Anteprima – Strain

Scritto da Pinco 11 (Fabio)
Se siete interessati ai mondi della scienza, chimica e medicina è possibile che il titolo del quale ci occupiamo oggi, ossia Strain, gioco da tavolo appena uscito (edito dalla Hungryrobot, al prezzo di 25 dollari), per 3-7 giocatori, ideato ed illustrato da Avrom Tobias , possa interessarvi in modo particolare.
Si tratta infatti di un titolo basato sull’uso di tessere che simula la lotta per la vita ad un livello microscopico, visto che i giocatori entreranno in competizione tra loro per dar vita al maggior numero possibile di organismi cellulari, difendendosi dagli attacchi di virus e tossine. Organelle, citoplasmi, Petri dish, ATP sono alcuni dei termini utilizzati per identificare le tessere che compongono i materiali di gioco e danno l’idea di come gli autori abbiano cercato di adattare le dinamiche di gioco il più possibile al tema di fondo prescelto.


I componenti

La scatola conterrà 220 tessere, divise tra quelle organismo (40), i citoplasmi (80) ed i Petri dish (100), oltre a 64 segnalini (token) resistenza. Alcune delle tessere contengono solo indicazione dei valori di quanto raffigurato, mentre altre recano indicazione di effetti, in lingua inglese, per cui attenzione, in quanto il gioco non è indipendente dalla lingua.

Come mettiamo su una bella coltura di batteri … 

Scherzo, ma non troppo, perchè l’idea è qui quella di cercare di dar vita a più organismi possibili, resistendo agli attacchi che gli altri giocatori muoveranno contro di essi. Sul sito della casa è possibile scaricare le regole complete del gioco.
Il gioco procede a turno ed il giocatore attivo articola in tre fasi della propria mossa, ossia:

1) awaken – a pescare 3 tessere, dal mazzo che desidera dei tre disponibili ed attivare le tessere ‘dormienti’ in suo possesso.

2) evolve – a costruire i propri organismi, collocando la tessera relativa sul tavolo e munendola dei citoplasmi necessari per completari, impartendo nel contempo ordini di attacco ad organismi posseduti dagli avversari, scaricandogli addosso tossine/virus.

3) shed – totalizzare punti per gli organismi completi e scartare eventuali tessere in eccesso rispetto al numero max di 4.

Il fulcro del meccanismo proposto sta nella costruzione degli organismi: ogni tessera di questo tipo reca vari parametri, tra i quali i più importanti sono il valore in punti che attribuisce (vince chi arriva per primo a 12), nonchè il numero di tessere citoplasma dalle quali deve essere circondato per essere ‘completo’ed è possibile per l’avversario attaccare gli organismi, infettandoli con virus, oppure con tossine.

Le varie tessere che si giocano recano poi l’indicazione di vari parametri, tra i quali il loro costo di ‘attivazione’ iniziale (gli ATP sono la ‘valuta del gioco) e/o la capacità di produrre tossine, ATP e così via; alcune tessere (azione) hanno poi delle capacità speciali, descritte da apposite spiegazioni. Nel corso del gioco è poi possibile che si sviluppino vere e proprie battaglie, con catene di azioni e reazioni, nelle fasi di attacco e di difesa da esso.

Impressioni

Devo restare necessariamente sul generico perchè è un classico titolo che solo provandolo si è in grado di esprimere valutazioni precise, per cui quanto dico è da prendersi davvero con le classiche molle.
Parto dall’ambientazione per dire che, ricordandomi decisamente poco degli insegnamenti ricevuti alle superiore in scienze, l’intero set di nomi utilizzati mi dà l’idea di qualcosa di particolarmente tematico, ma attendo conferme da qualcuno più addentro nel ‘settore’ per capire se siano stati utilizzati i giusti parallelismi o meno: la sensazione è però che l’autore abbia voluto rendere gioco qualcosa che rappresenta il proprio lavoro quotidiano o comunque una propria passione, per cui punterei sulla giusta aderenza delle dinamiche al tema di fondo.
La grafica appare adeguata allo scopo, anche se lo stile prescelto non è di quelli da ‘far strappare i capelli’, con un mix tra immagini che sembrano uscire appunto da un libro di scienze con altre molto fumettose, le quali però possono riuscire nello scopo di spezzare un attimo la potenziale eccessiva serietà altrimenti avvertibile nel gioco.
Quanto alle dinamiche l’idea di fondo è quella di piazzare e gestire in modo adeguato le tessere a disposizione, per cui vi sono elementi astrattamente idonei a far riflettere sulle singole mosse, anche se poi la pesca di tessere porta con se un elemento di aleatorietà intrinseco. La sensazione è che in questo titolo il tema di fondo, se non altro per l’uso di un sacco di potenziali ‘paroloni’, possa giocare un ruolo importante nell’attrarre o meno i potenziali acquirenti.

Il prezzo limitato (25$, acquistabile per ora solo da questo sito online americano, ma non ho idea delle spese di spedizione) potrebbe, infine, agevolarlo. Chiudo quindi con un benvenuto a questa ennesima nuova casa editrice !

— Le immagini sono tratte dal sito della casa produttrice (Hungry Robot), alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco e saranno rimosse su semplice richiesta. —
By Fabio (Pinco11) Posted in Strain