Review – Pocket Rockets

Antoine Bauza, autore di quel 7 Wonders che ha letteralmente ‘sbancato’ ad Essen 2010, è decisamente diventato il game designer del momento e quindi le varie case che lo hanno pubblicato in passato sono impegnate nel rispolverare adeguatamente i suoi titoli. In questa logica si pone la nuova edizione di Pocket Rockets, edito dalla francese Hazgaard ed ideato, appunto dal ‘nostro’ Antoine: si tratta di un gioco di carte semplice e veloce  (tempo medio per partita 20 minuti), per 2-4 giocatori, che è proposto in una elegante confezione di latta, con illustrazione in rilievo. Le meccaniche che lo contraddistinguono sono quelle del raccolta di set di carte e l’ambientazione mette i giocatori nei panni di costruttori di razzi spaziali.

Coinvolgo in questa recensione l’amico Remo, al quale passo subito la parola per introdurre a sua volta il titolo.

La Hazgaard Editions ha proposto a Norimberga una collana di tre simpatici titoli, semplici e veloci da giocare, confezionati in scatola metallica. Parliamo oggi di uno di questi, Pocket Rockets, riesumato dal 2009 e realizzato da Antoine Bauza, autore definitivamente consacrato con 7 Wonders. Pocket Rockets è un gioco di carte con l’aggiunta di qualche segnalino utile alle meccaniche di gioco, è un filler con meccaniche lineari giocabile fin dagli otto anni e per tutta la famiglia. L’impressione è che la scalabilità del gioco, da due a quattro aspiranti astronauti, sia ottima. La durata? Non più di venti minuti!

Componenti
All’interno della scatolina troviamo 54 carte, le quali raffigurano altrettante parti di razzi spaziali, divise in 15 basi, 24 parti centrali e 15 punte.

La moneta dà l’idea delle dimensioni ridotte (tascabili) del gioco

Ci sono poi 6 carte che vanno a formare la catena di montaggio, 5 carte bonus (originariamente rappresentavano una mini espansione, ora inclusa nel gioco base), nonchè, a completare il tutto, 4 trippoli (segnalini) a forma di razzo, in plastica, e 8 segnalini tondi di plastica che rappresentano il carburante.

Il manuale contenuto è multilingua, ma manca l’italiano (c’è inglese, francese, tedesco, spagnolo ed olandese): i componenti però non sono in lingua, per cui una volta capite le regole, potete prenderlo anche se non conoscete nessuna delle lingue indicate.
Regole

Sono semplici. Ad inizio partita si dispongono sul tavolo le sei carte ‘catena di montaggio’, come indicato nell’immagine da manuale e si attribuisce a ciascun giocatore un trippolo, che mette su di una casella a scelta della catena di montaggio ed una base di razzo, che è posta scoperta di fronte a se. A fianco del ‘sito di lancio’ si pongono gli otto dischetti carburante, mentre a fianco delle tre linee di montaggio e del  trasportatore si mettono tutte le altre carte, divise in quattro mazzetti, con la fronte scoperta. 

Il gioco si svolge quindi a turni, avendo ogni giocatore 4 punti azione a disposizione, da distribuirsi, nel modo che si ritiene (anche ripetendo più volte la stessa azione) tra le seguenti: 1) muovere il trippolo di una casella sulla catena, andando nella direzione indicata dalla freccia sul trasportatore ; 2) pescare una carta che si trova nel mazzo adiacente alla casella della catena di montaggio nella quale ci si trova ; 3) cambiare il senso del nastro trasportatore (se ci si è sopra) ; 4) prendere un disco carburante (se si è sopra alla base di lancio e si ha almeno un razzo completo) ; 5) scambiare una carta che si ha in mano (ponendola in cima ad un mazzo a scelta) con una a scelta presa da un (altro) mazzo ; 6) montare un pezzo che si ha in mano su di un razzo  del colore indicato dalla carta ‘ruota dentata’ sulla quale ci si trova (si noti che PRIMA si deve avere una base, poi si possono mettere eventuali pezzi centrali ed INFINE lo si può completare – ossia dopo non ci si aggiunge più niente – con una punta).
Scopo del gioco è di costruire quanti più razzi completi (composti da almeno una base ed una punta, con pezzi dello STESSO colore) possibile, tenendo conto che a fine gioco si ottengono 2 punti per ogni parte centrale di razzo completo, oltre ai punti indicati sui dischetti carburante. Si noti che diverse ‘punte’ di razzo attribuiscono dei bonus una volta poste a completare un razzo (1 punti vittoria, una mossa in più, possibilità di tenere 4 carte in mano invece che solo 3, ..). La partita termina quando è stato prelevato l’ottavo dischetto carburante. Le carte bonus consentono di compiere una azione extra e possono essere attribuite ad inizio partita ai giocatori meno esperti.

