Poseidon’s Kingdom

scritto da Iziosbiribizio
Spesso ci si chiede quanto sia importante la grafica nei giochi da tavolo: a volte può essere determinante per l’acquisto, a volte il gioco è così bello che si può anche far finta di niente, altre volte ancora vale di più riciclarlo come soprammobile! Chi ha mai giocato a Panico da pecora, capisce cosa intendo.
Vedremo quale di questi casi riguarderà Poseidon’s Kingdom, che presenta delle stupende miniature di creture marine e un fantastico squalo dagli occhi sbarellati. Questo gioco (indipendente dalla lingua, ideato dai fratelli Lamont) è edito dalla Fragor Games, e porta da 2 a 4 giocatori nel regno marino per circa 60 minuti… o meno, dipende quanto riuscite a trattenere il respiro.
Al storia di fondo è quella che Poseidone ha perso il suo magico tridente e tutti i nostri amici che sono partiti per cercarlo non sono più tornati… perchè sono finiti tra le mani (tentacoli, chele,…) di Hans il Kraken (!) il quale con somma simpatia intende fare di loro un bello stufato di frutti di mare. Chi riuscirà a liberare i propri amici e recuperare il tridente di Poseidone? Non si sa chi, ma si può sapere come.

Contenuto della scatola (le immagini sono tratte da BGG, postate da Daniel Danzer e Nuno Senteiro, che ringrazio per averle rese disponibili su internet):
Poseidon’s Kingdom come anticipato presenta 12 miniature di animaletti marini, uno squalo sbarellato, ben 55 dadi (!!!!!!), vari gettoni 2 tabelloni, un’ondata gigante (!), ossia un simpatico tiradadi (che servirà di certo vista la quantità) a forma di onda di cartone.
Per il setup rimandiamo al manuale, in inglese, (in quanto è abbastanza lungo) e passiamo subito alle regole base del gioco.
Flusso di gioco: Poseidon’s Kingdom si svolge in turni, con un preciso ordine di azioni: – Costruire la barriera O caricare l’onda.   Per costruire la barriera si prende una delle tessere barriera  disponibili, la si unisce a lato della barriera o sopra altre due tessere.   Per caricare l’onda si prendono i propri dadi dalla riserva, e li si posiziona sul tiradadi nelle sezioni corrispondenti. Il numero di dadi dall’altezza della propria barriera (si può piazzare sempre almeno 1 dado). – Muovere uno dei propri animaletti.   E’ obbligatorio far muovere uno dei propri animaletti di tanti movimenti quanto è l’altezza della propria barriera. E’ possibile muoversi seguendo i puntini che passano da un’onda all’altra (quindi in orizzontale) oppure attraversare l’onda per la lunghezza (e quindi in verticale). E’ obbligatorio muoversi di almeno uno spazio e non è necessario usare tutti i punti movimento. Ovviamente non ci si può muovere nella posizione presidiata dallo squalo! – Prendere un dado dal tabellone (questa azione è opzionale).   
Dopo aver mosso le proprie creature, ci si può trovare su una casella con uno o più dadi. Anche in questo caso, la quantità di dadi che è possibile prendere dipende dall’altezza della propria barriera. Con i dadi recuperati in questo modo è possibile fare due cose:  a)Conservare il cibo, in quanto alcune tessere barriera presentano dei quadrati dove è possibile depositare i dadi per un successivo utilizzo;  b) Mangiare il cibo, usando uno o più dadi catturati o anche quelli conservati nella barriera per rinforzarsi. I dadi vengono giocati in base a certe combinazioni presenti sul tabellone del kraken, e il rinforzarsi con questi dadi permette di alzare uno dei suoi tentacoli e libeare così uno dei propri amici del mare.
– Il tracciato del Kraken.   Ogni volta che viene catturato un dado cibo che non sia del proprio colore, il giocatore corrispondente guadagna un movimento sul tracciato del kraken.   Questo permette di posizionarsi sui tentacoli del kraken che ancora imprigionano una delle pedine del giocatore e una volta raggiunto quel tentacolo è possible usare la combinazione di dadi corrispondenti per liberarla. Per muovere la propria creatura su questo tracciato, basta prenderla e posizionarla sulla prima casella libera (saltando quindi quelle già occupate). L’unica casella che può essere occupata da più creature è quella della testa, che garantisce immediatamente un bonus liberazione gratuito del gettone creatura più vicino.
– SQUALO!!!!   Finita la fase movimento sul tabellone principale, è possibile notare che ogni casella ha una testa di squalo con un numero. Questo corrisponde a quanti movimento farà lo squalo! Dopodichè si prenderà la miniatura dentata e la si sposterà sul tracciato seguendo le linee guida, e tutte le creature incontrate vengono mangiate! Quando una creatura viene mangiata, il giocatore suo proprietario prende un gettone scheletro e lo mette sulla sua barriera (non è possibile costruire sopra un gettone scheletro) e posiziona la creatura appena mangiata di nuovo a riva.   Se lo squalo durante il suo movimento supera una casella dado bianca, un dado neutrale viene posto sul tiradadi.
– L’onda si schianta. A forza di posizionare dadi sul tiradadi, questo si riempie. Quando raggiunge la capacità massima, ovvero quando tutte le caselle sono occupate, il giocatore di turno spinge con delicatezza la cima dell’onda, finchè i dadi non rotolano tutti giù sul tabellone. Dopodichè:   a) L’onda tiradadi viene riposizionata a bordo del tabellone, e i dadi che sono usciti dal tavolo vengono rimessi sull’onda.   b) Se un dado è a cavallo tra due onde sul tabellone, viene messo nell’onda più vicina alla riva.  c) Lo squalo viene girato nell’altro senso, così può percorrere il percorso al contrario. d) I giocatori segnano il totale dei propri dadi, e possono così acquistare dei bonus con diversi poteri.
Fine del gioco: Quando un giocatore è riuscito a liberare tutte le sue pedine creatura, tutti gli altri giocatori eseguono l’ultimo turno. I punti vengono calcolati in base al numero di pedine creatura liberate e in base ai simboli visibili sulla barriera corallina di ogni giocatore.
Conclusioni
Bene, è giunta la fase del turno in cui si devono tirare le sommme. Inutile dire che dal lato grafico, il gioco vince. Perchè l’ambientazione marittima è data alla perfezione, tabelloni con tanta acqua, barriere coralline, squali e altre creature. In più bellissima l’idea del tiradadi a forma di onda, che bisogna rovesciare sul tabellone! E’ uno di quei giochi, come si diceva nell’introduzione, che a colpo d’occhio hanno un grande impatto, ma difficilmente diventerà uno dei vostri giochi preferiti. Il gioco in se è tutto uguale, non ci sono elementi che rendono una partita diversa dalle altre se non le persone che ci giocano. L’ambientazione è ben resa, se si intende il mare con i suoi abitanti, ma come avventura alla ricerca del tridente di Poseidone no. Anche perchè alla fine il gioco finisce quando vengono liberati tutti gli amici, e il tridente? 
Carina l’idea di cibarsi con i dadi che possono anche essere conservati, che danno questo power up alla braccio di ferro che permette ad una stella marina di togliere un tentacolo di kraken da un’altra stella marina, ma forse poteva essere usata meglio. In sostanza, un gioco con qualche idea nuova e simpatica, ma il combinarle tutte insieme ha forse reso il tutto un pò pesante. Grafica e giocabilità infatti non sembrano essere quelle di un gioco per hard gamers, piuttosto per ragazzi, bimbi, famiglie. Probabilmente però i bimbi giocherebbero solo con le miniature, i ragazzi interromperebbero a metà la partita, gli hard gamers lo schiferebbero da lontano. Davvero un peccato, perchè per i materiali e per le idee se giostrato meglio avrebbe davvero portato un pò d’aria fresca, invece di inserirsi nei bei giochi da vedere, ma non da giocare… un pò come panico da pecora.
Chiudo segnalando che il titolo è stato stampato in un numero di copie limitato (come altre produzioni di questa casa) ed è quindi difficilmente reperibile. 
— Le immagini sono tratte dal manuale, da BGG (postate da Daniel Danzer e Nuno Senteiro) o dal sito della casa produttrice (Fragor Games) alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco di cui si parla. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —