Yedo vs Lords of Waterdeep – Confronto

scritto da polloviparo.

Abbiamo già ampiamente parlato sia di Yedo (trovate un’anteprima di Fabio qui e un approfondimento di Faustoxx qui) che di Lords of Waterdeep (prova del gioco di Chrys qui, e mia dell’espansione qui), quindi oggi non voglio occuparmi dei due titoli presi singolarmente, ma voglio confrontarli.
Questo confronto è quasi inevitabile, visto che sono diversi i punti di contatto fra i due giochi.

Lords of Waterdeep, ultimamente è uno dei titoli più giocati dal mio gruppo, specie dopo l’uscita dell’espansione.


E’ stato così quasi per caso, leggendo qualche articolo in rete, che ho scoperto che Yedo era definito un “Lords of waterdeep con gli steroidi”.

Pensate forse che un affermazione del genere non sarebbe stata capace di attirare la mia attenzione?
Ho approfondito il tema e qualche giorno dopo avevo in ordine Yedo (dannata mania compulsiva da acquisto!!! 😉 )
Finalmente sono riuscito a provarlo e quindi posso raccontarvi il mio punto di vista.

Partirei proprio dalla definizione di “Lords of Waterdeep con gli steroidi” e nel verificare se sia corretta o meno.
Da un certo punto di vista potrei affermare di sì, in quanto Yedo è decisamente più complesso di Lords of Waterdeep.

Gameplay a confronto.

Entrambi sono giochi di piazzamento con delle missioni da compiere.
LoW è molto più lineare; si piazzano gli agenti nelle location fisse della plancia o sugli edifici una volta costruiti. L’azione relativa allo spazio di piazzamento viene svolta immediatamente, in aggiunta è possibile risolvere una quest.
Queste consistono generalmente nel restituire un certo numero di cubetti… (ok, ok, nell’impiegare un certo numero di avventurieri) e/o nel pagare un certo quantitativo di denaro, guadagnati con i propri agenti.

In Yedo le cose si complicano un attimino. Anzitutto oltre alla fase di piazzamento degli agenti, abbiamo una fase iniziale d’asta.
Non si tratta di un’asta particolarmente gravosa, tutti i giocatori hanno un’unica possibilità di offerta dopodichè chi ha indetto l’asta ha la possibilità di rilanciare.
La fase di piazzamento può essere effettuata sulle location della plancia principale o su delle apposite “stanze” costruite sulla propria plancia personale.
In Yedo si effettuano prima tutti i piazzamenti (tutti i giocatori piazzano un lavoratore alla volta nell’ordine di gioco), poi, sempre secondo l’ordine di gioco, i giocatori devono rimuovere un lavoratore alla volta, scegliendo se compiere l’azione associata o se completare una missione.
In questo caso le missioni non necessitano di cubetti… …. ….ehm… ovviamente volevo dire di “avventurieri”, ma richiedono che i vostri lavoratori occupino certe location e che voi rispettiate altri requisiti (possedere  un certo numero di gettoni geisha e/o un gettone benedizione, abbiate costruito certe stanze nella vostra plancia, paghiate un tot di denaro e così via).

 Lords of Waterdeep

                                                                                                         Yedo

Già da queste righe si intuisce subito come Yedo sia un gioco più difficile da padroneggiare.
In LoW il piazzamento è molto semplice, se mi interessa un cubetto bianco per completare una quest e l’edificio o gli edifici che me lo possono offrire è/sono liberi, piazzo il mio bel lavoratore sull’edificio prescelto, prendo il mio cubetto bianco e risolvo la quest.
In Yedo la pianificazione è più complessa. Non solo dovrò scegliere dove piazzare gli omini, ma anche l’ordine in cui rimuoverli e se impiegarli per l’azione o per la risoluzione di una missione.
La scelta non è sempre facile, magari desidero rimuovere per primo il lavoratore al mercato per evitare che mi acquistino l’arma che avevo puntato, ma al contempo vorrei rimuovere per primo il lavoratore al porto per non vedermi sottratte le monete sulla chiesa.
Supponiate poi che il lavoratore al mercato vi serva per compiere una missione, ma così facendo dovreste rinunciare all’arma che è lì in bella mostra… che fareste?

Entrambi i giochi utilizzano una plancia centrale ed una plancia personale per ogni giocatore.
Quest’ultima serve ad organizzare le proprie risorse e le proprie missioni, differenziando quelle da compiere, da quelle già compiute.
In LoW le quest sono pubbliche, quindi è possibile, conoscendo cosa serve agli avversari, giocare d’ostruzionismo.
In Yedo le missioni sono mantenute coperte e quindi sono segrete. Le carte vanno mostrate solo per dimostrare il soddisfacimento dei requisiti.
In LoW sono previste delle plot quest che assegnano dei vantaggi permanenti durante la partita.
In Yedo questa cosa non è prevista e gli unici vantaggi permanenti derivano dalla costruzione di determinate stanze.
In LoW l’interattività è assicurata dalle carte intrigo. Queste carte vi permettono generalmente di “infastidire” gli avversari prendendo loro delle risorse o agevolandovi in qualche modo.
Yedo ha a sua volta le sue carte “intrigo” che in questo caso si chiamano semplicemente “carte azione”.
In LoW per giocare una carta è necessario utilizzare certi spazi azione, mentre in Yedo su ogni carta azione è semplicemente indicata la fase in cui questa può essere giocata.
Se le carte di LoW vi sembravano cattive, sappiate che in Yedo sono presenti delle azioni che permettono di diminuire le rendite o i punti per le missioni completate da un avversario e perfino di assassinare un lavoratore nemico… °_°
Il tutto ovviamente con estrema simpatia! 🙂

                                                                                          Lords of Waterdeep

                                                                                                         Yedo

In LoW la difficoltà delle missioni è in funzione del numero di risorse da restituire e la ricompensa in termini di punti o risorse da guadagnare e direttamente proporzionale a quest’ultima.
Ci sono sempre quattro missioni disponibili (scoperte) fra cui è possibile scegliere, con la possibilità di resettare il “display”.
In Yedo le missioni sono suddivise in quattro categorie e codificate per colore; si va dalle verdi (le più semplici) alle nere (le più difficili), passando per le gialle e le rosse.
In questo caso le carte missione, vanno pescate coperte e quindi l’unica informazione che abbiamo è il livello di difficoltà.
In LoW l’informazione aperta ci permette di scegliere con criterio, mentre in Yedo potremmo pescare missioni più facili al completamento o meno, sulla base di quello di cui disponiamo.
Proprio per questo Yedo, prevede la possibilità, in diversi modi, di scambiare le proprie missioni con missioni nuove di zecca.
Le missioni di Yedo inoltre sono suddivise in due sezioni:una standard ed una bonus.
Per ogni missione è possibile incrementare la propria ricompensa se oltre ai requisiti standard si soddisfano anche i requisiti bonus.
Questo richiede ai giocatori di pianificare i tempi di risoluzione delle missioni, rimandandone magari l’esecuzione a turni successivi, rendendo il piatto più ricco.

In Yedo è presente un mazzo di carte evento, che inserisce degli elementi di aleatorietà, influenzando il turno in corso.
Il mazzo contiene degli eventi caratterizzati dalla dicitura “samurai” che sono generalmente quelli più distruttivi o con più alto livello di interazione.
Da regolamento è possibile rimuoverli, giocando a livello “geisha” per una partita più tranquilla e meno soggetta a sorprese.
Gli eventi vanno dal rendere inaccessibile alcune parti della plancia (cosa assai fastidiosa se serve per completare una missione) a veri e propri terremoti e/o inondazioni con perdite di risorse.
In questo caso il possedere il gettone benedizione permette sempre di limitare i danni, cosa assolutamente da non sottovalutare.
Sono presenti anche eventi positivi, che generalmente premiano i giocatori in maniera inversamente proporzionale alla posizione sul tracciato dei punti.

  Lords of Waterdeep
  Yedo


In Yedo è presente un ulteriore elemento da gestire e tenere in considerazione, ossia la pattuglia di guardia.
Ad ogni turno c’è una pattuglia che può girare in senso orario o antiorario sulla plancia. Normalmente si muove di uno spazio, ma i giocatori possono intervenire, giocando apposite carte azione, per modificare o invertire il movimento.
La guardia catturerà automaticamente tutti i lavoratori presenti nel distretto di destinazione.
I giocatori non possono mai scendere comunque sotto il valore minimo di due lavoratori.
Questo di fatto rende inaccessibile una location ad ogni turno, dato che difficilmente qualcuno giocherà in quella data sezione, a meno che non possegga solo due lavoratori.
Permette anche delle bastardate non da poco, influenzando il movimento della pattuglia e facendo delle belle retate! 😉
Tutti i giocatori hanno comunque a disposizione sin dall’inizio della partita un “salvacondotto” che permette di salvare un proprio lavoratore dall’arresto.
Se questo non viene utilizzato, a fine partita ci assicurerà 2 punti vittoria.

In LoW il numero degli agenti è fisso, in base al numero di giocatori. Al quinto turno tutti ottengono un lavoratore addizionale.
In Yedo si parte tutti con due lavoratori da piazzare è possibile incrementare questo numero fino a quattro, giocando nell’apposito distretto e  pagandone il costo, oppure aggiudicandosi la relativa asta.

In Low la scalabilità è dato proprio dal rapporto numero di agenti/giocatori, ossia al diminuire del numero di giocatori, aumentano gli agenti a propria disposizione.
In Yedo, essendo il numero di lavoratori fissi, si “tapperanno” degli spazi nelle varie location con degli appositi token, limitando così gli spazi disponibili.
Sempre funzionalmente alla scalabilità i gettoni Yedo e le stanze acquistabili sono in quantità più limitata e i settori d’asta sono suddivisi in tre macrogruppi.
Giocando su una sezione di un macrogruppo, si escludono automaticamente le altre sezioni di pari appartenenza.
In Low l’ordine del turno è influenzabile acquisendo la torre “primo giocatore” giocando sull’apposito spazio della plancia.
Yedo offre maggior flessibilità, è possibile, giocando nel giusto distretto, variare l’ordine di turno scegliendo la propria posizione.

Questa possibilità è offerta a più di un giocatore.
I giocatori non seguono quindi un senso orario, ma c’è una track con l’ordine di turno che influenzerà poi l’ordine d’asta.
Da notare che una volta variato l’ordine di turno, le modifiche hanno subito effetto, quindi anche il “timing” con cui si effettua questa azione, ha una certa rilevanza.

In Low ad inizio partita viene assegnato un lord che decreterà le condizioni da rispettare per realizzare punti extra a fine partita.
In linea di massima, consistono nell’aver realizzato determinate tipologie di quest.
In Yedo c’è un apposito mazzo da cui è possibile pescare in qualsiasi momento della partita ed è possibile possedere fino ad un massimo di due carte a fine partita.
Qui le condizioni per aggiudicarsi punti extra sono più varie, vanno da essere il giocatore più ricco, al non aver compiuto assolutamente un tipo di missioni, ecc..

In LoW la partita dura otto turni, mentre in Yedo undici. Yedo prevede un’ulteriore condizione che può caratterizzare una fine prematura della partita, ossia che un giocatore completi la missione nera “uccisione dello shogun”.
Visto che stiamo parlando di durata, sappiate che una partita a Yedo richiede molto più tempo di una partita a LoW.



