Augustus – Anteprima delirante

scritto da polloviparo.

Questa volta partiamo dalla descrizione che potete trovare nel regolamento del gioco (disponibile qui in italiano):
Dopo l’assassinio di Giulio Cesare il 16 Marzo del 44 a.C., suo figlio adottivo Gaio Ottaviano decide di tornare a Roma. Ben presto inizia a mostrare ambizioni politiche. Nel 31 a.C. è già leader incontrastato. Nel 28 a.C. il Senato gli assegna il titolo di Princeps Senatus, cioè primo.
All’età di 36 anni, Augusto diventa il primo Imperatore Romano e divide l’Impero in Province.
Voi siete i “legati Augusti”, i rappresentanti di Augusto, il cui compito è quello di gestire le istituzioni esistenti nelle province dell’Impero.
La vostra ambizione è però di ottenere il titolo di Console, eletto ogni anno dal Senato. Per ottenere ciò dovrete assicurarvi il supporto dei Senatori più influenti e prendere il controllo delle membro del Senato ad aver diritto di parola durante le discussioni. Il 27 a.C. viene nominato Augustus, che significa “colui le cui parole hanno la forza di predizioni”.
Province per accumulare più ricchezza possibile. Solo il più potente fra di voi otterrà questo titolo.


Dopo questa sontuosa premessa, mi sembra di vedervi immaginare chissà quale gioco di intrighi e diplomazia ambientato nel periodo dell’Impero romano… e invece… che gioco mai si celerà dietro questa introduzione…
Rullo di tamburi… una attimo di suspance… si abbassino le luci…
musichetta in sottofondo
….
Dietro queste righe si nasconde…
L A    T O M B O L A !!!    (ecco l’ho detto!)
Se qualcuno di voi in questo momento sta pensando che io sia ubriaco, beh sappiate che non è così!
Lo ha detto persino l’Autore che si tratta di una Tombola con le combo!
Ok leggo sulle vostre facce un espressione ancora più stranita, vedo nelle vostre pupille delle carte di Magic che si mischiano a numeri che vanno da 1 a 90…
Niente di tutto questo.
Alzi la mano chi non ha mai giocato o non sa cos’è la tombola!
Non vedo mani alzate, quindi direi che possiamo proseguire.
Torniamo un attimo all’Autore che in questo caso è Paolo Mori, molto apprezzato per l’ottimo Vasco da Gama e più recentemente per Libertalia.
Ecco partiamo proprio da questi due titoli per evidenziare che Paolo è già da un po’ di tempo che sta lavorando attorno alla tombola!
In Vasco da Gama abbiamo la selezione delle azioni con un costo variabile dettato dai classici numerini in legno della tombola.
In Libertalia i premi vengono pescati a caso da un sacchetto (ok questa è più una forzatura…)
Ma questa volta ce l’ha fatta senza tanti giri di parole… l’idea ha preso forma e si è concretizzata… La “tombola con le combo” sentite come suona bene..
Ora premetto che chi scrive nutre un odio viscerale per la tombola. Per Natale quando la famiglia si riunisce per giocare con la tombola cerco in tutti i modi di sottrarmi a questa cosa per me insopportabile, con mille distrazioni che vanno dal messaggiare compulsivamente col telefonino estraniandomi totalmente e perdendo la metà dei numeri chiamati, a tecniche più efficaci quali mimetismo ninja tenendo un profilo molto basso per defilarmi furtivamente, sperando che nella festosità generale, nessuno si accorga della mia assenza.
Però se mi dite “tombola con le combo” le cose cambiano… mi immagino già una sorta di “Seasons con i numeretti al posto delle energie”
Devo scoprire assolutamente di cosa si tratta!
Diamo un occhiata al manuale:
Allora i numeretti non ci sono, o meglio non ci sono in quanto tali, ci sono dei gettoni che rappresentano spade, scudi, catapulte, carri, pugnali, ecc… che vengono messi in un sacchetto ed estratti casualmente.
E fin qui tutto torna. Cosa interessante vedo che i simboli hanno una diversa composizione, cioè ci sono ad esempio cinque gettoni scudo ed un solo pugnale.
Quindi statisticamente ci sono più possibilità di pescare uno scudo che un pugnale, sì ma badate bene ho detto “statisticamente”, perchè sappiamo benissimo che se vi serve lo scudo, ci sono molte più probabilità che esca prima il pugnale.
Le cartelle sono sotto forma di obiettivi da realizzare e ne esistono di due tipi: le province ed i senatori.
Ogni giocatore parte con sei obiettivi, che necessitano di essere realizzati attraverso la copertura dei simboli necessari (ricordate i carri, i pugnali e gli scudi di cui parlavamo poco fa’?).
Per coprire i simboli pescati non avrete dei fagioli, ma bensì dei trippoli in legno a forma di legionario, insomma la vogliamo sentire questa ambientazione o no?
Quindi quando un gettoncino viene pescato e mostra un simbolino… diciamo ad esempio “il pugnale” (ve l’avevo detto che usciva prima il pugnale) e voi avete un simbolo pugnale su un vostro obbiettivo, potete coprirlo con un legionario.
Ecco a questo punto io avrei finito di spiegarvi le regole, se volete chiedo al buon Fabio se ha dieci secondi per realizzare un video tutorial…
Beh cosa vi aspettavate… voglio dire con è che ci possa volere una mezza giornata per spiegare la tombola!
Aspettate un momento, che sbadato, dimenticavo la storia delle combo…
“Allora diciamo che vi serva del mana aria, o fuoco, ma sia uscito solo del….”
Scusate, questa è un altra storia, stavamo parlando di legionari.
Allora il legionario da piazzare può essere uno di quelli disponibili nella vostra riserva oppure può provenire da un’altro obiettivo non ancora completato, ce la vogliamo mettere un po’ di interazione in questo gioco o no? No perchè altrimenti c’è sempre la tombol….
Scusate andiamo avanti.
Appena un obiettivo è completo dovete gridare (e quando dico gridare, intendo gridare in modo da svegliare come minimo il vicino dell’appartamento a fianco): “AVE CESARE!”
Mi raccomando: “AVE CESARE” e NON “TOMBOLA”!, altrimenti poi facciamo confusione e si perde il livello di immedesimazione di chi si è calato nella parte.
Mi raccomando anche “CESARE” e NON “AUGUSTUS, AUGUSTO” o similari!
Perchè allora il gioco non si chiama “AVE CESARE”… ma allora non avete letto l’introduzione?!? E io cosa l’ho messa  a fare?

N.B. è possibile che al sesto o settimo “AVE CESARE” se abitate a Roma o in una provincia limitrofa, il vostro vicino, specie se è un’ora piuttosto tarda, esclami qualcosa del tipo: “AO’, AVETE ROTTO LI COJONI CON STO AVE CESARE, SE VENGO DE LLA, VE PIJO, VE SMONTO E DO FOCO ALLE ISTRUZIONI!!!”
Attenzione che non si tratta delle istruzioni del gioco.
Una volta realizzato l’obiettivo, comunque recuperate i fagiol… ehm volevo dire le legioni, utilizzate il potere fornito dall’obiettivo (dai che tra un po’ si parla delle combo), mettete l’obiettivo fra quelli realizzati, prendete una ricompensa se volete e se ne avete diritto, pescate un nuovo obiettivo fra quelli disponibili.
Ovviamente può capitare che più di un giocatore urli: “AVE CESARE” nello stesso momento in quel caso il più grosso vince per primo.
Nel caso non si riesca a stabilire chi è il più grosso, si parte dal più palestrato (e quindi con una migliore definizione e tonicità muscolare).
Se esiste un ulteriore pareggio si passa al più alto.
Se al tavolo sono presenti delle ragazze, quanto scritto sopra non conta niente, ma vince per prima la più “fig…”, vabbè ci siamo capiti.
Se proprio non riuscite a stabilire una priorità con questi strumenti prettamente “democratici” si passa al numero degli obiettivi.
Lo spareggio con il numero sugli obiettivi…. lo spareggio con il numero sugli obiettivi… mi ricorda qualcosa… “Libertalia… il numero sui personaggi…” molto meglio andare in ordine di stazza dei giocatori!
Allora tornando alle ricompense si può scegliere fra:
– Colore delle province: “Queste ricompense vengono assegnate automaticamente quando un giocatore per primo controlla tre province dello stesso colore o una provincia di ogni colore.”
– Totale degli obiettivi: “Questa ricompensa può essere ottenuta nel momento in cui è raggiunto un certo numero di obiettivi (da due a sei), ma solo se la ricompensa in questione è ancora disponibile al centro del tavolo.”
Nel caso non fosse disponibile e voi non steste giocando a Tombol… ad Augustus, potreste esclamare: “Perdindirindina, che sfortunella!”, ma siccome non rientrate in nessuno dei due casi di cui sopra tocca stare zitti.
– Controllo delle risorse oro e grano: “Il primo giocatore a controllare un obiettivo che produce oro e/o grano otterrà automaticamente la ricompensa corrispondente.”
Roba da far invidia agli obiettivi di Risiko, dove uno deve conquistare l’Africa e l’altro deve conquistare America settentrionale, America meridionale, l’Oceania e siccome è ancora poco anche un po’ d’Europa, facciamo quella dell’EST tiè!
E le combo?
Non abbiamo ancora parlato delle combo.
Esistono degli obiettivi, che se completati vi permettono di spostare dei legionari su altri obiettivi che a loro volta se completati vi permettono di trasformare dei simboli in altri simboli che se usati con altri legionari su altri obiettivi vi permettono di prendere delle ricompense che se spese per far punti, vi permettono di fare…
Insomma per non tirarla troppo per le lunghe se viene pescato un gettone che a voi sta bene e piazzate bene i vostri legionari potrete chiudere la partita al primo turno.
Se poi siete molto fortunati e invece di completare i sette obiettivi necessari a chiudere la partita doveste realizzarne 14 con una super combo devastante, avrete vinto anche la partita successiva senza nemmeno giocarla!
Ho tenuto in serbo una chicca per questo momento.
Sappiate che fra gli effetti degli obiettivi completati ce n’è uno che recita: “Tutti gli altri giocatori DEVONO
scartare uno degli obiettivi che già controllano.”
Se non è simpatia questa! Non vorrete mica che la tombola Augustus sia un gioco per bambini senza bastardate!
Pensate che bello che dopo venti segnalini estratti siete finalmente riusciti a completare un obiettivo, mentre gli altri ne hanno già realizzati cinque ed il giocatore alla vostra sinistra dice: “Ok dovete tutti scartare un obiettivo”.
E no! Qui siamo stufi di giochi alla tedesca dove ognuno coltiva il suo orticello, hai voluto giocare ad un gioco di piazzamento lavoratori, gestione risorse, alla tombola e “mmo paghi !”
Altro che American Game, Euro Game, German Game…. TOMBOLA GAME, se non è genio questo!
Per la cronaca, gli effetti degli obiettivi sono di tre tipi: immediati, permanenti, finali (dite la verità non l’avreste mai detto eh?).
Una volta completata la partita non resta che sommare i punti per:
1 obiettivi raggiunti;
2 ricompense;
3 poteri;
Io sono estasiato! Non sto scherzando, so che fino ad ora ho avuto un tono volutamente ironico, ma torniamo seri per un momento e vediamo le cose da un altro punto di vista:
1 Il gioco è un fillerino della durata di 30 minuti (che in questo caso penso siano reali.
2 E’ per 2 – 6 giocatori
3 La grafica e la compononentistica non sono niente male
4 Non è la tombola, (ci sono le combo)
5 Il prezzo non è esorbitante.
E poi volete mettere a Natale quando i vostri parenti diranno e adesso facciamo la Tombola, voi potrete dire: “E no! Quest’anno si gioca ad AUGUSTUS” anche solo per il gusto di vedere che faccia fanno!
Forse quest’anno non sarò costretto a mandare degli auguri col telefonino a persone che non conosco e che non mi risponderanno mai… non dovrò nascondermi in bagno… potrò giocare e quando qualcuno dirà “pugnale!” (per fortuna che doveva uscire poco) io potrò gridare AUGUSTUS!!!!!
Scusate volevo dire “AVE CESAREEEEE…. ADRIANAAAAA!!!!”
Perchè se tutti i romani sono cambiati anche io posso cambiare!
Non so voi, ma per me è un acquisto sicuro, lo so che non mi state prendendo seriamente, ma io sono serio.
Vi fornirò le prove mostrandovi le foto dell’unboxing 🙂
Magari la prossima volta vi scrivo anche una recensione!

