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Preview – Strasbourg
Il gioco ci trasporta, teoricamente, nella omonima cittadini, nel suo XV secolo, mettendoci nei panni di maggiorenti di altrettante famiglie, le quali entrano in competizione tra loro per acquisire la maggiore influenza possibile, sfruttando gli appoggi nelle gilde, nonchè quelli di nobiltà, Chiesa e mercanti.
A livello di meccaniche il titolo si sviluppa intorno a dinamiche di asta, con elementi di controllo territori.
I componenti sono costituiti da un tabellone centrale diviso in tre aree, ossia una griglia a sinistra che ospita il ‘calendario’ delle aste, che è assemblato unendo casualmente cinque apposite strisce che indicano per cosa di volta in volta si entrerà in competizione, una a destra nella quale saranno collocati i trippoli dei giocatori, destinati a fornire punti a fine partita, nonchè una in alto, la quale ospiterà a sua volta trippoli dei giocatori rappresentanti idealmente la loro influenza sul consiglio cittadino, ossia su gilde, mercanti et similia. Ogni partecipante riceve quindi un set di 24 carte ‘influenza’ (tutti uguali fra loro) costituito da 4 carte per ogni valore da 1 a 6, nonchè uno di trippoli ‘componenti della sua famiglia’ colorati ed uno di segnalini prestigio. A completare il tutto c’è un mazzetto di carte obiettivo (25), varie monete in cartone (40), 10 tessere privilegio, 30 tessere beni di consumo, 5 edifici ed altra robetta minore.
Un gioco di aste, aste ed aste
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Rinvio alle regole (in inglese sul sito della casa) i più attenti, limitandomi qui a spendere qualche parola in più solo sulla meccanica delle aste, perchè centrale ai fini del gioco. Durante la partita infatti si svolgeranno ben 45 aste , divise in gruppi da nove aste, ciascuna delle quali permetterà ai partecipanti di concorrere alla attribuzione di diversi bonus (ce ne sono di cinque tipi). L’ordine con il quale si alterneranno i vari tipi asta è determinato dalle cinque ‘strisce’ che sono in ogni partita collocate casualmente una a fianco all’altra, come nell’immagine a lato, per esempio (il simbolo rappresenta il tipo di bonu che si otterrà). L’idea è quella che ad inizio partita ognuno riceve un mazzetto di carte del proprio colore, numerate da 1 a 6, in quattro esemplari per valore: all’inizio di ogni fase di asta (ce ne sono, come detto, cinque) ogni giocatore pescherà da quel mazzo, previamente mescolato, il numero di carte che ritiene, guardando di volta in volta ciò che ha preso e tenendo conto che il mazzo dovrà durargli per tutta la partita. Quando deciderà di fermarsi egli dovrà quindi segretamente formare cinque diversi mazzetti utilizzando le carte pescate, i quali rappresenteranno le cinque offerte secche che nel corso delle nove aste di quella fase il giocatore potrà avanzare.
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La dotazione iniziale di ogni giocatore |
A quel punto si procede un’asta alla volta: nell’ordine ognuno sarà chiamato a formalizzare un’unica offerta, se lo desidererà (altrimenti passerà il turno), utilizzando uno dei 5 mazzetti formati in precedenza, girandolo e rendendo nota la sua offerta. Gli altri a turno potranno scegliere a loro volta un mazzetto da utilizzare oppure passare. Una volta terminato il giro, chi avrà avanzato l’offerta più alta otterrà il bonus corrisponente, così come, in alcuni casi, anche il 2° ed il 3° offerente. Il vincitore dell’asta diverrà il primo giocatore a dover offrire in quelle seguenti.
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Sensazioni
Parto come d’uso dall’ambientazione per dire che, come già accaduto in altre recenti produzioni di Feld (Macao e Burgen von Burgund, per esempio), il tema prescelto rappresenta qui elemento meramente grafico, senza che le dinamiche calino poi in profondità nell’epoca o luogo di riferimento. I materiali risultano (salvo verifica della loro qualità) visivamente adeguati allo scopo, con i classici trippolini (od omini o meeples o come li vogliate chiamare), segnalini, tesserine varie e tabellone centrale con due o tre griglie su di esso. Quanto all’impatto visivo direi che è stato fatto quanto necessario per rendere gradevole il tutto, senza però arrivare a particolari vette artistiche.
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Un esempio di calcolo finale dei punti ottenuti grazie a trippoli in città .. |
Tirando le fila del discorso la sensazione che si ha è quella di essere dinanzi ad un gioco appena un pelino più complesso di Speicherstadt (probabilmente uno dei più facili di Feld, se non l’unico vero ‘family game’ dell’autore), ma non troppo, nel quale intorno a poche regole di base girano molte potenziali riflessioni. La dinamica delle aste è qui portata all’estremo, visto che tutto ruota intorno ad essa ed a ben vedere anche la gestione dei bonus che si vincono aggiudicandosi le aste non fa che indirizzare le scelte dei giocatori nelle aste successive, risultando strumentale sempre allo logica di partenza della licitazione. Anche la meccanica del piazzamento trippoli legata al collocamento degli omini nella griglia della città infatti risulta immediata, visto che ognuno ad un certo punto (gli strateghi magari potranno qui ottenere un lieve margine) apprezza facilmente dove l’omino attribuirà più punti vittoria. Come in tutti i giochi di aste qui molto, per quanto le offerte siano manifeste e secche, è lasciato anche all’abilità di indovinare dei giocatori, ossia di immaginare cosa gli avversari si siano di volta in volta tenuti da parte e cosa ci sia sotto ai loro mazzetti residui con l’avanzare delle aste di ogni fase.
![](https://giochisulnostrotavolo.wordpress.com/wp-content/uploads/2011/04/8921a-image8.jpg?w=593)
Come al solito chiudo ribadendo che sono appassionato dei titoli di Feld, per cui le mie opinioni potrebbero essere lievemente meno obiettive della norma (sappiatemi dire !!).
Per chi lo desiderasse segnalo che sul negozio online Egyp.it il titolo è disponibile a 33,90 euro.
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