Impressioni
Pocket Rockets è un titolino semplice, pulito ed adatto ad un pubblico familiare. La confezione ed i materiali in generale sono ben realizzati ed accattivanti, a partire dalla confezione in latta (a me piacciono molto), dalle dimensioni tascabili (o quasi) e dalla piccola dimensione delle stesse carte, che consentono di utilizzarlo anche avendo a disposizione superfici limitate (quindi anche da viaggio). La grafica, sia della scatola (che richiama un poco le avventure di Jules Verne) che delle carte è gradevole.

I materiali sembrano piacevoli, adatti al target. Non sono in grado di valutare la qualità delle carte ma i disegni sembrano raggiungere lo scopo: danno un tono easy. I segnalini a forma di razzo sono simpatici ma non rifiniti nei particolari, forse su questi si poteva fare uno sforzo in più. I gettoni che indicano il carburante sembrano adatti allo scopo, senza lode e senza infamia.
Il regolamento è scaricabile dal sito della casa editrice in uno scomodo pdf che contiene tutte e cinque le lingue (manca l’italiano ma ci si può rifugiare nel francese o nell’inglese) ma senza indice; avrei preferito poter scegliere il singolo file da scaricare.

Andando alle meccaniche di gioco siamo decisamente sul basico: si raccolgono set  di carte dello stesso colore (per costruire razzi) e si ottengono punti di conseguenza. Non ci sono strategie troppo profonde da seguire, salvo pochi accorgimenti che divengono evidenti sin dalle primissime partite, per cui si tratta di un titolo decisamente adatto per un pubblico familiare, comprendente anche bambini. L’interazione è rappresentata dal portare via carte utili all’avversario o dal cambiare il verso del movimento ed il modesto numero di carte che si possono tenere in mano impedisce di elaborare strategie troppo a lungo termine: si devono prendere i pezzi giusti e piazzarli, prima di poter andare troppo in là ..

Non posso che esprimere un giudizio positivo su questo gioco. Da giocatore che non disprezza un filler leggero, per iniziare o concludere la serata, trovo che questo gioco possa essere una valida alternativa sia per giocatori navigati che per meno esperti. Da gamedesigner trovo piacevole la linearità del gioco e l’utilizzo della combinazione tra una meccanica abusata come il pesca e gioca e una meccanica che poco si trova nei giochi di carte come la gestione dei punti azione. Le strategie percorribili sono poche ma adatte al target.
Il setup permette una scalabilità ottima, infatti alcune basi dei razzi vengono distribuite già a inizio gioco in numero e colore differente in base al numero di giocatori.

Tra i pro del gioco c’è quindi sicuramente la immediata fruibilità e la possibilità di proporlo praticamente a chiunque, cosa che nel contempo, come spesso accade, costituisce il principale difetto, ossia che il titolo certo non attrarrà troppo i giocatori più esperti, che potranno ragionevolmente accantonarlo dopo un paio veloci partitelle. Quanto alla scalabilità in due si ha un controllo leggermente maggiore sulle carte in uscita, ma in realtà la possibilità di scambiare le carte nel ‘riciclatore’ rende equilibrato anche il multigiocatore: i punteggi comunque tendono a rimanere molto vicini, sintomo della difficoltà ad elaborare strategie realmente profonde.
Bella scatolina e prezzo contenuto (sotto ai 10 euro) possono invogliare all’acquisto, se non si hanno esagerate pretese sulle meccaniche di gioco.
Questo articolo, nell’ambito della collaborazione avviata con Gioconomicon, esce anche su tale sito.

— Le immagini sono tratte dal manuale o da una copia del gioco messa a disposizione dalla casa (Hazgaard), alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco e saranno rimosse su semplice richiesta. —

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