Potrei iniziarla più o meno così: “Augustus è una rivisitazione della tombola per gamers….” no così non funziona… riproviamo “La tombola, il bingo, il lotto, Augustus è un gioco in cui la componente aleatoria ha una forte incidenza, d’altronde dire che in questo gioco la fortuna non è presente, sarebbe come dire che in un dolce agli amaretti, non ci sono gli amaretti…” no non suona bene… “Oggi prepariamo il dolce Augustus, armatevi degli ingredienti allora ci serviranno il 98,9% di  fortuna, lo 0,1 di tattica, lo 0,1 strategia e lo 0,8 di buona sorte (che è una cosa diversa dalla fortuna). So che manca uno 0,1% all’appello, ma il mio professore di matematica diceva sempre che il 100% non esiste… o forse era il professore di filosofia… ora non ricordo.”
Ultimo tentativo: “Augustus è un gioco di Paolo Mori, illustrato da Vincent Dutrait, edito dalla Hurricane che come potete vedere dalla scheda meccaniche di Bgg appartiene alla categoria dei… ma perchè diamine non c’è la voce meccaniche nella scheda di Augustus?!?”

Insomma se quello che cercate è un gioco divertente per sostituire la tombola, perchè non dare una possibilità a questo Augustus!

Io sto solo aspettando che arrivino un paio di cose e poi farò l’ordine su Egyp che ha già il gioco disponibile (quindi vedete di lasciarmene almeno una copia).
Rimangono solo una considerazione finale ed una domanda.

La prima è: “Paolo Mori si era ritagliato una posizione di tutto rilievo fra i Gamers con Vasco da Gama, ma poi deve aver sentito un istinto irrefrenabile di semplificazione e la complessità dei suoi titoli sta disegnando una parabola discendente. Se già Libertalia vi sembrava leggerino, probabilmente questo Augustus lo sarà ancora di più. Salvo inversioni di tendenza il prossimo gioco sarà una rivisitazione della morra cinese (però con variante Lizard e Spock).

La seconda invece, che giriamo direttamente all’Autore se mai leggerà quest’anteprima delirante è

“Ma i giocatori negli esempi, perchè si chiamano Dimitri, Adrien e Maryline?”

Voglio dire capisco che “Marco” o “Mario” siano un po’ inflazionati però… 😉

— Le immagini sono tratte dal manuale del gioco,da BGG. Tutti i diritti sul gioco appartengono all’Autore ed alla Casa editrice. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —

Quattro Chiacchiere con Paolo Mori

 Approfittando della disponibilità del sempre gentile Paolo Mori, le ‘quattro chiacchiere’ di oggi sono dedicate ad scambiare con lui qualche impressione sugli esiti della sua recente attività e ad ottenere qualche anticipazione sui suoi futuri lavori.

