Colonial Empire Overseas – prime impressioni

scritto da polloviparo.

Colonial Empire Overseas di Christophe Pont edito dalla Stratagem è un gioco destinato a 2-6 giocatori della durata di 120 minuti circa, pubblicato nel 2011.

Perché ne parliamo proprio oggi? Molto semplice perché recentemente è stata immessa sul mercato la seconda edizione, dopo essersi fatta un giretto sull’ormai onnipresente Kickstarter.
In questo specifico caso, non si tratta di una semplice ristampa, quanto di una versione con un regolamento che possiamo definire 2.0, quasi completamente rivisto e rieditato.
Il gioco alla sua uscita ha ricevuto un discreto apprezzamento, ma non sono di certo mancate critiche e opinioni discordanti sulla sua validità.
In questo caso l’Autore, invece di voltarsi dall’altra parte e di prendere le critiche sul personale, ha fatto tesoro di tutti i consigli e a quanto pare il gioco sembra averne guadagnato molto.

Grazie all’amico Giacomo (che ringrazio), ho avuto modo di provarlo in questa sua nuova veste e così eccomi a condividere le mie impressioni a caldo.

Per parlare di questo gioco non si può non partire dall’analisi dei materiali.
La plancia di gioco di Colonial è forse una delle plance di tipo “cartina geografica” più belle su cui mi sia capitato di giocare.
La dimensione è davvero importante. Gli stati con le gradazioni di colore verde-giallo spiccano su di un mare volutamente bianco.
Le illustrazioni sulle carte non sono da meno, veramente ben realizzate ed ispirate.
Il tutto permette di immergersi molto bene nel tema proposto dal gioco.
Completano la dotazione le plancette personali, i classici dischetti di legno, i dadi speciali ed i tokens del caso.
Merita un applauso il manuale del regolamento, con delle illustrazioni che lo rendono paragonabile ad un’opera d’arte.

Seppure notevole e particolarmente gradevole, la quantità e la qualità del materiale, non è  a mio avviso sufficiente a giustificare un prezzo che si aggira normalmente sui 75 euro (nel momento in cui scrivo ho verificato e posso dirvi che su Egyp lo trovate a molto meno).

Non ci sono di fatto miniature e con i dischetti si tende a contrassegnare diverse cose, dalle proprie colonie alle navi della propria flotta, passando per i tesori.
Ci fossero stati i galeoni, sarebbe stata una figa..a pazzesca!
Le plance personali di fatto servono a poco, se non a contenere i vostri punti e a differenziare ad esempio navi mercantili da navi da guerra, piuttosto che dai tesori, essendo tutto rappresentato appunto dai dischetti.
Il gioco è in inglese, ma manuale a parte, direi che non è particolarmente dipendente dalla lingua.
L’unico testo presente è quello sulle carte e una volta imparate le varie azioni non sentirete il bisogno di leggerle.
Il prezzo è probabilmente dettato da una tiratura piuttosto limitata di questa ristampa e quindi in una ridotta disponibilità del titolo in oggetto.
Se la cifra non vi spaventa e il gioco vi attira, occhio quindi a non pensarci troppo rischiando poi di non riuscire più a trovarlo.

Dopo questa disanima sui materiali, torniamo al gioco vero e proprio.

Metto le mani avanti e dico chiaramente che non è la mia tipologia di gioco. O meglio lo è, ma non nel modo corretto. Mi spiego meglio.
Avete presente i dadi speciali citati nel materiale? Ecco quello è il nocciolo del problema!
Anzitutto si tratta di dadi speciali fino ad un certo punto, di fatto sono dadi che mostrano quattro lati bianchi e due con l’alloro.
L’alloro ovviamente rappresenta il successo, ma voglio semplificarla ulteriormente, “si colpisce col 5 e col 6”!
Lo ripeterò probabilmente all’infinito “io non sono dadofobo, io non sono dadofobo…” non è che io tenda a scappare di fronte ad un gioco che contiene dei dadi, ma il modo in cui questi vengono utilizzati per me è molto importante.
La modalità che detesto maggiormente è quella alla “Risiko” ossia io tiro i miei dadi tu tiri i tuoi, io ho più successi e vinco!
Quante volte vi è capitato di vedere un “carroarmatino” distruggere intere armate?
Ecco questa è una cosa che non sopporto proprio.
Già diverso è il discorso di “Caos nel vecchio mondo” (che adoro) dove il confronto fra i dadi è influenzato e modificato da carte incantesimo e si riesce comunque ad avere una sufficiente dose di controllo.

