Intervista a Bauldric, autore di Machtspiele (Power Struggle)

Dopo avere presentato, poco tempo fa,in un lungo articolo il gioco Machtspiele (o PowerStruggle nella versione Inglese), del promettente autore ‘Bauldric‘, ho pensato di approfondire il discorso parlando un pò con lui della sua creazione ed in generale delle sue aspettative al riguardo. Nel contattarlo (dietro allo psudonimo si nasconde un autore tedesco, che desidera tenere il suo nome riservato) ho avuto la piacevole sorpresa di scoprire che comprende e parla l’italiano, per cui si è gentilmente prestato (pur non madre lingua) ad una intervista nella nostra lingua, pur al prezzo di una necessaria semplificazione delle risposte.

Da lui apprendiamo che il produttore, la Eggart, ha ambiziosi progetti in ordine ad una tiratura di circa 10.000 copie  e che è programmata per l’anno prossimo l’uscita di un altro titolo del medesimo autore, per la Hans im Gluck (altra grossa casa), a conferma del successo che il designer sta ottenendo.  Parlando con lui verifichiamo poi come concordi con noi sul fatto che il titolo presenta un regolamento piuttosto corposo: il target quindi non è necessariamente (ne deduco) quello dei giocatori più occasionali. Per chi abbia approfondito la lettura del precedente articolo ci sono inoltre riferimenti ad alcune regole che risultano all’autore particolarmente care, rispecchiando la volontà di far aderire il regolamento al tema di fondo prescelto. Apprezzabile è anche il sense of humor che pervade il gioco e le modalità attraverso le quali i giocatori dovranno cercare di ottenere la vittoria ..

Nel contempo segnalo che lo stesso autore, dimostrando la propria volontà di seguire il prodotto anche dopo la sua uscita, abbia segnalato su BGG la possibilità di utilizzare il gioco anche con due soli giocatori (mentre ll manuale parlerebbe di titolo per 3-5 giocatori).

Tre sono le modifiche da applicare rispetto alle regole base, ossia: 1) nella fase iniziale di piazzamento dei manager, ognuno dei due giocatori ne metterà 5 invece dei 3 previsti normalmente ; 2) il ‘nemico giurato’ è, ovviamente, l’avversario, e dalle carte ‘competenze’ del nemico giurato si togli quella con ‘influenza – azioni – corruzione’ ; 3) si utilizzano solo 1 certificatio azionario per tipo per i blocchetti da 1 a 5 e 2 per quelli da 6 e 7. L’autore specifica che queste regole non sono ancora ufficiali, per cui è aperto a suggerimenti da parte dei giocatori: ho pensato di proporle qui per chi fosse interessato a provarle !!

Prima di passare la parola al nostro amico amante dell’Italia, segnalo che assieme ad alcuni amici abbiamo tradotto il regolamento in italiano e che è pronta la versione pdf, che trovate qui.
Negli ultimi giorni, infine, pare che ci sia una crescente attenzione nei confronti di questo titolo, tanto che ne è uscita una lusinghiera descrizione (nel parlare di vari titoli presentati ad Essen), che sottolinea i profili di novità del gioco, anche sull’autorevole sito Boardgamenews.
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Ecco ora l’intervista:

Il tuo gioco che tiratura ha avuto (quante copie stampate) ? E ad Essen le vendite come sono state ?
Quello non so. Ma ho sentito che il editore vuole stampare 10000 copie.

Ci sono possibili accordi per una pubblicazione italiana ?
Non ancora

Ok, andiamo al gioco. Il regolamento contiene un set di regole piuttosto complesso: pensi possa spaventare i giocatori occasionali ?
potrebb’ essere 🙂

Cosa pensi che doni longevità al gioco ?
Quello e davvero difficile da rispondere. Dipende dei giocatori.

Nel corso del playtesting quali regole sono state aggiunte per ultime ? Quali regole ti rendono più orgoglioso, perchè innovative o perchè pensi piaceranno in particolare ?
Aggiunte per ultime: Per il nemico mortale ci sono adesso due tipi delle carte.  All’inizio c’era solamente un tipo.
A me mi piace
a) la regola del nemico mortale,
b) il meccanismo di corruzione (con “Silvio Corruptioni”), la punizione quando qualcuno non vuole accetare la corruzione,
c) che i privilegui dei capodivisioni (divisional heads) aumentarsi dopo un corruzione con successo
d) che un capodivisione puo lasciare il suo posto con il resultato che  il privilegio  non  vale  piu niente per cui chi ha probabilmente pagato molto soldi.

