Tsuro of the Seas

Scritta da Chrys.

Un paio di settimane fa pubblicai una recensione di Tsuro, un ottimo filler per 2-8 giocatori, caratterizzato da una estetica estremamente elegante ispirata al Giappone.
La recensione è stata accolta molto bene e qualcuno mi ha chiesto anche chiarimenti sul gioco quasi omonimo che dà il titolo a questo articolo, e cioè Tsuro of the Seas, anch’esso per 2-8 giocatori. Questo titolo condivide con l’originale il regolamento base (anche se ampliato con alcune varianti), l’autore e l’approccio grafico, anche se realizzato da artisti diversi, ed è stato prodotto grazie alla piattaforma di Kickstarter.

PS: visto che farò frequenti richiami al gioco originale (Tsuro), di cui questo è una variante giocabile a sè (un po’ come Ticket to Ride e Ticket to ride Europa), vi suggerisco di darvi una letta alla recensione di Tsuro se non lo conoscete.  😉


NELLA SCATOLA
Le dimensioni della scatola sono le stesse dello Tsuro originale e la grafica lo richiama moltissimo (almeno nello stile): le immagini e le illustrazioni sono quindi sempre in stile giapponese, anche se qui il colore dominante passa dal rosso (i draghi) al blu del mare.

Il tabellone risulta essere una griglia di 7×7 (invece che di 6×6 come in Tsuro) per permettere di spostarsi efficacemente nonostante i mostri marini (vedi regole più avanti). Il contenuto è strutturato come l’originale e si presenta splendidamente: aprendo la scatola troviamo una velina con ideogrammi, un manuale in cartoncino a colori piegato in modo particolare e sotto plancia e componenti.

Non ho avuto modo di giocarlo ma, grazie ad un mio amico che l’ha preso e mi ha permesso di esaminarlo (grazie Fiorenzo ^__^), posso dire che ha mantenuto la stessa qualità dei materiali, che come potete notare dalle foto appaiono simili a quelli di Tsuro.

Inoltre le tessere sono in quantità decisamente maggiore (56 + 10 tessere mostro marino), ma risultano avere le stesse “traiettorie” delle tessere di Tsuro, che però erano 36 tessere uniche mentre qui molte sono duplicate.

COME SI GIOCA
In questa versione invece di avere dei draghi che cercano di rimanere sul tabellone e di non scontrarsi impersoniamo delle imbarcazioni giapponesi che solcano il mare cercando di non cadere dal tabellone e di non venire a contatto con altre navi o mostri.

Le regole e le condizioni di vittoria sono le stesse di Tsuro con la sola aggiunta dei mostri marini, quindi mi limiterò a spiegarvi cosa cambia…  le regole base  le trovate nell’omonimo paragrafo di Tsuro.

I mostri marini aggiungono una componente casuale, infatti ogni turno prima di piazzare si tirano 2 dadi… se il risultato è 6-7-8 si attivano il mostro marino (daikaiju). Se succede si tira un dado… con risultati da 1 a 5 il mostro si muove come indicato sulla tessera (nelle 4 direzioni o si ruota sul posto), mentre con 6 esce un altro mostro.

Se un daikaiju finisce sulla stessa casella di una nave la spazza via eliminando il giocatore… inoltre rimuove la tessera di mare su cui finisce (permettendo quindi di riposizionarci una nuova tessera; da qui l’aumento delle tessere disponibili).


MODALITA’ CLASSICA
Per i più “nostalgici” è possibile giocare al classico Tsuro anche con questa edizione… è sufficente togliere i daikaiju dal gioco e tutte le tessere doppie e giocare usando solo una porzione 6×6 del tabellone.

CONSIDERAZIONI FINALI
Ripeto che ho giocato moltissimo a Tsuro, ma non a questa edizione alternativa, quindi quelle che seguono sono le mie impressioni delle regole ma non sono basate su partite reali.

Dal punto di vista estetico il gioco è eccellente e vale tutto quello già scritto per Tsuro: “Data la bellezza dei componenti e soprattutto la loro forte estetica giapponese è un gioco perfetto da regalare ad un appassionato del sol levante… e resta comunque un regalo bello ed elegante anche per gli altri”. La scelta tra i due potrebbe essere unicamente dettata da quale grafica preferite.

A livello di gioco l’introduzione dei mostri marini aggiunge certamente una certa dose di imprevedibilità che non sono certo di apprezzare a pieno, soprattutto se si gioca in tanti… infatti 6-7-8 sono i numeri che escono più spesso (la probabilità di fare da 6 a 9 tirando due dadi è del 45% circa, il che significa che i mostri si muovono circa un turno sì e uno no). Se giochiamo in 2-3 può non voler dire molto ma giocando in 7-8 vuol dire che prima che ritocchi a noi avremo mediamente 3 spostamenti. 
Questo mi fa pensare che la loro introduzione renda sicuramente più piacevoli le partite fino a 4 giocatori (che nel base tendevano ad essere meno agguerrite per il tanto spazio libero di manovra) perché i mostri “stringono il campo” ma più casuali quelle a 7-8 giocatori poiché sicuramente avremo molti più mostri (peraltro molto più mobili).

Va comunque detto che essendo il gioco “regredibile” alla versione tradizionale, come spiegato sopra, a parità di prezzo se la grafica marina vi aggrada è un ottimo acquisto perchè vi permette di giocare in entrambi i modi… a patto di esser disposti a spendere 10 euro in più…  o__O

Inutile dire che anche in questo caso non c’è nessuna dipendenza dalla lingua poiché oltre al manuale non esiste nulla di scritto in tutto il gioco.

Se vi interessa lo trovate nei negozi intorno ai 39 euro (contro circa 29 euro della versione tradizionale)… potete anche acquistarlo online su Egyp.it dove trovate anche l’edizione classica.

— Le immagini sono tratte da BGG, dal manuale della casa editrice a cui appartengono tutti i diritti Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione e saranno rimosse su semplice richiesta. —

Tsuro – Recensione

Scritta da Chrys.

Oggi vi parlo di Tsuro, un altro gioco semplice ma molto divertente per 2-8 giocatori e adatto a tutti (quindi anche un ottimo introduttivo al piazzamento tessere). Nonostante la semplicità delle regole, o forse anche grazie ad essa, è un gioco che ha sempre ottenuto un grande successo quando l’ho presentato, sia nelle serate tra amici e nelle feste che in caso di dimostrazioni.
Il gioco è stato pubblicato per la prima volta nel 2004, quindi non stiamo parlando di una novità… nonostante questo è stato però esaurito all’editore per alcuni anni e solo da poco ristampato, quindi oggi ve ne parlo senza il timore di lasciare qualcuno con la voglia insoddisfatta. 😛
Per quanto non fondamentale eccovi in poche righe l’ambientazione… il gioco rappresenta lo sviluppo delle vite di 2-8 draghi (o persone)… piazzando le tessere la linea della loro vita si svilupperà in modo più o meno movimentato nel tabellone, eventualmente incrociando la vita di altri draghi e terminerà naturalmente uscendo dal tabellone o bruscamente scontrandosi con altri draghi. Lo scopo del gioco è essere l’ultimo ancora in vita.

NELLA SCATOLA

Sicuramente questo gioco fa dell’estetica uno dei punti forte, ma in fondo è giusto così (possiamo passar sopra, forse, al fatto che la prima edizione di Dominant Species fosse orribile a vedersi, ma un gioco family e semplice non può permettersi questo lusso). In questo caso siamo comunque all’eccellenza.
Il gioco ha un chiarissimo richiamo giapponese… aprendo la scatola ci troviamo davanti ad un foglio di carta bianco con il solo titolo del gioco scritto in kanji come se fosse stato usato un pennello. Sollevato quello troviamo il regolamento in cartoncino lucido a colori ripiegato in modo particolare (0__0) e sotto i componenti di gioco veri e propri.
Abbiamo una spessa plancia, 36 tessere di cartoncino molto spesso (circa una volta e mezzo quelle di Carcassone, sia in spessore che in larghezza) e 8 pedine colorate che simulano delle pietre con incisi dei draghi.

COME SI GIOCA
Ogni giocatore parte con tre tessere e ne avrà sempre in mano tre fra cui scegliere. Ad inizio partita ciascuno sceglie una delle 128 linee di partenza sul perimetro e a partire dal primo ciascuno piazza una tessera nello spazio davanti alla propria pietra-drago, dopodiché sposta la pietra lungo la linea fino a che questa non si interrompe e quindi pesca una nuova tessera.

Ognuno può piazzare pedine solo davanti al proprio drago (poiché ciascuno influenza la propria vita con le proprie scelte)… può però succedere che anche uno o più draghi altrui si affaccino sulla stessa casella vuota: in questo caso ovviamente le nostre scelte influenzeranno anche loro perché in quel momento le nostre vite si sono incrociate.

Dopo aver mosso il proprio drago e ogni altro drago influenzato dalla nostra mossa si verifica se qualcuno è morto: ci son due modi per morire… quando un drago finisce fuori dal tabellone oppure quando due draghi si scontrano sulla stessa linea (nel qual caso entrambi muoiono). Se con la propria mossa si è ancora vivi ma qualcun’altro è morto si possono prendere le loro tessere, unirle alle proprie e sceglierne quindi 3 da tenere. Tutte le altre vengono mescolate e rimesse a fondo mazzo.

Come potete notare dalle foto che corredano l’articolo tutte le tessere sono differenti e hanno percorsi abbastanza complessi.

CONSIDERAZIONI FINALI
Questo è uno dei miei giochi light preferiti e lo tiro praticamente sempre fuori a capodanno o ad altre feste… permette a 8 giocatori di affrontarsi, si spiega in pochi minuti e fa venir voglia di rigiocarci.
Un altro punto forte è la durata di gioco, visto che anche in 8 raramente si superano i 20-25 minuti il che lo rende un filler fantastico.
Data la bellezza dei componenti e soprattutto la loro forte estetica giapponese è un gioco perfetto da regalare ad un appassionato del sol levante… e resta comunque un regalo bello ed elegante anche per gli altri.
Inutile dire che non c’è nessuna dipendenza dalla lingua poiché oltre al manuale non esiste nulla di scritto in tutto il gioco.
A livello di strategia non siamo a livelli alti (è un family) ma comunque può essere un gioco bastardo: la plancia non è semplicissima da seguire e tenere sotto controllo per le tante linee che si sviluppano e il gioco sta nel piazzare una tessera che ci tenga lontano dai guai (gli altri giocatori) e allo stesso tempo che li spinga uno verso l’altro. Si possono fare cose molto cattive. ^__^
In una situazione del genere chi ha il turno stringe in mano il
destino di molti, ma attenti a mettersi in queste condizioni:
non è detto che riusciate ad uscirne. In questo caso nella
più ottimistica ipotesi potrebbero salvarsi al massimo in 3…

Il gioco come detto tiene da 2 a 8 giocatori, ma secondo me in 2-3 giocatori mostra un po’ di debolezza nella prima metà della partita (si cerca di partire lontani e le prime 3-4 tessere piazzate non dobbiamo preoccupaci di nulla, se non di tenerci qualche via di fuga). Invece in 7-8 giocatori l’interazione tra i giocatori è praticamente immediata. A mio parere il bilanciamento ottimale tra gestione strategica e interazione lo si trova con 4-6 giocatori.

Il prezzo del gioco si aggira di listino sui 29,00 euro, forse un po’ caro in senso lato, senìbbene giustificato dalla qualità dei materiali. Come al solito lo trovate nei negozi specializzati oppure in vendita su Egyp.it.

Esiste anche una edizione alternativa (Tsuro of the Seas), sempre in stile giapponese ma con una tematica marittima e alcuni elementi aggiuntivi (i mostri marini). Sempre sul nostro sito trovate anche una recensione di TSURO OF THE SEAS!

Infine se vi interessa sotto vi riporto una dimostrazione video del gioco (dal minuto in poi) dal canale Tabletop, dove potete vedere una partita a Tsuro tra Wil Wheaton, Freddie Wong (creatore della web-serie Video Game High School), Rod Roddenberry (figlio di Gene Rodenberry, il creatore di Star Trek) e Ryan Higa.
— Le immagini sono tratte da BGG, dal manuale della casa editrice a cui appartengono tutti i diritti Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione e saranno rimosse su semplice richiesta. —
By Fabio (Pinco11) Posted in Tsuro

TableTop – Tsuro, Zombie Dice, Ticket to Ride, Get Bit!

Scritto da Chrys.

Torniamo a parlare di TableTop, il canale video creato da Wil Weathon e prodotto dalla poliedrica Felicia Day (della cui esistenza ringrazio gli Dei almeno 2 volte a settimana e sempre per motivi diversi ^__^).

Per chi si fosse perso di cosa si tratta rimando al nostro primo articolo (va come sono pigro la domenica!).

Devo dire che anche se sono giochi che già conoscevo vedere Wil ed i suoi ospiti giocare resta sempre uno spettacolo divertente e piacevole. ^__^

Dall’ultimo aggiornamento sono usciti ben due nuove puntate del programma che ci presentano4 nuovi giochi, giocati come al solito dal vivo da vari personaggi famosi (assieme ovviamente a Wil Weathon)… in particolare abbiamo:
  • Ep.3 – ZOMBIE DICE, GET BIT! & TSURO
    con ospiti Freddie Wong (creatore e star del canale You Tube “freddiew” e creatore della web-serie Video Game High School, che se attivate i sottotitoli potete anche vedere tradotta in italiano ^__^), Rod Roddenberry (figlio di Gene Rodenberry -creatore di Star Trek – e dal 1991 produttore esecutivo e amministratore delegato della Roddenberry Entertainment, che ha sfornato le varie serie di Star Trek più recenti, Andromeda, Pianeta Terra: Final Conflict ed il nuovissimo White Room) e Ryan Higa (creatore e star del canale YouTube “Nigahiga“).
  • Ep.4 – TICKET TO RIDEcon Colin Ferguson (l’attore protagonista di Eureka), Anne Wheaton (la mogliettina di Wil), e Amy Dallen (cara amica di Wil, e sua “compagna” di fumetti).
Per quanto riguarda il primo video “multigioco”.. beh mi ha fatto felice perchè presenta TSURO un gioco che personalmente adoro: semplice, rapidissimo e divertente: è spiegabile in 5 minuti ed accomoda ben 8 giocatori ed è uno degli evergreen che tiro fuori a capodanni o feste con tante persone (soprattutto con mix di gamer e non gamer). Tra l’altro per me che sono appassionato di giappone e oriente ha anche un’impostazione grafica veramente bella… purtroppo è abbastanza difficile da trovare da noi ma se vi capitasse ne vale la pene ^__^.

Invece Zombie Dice non è, lo ammetto, il mio genere di gioco (anche se ha ha avuto molto successo a quanto pare) mentre ammetto che non conoscebo Get Bit! che sembra un filler carino, molto molto leggero ma che permette comunque un po’ di strategia (si basa molto sul capire cosa faranno gli altri e tenendo a mente le mosse giò fatte).

Come sempre il programma ha una qualità eccellente (e forse hanno anche migliorato la gestione della grafica in sovrimpressione)… tra l’altro se anche non vi interessa Ticket to Ride perchè già lo conoscete godetevi gli ultimi minuti: il momento di fervore della moglie di Wil (23:05 del video) e le loro facce subito dopo meritano il tempo che ci dedicherete!

Buona Visione!! ^__^

PS: voglio la t-shirt di Amy Dallen! … è bellissima!  😀 

 — Le immagini sono tratte dal sito del canale e da Geek & Sundry a cui appartengono tutti i diritti Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione e saranno rimosse su semplice richiesta. —