Ma torniamo a Colonial

Il gioco, come dice il titolo stesso, tratta il tema della navigazione e dell’espansione coloniale. Restituisce per alcuni aspetti anche un “retrogusto” di gioco di civilizzazione, contenendo alcuni elementi caratteristici della categoria come ad esempio le tecnologie migliorabili.
Non mancano ovviamente le guerre, il titolo propone di fatto un elevato fattore di interazione diretta, anzi diciamo pure che la cosa si rivela quasi fastidiosa.

Il regolamento è piuttosto complesso. La spiegazione necessita di una quantità di tempo piuttosto considerevole. Difficile secondo me pensare di cavarsela in meno di 45 min. – 1 ora.
Alla fine se ne esce un pochino frastornati, ma poi giocando, come spesso succede, tutti i tasselli prendono il loro posto e le nebbie si dipanano.
L’obbiettivo del gioco del resto è alquanto semplice, il primo a fare 10 punti è il vincitore.
La durata del gioco invece è tutto sommato piuttosto contenuta, direi chi i 120 minuti sulla scatola sono tutto sommato abbastanza verosimili.

Mi riferisco ad una partita a quattro giocatori perlomeno, probabilmente in 6 bisogna considerare qualcosina di più.
Per il resto il gioco utilizza un sistema di selezioni delle azioni, tramite le carte personaggio.
In pratica tutti hanno lo stesso mazzo di personaggi, ad ogni turno se ne giocano solo alcuni ed ogni personaggio contiene due azioni, ma se ne potrà utilizzare soltanto una.
Il bello è che solitamente si vorrebbero utilizzare tutte e due le azioni presenti sulla carta e quindi le scelte sono sempre molto difficili.

Comunque sia, il fatto di avere due azioni per carta permette anche un minimo di flessibilità, se conseguentemente all’azione di un altro giocatore, si intende cambiare strategia. Ho trovato quest’aspetto del gioco molto interessante.

Vediamo quindi nel dettaglio quali sono queste azioni:

Lo scienziato: permette di avanzare di 1 spazio in uno dei quattro tracciati tecnologici, pagando un costo in tesori, pari al numero indicato nel riquadro di destinazione.
I diversi tracciati ovviamente ci daranno dei vantaggi specifici nei vari campi.
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Missionario: permette di piazzare un segnalino rivolta o un segnalino missione (nel senso di “missione di pace”) in un territorio esplorato.
Ecco questo è un esempio di interazione diretta moooooolto fastidiosa, in pratica un avversario può aggiungere dei tokens rivolta in una vostra bella colonia, con tanti auguri e simpatia annessa!

Esploratore: permette di tentare di insediare una propria colonia. In pratica si devono lanciare i fantomatici dadi sopra citati (10 se non ricordo male) e si deve ottenere un numero di successi pari almeno alla difficoltà di conquista del luogo scelto (un valore che va da 2 a 7).
Si hanno bonus derivanti da uno dei tracciati tecnologi (massimo 3) ed un bonus per l’adiacenza.
Ecco questa è una delle azioni in cui si utilizzano i dadi. Il successo o la non riuscita dell’esplorazione è completamente affidato nelle mani della dea bendata. E’ vero che esistono dei modificatori che tentano di limare un po’, ma quando vedete lanci che contengono nove allori e altri che ne contengono solo uno, capite subito che se non ce n’è, non ce n’è…
Siete stati sfortunati e così un’azione è andata bruciata.
Se invece siete stati fortunati eccovi premiati con un bel punto vittoria e la possibilità di mettere un bel gettoncino su una risorsa (importante al fine di determinare i monopoli).
Questo gettoncino va preso dalle vostre navi mercantili. In alternativa potete prenderlo dal box “treasure” ma come penalità dovrete mettere un segnalino rivolta sulla colonia.
Si ha un monopolio quando si controllano tutte le merci della stessa categoria (contrassegnata da un colore).
I monopoli sono importanti perchè permettono di accrescere la propria flotta mercantile.
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Ambasciatore: permette di avanzare di uno spazio sul tracciato della diplomazia. Il tracciato della diplomazia è molto importante perchè regola i rapporti e la “civile convivenza” fra i giocatori. In pratica non è possibile attaccare chi ha un livello diplomatico superiore al proprio o se preferite, per proprietà transitiva, chi ha un livello diplomatico inferiore al vostro non potrà ingaggiar guerra contro di voi!
In aggiunta è possibile rimuovere un segnalino rivolta da una colonia.