Parlaci di te: presentati (chi sei, dove vivi, il tuo curriculum da giocatore) !
In questo momento vivo a Monaco (Baviera).  Quello gioco é il primo gioco che ho disegnato.Ma l’anno prossimo uscira probabilmente gia un altro gioco (con Editore Hans-im-Glück)

Com’è che sai l’italiano ?
Ho visuto alcuni mesi a Roma.

Machtspiele / Power $truggle – P/review

Machtspiele, ovvero Power $truggle nella sua versione inglese, è un titolo della Eggertspiele, creato da Bauldric & Friends (pseudonimo dell’autore, che preferisce tenere riservato il nome), che si è ritagliato nella rassegna di Essen un proprio ben preciso spazio, raggiungendo il secondo posto nella classifica di Fairplay Online, della quale parlavamo giorni fa, da vero underdog, ossia in modo del tutto inatteso.

La cosa ha suscitato, naturalmente, il mio interesse e mi sono così buttato a capofitto nella visione delle regole, messe gentilmente a disposizione dal creatore in inglese. Devo dire che mi ci sono volute due o tre letture complete (sarò io che sono ‘duro’) delle 16 pagine per riuscire ad entrare nel gioco, comprendendone appieno i meccanismi, per cui se vi doveste a vostra volta cimentare, abbiate pazienza ! Si tratta di un titolo ambientato nel mondo delle corporazioni aziendali, nel quale i giocatori dovranno, con le buone o le cattive, fronteggiarsi, per assumere un’influenza predominante sulla megasocietà oggetto del gioco: il tema (per quanto ben poco poetico) è tutto sommato ben reso, dando l’idea di una certa ironia di fondo nel prendere atto che alla vetta delle grandi aziende ci si arriva licenziando, buttando fuori i dirigenti avversari, corrompendo e così via. A livello di genere, pur con l’avvertenza che le regole contengono un mix di vari meccanismi, direi che in radice è un gioco di piazzamento e maggioranze, condito però con una serie di correttivi ed aggiunte, con un buon numero di carte. Dico subito di stare attenti nell’acquisto, perchè contiene una trentina di carte in lingua (tedesco o inglese a seconda della versione), che è possibile tradurre, perchè hanno poco testo, ma è bene saperlo prima di ordinarlo !!!

Ok, veniamo ora al gioco: in questo caso, più di altri, vedrò di semplificare molto la descrizione, perchè altrimenti, come premettevo, ci si perde dentro !
Partiamo quindi dal tabellone, che andiamo ad esaminare in dettaglio. Il fulcro del gioco si svolge nella metà in basso dello stesso, raffigurante un edificio, composto da numerose stanze colorate.
Il primo ‘blocco’ del palazzo, che ospita la nostra compagnia, è rappresentato da una griglia di caselle della dimensione di 6×6: ogni casella rappresenta un ufficio ed i sei colori (ovvero le colonne) rappresentano le sei divisioni nelle quali si articola l’organigramma, ossia comunicazione, controllo, contabilità, sviluppo, risorse umane e legale/brevetti. In ogni ufficio saranno ospitati dei cubetti senza colore, ossia gli impiegati, ed un trippolino (gli omini – segnalino divisi per colore ed attribuiti ad ogni giocatore) o eccezionalmente due (dello stesso colore). I trippolini rappresentano i dirigenti, in questo caso dei ‘capo ufficio’ (department head). Quando ce ne sono due insieme, si ha un main department.
Il settimo piano invece contiene sei uffici con disegnata dentro solo una scrivania, dove andrà a sedersi il capo di quella divisione (divisionary head), l’ottavo una stanza, con un tavolo rotondo e delle sedie, destinata ad ospitare i 5 membri del consiglio di amministrazione (board of directors) ed il nono un unico scranno, per l’amministratore delegato (chairman).
I giocatori hanno a disposizione un set di ‘trippolini’ (ometti) del loro colore e dovranno cercare di piazzarli conquistando la maggioranza dei capo ufficio all’interno della divisione/i desiderata/e, eleggendo in questo modo il capo divisione, cosa che attribuisce determinate facoltà speciali (tipo licenziare gente – sotto forma di una apposita carta privilegio). Nel contempo da quella posizione il proprio dirigente potrà, a seconda della evoluzione del gioco, ambire ad entrare nel consiglio di amministrazione o addirittura, conquistando la maggioranza al suo interno, il ruolo di amministratore delegato. Si tenga presente che più si sale, più è facile essere ‘licenziati’, per cui le posizioni più alte attibuiranno stipendi più elevati (quando esce la carta azione ‘bonus’ ad ogni turno), ma da esse è facile essere scalzati !