Credo che in quattro giocatori sia ottimisticamente impossibile scendere sotto le 2 ore 2 ore e mezzo, con un picco alla prima partita di circa un’oretta in più.
Una sessione di LoW è teminabile in 1 ora e trenta, forse qual cosina di più con l’espansione.

In LoW si fanno punti a “badilate”, specialmente se utilizzate l’espansione, ci sono missioni che arrivano a dare 40 punti! Si ha quasi l’effetto “jackpot” del flipper… 😉
In Yedo i punti sono più centellinati e con molta probabilità ve la giocherete sul filo di lana.

Fin’ora abbiamo confrontato i giochi, diamo un’occhiata ai materiali.

Entrambi i giochi sono molto generosi in questo senso.
LoW contiene più legno! Oltre agli agenti abbiamo tutti i cubetti… scusate gli avventurieri. In Yedo a parte i lavoratori, abbiamo dei tokens in legno.
Tokens tra l’altro piuttosto sottili, anche se funzionali.
Sulle carte, per lo meno dal punto quantitativo, Yedo vince a man bassa, proponendo diversi mazzi.
Le carte delle missioni poi sono enormi, cosa piacevole all’occhio, un po’ meno ai fanatici dell’imbustamento.
Dal punto di vista della grafica per quanto riguarda la plancia di gioco Low si avvale dell’utilizzo di colori piuttosto tenui, con un risultato non particolarmente evocativo, ma molto funzionale.
Yedo rilancia con una plancia coloratissima e di grande effetto, seppur un po’ difficile da leggere in prima battuta.
Le icone molto chiare, fortunatamente aiutano in questo senso.
Per quanto riguarda le carte le illustrazioni di LoW secondo me sono decisamente migliori, considerando anche che molte carte in Yedo, mostrano solamente del testo…
La scatola di LoW è molto originale e contiene un inserto fantastico per l’archiviazione (peccato doverlo rimuovere per mettere l’espansione all’interno o anche semplicemente imbustare le carte…).
La scatola di Yedo è una comune scatola di forma quadrata… più facile da collocare in posizione verticale sulla vostra mensola.

  Yedo

  Lords of Waterdeep



Considerazioni personali.

In parte le ho già espresse nell’ambito della comparazione dei due titoli, vedi ad esempio la durata molto più elevata di Yedo.
Anzitutto non chiedetemi quale dei due titoli sia migliore, perché ritengo che siano entrambi titoli molto validi e seppur simili all’apparenza, piuttosto diversi nel modo di giocare.
Questa diversità fa sì che il preferire l’uno o l’altro sia fortemente soggettivo.

LoW, come ho scritto è un titolo molto più semplice ed immediato. Il fatto di avere molte informazioni aperte (tipo le quest) lo rende piuttosto gestibile.
Il fattore aleatorio è abbastanza contenuto, ci sono pur sempre delle carte da pescare.
L’espansione aggiunge una certa profondità che migliora notevolmente diversi aspetti (come ho scritto nella mia recensione).
Quindi valutato nel suo complesso, LoW è un titolo facile, veloce, immediato e divertente.
Si presta molto anche come gioco introduttivo per chi si avvicina al mondo dei gdt per la prima volta.
Questo le rende molto flessibile, capace di accontentare sia il giocatore occasionale che il gamer.
Gli permette anche di essere proposto con una certa frequenza e di raggiungere spesso il tavolo.

Yedo ha una profondità e una complessità maggiori.
Le opzioni sono molte di più, non dimentichiamoci ad esempio una fase di asta iniziale.
Si gioca a carte coperte e gli elementi di aleatorietà sono maggiori, si vedano ad esempio gli eventi.
La pianificazione è più complessa, abbiamo visto che dovremo scegliere quando rimuovere i trippoli (almeno una volta fatemela usare questa parolina…. 😉 ) e se utilizzarli per l’azione o per svolgere la missione.
Questo presta più il fianco a chi soffre la paralisi da analisi.
Il tutto contribuisce alla dilatazione dei tempi, che si fanno molto più importanti rispetto a LoW.

Low alla fine ha un sapore più classico di gestione riverso, attraverso la formula: “guadagna cubetti > converti in punti vittoria”. Yedo richiede di soddisfare le missioni proprio attraverso il piazzamento.

Due giochi simili quindi per molti aspetti, ma anche profondamente diversi.
Probabilmente Yedo è la soluzione capace di soddisfare maggiormente giocatori più smaliziati, mentre LoW è preferibile per giocatori più casual.
Fermo rimanendo che secondo me, meritano entrambi di ritagliarsi il proprio posto nella collezione personale.

Molti ritengono Yedo più casuale di LoW, un fondo di ragione c’è.
Abbiamo visto che le missioni ad esempio si pescano coperte cosa molto diversa dal pescarle da un pool di carte scoperte.
Tuttavia io ritengo che Yedo abbia una curva di apprendimento più alta e se avrete la pazienza di esplorarlo fino in fondo, saprà ripagarvi.
Pensate che la pesca delle carte bonus sia casuale?
Molto semplice vanno pescate a inizio partita per aggiustare il tiro di conseguenza.
Le missioni sono casuali?
Questo perchè non conoscete a sufficienza i mazzi. Una volta chiaro cosa aspettarsi, sarà anche più semplice scegliere da quale mazzo pescare.
Ricordo inoltre che esiste una stanza che offre la possibilità di scambiare le missioni.
Non esce l’arma giusta?
Ancora una volta esiste una stanza che interviene in nostro aiuto.
E’ uscito un evento nefasto, vi eravate preoccupati di prendere il gettone benedizione?
Insomma Yedo presenta delle contromisure che permettono in qualche modo di contenere l’elemento aleatorio, certo non di eliminarlo totalmente, ma di controllarlo.
Yedo richiede più una sorta di adattamento a quello che si pesca, rendendolo forse un filino più tattico rispetto a LoW.
Come ho detto, è più una questione di gusti.

Se avessi dovuto confrontare Yedo con LoW base, direi che Yedo avrebbe probabilmente vinto il confronto, confrontandolo con LoW espanso, penso di poter affermare che se la giocano.
Questo aggiunge però un’ulteriore considerazione a questo punto di carattere puramente economico.
LoW + espansione costa il doppio di Yedo.
Quest’ultimo è stato molto più generoso in termini di dotazione iniziale, offrendo già molte carte bonus o intrigo ad esempio.
LoW le ha aggiunte con l’espansione.
Yedo di fatto costa quasi come la sola espansione di LoW che non a caso ho sempre reputato “overpriced”.

Dopo questa lunga e spero utile analisi personale, lascio a voi le vostre considerazioni, magari nella speranza di poterne leggere qualcuna, da chi ha avuto modo di provare entrambi i giochi.

Vi lascio come di consueto con il link di Egyp.
Yedo
Lords of Waterdeep (con e senza espansione).

Yedo: come si arriva a farsi pubblicare – Intervista

scritto da Faustoxx

Alzi la mano chi acquistando un gioco, riceva una mail dall’ideatore dello stesso che, ringraziandoti per l’acquisto, ti consiglia di giocare la tua prima partita con la variante Geisha e se avessi avuto dubbi di contattarlo tranquillamente. Quando si dice customer satisfaction
Io posso alzare quella mano. Avevo appena acquistato Yedo (qui trovate l’anteprima uscita sul blog) opera prima degli esordienti Wolf Plancke e Thomas Vande Ginste e avevo inserito il gioco nella mia collezione su BGG quando qualche ora dopo ricevo una mail da Thomas che mi suggeriva di giocare la mia prima partita con la variante Geisha.
Thomas non sapeva in che guaio si era cacciato !!!
Sfruttando la sua disponibilità ho realizzato una piccola intervista per i lettori di Giochi sul nostro tavolo.
Buona lettura

Wolf
Before we start could you please introduce yourself to our readers?
Prima di iniziare, volete presentarvi ai nostri lettori?
Wolf: I’m Wolf Plancke, born in Kortrijk 15/02/1972. I’m a teacher in a school for childeren with a mental handicap and children with visual handicap. I’m happily married with Tash & we have a daughter Julie who is 14 years. I play boardgames often my personal favouirites are Puerto Rico, Yedo , El Grande, Automobile, Princes of Florence, …
Wolf: Mi chiamo Wolf Planke, sono nato a Kortrijk il 15/02/1972. Sono un insegnante di sostegno e sono felicemente sposato con Tash e abbiamo una figlia Julie che ha 14 anni. Gioco spesso con i giochi da tavolo e i miei preferiti sono Puerto Rico, Yedo , El Grande, Automobile, Principi di Firenze, …
Thomas: I’m Thomas Vande Ginste. Born in Bruges 07/02/1977. I studied nursing, but work with the Bruges Firedepartement. I’m a firefighter/paramedic.
Thomas e Wolf in viaggio per la Germania
Married with Karen and 3 daughters, Britt Amber and Freya. I play Handball and like to draw. Recently I made my first steps into the gaming world.
Thomas: Mi chiamo Thomas Vande Giste e sono nato a Bruges il 07/02/1977. Ho fatto gli studi infiermeristici, ma lavoro nei Vigili del Fuoco di Bruges. Sono Vigile del Fuoco/paramedico. Sono sposato con Karen ed abbiamo 3 figlie Britt, Amber e Freya. Gioco a pallamano e mi piace disegnare. Recentemente ho mosso i miei primi passi nel mondo del Gioco da Tavolo.
I read that Wolf is a “real game fanatic” and you Thomas how is your approach to boardgaming?
Ho letto che Wolf è un fanatico dei GdT, tu Thomas come ti approcci al mondo dei GdT?
Thomas: I like to play games but am no fanatic ( lack of time). But Wolf introduced some games to me. He has a lot of games, and plays them for years already. Together we used to play a lot on our playstation ( pro evolution soccer). But sometimes we played boardgames too. Settlers of catan, Bridge to heaven, Puerto Rico, and also rpg’s in a back room of a gaming club. One year ( when I was a student) we played monthly a track of Formula D. With teamrankings, riderrankings, a website with funny “press”, … That was a great time. I really loved those things, … But lately we only play a few days in a year. Peoples live get too busy.
It helped that Wolf always could explain the rules, cause I’m not really the rulebook reading kind of guy. I love to play games, but time is lacking to become fanatic. Now that we’re working on our own game , time was even more limited. I’m sure I would love to play more, but with the job, family, I don’t have enough time to become a fanatic. Still I think the combination of me and Wolf can only be a benefit. We live in both worlds. That can only benefit our game.
L’evoluzione dai primi prototipi…
Thomas: mi piace giocare ma non sono un fanatico (mancanza di tempo), ma Wolf mi ha iniziato ad alcuni giochi. Ha molti giochi e li gioca già da anni. Insieme giochiamo molto con la nostra Playstation (PES). Talvolta giochiamo anche a GdT. I coloni di Catan, Puerto Rico anche RPG in una stanza del nostro club. Una volta (quando ero studente) giocavamo mensilmente a Formula D, con classifiche, piazzamenti e un sito web dove apparivano finte agenzie di stampa. Erano bei tempi, mi piacevano tanto quelle cose. Ma adesso gioco solamente pochi giorni durante l’anno. La vita di ogni giorno è sempre più frenetica.
Mi aiuta il fatto che Wolf mi spieghi sempre le regole, perchè non sono il tipo di persona che legge i regolamenti. Mi piace giocare, ma mi manca il tempo per essere un fanatico. Penso che la sinergia tra me e Wolf sia un vantaggio, Viviamo entrambe le situazioni e questo avvantaggia il nostro gioco.

Wolf : I’m in a gaming club in Gent and with a couple of friends we have -like to have- 1 gamesday – a hole day 9am until after midnight- evry month/2 months. I also have a nice gamecollection;
Wolf: sono iscritto ad un club a Gent e con un paio di amici ci piace (o almeno ci piacerebbe) un giorno tutto intero dedicato al gioco dalle 9 di mattina fino a mezzanotte ogni mese o 2. Ho una bella collezione di giochi.
Reading from your Designer Diary on BGG it has been a long time from your first sketches to the production of your game, but you have clear in your mind that the game was themed in Japan. Why did you choose this subject?
.. a quello avanzati
Leggendo il vostro Diario del Progettista su BGG è passato molto tempo dai primi bozzetti alla realizzazione del vostro gioco, ma avete sempre avuto chiaro il fatto che il vostro gioco dovesse essere ambientato in Giappone. Perchè avete scelto questo soggetto?
Wolf: I came up with the idea because I love everything Japanees & surely the Edo-period. The culture, the religion, the protectionism, the whole history of Japan.
Wolf. Ho avuto questa idea perchè amo ogni cosa che è riferito alla cultura giapponese in particolare il periodo medioevale. La cultura, la religione, il protezionismo, l’intera storia del Giappone.

Thomas: I completely agreed that it was a great setting to have a game. There’s a lot of different typical characters: geisha, samurai, ninja,… Your fantasy can run wild with such a theme.
It’s maybe better that Wolf explains more about the theme.
Thomas: sono sempre stato d’accordo che era una bella idea per ambietare il gioco. Ci sono svariati personaggi: la geisha, samurai, ninja..La fantasia può correre sfrenata con un tema del genere. Forse è meglio che Wolf ci spieghi meglio riguardo il soggetto.
…alla realizzazione finale di Franz Vohwinckel
Have you ever thought to put an end to your dream to become Game designers ?
Avete mai pensato di interrompere il vostro sogno di diventare Game designers?
It started off as a fun plan. We wanted to make a game we loved to play ourselves. So we made a very sofisticated prototype. So even if we did’nt find a publisher, at least we could play our game. We said to eachother that we would give it a try to get it published. But realistically we thought that we might have to make a lot of games before that would succeed.
E’ iniziato tutto per scherzo. Volevamo disegnare un gioco che avremmo voluto giocare. Perciò abbiamo creato un prototipo molto sofisticato. Per cui anche se non avessimo trovato un editore, almeno avremmo potuto giocare il nostro gioco. Ci siamo detti che avremmo fatto un tentativo affinchè venisse pubblicato, ma realisticamente pensavamo che avremmo dovuto creare un sacco di giochi prima di vederlo pubblicato.
Qui vediamo come uno schizzo…
But as we showed our game to different publishers, the thought grew, that it might work with this first one. A lot of publishers send us away, but no one said it was a bad game. We got a lot of positive comments, but the price of production, editing, new designers…. were the problem.
So we never thought of quitting, because the comments showed us that we had a game that would get a chance one time. We only had to find the right publisher ( which we found in Eggertspiele ). Since it’s a hobby, we had time on our hands. We don’t need to publish to earn money. We both have our jobs. So we didn’t have demands for the publishers. We just wanted our game in our shelves .
…è tradotto in realtà, sempre dall’esperto Vohwinckel
Mentre mostravamo il nostro gioco a differenti editori, maturavamo la convinzione che saremmo riusciti con questo. Molti editori hanno rifiutato il nostro gioco ma nessuno ci ha detto che era un brutto gioco, Perciò non abbiamo mai pensato di mollare, perchè i commenti ci indicavano che avremmo avuto una possibilità. Dovevamo trovare l’editore giusto (che abbiamo trovato nella Eggertspiele). Pochè era un hobby avevamo il tempo dalla nostra. Non abbiamo la necessita di pubblicare giochi per guadagnare denaro. Abbiamo i nostri lavori e non avevamo delle richieste specifiche per gli editori
Prototipo il mostra ad una fiera
Now back to Yedo. Your game is definetly a gamer’s game (I should say an Eurogamer’s game). We have auction phase, we have a worker placement phase, we have set colletcion mechanic. This is great but on the other hand it slows the pace of the game which lasts for 2 hours 1/2 – 3 hours. Don’t you fear that this could be a problem for potential customers?
Torniamo a Yedo. Il vostro gioco è decisamente un gioco per gamers (o meglio per Eurogamers). Abbiamo una fase d’asta, una fase di worker placement, abbiamo meccaniche di set collection. Questo è fantastico ma d’altra parte allunga i tempi di gioco che arrivano a 2 ore ½ – 3 ore. Non avete paura che questo possa essere un problema per i potenziali clienti
Of course we fear loosing potential customers. Since Eggertspiele gave us confidance, we want the game to do well, both so they get rewarded for their believe in our game and of course we want people to like our game.
Naturalmente abbiamo paura di perdere potenziali clienti. Poiché Eggertspiele ci ha dato fiducia, volevamo fare il gioco per bene, per cui sono stati ricompensati nel credere nel nostro gioco e naturalmente vogliamo che alla gente piaccia il nostro gioco.

We like the game the way it is, and a lot of testplayers did too. And since Wolf is a diehard gamer, and I just like to play games once in a while, we had both groups covered. Also we could benefit all the tips and tricks from Eggertspiele. They already have a lot of experience in the business. They predicted that this game is a slow grower. No instant hit like escape and others,… This game has to grow on the gamers. So they give the game the time to make an name for itself.
Ci piace il gioco così com’è e anche un sacco di testplayers lo hanno apprezzato. Poiché Wolf è un gamer incallito e a me piace giocare ogni tanto, abbiamo coperto le due tipologie. Inoltre possiamo beneficiare di tutta l’esperienza della Eggertspiele. Hanno molta esperienza in questo settore, hanno predetto che sarà un gioco che crescerà lentamente, Non un successo istantaneo come Escape e altri..Questo gioco deve crescere in popolarità tra la comunità dei giocatori, Perciò danno il tempo al gioco di farsi conoscere ed apprezzare.

La scheda giocatore nel prototipo
The game seems harder than it is. With new , non hardcore players, we always say that they can play alone after turn 4. And it always succeeds. But the gamelenght is for some players a problem. But it’s a choice. We wanted a game with lot’s of different things happening. Different paths to victory and a nice depth. And if you want all that in one game, it becomes a bit longer. We are aware that that might scare some customers, but the game will also please a lot others. It’s hard to please both groups.
Il gioco sembra più difficile di quel che è. Con i nuovi giocatori, non gamers abbiamo sempre detto che potevano giocare da soli dopo il turno 4 ed è sempre successo. La durata del gioco è un problema per alcuni giocatori, ma è una scelta. Volevamo un gioco dove accadessero un sacco di cose, che ci fossero molte strategie per la vittoria e una buona profondità di gioco. Se vuoi tutto questo in un gioco, diventa più lungo. Siamo consci che questo potrebbe spaventare alcuni clienti, ma il gioco piacerà a molti altri. E’ difficile soddisfare tutti.

To not scare away customers, there are also two different versions of rules. The geisha version and the samurai version. The geisha version is the one you should play in your first few plays. Because you take out some harsh event and action cards. That was a thing that scared off customers. If they got hit by such a hard event in such a long game, they lost confidence and interest. So Eggertspiele suggested to tune some things a little down to lower frustration. And again they were totally right. We had some comments of first players that they were hit by harsh events, and so they were not interested anymore in the game. So playing geisha version is really important to play your first game.
Per non spaventare i clienti ci sono due differenti versioni del gioco. La versione Geisha e quella Samurai. La versione Geisha è quella che dovresti provare per le prime partite così da evitare gli spiacevoli effetti di alcune carte evento e carte azione. Questa è una cosa che ha sempre spaventato i clienti. Se vengono colpiti da una situazione sfavorevole in una partita così lunga, tendono a perdere fiducia e interesse. Per cui Eggertspiele ci ha consigliato di raffinare alcuni aspetti per diminuire la frustrazione. Ancora una volta avevano ragione. Avevamo ricevuto dei commenti negativi dai primi giocatori colpiti da carte eventi devastanti. Perciò giocare le prime partite con le carte Geisha è veramente importante.

You see that there was a lot of testing before publishing. But of course, people who really don’t like the longer games, will never like these kind of games, with or without rule changes.
Capisci che c’è stato un lungo lavoro di playtesting prima di pubblicare il gioco, ma naturalmente la gente che non ama i giochi lunghi, non apprezzerà mai questo tipo di giochi con o senza cambiamenti di regole.
One of the aspects that I love in your game is the flavour text into the mission cards that give a strong tie with the game. Who had this wonderful idea?
Uno degli aspetti che amo del vostro gioco sono i testi narrativi nelle carte missione che danno al gioco una forte aderenza al tema. Chi ha avuto questa idea meravigliosa?
From the beginning we wanted a game with a good atmosphere. And story’s are a good way to get a good atmospere. You have to draw people into a game, give them reason why they do missions, … And the more we worked on the game, the more we wanted that everything was right into the details. We wanted the game to be a complete experience…gaming + story’s. And of course, since it’s a longer game, you have slow thinkers once in a while, those story’s are a nice way to flavour the game and do something while your collegue keeps thinking about his next move.
Sin dall’inizio volevamo un gioco con una forte atmosfera, e le storie sono un ottimo metodo per creare atmosfera. Entrano in scena dei personaggi nel gioco e dare una ragione perchè svolgano le missioni. Più lavoravamo sul gioco, più curavamo i minimi dettagli. Volevamo che il gioco fosse un esperienza completa gioco + storia. Siccome è un gioco lungo e ogni tanto ci sono giocatori afflitti da Paralisi da Analisi quella della storia è un buon metodo per per apprezzare il gioco e fare qualcosa mentre il vostro compagno continua a pensare sulla sua prossima mossa.

It’s also because we like it ourselves. It s more fun to do a mission with a reason. Just taking weapons, geisha’s and blessings without a reason, is no fun. The story’s tell you why you need the weapons, geisha’s, and other stuff. Even the characters come back on different mission cards… the harder the missions become the further the story goes. First you have to scare someone, so he gets off you back, …but than it seems that it didn’t help, next option is to kidnapp his doughter. But since that doesn’t help either, in another mission you have to kill him…he had enough chances . We thougt that to be a fun way to build up to the harder missions.
Piace anche a noi. E’ molto più divertente eseguire una missione con uno scopo. Prendere armi, geisha e benedizioni senza una ragione non è divertente. La storia ti dice perchè hai bisogno delle armi della geisha e tutto il resto. Anche i personaggi ritornano in carte missione differenti, Più difficili diventano le missioni più la storia si evolve. Prima devi intimorire qualcuno, ma quando sembra che non voglia aiutarti più, la prossima opzione è quella di rapire la figlia. Poiché neanche questo funziona, in un altra missione devi ucciderlo…ha avuto troppe possibilità. Abbiamo pensato che fosse un buon sistema per creare le missioni più difficili.

Frank Wille, a friend, helped us out with flavouring the story’s. He has a very nice, epic way of writing , and made the story’s more funny and epic.
Un amico, Frank Wille, ci ha aiutato nello scrivere la storia. Ha uno stile epico e ha creato la storia in modo epico e piacevole.
My personal curiosity. Did you think at some stage of the design to give to each Clan specific bonuses / disadvantages in order to give a stronger tie with the theme and a different gaming experience?
Una mia curiosità personale, avete mai pensato durante la progettazione a dare ad ogni clan degli specifici bonus/malus per creare una maggiore aderenza alla storia e una differente esperienza di gioco?
Actually we did. The only thing remaining from that thought is favour of the shogun. Which gives a small difference between players. Since there’s already so much going on in the game it’s was too much to implement that in this version. It’s again more explanation to do. And there was already some explantion to play the game. But it’s still in the back of our heads , so maybe, if the game does well, it can be an idea for an expansion. So real good thought Fausto. I’m happy you ask this, so we know that it’s something people would like.
Ci avevamo pensato. L’unica cosa rimasta di quella idea è il favore dello Shogun che dà una piccola differenza tra i giocatori. Poiché tanti aspetti del gioco erano coinvolti era troppo oneroso implementarlo in questa versione. Era un’ulteriore spiegazione e ci sono già abbastanza spiegazioni in questo gioco per giocarlo. Ma è ancora nelle nostre menti, per cui se il gioco dovesse andare bene può essere un’ idea per una espansione. Bella idea Faussto, sono felice che tu me l’abbia chiesto così sappiamo che a qualcuno piacerebbe.
Designing Yedo is a fulfillment of a dream or it is a first step as Game designers?
Progettare Yedo è la realizzazione di un sogno o il primo passo come Game designer?
Yes it is. You can’t believe how we felt the first time we could take a box in our hands. And of course our wives and children were proud as can be. It was great. It was a 5 year route. For us we did fullfill our dream. So having more games on the market is not a must. But still we are working on things. We have a more simple ( children ) cardgame, and we are working on two boardgames, one lighter shorter game, and another bit harder gamersgame. But it’s in the starting phase. So you don’t have to expect a game in Essen 2013. We’ll be there, but to play others games
Sì lo e stata. Non puoi immaginare cosa abbiamo provato la prima volta che abbiamo potuto toccare la scatola. Naturalmente le nostre mogli e le nostre figlie sono orgogliose di noi. E’ stato grande, è stato un viaggio durato cinque anni. Per noi è stata la realizzazione di un sogno. Creare altri giochi non è una necessità, ma stiamo lavorando su alcuni progetti: Abbiamo un gioco di carte semplice per bambini, uno per un gioco più leggero ed un altro più adatto ai gamers ma siamo in una fase iniziale. Ma non aspettatelo per Essen 2013, sarem là per giocare con i giochi degli altri.

If it turns out well, it would be great to have more games in the shops. If we only have Yedo in the shops, that’s ok too. We both have work and family’s. So this designer thing is a hobby. The things we experienced with Yedo was a great experience. No one can take that away from us. And if there comes more, …
Se le cose andassero bene, sarebbe grande avere altri giochi nei negozio. Se avessimo solo Yedo andrebbe bene lo stesso. Entrambi abbiamo un lavoro e famiglia, la progettazione di giochi è un hobby. Le cose che abbiamo provato con Yedo sono state una grande esperienza, nessuno ce le potrà portare via, e se ne arrivassero altre….
Ringraziandovi per la vostra disponibilità e cortesia vi faccio i miei migliori auguri per Yedo e per i vostri prossimi progetti.
Le immagini sono state fornite direttamente dagli autori ed agli stessi spettano i diritti su di esse.
By Fabio (Pinco11) Posted in Yedo

Anteprima – Yedo

scritto da Fabio (Pinco11)

La Eggert, editore che ha conquistato una grande notorietà in questi mesi grazie all’edizione di Village, assurto agli onori della cronaca per la vittorie dello Spiel des Jahres, torna ad occuparsi di gestionali andando ad immergersi nel Giappone del XVII secolo con il suo Yedo, ideato dal duo esordiente  Plancke – Vande Ginste, titolo per 2-5 giocatori con tempo stimato a partita di due ore e mezzo (dipendente dalla lingua, per via della presenza di carte).
I partecipanto sono qui chiamati a ricoprire i panni di capi di altrettanti clan sotto il dominio del famoso shogun Tokugawa, impegnati ad acquisire prestigio complottando e compiendo diverse azioni ed imprese, più o meno legali, arrivando anche a cercare di assassinare lo shogun stesso.
Le dinamiche del titolo sono quelle di selezione azioni, con spruzzate di aste e di uso di carte, il tutto indirizzato ad un pubblico tendenzialmente ampio, ma con un occhio di riguardo (vedi la durata) per i gamers.


Hanno ucciso lo shogun – ragno …


I componenti di gioco, decisamente deluxe (anche se c’è poco legno), prevedono un tabellone maxi formato,  riccamente illustrato dal noto Vohwinkel, all’interno del quale trovano posto diversi mazzetti di carte, tra quelle azione, obiettivo, evento e le missioni, divise in diversi livelli di difficoltà, nonchè diverse tessere, ovvero gli ‘annessi’ (espansioni) per le vostre dimore di clan, le tesserine geisha, le benedizioni. A ciò si aggiungono una manciatina di altri componenti, tra i quali quattro soli trippoli a testa e tre segnaposizione. Ogni partecipante riceve, infine, la propria scheda giocatore, destinata ad accogliere i vari componenti e risorse nel corso della partita, recando su di essa un riassunto dei passaggi di ogni turno.

Quanto alle dinamiche di gioco, andando per sintesi (qui vi trovate il regolamento in inglese), l’idea è che la partita si articoli in 11 turni, ciascuno dei quali è articolato (teoricamente) in sette comode fasi.

In sostanza però, passando oltre alla preparazione, l’idea è che ci siano due maxi fasi in ogni turno, ovvero per prima l’asta per aggiudicarsi bonus, miglioramenti per la propria casa o risorse e la seconda il piazzamento ometti.

Nella fase di asta ogni giocatore esordisce, a turno, scegliendo una posizione nella quale intende collocare il proprio omino e parte con un’offerta (c’è però un minimo per ogni posizione) per aggiudicarsela, gli altri hanno una sola possibilità di rialzo, mentre chi parte ha un ultimo rilancio a disposizione. E’ possibile, prima di partecipare all’asta, ritirarsi e prendere invece tre monete ed una volta aggiudicata un’asta non si può partecipare a quelle successive.

Nella fase di piazzamento si procede invece a collocare gli ometti a disposizione in uno dei distretti della città, tenendo conto che ciascuno di essi consente, in genere, di compiere un paio di azioni diverse. Completato il giro si eseguono quindi, a turno, le azioni prescelte (tenendo conto che al centro si trova un trippolo, la guardia notturna, che ingabbia i trippoli collocati eventualmente nell’area della città nella quale passa).

Ad insaporire il tutto c’è la presenza di eventi casuali, nonchè la possibilità di effettuare tra i giocatori, prima di compiere le azioni, tutti gli scambi che si desiderano, anche tra merci disomogenee, naturalmente! Il fulcro del gioco, poi, ruota intorno all’assolvimento delle condizioni indicate nelle carte missione (che prevedono spesso l’uso di omini piazzati in certe sezioni della città e/o l’avere a disposizione certe espansioni della casa o risorse) e/o nel perseguire gli obiettivi indicati nelle apposite carte. Alla fine dei famosi 11 turni (o prima, se si ammazza lo shogun) si esegue il calcolo dei punti prestigio ottenuti e chi ne ha di più, classicamente, vince.

Edo, Yedo e lo Shogun

Il gioco, come dicevo, parte chiaramente da presupposti ambiziosi, in quanto la componentistica, per quanto soffra (nel mio personalissimo cartellino) per la mancanza di legno (solo qualche trippolino …), risulta palesemente pompata per stupirvi con effetti ultravivaci.

Tutto è infatti fuori misura, a partire dal tabellone, che è maxi, passando poi per le carte missione, che sono proposte in un curioso formato a loro volta maxi e, devo dire, la cosa è giustificata solo dal desiderio di proporsi un una edizione deluxe , piuttosto che da esigenze pratiche. A sua volta le illustrazioni sono state affidate al bravo Vohwinkel, per cui la sensazione d’insieme è quella di una produzione che vuole proporsi come curata.

L’ambientazione è a sua volta resa in modo adeguato, nel senso che, a parte le illustrazioni, si verifica lo sforzo compiuto di inserire nelle carte missioni del testo (flavour) per illustrare perchè vi stanno dando punti o soldi per aver mandato un omino al mercato, oppure due omini in diverse parti della città, muniti di certe armi. Anche nelle carte obiettivo si può percepire (se si vuole) un minimo di connessione tra obiettivo e punti (es. avrete tot punti se non vi siete macchiati le mani con omicidi). Concordo sul fatto che con un minimo di sforzo il gioco poteva essere ambientato anche altrove, senza difficoltà, ma per chi gradisse questo contesto, perlomeno il tutto non è solo ‘appiccicato lì’ come spesso invece accade.

Passando alle dinamiche direi che torniamo invece sul classico, perchè non è che ci siano poi cose straordinarie mai viste, quanto piuttosto un grosso mix di cose. Ci sono infatti la classica asta, il classico piazzamento ometti e così via, ma devo dire che il mix proposto è, ancora, di quelli spicy, ossia saporiti, perchè il reperimento di risorse è proposto abbinato in parte con dinamiche di asta (basiche), così come si è inserita la presenza di carte azione, utili ad influire su diverse meccaniche, di carte evento (per la varietà) e di carte missione ed obiettivo (scindendo così i modi per fare punti in due categorie, ossia punti subito e punti alla fine, collegate tra loro). Per non farci mancare nulla vi è  inoltre la possibilità di effettuare scambi tra giocatori in una fase di ogni turno, incidendo con questo (oltre che nel modo classico indiretto, ossia fregandosi i posti disponibili) sulla interazione.

Il tutto, però, ha anche l’effetto collaterale di incidere sulla durata della partita, che si espande oltre le due ore e sulla scalabilità, perchè nel gioco a due il commercio non è che abbia poi tutto quel senso. Nel contempo le carte missione, segrete, fanno si che ognuno, per parte del tempo, si organizzi autonomamente nel reperire ciò che gli serve, senza che gli avversari sappiano come ostacolarlo.  

In definitiva Yedo si presenta come buon gestionale, dalla produzione molto curata, quasi che alla Eggert abbiano voluto investire i denari ottenuti con Village in un prodotto più rifinito. Quello che manca è però forse la scintilla, che in Village era rappresentata dall’idea del ciclo della vita e che qui è sostituita da dinamiche più classiche, pur utilizzate e mescolate con mestiere.

Quello che esce è un titolo solido, che si fa piacere dagli occhi e che non mancherà, nella varietà indotta dalle numerose carte, di interessare i giocatori (ma non è poi così difficile da spiegare a tutti), di tutti i livelli. Effetto collaterale della componentistica è, infine, rappresentato dal prezzo, che dovrebbe attestarsi sopra ai 50 euri. Ricordo, per chiudere, che il gioco contiene diverso testo in lingua, per cui è opportuno, se non la conoscete, evitare di acquistarne la versione tedesca … 😉

P.s. il video che segue l’ho girato la mattina presto ad Essen, per cui la voce, diciamo un pò carente di entusiasmo, è derivata solo dall’orario … 😉

— Le immagini sono tratte dal manuale del gioco o dal sito della casa produttrice (Eggart Spiele) alla quale  appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. – 
By Fabio (Pinco11) Posted in Yedo