Prima di tutto sono d’obbligo i classici complimenti per Vasco da Gama: partito per certi versi in sordina (ma, lo dico con orgoglio, non per me, visto che già ad ottobre 2009 lo avevo presentato in anteprima sul blog), vista anche la provenienza da una casa produttrice nostrana (What’s your game), è andato mano a mano guadagnando consensi trovando la prima segnalazione di ‘peso’ nel sondaggio tra i visitatori di Essen e poi risultando quasi sempre, in tutti i premi dell’anno, tra i titoli presi in considerazione per i vari riconoscimenti (è di pochi giorni fa il secondo posto allo Deutscher Spiele Preis). Direi che la soddisfazione per te dovrebbe
essere tanta …

Ciao Fabio, grazie per i complimenti e per l’occasione di fare questa chiacchierata. Ti confesso che da qualche mese il tuo blog è entrato a far parte della mia web rassegna ludica quotidiana. Mi piace molto il tuo stile nelle recensioni ed in particolare la possibilità di avere spesso uno sguardo privilegiato sui giochi, attraverso i commenti degli autori ed editori. Insomma, ci mancava. Tornando a Vasco, naturalmente sono più che soddisfatto dei risultati che sta ottenendo. Per me è la conferma che la classifica Fair Play a Essen – a cui ti sei riferito – non era una bolla di sapone. Prima è arrivato il secondo posto al DSP, oggi l’annuncio del secondo posto (anche se dopo il primo posto non esiste una classifica ufficiale) all’International Gamers Award. Insomma, sicuramente due secondi posti non ne fanno un primo, ma è certamente un gioco che mi sta regalando delle grandi gioie. Credo e spero siano soddisfatte anche le altre persone che hanno lavorato sul gioco assieme a me, da Mariano (il mio editore) a tutti i playtester.

Beh, a mia volta grazie per i complimenti per il blog, che in certi periodi, come questo, nel quale le novità abbondano, mi sforzo di aggiornare con maggiore frequenza, mentre in altri la vita di tutti i giorni prende il sopravvento  e non riesco a scrivere quanto vorrei  …  Tornando a Vasco, penso che il successo gli abbia arriso grazie al mix tra vari fattori, tra i quali potrei elencare il livello di difficoltà ‘medio’, quindi adatto per chi vuole qualcosa di più impegnativo del solito, ma non vuole spremersi a ricordare gli effetti di duecento edifici o carte, l’IDEA distintiva, ossia la presenza dei ‘tombolini’, che rappresentano una novità, cosa che produce sempre un effetto d’impatto sul pubblico ed infine una bella edizione sotto il profilo di grafica e materiali (a me per esempio, nonostante le contrarie idee di altri, piacevano tantissimo anche i ‘micro capitani’). Ce mi dici ?

Questa cosa del livello ‘medio’ è strana, perché in fase di game design mi era sembrato quasi un limite. Non ero certo di quello che volevo ottenere:  di certo non si trattava di un family o di un gioco leggero, ma non era neanche dall’altra parte dello spettro, cioè non era giocone gestionale ai livelli di Caylus o dei giochi di Wallace, per capirci. A volte mi era sembrato né carne né pesce… è bello vedere che invece non è stato colto come un limite. E’ un gioco dalle regole tutto sommato semplici ma con una discreta profondità di gioco e di tattiche (più che di strategie) interessanti. I tombolini sono sicuramente il twist del gioco, che mescola altre meccaniche già viste in una ricetta diversa. E sicuramente l’editore ha fatto un ottimo lavoro con la grafica e i materiali. Direi che se le lamentele vertono sui mini-capitani, evidentemente si tratta di un buon gioco!

Sfrutto la tua risposta al discorso sulla difficoltà per ragionare ancora su questo aspetto: per quanto il buon Rosenberg, con il suo Agricola, sembri aver sfatato una sorta di mito, io resto convinto che i ‘grandi numeri’ o
giù di lì è molto più facile farli con titoli che riescano nel difficile compito di rivolgersi ad un target di pubblico potenzialmente più ampio: ‘in medio stat virtus‘ del resto è un motto che non ho inventato io … In senso assoluto Vasco potrebbe collocarsi, come difficoltà, sul piano (approssimativo) di un Pilastri della Terra o di Fresco: titoli, non  a caso, ben realizzati graficamente, dotati di meccanismi oliati e nel contempo non troppo facili (un ‘occasionale’ fa fatica ad entrarci), ma neppure banali. Guarda caso, come loro, sta per proporre una espansione e come loro sta per superare tranquillamente il suo primo anno di vita senza cadere nel dimenticatoio .. Come gamer certo trovo soddisfazione anche nei titoli più complessi, ma a volte, con la paura di ‘non rimanere nè carne nè pesce’ si finisce con il confezionare dei mattoni difficili da digerire … 😉 e a lottare per contendersi gruppi ridotti di potenziali acquirenti

Credo tu abbia ragione, anche se i grossi numeri dell’editoria ludica, ma i numeri grossi veramente, non li stiamo nemmeno sfiorando con Vasco. Stiamo sempre parlando di un genere di nicchia, per giocatori impegnati. Anche per questo in questo periodo preferisco mettermi a lavorare su giochi meno impegnativi… ma soprattutto perché mi rendo conto che non sono in grado di fare diversamente. Non sono per niente un
giocatore hardcore e sarebbe ridicolo immaginare di pensare “gioconi” nella mia posizione.
Nonostante questo, farò un ultimo sforzo con l’espansione di Vasco, un’espansione che dovrebbe essere sugli scaffali all’inizio del prossimo anno, e che aggiunge un po’ di pepe al gioco, ossia situazioni differenti da gestire di partita in partita nella parte di navigazione, e una quinta area di piazzamento che aggiungerà un po’ di quella che amichevolmente chiamo “fuffa”, cioè spazio per piccoli bonus e trucchettini da usare nel corso della partita. Vorrei riuscire a espandere il gioco per potere ospitare un quinto giocatore, ma è un problema meno banale di quanto sembri. Vedremo.