Il gioco si svolge in una serie di turni, andando avanti sino a che qualcuno non abbia raggiunto almeno 4 degli obiettivi prefissati dal regolamento (accenno solo che ci sono sei diversi obiettivi raggiungibili, 5 sei quali ottenendo un numero determinato di punti nelle apposite sezioni indicate nella metà superiore del tabellone ed il sesto consistente nel battere uno dei propri avversari, indicato da una carta obiettivo, in almeno tre di tali settori, indicati sempre da una carta obiettivo).

All’inizio del gioco ogni giocatore piazza tre dei suoi trippoli o in un ufficio nei primi 6 piani (ottenendo così tre cubetti – lavoratore omaggio, tipo Fantozzi) o nel consiglio di amministrazione.

Ogni turno si compone poi di due fasi. La prima (director’s meeting) è del tutto automatica e consiste nella nomina dell’amministratore unico e poi dei capo divisione , che si determinano attribuendo tali incarichi (e quindi il diritto di piazzare il relativo trippolo) a chi ha rispettivamente la maggioranza dei trippoli del proprio colore nel consiglio di amm.ne ed in ogni divisione. Il capo divisione rimosso può essere mandato dal proprietario del trippolo nel nuovo consiglio di amm.ne oppure trasferirlo come ‘consulente esterno’ (ottenendo un punto nell’apposita scala – obiettivo, la quinta a sinistra). Sono attribuiti in questa fase anche i punti influenza (registrati nell’apposita scala – obiettivo, la prima).

Nella seconda fase invece si svolgono gli eventi casuali e le azioni, alternati. All’inizio del turno chi ha la direzione del settore comunicazioni pesca 6 carte evento dal mazzo (a caso), le unisce con le due carte evento fisse (ossia la ‘attribuzione dei bonus’, da mettere nelle prime 5 carte) e le mette, coperte, nell’ordine che desidera (sapendo solo lui l’ordine e con il vincolo di mettere la carta di fine turno dal 5° posto in poi). A questo punto avranno luogo da 4 a sei turni, a seconda di dove è stata piazzata la carta di fine turno.
Ogni carta raffigura un evento, che si svolge come indicato (esempio: viene attribuito un bonus ad ognuno, oppure si influisce sulla ‘motivazione’ dei dipendenti, valore che incide in genere sull’uso delle carte privilegio) , quindi ogni giocatore potrà compiere un’azione tra quelle disponibili (tenendo però conto del fatto che molte azioni possono essere compiute in modi diversi, aumentanto così le scelte).
La maggior parte delle azioni inerisce le dinamiche delle maggiranze nelle divisioni aziendali (ossia nei primi 6 piani del palazzo), in quanto è possibile mettere un proprio trippolo in un ufficio vuoto, occupandolo (con in omaggio un dipendente-cubetto), oppure trasferire dei dipendenti che sono impiegati in uffici controllati dal giocatore in uffici vuoti (fino a due) ottenendo il potere di piazzare lì un proprio trippolo, licenziando un lavoratore cubetto, oppure spostare dirigente e cubetti da una divisione all’altra (sempre occupando uffici vuoti), o da una divisione nel consigli di amm.ne, oppure accorpare uffici, creando un maxi ufficio (main department, con licenziamento di due dipendenti) con due propri dirigenti dentro (che non potranno più essere scissi), oppure assumere due dipendenti, mettendo i cubetti in propri uffici (da utilizzare quindi in futuro). Ci sono però anche varie altre azioni a disposizione, che ‘sparigliano’ le carte e gettano, almeno all’inizio, nella totale confusione i neofiti, i quali si troveranno sicuramente di fronte a mille dubbi su cosa sia meglio fare: tra queste segnalo la possibilità di ‘corrompere’ un altro giocatore, per ottenere da lui, in cambio di denaro, una carta privilegio (c’è inoltre una speciale scala – obiettivo ‘corruzione’, la quarta, che premia, significativamente, sia chi tenta di corrompere che il corrotto, forse a suggerire che tale pratica conviene a tutti …), così come quella di acquistare azioni (che renderanno denari e punti nella apposita scala – obiettivo, la seconda) o di ottenere determinati risultati (es. creazioni di un main department) semplicemente pagando il risultato (questa lista, notate, non è completa).

Ok, se la descrizione di cui sopra vi ha ingenerato confusione, è possibile che: 1) non sono stato bravo e mi sono spiegato male (in tal caso mi scuso) o 2) sono stato bravo perchè ho dato l’idea di come il gioco non sia per niente facile, perlomeno ad un primo impatto. 🙂

Veniamo ora alle impressioni finali. Devo dire che è un titolo che, risultatomi poco simpatico ed indigesto alla prima lettura, mi ha intrigato sempre più mano a mano che ne ‘digerivo’ i meccanismi, per poter scrivere questo articolo. Alla fine dico che penso di prenderlo ! Il gioco infatti si sviluppa su di una base semplice, che è quella del piazzamento omini, per ottenere delle maggioranze, prendendo però da quel punto la deriva, offrendo ai giocatori una serie di opportunità sul come indirizzare il loro gioco: il denaro, lentamente, diviene elemento chiave ed ottenere i posti di dirigenza più alti e questi ultimi sono tutt’altro che eterni, visto che ad ogni turno l’amm.re delegato è licenziato (tolto dal tabellone!) e che i componenti del consiglio di amm.ne sono a loro volta licenziati quando ne entrano di nuovi. In pratica non sembra possibile, come accade invece in altri giochi, ottenere una posizione dominante e mantenerla poi grazie ai privilegi/introiti che la stessa dà, visto che le energie spese per ottenerla spesso mettono il giocatore in condizione, nel turno seguente, di subire varie ‘perdite’. Ad esempio, nella partita di prova che ho fatto, nel primo turno ho assunto subito il controllo di consiglio di amministrazione ed amministratore delegato (guadagnando un pacco di soldi), ma nel giro di un turno ho visto licenziare tutti i miei dirigenti in quelle posizioni (il chiairman perchè si dimette in automatico e gli altri due sostituiti dagli altri giocatori). La presenza di carte evento introduce un elemento aleatorio, perchè influiscono sui poteri di un paio di carte privilegio, ma tutto sommato non troppo. Le cose da imparare per discriminare bene i vantaggi e svantaggi di ogni azione da compiere sono tantissime (a partire dal funzionamento delle carte privilegio, che possono essere oggetto anche di corruzione e così via). L’interazione è massiccia, perchè ognuno entra di fatto in guerra aperta con gli altri e divertente è in particolare la faccenda della ‘corruzione’, in quanto la carta privilegio ottenuta in quel modo può diventare (in quanto potenziata ad esito della operazione) veramente micidiale e le cattiverie aperte si sprecano. La sensazione che ho è , quindi, che se non si perde dentro (e può essere un grosso se, soprattutto per gli occasionali), con questo gioco ci si possa divertire. Il coefficiente novità, perlomeno nel mix di cose che si vedono (meccanismi matematici di maggioranze, abbinati ad elementi da card game e via così), sembra buono. Direi quindi un titolo non per tutti, ma che potrà dare soddisfazione a chi ci applichi (e che sia nel suo target!!). I materiali sono buoni e la plancia è abbastanza grande da poter tenere tutto sotto controllo senza difficoltà. Resta però da verificarlo bene giocandolo a lungo (bisogna imparare bene gli effetti delle mosse): nel giro di prova al quale ho partecipato a Lucca Games le sensazioni di cui sopra (che avevo scritto in parte prima di provarlo) sono state confermate e segnalo in particolare come la fase di spiegazione delle regole (ho provveduto io, perchè ero l’unico a conoscerle) abbia lasciato dei dubbi, proprio per la varietà di cose fattibili, ma nel giro di pochi turni ognuno svolgeva le proprie azioni con buona celerità, avendo discriminato cosa sia utile e cosa no (riducendo così il ‘ventaglio’ di scelte possibili). Direi che nel giro del primo match il gioco può essere tranquillamente compreso, cogliendone gli aspetti più divertenti e si ha l’idea che il titolo offra buoni spunti strategici, senza però essere troppo matematico. Nota: i giocatori momentaneamente più forti possono essere controllati senza troppa fatica dagli altri (basta ‘dedicargli’ una azione ‘cattiva’ a testa per turno ..), per cui il risultato potrebbe rimanere aperto sino al finale.

Cosa ne pensate ? Vale la pena ?

Segnalo sommessamente che, essendoci appunto carte in lingua, questo titolo potrebbe essere adatto per una edizione italiana (avrebbe perlomeno un senso, non come nei casi nei quali si deve solo mettere un regolamento italiano …). Però ciò deve passare, immagino, per un consolidato previo successo del titolo …

p.s. la scritta P/Review che trovate nel titolo è voluta, nel senso che non si tratta di una preview, perchè il titolo l’ho visto (e provato), per cui parte delle sensazioni derivano anche da esperienze di gioco, ma nel contempo non è nemmeno una review, perchè per quella si deve aspettare di averlo testato adeguatamente. Ho quindi pensato di inventare una definizione ‘di mezzo’, per identificare gli articoli di questo tipo che troverete in futuro nel blog  😉 

— Le immagini del gioco riprodotte sono tratte dal regolamento, da BGG (postate da Maximilian Thiel, P8r, William Hunt ) o dal sito della casa produttrice (Eggertspiele), alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —