Anteprima – Upon a Salty Ocean

Anteprima di Upon a Salty Ocean, scritto da Khoril

Mi sono imbattuto nel regolamento di un gioco che avevo adocchiato ancora in fase prototipale a Play!2011, il gioco è Upon a Salty Ocean, di Marco Pranzo, sarà edito da Giochix e verrà presentato in ottobre alla fiera di Essen 2011. Il regolamento, nella sua versione beta 0.95, è disponibile qui sul sito della casa editrice. Il titolo si presenta come adatto a 2-4 giocatori con più di 13 anni per una durata media che si attesta sull’ora e mezza.
I partecipanti entreranno qui in competizione tra loro quali rappresentanti di famiglie di mercanti di Rouen, fiorente porto francese del XVI secolo e dovranno impegnarsi tra la pesca e lo sviluppo dei loro possedimenti in città per raccogliere più ricchezze possibili, visto che chi avrà più monete a fine partita sarà il vincitore.

NB: le immagini a corredo dell’articolo si riferiscono ad una versione di prototipo !!


Quattro barili di sale e due merluzzi ?

Upon a Salty Ocean prevede l’utilizzo di una plancia comune al centro del tavolo e di plancette personali che rappresentano il proprio deposito; oltre a questo vi è una dotazione di cubetti tra personali e riserva di merci (sale, aringhe e merluzzi) ed alcune tessere evento.

La grafica del tabellone mi ricorda un capolavoro come Hansa e quindi sono propenso ad apprezzare stile e colori che potete vedere nelle immagini qui a fianco, le schede personali invece sembrano un po’ spoglie ma funzionali. Il regolamento sarà in italiano, francese, tedesco, inglese e olandese. Anche se ancora in versione beta l’ho trovato chiaro e comprensibile: spiega senza troppi fronzoli le varie azioni e le differenti funzioni degli edifici e contiene nella parte finale una breve ma interessante nota storica.
I circa 130 cubetti dovrebbero essere di qualità standard, mentre non ho la possibilità di valutare la consistenza del cartone di plancia e tessere. Salvo una valutazione di prima persona dei materiali, la dotazione generale sembra adeguata al tipo di gioco.

Come funziona

Non mi dilungherò particolarmente nella descrizione del funzionamento del gioco in quanto il regolamento è breve, solo cinque pagine, e sarà sicuramente più appagante leggerlo direttamente. Il succo è che la partita si svolge in cinque turni composti di tre fasi (eventi, azioni e fine turno).
Le meccaniche che affronteremo in Upon a Salty Ocean sono principalmente il commercio di materie con fluttuazione dei valori di mercato delle materie prime (in base alle azioni dei giocatori e in base a tessere evento) e l’utilizzo di punti azione. Questa seconda dinamica in particolare ha attirato la mia attenzione perché il costo delle azioni avrà un costo crescente per tutto il gioco, mano a mano che i giocatori le compiranno. In particolare esistono quattro ‘famiglie’ di azioni (città, porto, navigazione e mercato) ed  ogni volta che un giocatore ne compie una di quel tipo (come comprare al mercato) il costo della successiva di quel gruppo (tutte le azioni mercato) costerà una moneta in più. Vi è poi la possibilità di interagire con i numerosi edifici raffigurati sul tabellone e si deve far fronte agli ‘eventi’ speciali (variazioni di meteo e mercato).

Impressioni

Cosa ci potremo aspettare da Upon a Salty Ocean ? La risposta è : un classico gioco tedesco a bassa aleatorietà dove l’ambientazione collima in maniera soddisfacente con le meccaniche. Personalmente ho apprezzato lo sforzo di legare con coerenza ciascun effetto a un dato edificio.
Una nota di merito va sicuramente alla scalabilità del gioco (ottimale in quattro) perché sono previste chiare e semplici regole (integrate anche nella plancia) per il gioco a due e a tre.
La dipendenza dalla lingua dovrebbe essere nulla, tanto che sulla plancia e sul regolamento sono stati utilizzati i nomi reali in francese della città di Rouen. Le dinamiche che si verranno a creare sembrano interessanti e dovrebbero creare un gioco di buona profondità ma non complicato; la durata inoltre (salvo verifiche) sembra adeguata al tipo di gioco e alla dose di impegno richiesto.
Cosa potrebbe non convincermi? La longevità del gioco sembra affidata solamente alla differente combinazione di eventi (su 10 tessere ne vengono utilizzate solamente 5) che cambieranno di partita in partita, per cui prevedo quindi una certa ripetitività. Al tempo stesso però i tanti modi per fare punti daranno la possibilità di studiare e provare molteplici strategie e sinergie tra edifici, cosa che regalerà molte ore di piacevole gioco.
Cogliendo al volo la disponibilità di Marco, ne approfitto per fargli qualche domanda.
Ciao Marco, per prima cosa, vuoi presentarti ai nostri lettori?
Non c’è molto da dire, questo è il mio primo gioco edito. Spero che piaccia come è piaciuto a me svilupparlo.

Quanto è durata la gestazione di “Upon a salty ocean”? Come hai svolto il playtest?
La gestazione è stata piuttosto lunga. Questo progetto è nato nel 2008 ed è stato il mio primo tentativo serio di sviluppare un gioco. La lunghezza della gestazione però è stata anche dovuta alla mia inesperienza come autore di giochi. Per il playtest di solito passo per due fasi. Nella prima, gioco da solo per vedere se ci sono errori macroscopici. Nella seconda, coinvolgo qualche volenteroso amico a far da cavia per vedere se e come gira davvero il gioco. Dopo di che modifico il prototipo per tener conto dei suggerimenti/commenti ricevuti e ricomincio da capo. Nel fare le modifiche sono abbastanza spietato e non mi faccio troppi scrupoli a cambiare anche radicalmente il prototipo con il rischio di imboccare vicoli ciechi e tornare indietro. Infine, quando possibile, lo faccio provare ad altri autori di giochi, per esempio agli appuntamenti organizzati sul forum di inventoridigiochi.it, i cui consigli e commenti sono molto preziosi e tecnici.

Come si è svolta la progettazione del gioco? Sei partito dalle meccaniche o ha trovato un interessante spunto nell’ambientazione?
Sono partito dall’ambientazione. L’idea della pesca nell’Atlantico nel 1500 mi è venuta leggendo un libro. L’idea del genere di gioco è stata subito quella di fare un gestionale abbastanza standard ed è una delle poche cose che non è stata modificata durante lo sviluppo. Dopo essermi documentato sull’ambientazione le meccaniche del gioco sono venute abbastanza naturalmente e con poco sforzo è stato possibile integrare gli effetti degli edifici nelle meccaniche del gioco.

La grafica della plancia mi ricorda Hansa. Cosa pensi del lavoro svolto da Azzariti?
Devo fargli i miei complimenti! Ho apprezzato tantissimo la sua cura e la fedeltà nei disegni degli edifici di Rouen. L’occhio vuole la sua parte, ma durante lo sviluppo dei miei prototipi è un aspetto che curo pochissimo, vederlo per la prima volta con un look serio è stata una forte emozione.

A quale target si rivolge il tuo gioco? Te in genere cosa preferisci giocare?
Come notavi nella tua preview Upon a Salty Ocean è un gioco alla tedesca. Inoltre è piuttosto “matematico”. Il target è principalmente quello dei gamers e di giocatori a cui non dispiacerebbe calarsi nei panni di un mercante di pesci del XVI secolo. Personalmente preferisco giochi con meccaniche eleganti e ben integrate con l’ambientazione.

Quante copie saranno disponibili e a quale prezzo potremo comprarlo?
Il gioco uscirà ad ottobre alla fiera di Essen e in Italia a Lucca Comics and Games 2011. Il prezzo al pubblico è di 39.95 euro, ma in preordine è possibile acquistarlo con il 25% di sconto. Trovate l’offerta sul sito della Giochix.

— Le immagini sono tratte dal manuale o dal sito della casa (Giochix) alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco e saranno rimosse su semplice richiesta. —