Quest’anno ad Essen sarai presente con il secondo titolo nella serie ‘Pocket Battles‘, edito dalla Z-Man: si tratta di un gioco di combattimento basato sull’uso solo di carte. Il primo ‘episodio’ della serie vedeva combattere tra loro Celti e Romani, mentre ora c’è stata una sterzata sul ‘fantasy’: ci puoi dire qualcosa di più su questo progetto ? Evidentemente, pur partendo da un’idea di base già vista (vari titoli anche amatoriali proponevano combattimenti articolati in vario modo tra carte), anche qui hai colto il segno : cosa ritiene che distingua Pocket Battles, in particolare, da altri prodotti similari ?

Mmm… a dire il vero quest’anno a Essen non sarò presente con un bel niente, temo (a parte il mio borsone di prototipi, ma di questo magarine parliamo dopo). La seconda scatola di Pocket Battles, cioè Orchi e Elfi, dovrebbe essere pubblicato solo in novembre o giù di lì. Siamo arrivati un po’ lunghi coi tempi purtroppo. Spero che Z-Man abbia qualche copia in fiera come era avvenuto lo scorso anno col primo set, ma temo che non sarà così questa volta. 

Riguardo il gioco – che ricordo, è mio e di Francesco Sirocchi – ti segnalo che non si tratta di un combattimento tra carte, ma tra eserciti di tessere :-). A parte gli scherzi, non ha la logica o il flusso di gioco di un card game, ma piuttosto quello di un vero e proprio wargame o gioco di miniature… ma tutto senza miniature, e compresso in un gioco da venti minuti a partita. Ma la differenziazione delle unità, la gioia combinatoria del creare il proprio esercito, le scelte ad ogni turno di cosa fare con quali truppe, quelle ci sono tutte. Insomma secondo me è un gioco molto particolare, magari difficile da capire subito, ma che può essere molto divertente da giocare. Personalmente inoltre mi fa molto piacere vedere i giocatori che creano varianti ed espansioni personali (su BGG potete scaricare gli eserciti di Saraceni e Cristiani durante la Reconquista, l’esercito cartaginese, ma anche un set fantascientifico o le regole per il gioco campagna!)
Dirò una pazzia, ma Pocket Battles per ora è il mio gioco di cui vado più orgoglioso. Adoro pensare i nuovi eserciti, e adoro il suo formato tascabile… Anche se confesso che ho un segretissimo sogno di vederlo una volta con delle belle miniaturine. Secondo me sarebbe una figata 🙂

Non posso che ringraziarti per la segnalazione: pensa che a suo tempo, poco dopo Vasco, stavo per dedicarmi ad un articolo anche su Pocket Battles, poi avevo rinviato la cosa, avendo dedicato invece due articoli al primo dei tuoi titoli ed alla fine mi era passato di mente. Le tue parole entusiaste mi fanno ora pensare di aver commesso un errore: visto che  mi hai detto che ad Essen non ci sarà magari ne parlerò a novembre, ma mi riprometto prima o poi di colmare la lacuna (se ci fosse qualche appassionato che volesse partecipare alla stesura, mi contatti pure : io amo coinvolgere i fan !!). Quanto al discorso – miniature devo dirti : ‘perchè no?’. A forza di recensire giochi tempo fa avevo avuto giusto a livello mentale una idea similare, ma del resto, senza andare tanto lontano, lo stesso Wings of War ha compiuto lo stesso percorso .. 😉 Che ambientazione ti piacerebbe, in caso, dare alle minis ??

Pensavo proprio a Wings of War, infatti. Mi piacerebbe potesse seguire una storia analoga, ma per ora è ancora prematuro. Questo non toglie che il sistema si presterebbe bene secondo me e che se qualche altra casa entrasse nella coproduzione, potrebbe aprirsi uno scenario interessante. Ad ogni modo per ora va benissimo così, e ci dedichiamo a preparare i nuovi eserciti. Dopo il fantasy torneremo all’antico con Macedoni e Persiani (Alessandro Magno spacca), e poi – su gentile richiesta – faremo probabilmente un set dedicato alla guerra civile americana. Una bella occasione per documentarsi!

Bene, prendo al volo lo spunto da un discorso che facevi poco fa, menzionandomi tuoi prototipi che porterai ad Essen: ora non so se pensi che la cosa possa esserti utile o se invece ci sia il potenziale timore di vederti rubare l’idea, però, se ti va, ti chiederei di darci qualche anteprima. Per altro penso che un autore che ha avuto il tuo successo dell’anno scorso difficilmente rimarrà senza contratti a lungo 😉 Altrimenti: che c’è vole … Fonda anche tu una nuova game house … sembra essere uno dei trend del momento !!

Autoprodurmi cioè? Ma manco morto.. almeno per ora. Ti dirò, una delle più grandi soddisfazioni per un autore è vedere qualcun altro che investe soldi, rischiando, per una tua idea, e che si impegna a fondo perché possa trasformarsi in un bel prodotto. Non nego che fare l’editore di sé stessi abbia un certo fascino, ma è molto bello anche trovarsi a lavorare con persone con professionalità e talenti differenti, e rendersi conto che quel gioco che tu hai pensato per primo non è più una cosa solo tua.

Tornando alle mie idee, di sicuro non mi faccio grandi problemi a descriverle a grandi linee. Se fossi così geloso delle mie creazioni, non mi sbatterei così tanto per creare occasioni di confronto e di scambio tra gli autori italiani. Come dicevo, mi sto dedicando soprattutto a giochi leggeri o medio-leggeri. A Essen cercherò di piazzare Medio Evo, un giochino di carte molto rapido in cui ognuno deve massimizzare le abilità dei personaggi che porta nella propria corte: è un gioco molto tattico, che ha vagamente il sapore di dominion (no, non c’è deck building) e che dovrebbe piacere a chi cerca il gusto di ingranare le combo. Nel  borsone avrò anche Proconsules, un gioco a quattro mani fatto assieme a Simone Luciani (nome emergente del design italiano, presto dovrai intervistare pure lui!) dove ci si trova ad amministrare una provincia dell’Impero Romano.. fino a quando non si rassegna il mandato e ci si trova spediti dall’Imperatore in un altro posto, più fiorente o più scarso a seconda di quanto si è ammistrato saggiamente il budget del mandato precedente. Insomma un gestionale abbastanza leggero, con un twist molto divertente. E infine – salvo ulteriori sorprese – avrò nientepopodimeno che Tombulonia! Tutti mi scherzavano per avere fatto un gioco con i bussolotti della tombola, ora ho fatto un gioco che sfrutta davvero la base della tombola… ma per un gioco di costruzione città, che naturalmente consente qualche scelta strategica, pur rimanendo molto leggero.


Bene, penso che i lettori (quelli che sono arrivati a leggere sin qui … su internet superare certe ‘lunghezze’ significa spesso superare la ‘soglia di attenzione’ del navigatore) abbiano avuto una bella dose di ultra anteprime grazie alle tue confidenze. Per chiudere accenno solo un’ultimo discorso, legato alla formazione di una community di game designers, cosa che dall’esterno mi sembra di avvertire essere già una realtà, più che un processo in corso. Ho colto infatti come in ogni paese vi siano eventi più o meno fissi nel corso dei quali si incontrano principalmente autori, più o meno affermati, che passano insieme una giornata o più, provando reciprocamente il loro prototipi, alla ricerca magari di qualche suggerimento o ispirazione. E’ in questo modo che nascono, per esempio, molte delle più recenti produzioni a più mani. In Italia c’è, al riguardo, la associazione Inventori di Giochi, alla quale collabora attivamente proprio il nostro buon Paolo e sulla quale avremo occasione di parlare ancora nel prossimo articolo.

Ok, giunti al termine del nostro dialogo, non mi resta che salutare i fedeli e pazienti lettori del blog che sono giunti a leggere sin qui, dando appuntamento per la prossima settimana, con una nuova chiacchierata (sabato prossimo) con Walter Obert.

— le immagini a corredo dell’articolo sono relative ai giochi citati al suo interno, i diritti sui quali spettano alle rispettive case produttrici e sono tratte dai rispettivi siti. Le stesse sono riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco e saranno rimosse su richiesta semplice —

Essen 2009 – Le reazioni : Paolo Mori.

Abbiamo già visto insieme come la fiera tedesca abbia attribuito un ottimo successo agli autori ed editori nostrani ed in particolare come il buon Paolo Mori sia stato sugli scudi, ricevendo la segnalazione da parte della rivista Fairplay Online di cui parlavamo nel precedente articolo.

Ho pensato quindi di contattare l’interessato il quale, sempre gentile e disponibile, si è prestato ad un veloce scambio di opinioni. In particolare si è detto felice dei buoni risultati di Vasco da Gama (andate esaurite le copie portate ad Essen !) e di Pocket Battles, (nell’immagine, tratta da BGG, di Zev Shlasinger, due carte del gioco) pur minimizzando, il risultato del ‘sondaggio’ della rivista tedesca.

Quanto ai titoli da lui notati, per quanto (immaginiamo anche perchè preso dai suoi doveri promozionali) abbia avuto poche possibilità di applicarsi nel gioco, ci segnala Dungeon Lord, Loyang (per quanto non lo ritenga all’altezza dei precedenti di Rosemberg) e Macao, dando poi una menzione speciale all’alternativo ed innovativo Dixit (prodotto comunque già presentato diverso tempo prima di Essen).
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Dalle primissime news che circolano su internet pare che la tua creatura (parlo di Vasco) abbia avuto un ottimo riscontro di pubblico ad Essen (http://pinco11.blogspot.com/2009/10/essen-2009-primi-esiti.html)! Cosa mi puoi dire al riguardo ???? Sono andate bene le vendite ? E’ stato veramente la ‘star’ della fiera oppure si tratta del classico sondaggio poco significativo ? Che impressioni hai/avete tratto dalla Kermesse in terra tedesca ? Come sono andati gli altri tuoi titoli in fiera ?
La fiera per me è andata straordinariamente bene, oltre ogni aspettativa… Avevo due giochi (Vasco da Gama e Pocket Battles, gioco mio e di Francesco Sirocchi) ed entrambi sono andati in ‘sold out’, che generalmente è un buon segnale. Se Pocket Battles non era molto visibile allo stand z-man, Vasco da Gama ha sempre avuto i tavoli di dimostrazione pieni.

Riguardo la classifica Fair Play, naturalmente fa piacere ma non saprei quanto tenerla in considerazione. Un po’ temo ci sia stata la classica ‘influenza italiana’, che spinge alcuni connazionali hanno l’abitudine di votare letteralmente ‘a scatola chiusa’, in fiducia. Insomma, vediamo come reggerà il gioco alle prime partite al di fuori della fiera. Facilmente l’apprezzamento non rimarrà a questi livelli, ma sono comunque convinto che si tratti di un gioco piuttosto ‘solido’.

A tuo parere, a parte di tuoi giochi, quali sono stati i titoli di cui si parlava di più e che sfonderanno ? Sulla fiera in sé… devo ammettere di non essere riuscito a giocare molto. Paradossalmente non è il luogo ideale per giocare. C’era la solita quantità imbarazzante di nuovi giochi. Dai soliti autoproduttori assolutamente sprovveduti (non tutti, per carità) a pochi-pochissimi piccoli gioielli, passando per una marea di giochi semplicemente “così così”. Tra i titoli, l’unico gioiello è un gioco in realtà non nuovo, “Dixit”. Andranno sicuramente bene Dungeonlords (che però non ho provato) e Loyang (anche se .. non è all’altezza dei precedenti di Rosenberg), e forse la Alea con Macao (che però era solo in tedesco) è tornata agli standard che gli competono. Auguro ogni bene anche agli altri titoli italiani, da Egizia a Strada Romana, da Caligula ad Assyria..

Vasco da Gama (2) – Intervista con l’autore, Paolo Mori

Sfruttando la cortese disponibilità del creatore del gioco, Paolo Mori, torniamo ora ad occuparci di Vasco da Gama, dedicandogli un approfondimento. Il buon Paolo infatti ha di buon grado risposto alle domande rivoltegli, mettendo in luce vari aspetti interessanti legati al titolo in questione: tra i vari spunti interessanti segnaliamo come dalla ideazione del titolo alla sua uscita siano passati circa tre anni, nel corso dei quali le dinamiche sono andate mano a mano affinandosi, scomparendo per strada l’uso di dadi (e quindi presumibilmente una componente di aleatorietà) e mutando il nome, dall’originaria dedica al Principe Enrico il Navigatore a quella al più noto Vasco da Gama (l’immagine che lo ritrae, a fianco, è tratta dal sito southafrica.to).
Anche per Mori, come potrete di seguito leggere, il lavoro è consistito nella predisposizione delle dinamiche di gioco, mentre il produttore (in questo caso anche grafico) si è occupato di tutta la residua fase di ‘confezione’ dello stesso, compresa quella della creazione di una veste grafica adeguata e coerente, sia con il tema di fondo che con le dinamiche di gioco.
Quanto ai meccanismi che animano il titolo concordiamo con Paolo sul fatto che quella dei ‘tombolini’ numerati sia la dinamica più innovativa presentata e gli auguriamo, nel lasciare spazio al testo dell’intervista, la miglior fortuna, sia per Vasco che per gli altri titoli che ha in cantiere o in uscita dei quali ci ha parlato !

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1. Vasco da Gama si presenta con una veste grafica ed editoriale che lascia trasparire una certa ambizione nei risultati che otterrà. Quante copie avrà di tiratura (da noi e all’estero)?

Non lo so :-). Dovrei chiedere conferma all’editore, ma credo sulle 5mila. O 3mila? Boh. Magari lo sento e ti faccio sapere 🙂

2. Il cammino di preparazione che ha portato al gioco è stato lungo: quanto tempo ti ha portato via ? Quali sono le meccaniche che hai inserito per ultime ? Quali ritieni che siano alla fine di maggior pregio ?

Se non sbaglio il prototipo è in circolazione da quasi 3 anni. Il primo test in assoluto l’ho fatto ad IDEAG, l’incontro nazionale di autori di giochi, a gennaio del 2006… Naturalmente nel percorso sono cambiate tantissime cose: ad esempio nel primo prototipo c’erano dadi a determinare le azioni ‘attivate’, anziché una tessera. E la navigazione era completamente diversa.. una specie di meccanismo di ‘push your luck’. Via via che si è evoluto, anche sotto le richieste dell’editore, è diventato un gioco più rivolto ai ‘gamer’ (anche se non complesso), e questi elementi poco controllabili sono stati eliminati.
La meccanica a cui sono più affezionato rimane comunque, nonostante le modifiche, quella di pianificazione e risoluzione con i gettoni numerati. Sono davvero soddisfatto di come è venuta fuori. Anche le varie azioni, anche se meno originali prese singolarmente, svolgono bene la loro funzione. La ciliegina sulla torta, cioè l’ultima modifica che ho aggiunto, è stata l’assegnazione ad inizio partita di un personaggio ad ogni giocatore. Questo ha avuto il doppio effetto di ‘bilanciare’ un problema di ordine di gioco, e di dare una strategia asimmetrica per il primo turno, in cui altrimenti si rischiava di correre tutti per i medesimi obbiettivi.

3. Cosa può garantire longevità al gioco, a Tuo avviso ?Non è un gioco con migliaia di effetti speciali (edifici, personaggi, ecc) o con tanti modi di ottenere punti vittoria, e questo è insolito per un gioco di questo tipo. La rigiocabilità dovrebbe darla appunto il meccanismo semi-casuale con cui viene determinata la prima azione ‘gratis’ del turno. Questo crea partite di volta in volta differente. Se non basterà, arriveranno le espansioni 😉 (scherzo, non ne ho ancora nessuna in cantiere!).

4. Il tuo gioco si presenta come piacevolmente ben amalgamato con il suo tema di fondo. E’ venuta prima l’ispirazione dell’ambientazione o quella delle dinamiche ?

Come mi capita solitamente, sono cose parallele. Da una parte ho dei temi che mi sono ‘cari’, come appunto l’epoca delle scoperte. Dall’altra ho dei meccanismi che mi ronzano nella testa per alcuni mesi. Quando trovo il modo di mettere insieme l’uno e l’altro, scocca la prima scintilla del gioco. Poi la strada è ancora lunga e non è per niente ovvio che ne esca un gioco, ma l’inizio è stato questo.

5. Ti resta qualche piccolo rimpianto sulla realizzazione finale del gioco, ossia avresti voluto inserire qualcosa che alla fine è saltato ?

Piccoli rimpianti… I dadi ad esempio, mi è dispiaciuto abbandonarli, ma capisco la scelta e li infilierò in qualche altro gioco :-). Anche alcuni personaggi che sono stati abbandonati durante lo sviluppo. Ma soprattutto il personaggio a cui era intitolato il gioco, il Principe Enrico il Navigatore, mi era molto più simpatico di Vasco da Gama. Ma non ditelo in giro.

6. Quanto ha influito la casa produttrice sulla veste finale del gioco ?
Beh, tantissimo, se consideriamo che il mio editore è anche l’illustratore del gioco! Dal punto di vista del tipo di gioco, sicuramente ha dato indicazioni e proposto modifiche che spesso sono state accolte, ma abbiamo sempre tenuto i ruoli separati..

7. Il grafico credo abbia compiuto un lavoro grandioso: lo hai ‘lasciato fare’ o hai dato tu indicazioni su come volevi che si presentasse il gioco ?

Stesso discorso, ruoli separati. Su questo poi non avevo molto da dire, Mariano sa fare decisamente il suo lavoro. Ogni tanto ho fatto notare se qualche elemento era poco funzionale, ma nel complesso sono naturalmente moooolto soddisfatto. Apprezzo molto anche la coerenza storica che ha voluto rispettare nel rappresentare gli elementi del gioco, dai personaggi alle navi.

8. Parlaci di te e presentati …

Non c’è molto da dire. Ho 32 anni, abito in provincia di Parma, sono sposato con Sara e da qualche anno sono tornato ad appassionarmi di giochi, quasi subito anche ‘visti dall’altra parte’. Sono stato fortunato ad avere avuto ‘riscontri’ da un editore quasi subito (UR, sempre pubblicato da What’s Your Game?, è del 2006), e così ho deciso di proseguire. Come attività collaterale curo (anche se ultimamente non sembra) IDG inventoridigiochi.it, il sito rivolto alla comunità degli autori italiani di giochi.

9. Il disegnatore di giochi è ancora un hobby (magari con qualche buona soddisfazione) o sta diventando un lavoro ?Naturalmente è sempre un hobby, anche se un hobby che mi prende tanto tempo e che mi regala qualche soddisfazione. La soddisfazione più grande è uscire la sera per un playtest, oppure prenotare il viaggio per Essen, e poter dire a mia moglie: “Mi spiace cara, ma devo farlo per lavoro!” ;-). Insomma, poi mi permette di “arrotondare”, e non è una cosa che tutti gli hobby concedono.

10. Cosa bolle in pentola ? A quando le tue prossime uscite ? Ti vedremo a Lucca ?

A Essen dovrebbero essere presenti, oltre a Vasco da Gama, altre frazioni di giochi con il mio nome sulla confezione. Pocket Battles è un giochino veloce di battaglie tra Celti e Romani, fatto assieme a Francesco Sirocchi (NDP: ecco il link delle regole in inglese). Speriamo vada bene. Un’espansione di Small World della Days of Wonder inoltre ha un mio contributo (il potere speciale Cursed!, che mi ha permesso di vincere il concorso e che mi fa viaggiare ad Essen gratis!).
A Lucca… non so. E’ molto vicino ad Essen, ma se appena posso farò un salto volentieri, probabilmente per dare una mano al Prototype Review Corner che è stato organizzato..


11. Diritto di replica: credi che la preview abbia colto nel segno presentando il tuo gioco ? Vorresti aggiungere qualcosa, per mettere in luce aspetti che pensi non siano emersi adeguatamente ?

Direi perfettamente centrata. Ho riletto ancora per vedere se potevo correggere qualcosa, ma l’analisi mi è parsa fatta davvero bene. Anche riguardo le attese: speriamo davvero che si possa comportare bene in fiera e soprattutto dopo!

— Nota: questo è il secondo articolo dedicato a Vasco da Gama comparso su questo forum. Per ulteriori info cerca l’altro, utilizzando i menù a destra od il link nella parte iniziale di questo articolo —
— Le immagini sono tratte dal regolamento o dal sito delle rispettive case produttrici (WYG?, Days of Wonder e Z-Man). Tutti i diritti appartengono alle case produttrici e le immagini (tratte in gran parte da BGG, molte delle quali postate dall’autore della grafica, Mariano Iannelli) e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di esposizione del gioco. —