Vicerè: permette di aggiungere una quantità di dischetti, pari al al valore di logistica, sulle proprie colonie o sulle colonie altrui. I dischetti vengono impilati e se la quantità di dischetti dell’avversario supera la vostra, perdete il controllo della colonia e quindi della relativa risorsa.
Così facendo potreste perdere un qualche monopolio. Questa azione viene disincentivata dal fatto che “spezzare” un monopolio comporta una retrocessione nel tracciato diplomatico.
Questo è un altro caso in cui l’interazione diretta è molto pungente, vi assicuro che vedere messi dei dischetti altrui sopra i vostri vi darà molto fastidio!
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Ribelle: permette di piazzare un segnalino rivolta o di rimuovere un segnalino missione in una regione. In alternativa permette di far partire una rivolta, che ha a che fare con i segnalini rivolta e non ricordo neanche bene in cosa consista, ma ricordo che non è affatto piacevole! 🙂

Sovrano: permette di ingaggiare battaglia contro un avversario con livello di diplomazia inferiore (come sopra indicato). Si svolgono prima le battaglie di terra con i gettoni presenti nella colonia e poi le battaglie di mare con i gettoni presenti nella sezione della flotta navale sulla vostra plancia personale.
In entrambi i casi si rollano i dadi e si confrontano gli “hit”.
Ovviamente è prevista la possibilità di ritirarsi, ma lo scontro affidato totalmente ai dadi a me non riesce proprio a piacere.
Vincere 1 battaglia comunque fornisce 1 punto vittoria. Questo è sicuramente un buon incentivo per non essere pacifisti. Tenendo un valore diplomatico alto potrete approfittare di quei “poveretti” che non vi possono attaccare direttamente e che non sono messi benissimo sul fronte militare.
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Il conquistatore: permette di fondare una colonia. I prerequisiti sono quelli di avere tanti dischetti quanti sono i nativi indicati in quella regione e di possedere il monopolio corrispondente.
La colonia assegna un punto vittoria, oltre ad incrementare la propria abilità nel commercio.

Il mercante: permette di portare delle merci (dischetti di legno non l’avreste mai detto dite la verità?) in un’apposita area sulla plancia (mercato). Quei dischetti potranno successivamente essere posti sulla vostra plancia personale nel riquadro tesoro. Il numero di dischetti è pari al numero delle proprie navi mercantili.
E’ possibile trasportare merci di altri giocatori (mettendo così più dischetti di quelli altrimenti possibili), che in cambio riceveranno un benefit.
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Governatore: è possibile spendere i propri tesori, fino al massimo consentito dalla propria scala economia per acquistare una “Booming city” si può decidere il valore della città da acquistare, ma ogni volta che se ne acquista una deve essere di valore superiore a quella precedente. Ci può essere una sola blooming city sulla plancia. Questo darà un diritto di prelazione nelle fasi di mercato, permettendo di rientrare velocemente dall’investimento, a meno che non ve la portino via troppo presto.

Il commerciante: questa è l’azione che permette appunto il passaggio dei dischetti dal box sopra citato, alla vostra plancia personale. La quantità possibile è data dal proprio valore nel tracciato dell’economia, più dal quantitativo di nativi presenti nelle proprie colonie.
Normalmente il valore così ottenuto è sufficiente a “portarvi tutti i dischetti in casa”, ma se così non fosse anche in questo caso è possibile “chiedere aiuto ai vicini” offrendo a loro un eguale benefit.
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Il finanziere: permette di prendere un prestito. Il prestito vi permette di mettere dei dischetti nel box da cui poi saranno convertiti in tesori (un valore doppio di quello indicato sulla “track economy”). E’ un’azione da utilizzare se proprio non potete fare altrimenti, anche perchè i debiti giustamente maturano interessi e se non rientrate prima della fine della partita, siete tagliati fuori dalla possibilità di vittoria.

Meglio che lo dica adesso prima che me ne dimentichi, il gioco permette di giocare fondamentalmente in due modalità, una in cui si parte tutti nelle stesse condizioni ed un’altra in cui invece i giocatori sono chiamati a governare delle vere e proprie nazioni con delle caratteristiche e degli obbiettivi specifici.
Io ho giocato la prima modalità, non posso dirvi molto sulla seconda, se non quanto riferitomi da Giacomo che le ha provate entrambe e mi ha detto che ha avuto la sensazione che ci fossero nazioni più forti di altre.

Ad ogni modo, queste in via sintetica le azioni. Spero di non aver commesso degli errori, perchè è passato un po’ di tempo da quando ho avuto modo di provarlo, ma non ho potuto mettere subito nero su bianco queste impressioni.
Ho cercato di aiutarmi un po’ con Bgg, guardando le immagini e leggendo qualcosa,  ma fra prima e seconda versione c’è un po’ di confusione.

Tiriamo due somme.
Se chiedete con Giacomo, vi dirà che il gioco non mi è piaciuto. Ne è fortemente convinto perchè tutte le volte che mi ha chiesto di riprovarlo, ho preferito giocare ad altro.
Non posso dargli torto effettivamente i giudizi che ho espresso sul gioco non sono dei più favorevoli.
Una delle volte che ci siamo visti, lui giocava a Colonial su un tavolo con degli amici, io nel tavolo di fianco giocavo a Noblemen con altri ragazzi.
A un certo punto l’ho sentito dire: “Ok ora tiro i dadi e se faccio successo ho vinto!”
In questa frase è contenuta tutta la mia disapprovazione per questo gioco.
Non mi piace assolutamente quando la possibilità di vittoria è completamente affidata ad un tiro di dadi.
Sono fortunato vinco, sono sfortunato perdo.
Non è che io giochi solo a giochi “german” o meglio come si dice oggi “euro”… “non sono dadofobo, non sono dadofobo, non sono dadofobo….” apprezzo anche alcuni titoli tipicamente ameritrash, però purchè la componente aleatoria rimanga entro certi parametri.
Al contempo riconosco che c’è del buono in questo gioco.

Mi piace la selezione delle azioni, mi piace il sistema di gestione dei mercati, mi piacciono i monopoli, mi piacciono le track dei progressi e come è stata usata la track della diplomazia nel regolare i conflitti.

Anzi per certi versi, ho come l’impressione che sia stata messa anche troppa carne al fuoco.
Quello che non piace sono i dadi, i dadi e ancora i dadi.
Dadi per la colonizzazione, dadi per le battaglie, dadi… sempre dadi.
La colonizzazione tutto sommato è anche mitigata da una delle track progresso, ma sapete meglio di me che contro la sfiga a volte non si può “mitigare” proprio nulla…
Unite il tutto a una plancia splendida e direi che il gioco non è totalmente da bocciare.
Tenete presente, che sebbene io abbia citato a paragone il Risiko, il confronto era dettato dal massivo utilizzo di dadi, punto e a capo.
Questo sia per complessità, che per soddisfazione di gioco è anni luce davanti al Risiko.
Sempre per dovere di cronaca, a me e a qualche altro ragazzo che lo ha provato, non è piaciuto, molti altri invece lo hanno trovato molto bello.
Giacomo, che ricordo essere un collezionista di versioni di Risiko, lo adora.
Questo per dire che il fatto che non sia particolarmente piaciuto a me non deve portarvi alla conclusione che sia un brutto gioco, anzi per voi potrebbe essere esatto il contrario.
Sono convinto che gli amanti del genere ameritrash che amano tirare delle valanghe di dadi, ma non disprezzano un minimo di gestione, troveranno pane per i loro denti.
Sono altresì convinto che invece gli amanti degli euro e dei giochi più matematici, farebbero meglio a guardare altrove.
L’interazione diretta è molto alta, in alcuni casi quasi fastidiosa, con i vantaggi e gli svantaggi del caso, non si ha la sensazione di giocare ad un solitario, ma il kingmaking si fa sentire pesantemente.
Il range 2-6 giocatori è molto buono, tuttavia pur non avendolo provato in 2 o 3, non penso che sia un gioco che possa dare il meglio di se in un numero ridotto di giocatori.
Direi che data la tipologia di gioco, secondo me, meglio non scendere sotto i quattro giocatori.

Concludo con una carrellata di immagini del manuale, che come ho scritto è veramente stupendo.

Se interessati, il gioco è disponibile da Egyp.

— L’ immagine della scatola è presa da BGG, le altre immagini sono foto direttamente scattate da me. Tutti i diritti sul gioco appartengono all’Autore ed alla Casa editrice. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco.