata una risultato del lancio dei 5 dadi a disposizione: scala, dice (5 numeri uguali), poker, full, tris e doppia coppia. E’ possibile rilanciare i dadi fino a 3 volte. Sulla base del risultati finale, si piazza una casetta, su una casella libera, oppure su una casella occupata dall’avversario (è possibile sempre utilizzare un risultato inferiore a quello ottenuto). Il primo che mette tre casette in fila ha vinto. Carino ma niente di nuovo.

Terminiamo con un simpatico gioco provato all’aeroporto sulla strada del ritorno, grazie ai simpatici amici della Tana di Bologna. Si tratta di Skull and Roses (di Hervè Marly per Granna), ovvero un gioco di bluff fatto con i sottoboccali. Il materiale è rappresentato da 24 dischi di cartone (tipo proprio quelli dei sottoboccali) divisi in 6 colori e disegni diversi (quindi 4 a giocatore), più sei basi quadrate che hanno il solo scopo di contare le scommesse vinte. Sul lato nascosto dei dischi abbiamo rappresentato in un disco un teschio e negli altri tre una rosa. Si tratta di un gioco di bluff: tutti giocano al buio un disco: poi  a turno si giocano altri dischi, finché qualcuno non inizia a scommettere, dicendo, ad esempio, che scoprirà 3 rose: i giocatori seguenti possono passare o alzare la posta (puntando, ad esempio, su 4 rose). Quando tutti hanno passato, il chiamante comincia a girare dischetti partendo da quello in cima alla propria pila, e proseguendo come vuole (dalla propria o da quelle degli altri). Si ferma se trova un teschio (e perde) o se scopre il numero di rose che aveva dichiarato: in questo caso, vince la scommessa; se invece perde, deve dare via uno dei suoi dischetti: se li perde tutti, esce dal gioco. Il primo che vince due scommesse è il vincitore. Devo dire che questo gioco, per gli amanti del genere, è veramente bello! Intrigante ed interessante nell’aspetto psicologico e di rischio. Ovviamente anche questo è riproducibile a casa con qualsiasi materiale (o recuperando sottoboccali, oppure anche con le carte). C’è da dire, però, che l materiale è carino assai: in somma, un bel giochino!

Concludendo, devo dire che anche i filler sono stati all’altezza, chi più chi meno, della bella esperienza ludica trascorsa!

— Immagini tratte dai siti delle rispettive case e/o da manuali o dalla fonte citata nell’articolo. I diritti sui giochi citati spettano ai rispettivi autori ed editori. Le immagini saranno rimosse su semplice richiesta ove non ne sia gradita la messa online qui.

Essen 2013 Reportage

scritto da Fabio (Pinco11)
Il desiderio sarebbe stato di far uscire questo articolo già lunedì, ma quel briciolo di lucidità (?!) che mi restava la notte di domenica al rientro da Essen mi ha consentito giusto di rientrare a casa e buttarmi sul letto.

Allora, la fiera è finita e con essa l’orgia di gente (sento ancora il brusio della folla nelle orecchie) e di titoli visti (ne abbiamo provati, giocandoli interamente, più di trenta!!) e giocati furiosamente nella tre giorni (da giovedì a pranzo a domenica a pranzo) di visita ed ora sono qui a tirare le somme, ringraziando prima di tutto i fedeli lettori che ci hanno seguiti numerosissimi negli aggiornamenti quotidiani che con fatica abbiamo messo online ogni mattina tra venerdì e domenica.

.. giochi sul nostro pavimento .. 😉
Allora, prima di tutto la location, perchè quest’anno la fiera quest’anno si è trasferita, non di posto, ma di padiglioni, per cui c’era da capire come la cosa avrebbe influito: lo spazio complessivo è rimasto più o meno quello, ma essendo distribuito su solo tre padiglioni invece dei numerosi di prima, il flusso di gente è stato più ‘razionale’ e la sistemazione degli stand dava l’impressione di essere meglio organizzata. 
Quanto ai visitatori giovedì e forse venerdì mattina azzardavo che ci fosse stato un calo, ma sabato letteralmente in certi settori non ci si muoveva e nei (quest’anno relativamente pochi rispetto al solito) settori nei quali erano in vendita le pile di giochi a 3-5-10 euro c’erano file bibliche di potenziali acquirenti. Personalmente avevo imparato più o meno la disposizione precedente degli stand (ogni anno le case cercavano di confermare la locazione precedente), per cui ho un pochetto sofferto a raccapezzarmici di nuovo, ma questi sono dettagli. Sotto l’aspetto di posto e pubblico direi che le cose sono andate davvero bene!
Mac Gerdts
Amerigo / Feld
Quanto al ‘raccolto’ di titoli direi che il bilancio complessivo è, almeno per come la vedo io, più che ottimo, con un bel numero di prodotti meritevoli di attenzione, in numero tale che sono andato via dalla fiera, nella quale ho comprato comunque almeno una decina di titoli, avendone almeno altri cinque o sei di ‘prima fascia’ o vicini che avrei anche preso se avessi avuto posto ed una  vocina della coscienza (“…. ricordati il portafoglio …”) più arrendevole. In particolare ricco è risultato essere il piatto nel settore dei gestionali medi o medio – difficili, ovvero quelli che mi attirano maggiormente, così come si sono affermati diversi titolini ultraleggeri. Forse forse, tirando le somme, ciò che è mancato è, curiosamente, il genere dei gestionali per famiglie.

Una delle classifiche parziali, vicina a quella finale ..
Andiamo nel dettaglio, passando in rassegna i titoli che si sono distinti maggiormente nelle due classifiche che tradizionalmente rilevano il favore dei visitatori, ossia quelle della rivista Fairplay Magazine e di BGG. 
Ripeto (lo faccio sempre) che queste classifiche hanno un valore statistico risibile, perchè i titoli dominanti ricevono al massimo 150 voti, che rispetto ai 150.000 visitatori della fiera rappresentano il nulla, ma è un dato di fatto che i rilievi influenzano eccome il flusso della gente, perchè anche se sono pochi i votanti, c’è sempre un sacco di passaggio ai due booth perché la gente vi si reca per capire cosa valga la pena di provare.
Per prima vediamo la classifica di Fairplay Magazine (qui il loro sito):
Titoli top con almeno 40 voti su Fairplay Magazine:
Russian Railroads Hans im Glück 1,73 85
Concordia PD-Verlag 1,84 64
Die Glasstraße Feuerland-Spiele 1,91 65
Bruxelles 1893 Pearl Games 2,12 49
Kashgar Kosmos 2,13 63
Rokoko eggertspiele/Pegasus 2,15 41
Spyrium Ystari 2,21 72
Madeira What’s Your Game? 2,22 58
Love Letter Pegasus 2,24 97
UGO Playthisone 2,3 44
Amerigo Queen Games 2,35 85
Glück Auf eggertspiele 2,4 55
Yunnan Argentum 2,44 40
Guildhall Pegasus 2,48 42
Nauticus Kosmos 2,48 42
Sanssouci Ravensburger 2,61 59
Tash-Kalar:Arena of Legends Czech Games Edition 2,75 48
Russian Rairoad
Come potete vedere primeggio Russian Rairoad, della HiG, ideato dalla coppia Ohley – Orgler: io l’ho giocato ed acquistato e devo dire di condividere la valutazione, tanto che il mio voto per il titolo nella scheda di Faiplay è stato “1” (la scala è da 1 a 6, dove 1 è “ottimo” e 6 è “terribile”) ed il fatto che la media degli 85 voti espressi sia stata di 1,73 la dice lunga su quanto sia stato apprezzato. 
Bruxelles
In se si tratta di un gestione lavoratori (un’azione per uno alternandosi a girare, con un tot di trippoli ciascuno per ogni turno e nell’ambito di 6 o sette turni di gioco) di di impostazione classica, ma è un titolo che non esito a valutare come uno dei migliori in assoluto come ergonomia ed attenzione ai dettagli nella realizzazione, decisamente interattivo (ci sono molte azioni disponibili, ma una volta occupata la casella da un giocatore, nessun altro la prenderà in quel turno). Le 24 le pagine di manuale (ma ben spiegato) ed i 180 minuti a partita lo rendono un titolo adatto per gli amanti del cinghiale, anche se di modica dimensione.
A seguire abbiamo diversi dei predestinati della vigilia, ossia titoli che nel tamtam degli appassionati erano già attesi, come Bruxelles (la Pearl ha oramai un suo solido zoccolo duro di seguaci), Concordia (a lungo in vetta e reduce da un clamoroso sold out in fiera), l’accoppiata Rokoko e Gluck Auf della Eggart, nonchè Nauticus della Kosmos e Tash Kalar della CGE.
Meno scontate invece sono le affermazioni di Kashgar, della Kosmos, titolo che però era proposto solo in tedesco, con molte carte in lingua, per cui non ho potuto giocarlo, Madeira della What’s Your Game, UGO, della Playthisone e Sanssouci della Ravensburger
Sanssouci
Passando in carrellata ciò che ho avuto ancora modo di giocare Concordia è un classico Mac Gerdts, ma senza rotella e con l’uso di carte in una sorta di deck building stilizzato (rinvio comunque alle due anteprime pubblicate legate a partite di playtesting che abbiamo fatto), mentre Nauticus recupera, semplificandole, dinamiche tipiche della scelta azioni alla Puerto Rico (tutti eseguono la mossa prescelta, ma il primo giocatore riceve un bonus, qui variabile), sostituendo le piantagioni con la costruzione di navi (quindi ci sono tantissime tessere). Tash Kalaar mescola l’uso di carte ed effetti con logiche ‘scacchistiche’, mentre Gluck Auf è un gestionale molto ‘stretto’ e veloce nella tradizione di Kramer – Kiesling (pure autori di Nauticus).
UGo è invece un giochillo di carte leggero che come esperienza di gioco non si discosta molto da un gioco di carte tradizionale, riproponendo logiche da tresette (obbligo di risposta) all’interno di un mazzo di carte numerate con diversi semi. Basso il prezzo, veloce da giocare, ha colpito in fiera.
Sanssouci è invece un classico piazzamento tessere nel quale ogni giocatore costruisce il proprio giardino nella propria scheda: essenziale come dinamiche, pochissimo interattivo e veloce, ha probabilmente sfondato, in quanto incostrastato, nel settore dei titoli per famiglie, ma non mi ha colpito per nulla.
Amerigo, infine, è riuscito, nonostante una componentistica assolutamente obbrobriosa (il tabellone è una griglia che fa sembrare scenografica quella di Kingdom Builder) e la torre dei dadini è bruttissima, metà in plastica trasparente e metà in cartone, ad impressionare, per cui qualcosa questo vorrà dire. Non sono riuscito a resistere all’acquisto, per cui a breve vi sarò sapere di più …
Ho però la sensazione che i nomi stiano contando sempre maggiormente tra la gente, tanto che tra la quindicina di titoli in elenco compaiono come autori gente come Feld, Kramer (2 giochi), Kiesling (3), Chvatil, Rosenberg, Cramer, Attia che occupa senza problemi più di metà delle posizioni.
Passando alla classifica di BGG appunto in particolare, compare in essa qualche titolo (parlando ancora dei grossi nomi …) che in Fairplay è rimasto fuori, come Rampage di Bauza , gioco fracassone nel quale, nei passi di mostri, si è chiamati a far cadere palazzi costruiti utilizzando trippoli e cartoncini soffiandoci sopra, o tirando in vari modi i medesimi trippolini, A Study in Emerald, ottimo deck building made in Wallace, dotato di una forte ambientazione (età vittoriana, Cthulhu) che può far assolutamente adorare il gioco o non volerlo toccare neppure o Caverna (sempre Rosenberg).
Ottimi inoltre in essa sono i risultati degli italiani Romolo o Remo della Giochix e Steam Park della Cranio, entrambi stabilmente nella top10.
Quanto a Love Letter la trovate perchè ne è uscita la versione tedesca per la fiera e Hanabi sfrutta la scia dello Spiel des Jahres. Tra i meno noti compare anche qui un gioco di carte che ricorda ancora quelli classici, stavolta con mix tra briscola e tressette, con interessanti peculiarità nel calcolo dei punteggi: si tratta di Ebbes, di Klaus Geis, della Palatia Spiele, titolo che è brevemente comparso nella top 10 anche di Fairplay
Steam Park
Niente di memorabile e di non riproducibile, almeno in parte, con un mazzo tradizionale, ma a mio avviso più solido di Ugo (ed anche qui con un prezzo ragionevole, almeno in fiera).

TOP 20 GeekBuzz BGG:

1. Amerigo
2. Bruxelles
3. Twin Tin Bots
4. Tash Kalar
5. Romolo e Remo
6 Love Letter
7. Serpent’s Tongue
8. Hanabi
9. Steam Park
10. Glass Road
11. Concordia
12. Russian Railroad
13. A Study in Emerald
14. Ebbes
15. Mage Knight exp
16. Dark Darker Darkest
17. Nations
18. Rampage
19. Caverna
20. Gluck Auf

A Study in Emerald
Bene, fatto il mio dovere di cronaca alcune considerazioni del viaggiatore.
Prima: la fiera è una figata pazzesca (si può dire? … vabbè, l’ho detto …) ed il paradiso del giocatore
Non è solo bello perchè ci si siede a provare le novità sulle quali si è sbavato a lungo, con la consapevolezza di essere fra i primi a poterlo fare, ma anche perchè tutti quelli che giocano con te, da dovunque vengano, sono persone che si siedono perché gli piace proprio, non perché hai dovuto costringerli legandoli al tavolo. 
Yunnan
Poi ti trovi continuamente a sbattere contro degli italiani ed a scambiarti opinioni sui giochi con la tranquillità e competenza con la quale di solito al bar parli di inter, juve e milan ed ogni sera arriva poi la serata giochi ai tavoli dell’albergo (è impagabile e se prenoterete in futuro assicuratevi che il vostro albergo lo consenta!!!), quando puoi tirare fuori le scatole appena comprate e giocare fino a tardi con gli amici, con la giusta tranquillità, il tutto girando per i tavoli degli altri, per scoprire le piccole perle che acquisterai la mattina dopo in fiera. 
E’ stato così, per esempio, che ho scoperto un giochillo di carte davvero bellino, con disegni di Franx Klemens ed edito dal Museo dei giochi austriaco (di Alexander Pfister), ossia Handler der Karibik, 110 carte di concentrato di push your luck e gestionalità: a 5 euri ha vinto il premio del miglior low budget dell’evento 😉
La voglia di giocare, per altro, era alla fine della fiera tutt’altro che finita, tanto che abbiam trovato il tempo all’aereoporto, in attesa del volo, di provare ancora un paio di titoli !!
Spero di avervi trasmesso almeno in parte le mie prime sensazioni, ma nei prossimi giorni (mano a mano che gli altri scriveranno..) seguiranno altri report, con i punti di vista dei miei compagni di viaggio, nonchè una bella serie di prove su strada, anteprime e recensioni, legate a tutto ciò che abbiam visto in fiera. Il materiale c’è per tenervi occupanti sino a primavera !!!
… e ora c’è anche Lucca … 😉

-359 😉

Chiudo con qualche immagine, quasi presa a caso, tra le millemila scattate in fiera (che utilizzerò quale archivio per illustrare i futuri articoli …) …

Race Formula 90 della italiana Gotha Games

Caverna
Francis Drake
Kakerlakak (per piccoli, con lo scaraggetto a pila …)

Feuerdrachen, del nostro Magocharlie
I polacchi della G3
Carlo Rossi con le sue grotte di Castellina
Panamax, ossia uno di quelli che non sono riusciti ad essere pronti per la fiera .. 😉

Live da Essen – Domenica 27 ottobre

scritto da Fabio (Pinco11)
Ok, ufficialmente i miei dubbi sul fatto che quest anno la fiera non fosse affollata si sono fugati come neve al sole nella giornata di ieri, quando si iniziava a rimbalzare come palline tra uno stand e l altro.
La fatica cresce di pari passo con il numero dei giochi provati, che nei primi tre giorni di fiera sono stati per noi gia una trentina buona 😉
Per prima cosa, visto che questo e´´ l´ultimo aggiornamento prima del report finale (che spero di riuscire a scrivere appena al rientro mi riprendero´), vi propongo qualche rapida indicazione sui titoli che stanno raccogliendo il maggior hype tra i visitatori.

Amerigo
Parto dalla sempre solida classifica di Faiplay Magazine per riscontrare con piacere che la top ten e´´ monopolizzata (quasi) da miei preferiti. In testa vi e´ infatti Concordia del vecchio buon Mac Gerdts, da noi provato alla Play in prototipo, seguito da Russian Rairoad e da Glass Road. E´ invece  sceso di diverse posizioni Amerigo, il quale per converso occupa stabilmente le prime postazioni tra le preferenze espresse dai visitatori del booth di BGG, assieme a A Study in Emerald ed, ancora, Concordia.
A Study in Emerald
Personalmente tra i numerosi titoli provati devo dire di aver gradito particolarmente Nauticus, che si rivela essere una piacevolissima rivitazione di meccaniche di base alla Puerto Rico, nonche´ Gluck Auf entrambi della coppia Kramer – Kiesling. Divertente e´ stata anche la prova di A Study in Emerald, di Wallace, che rielabora in modo intelligente dinamiche da deck buiding, il tutto con stimolanti spruzzi di lotta tra due team opposti ed altre ideuzze mescolate (ci sono anche gli zombie …).
Sagario
Tra i piu´´ piccoli menziono sicuramente Handler der Karibik, dell´´Osterreiche Spiele Museum, sipatico giochetto di carte venduto a solo 5 euro, con carte illustrate da Franz Klemens (ideato da A. Pfister), che contiene 110 carte con meccaniche di gestionalita´´ di base ed elementi di azzardo. Parimenti meritevole di nota e´ Sagario, gioco ideato dal peruviano Martin Williams, che si propone (25 euro il prezzo, lo dico perche´´ risulta contenuto) a prima vista come una rivitazione degli scacchi, ma che inserisce dinamiche piu´ sbarazzine, che lo rendono un incrocio con l idea alla base di Ricochet Robot. Mi ripropongono di parlarvi piu´ nel dettaglio di questo titolo a breve …
Per il resto sto volteggiando da giorni intorno ad Amerigo, attratto come una falena dal fuoco. Inizialmente la orrenda realizzazione grafica mi aveva disincentivato, cosi´´ come la presenza della altrettanto poco gradevole torre dei dadi coi buchi, ma ieri le regole me le sono fatte spiegare e solo lo spazio limitato per il rientro mi ha fatto desistere dall´´acquisto … secondo voi resistero´´ sino alla fine della fiera ?
Sanssouci
Ultime notazioni sono legate ai titoli che compaiono sui tavoli (una trentina) dell´´albergo dove alloggio: c´e´ una enorme varieta´´ e tutti sono amichevoli e pronti a dispensare suggerimenti e consigli. Il problema, alla fine, e´ quello che mi sembrano tutti degli ottimisti nati e, se dovessi dare retta a loro, dovrei comprare tutto … Tra i titoli piu´´ menzionati, comunque, ricondo Caverna, Bremerhaven, Glass Road, Rokoko, Sanssouci (che pero´´, provatolo, non mi ha detto granche´´) e Love Letter (quest anno uscito in edizione tedesca).
Kakkerlakak – gioco per bimbi con lo scarafaggio (loro dicono “ape”) mobile .. 😉
Trains and Stations


Live da Essen – Sabato 26

scritto da Fabio (Pinco11)

Prosegue ininterrotta la mia non stop di giochi, cosi´come prosegue il nostro appuntamento quotidiano (spero di riuscire anche domani a scrivere!!!) di aggiornamento con i lettori rimasti a casa. Stavolta ho pensato di far cosa gradita nel prendervi per mano in una sorta di piccolo giro virtuale di una piccola fetta della fiera, attraverso una serie di immagini legate a giochi o stand che, per un motivo o per laltro, mi´hanno in qualche modo colpito.

 
Inizio con uno dei titoli che sta andando maggiormente: si tratta di Amerigo di Feld: non lo ho ancora provato, ma la grafica per nulla intrippante e la presenza incombente della torre dei dadi mi disincentivano. So pero´che non riusciro´a lungo a resistere …. Feeeeeelddddd …. Feeeellldddd… 😉
 
 
 
 
 
 
 
Eccoci con la riedizione moderna del classicissimo Hotel, divenuto ora Hotel Tycoon: mi sono un attimo distratto ed ho inquadrato solo marginalmente il gioco, ma non so se posso affermare che la cosa non sia stata voluta …
 
 
 
 
 
 
 
 
Va bene, passiamo alle cose serie: allo stand della Eggert fanno bella mostra di se due titoli dietro ai quali fanno la coda in molti, nonostante siano disponibili gia´anche in altre versioni localizzate. Si tratta dei noti Rokoko di Cramer (e altri), dotato di un tabellone davvero huge, nonche´di Gluck Auf, un gestionalozzo con un paio di ideuzze piuttosto cattivelle made in premiata ditta Kramer – Kesling. Forse non al top delle preferenze, ma di li´non si passa senza dare unßocchio per vedere se il tavolo e´libero …
 
 
Fa bella mostra di se, grazie ad una componentistica di primissimo livello, Origin di Andrea Mainini, edito da Matagot.
Non fanno invece bella mostra di loro, ma sono almeno simpatici (quante volte la avete sentita dire sta´frase ??) i ragazzi della Cranio, per cui li ritraggo nella loro gigioneggiante pienezza di loro stessi, lieti che il loro Steam Park stia raccogliendo (loro malgrado) apprezzamenti dal pubblico … 😉

Le sale si stanno riempiendo, e di conseguenza anche lo spazio vitale si riduce … chissa´che sara´nel pomeriggio !!!
 
Il fascino del fumetto ü sempre irresistibile: a giorni avremo online anche una anteprima di Corto Maltese …
Spesso per attrarre i visitatori si propongono dimostratori diversamente vestiti. Qui abbiamo Bremerhaven (dove non mi sono seduto) …
 
Qui invece la tematica ospite di Concordia, di Mac Gerdts …
Ripassiamo, prima di chiudere, invece ai tabelloni imbanditi, attraversando la Artipia …
… quindi il fracassone Rampage, di Bauza, made in Repos …
.. ed infine il coloratoso Relic Runners ..
.. ed infine uno Yunnan ..
 
Anche per oggi vi saluto, dandovi appuntamento a domani (se tutto va bene) o al rientro per un report piu´completo … AufWiedersehen … 😉
 
 
 
 
 
 
 

 
 

 


Live da Essen . Venerdi´ 25 ottobre

scritto da Fabio (Pinco11)
 
Eccomi, finalmente, dopo tanta attesa, qui ad Essen a scrivervi, per darvi al volo i primi aggiornamenti dalla fiera, con le prime impressioni a caldo e con indicazioni  su come si sta orientando la massa dei visitatori.
 
Come era lecito immaginare, anche in virtu´della assenza di blockbusters sicuri della vigilia, ancora non si determinato con chiarezza il gruppo dei titoli dominanti ed i tradizionali due stand dedicati a raccogliere le preferenze del pubblico, ovvero quello di boardgamegeek (con il suo geekbuzz) e quello della rivista Fairplay magazine, fanno fatica a fornire classifiche stabili.

 
In ogni caso, per accennare ai titoli piu´gettonati, diciamo che, come al solito vi sono grandi discrepanze tra i due rilievi, entrambi per ora frutto di un campione esiguo di votanti (per esempio, mentre vi scrivo su BGG domina Amerigo, che conta meno di trenta preferenze), ma che i titoli maggirmente sugli scudi sono su Faiplay Kashgar (Kosmos), Bruxelles (Pearl), Spyrium (Ystari), Glass Road (Feuerland) ed Atacama (Mucke), con ben piazzati, nei precedenti rilevamenti, gli italiani Madeira e Steam Park. Buoni i riscontri anche per Nauticus e Russian Rairoad.
Nella selezione di BGG invece si stanno facendo strada, oltre al gia´citato Amerigo, Twin Tin Bots, Dark Darker Darkest, Tash Kalar, ma anche il “nostro” Romolo e Remo.
Wooolf!
 
Segnali inoltre, sia per averli provati, sia per il fatto che si stanno facendo lentamente strada nel passaparola, due titoli piu´”sbarazzini”, in quanto giochi di carte, ovvero Wooolf di Bono Light, giochillo nel quale i personaggi ricoprono i ruoli di pastore, lupo, pecore, cani e via dicendo in un avvicendarsi di “indovina chi”, nonche´ CV, di Milunski (edito da Granna), che fra mille rollate di dadi e simpatiche carte a tema “sviluppo della tua vita”.
 
CV
 
 
Quanto al resto ieri la fiera mi sembrava decisamente piu´percorribile del solito, ovvero meno frequentata, ma oggi gia´le cose stanno cambiando, con i torrentelli di gente di ieri che si stanno trasformando rapidamente in fiumiciattoli agitati. Spesso negli stand si scorgono gia´i classici grupetti di persone sedute per terra a giocare e questo e´segno di un afflusso ancora significativo.
 
Che aggiungere? Che torno di la´a giocare, pronto a darvi aggiornamenti a breve sugli sviluppi del gradimento dei visitatori e su cio´che sto provando e lasciarvi a qualche immagine 😉
 
.. allegria !!!
 
Tash Kalar maxi
 
 
Via Appia