Opera – Preview

Tra i titoli dei quali si fa un gran parlare in questi giorni, oramai imminente l’appuntamento di Essen, vi è anche quello che ci accingiamo a vedere oggi insieme, ossia Opera, di Hans van Tol, pubblicato dalla casa olandese The Game Master. Intelligentemente l’autore, così come hanno fatto i polacchi della Portal per il loro Stronghold, si è prestato a realizzare una serie di articoli (finora 5) sul sito americano Boardgamenews, nei quali ha descritto il persorso compiuto per la realizzazione del gioco, illustrando come il suo regolamento sia stata oggetto di numerose modifiche nel corso del lungo periodo della preparazione (ecco il link dell’ultimo articolo, che contiene i riferimenti agli altri) ed ha così contribuito a creare interesse sul suo gioco.

Bene, venendo al gioco in sè diciamo subito che si tratta di un classico gioco di gestione risorse, che implementa all’interno della struttura classica della oculata allocazione dei denari disponibili compiendo tot azioni ogni turno, alcuni meccanismi innovativi, intorno ai quali si giocherà il successo del titolo, a seconda che suscitino o meno l’interesse dei giocatori, superando la diffidenza di chi ha sempre paura di trovarsi, nelle prime partite, di fronte a sgradite sensazioni di deja vu.
Il tema di fondo, come facile intuire dal titolo, è quello del mondo della musica ed in particolare dell’opera, ed i giocatori impersonano degli imprenditori del settore i quali investono nella costruzione di teatri nei quali ospitare le rappresentazioni e nell’acquisto di spartiti di compositori famosi da utilizzare per attrarre sempre nuovi spettatori. Dalla loro attività i giocatori guadagneranno denari, da utilizzare per aumentare il loro prestigio nel settore, cosa che li porterà alfine alla vittoria ..

Anticipando qui l’ordine di lettura delle regole (alle quali, obviously in inglese, faccio, come sempre, rinvio per chi desideri apprendere nei dettagli i contenuti delle stesse) diciamo subito che ad ogni turno sono a disposizione dei giocatori sei diverse azioni da compiere, (ciascuna con un suo costo) ciascuna delle quali idealmente consistente nell’assoldare collaboratori o personaggi influenti. La particolarità è che i tre collaboratori (employees) possono essere utilizzati da ciascun giocatore all’interno di un turno (dopo che ne ha fruito il primo che li ha scelti), mentre i tre personaggi (characters) sono scelti solo dal primo giocatore che ne richiede l’intervento (cosicchè la gestione del turno di gioco è importante). I tre employees sono: l’architetto, grazie al quale si costruiscono (ottenendo anche PV) nuovi teatri (di proprietà dei singoli giocatori) in una delle sei città disponibili (all’inizio solo alcune di esse sono accessibili) oppure si ampliano quelli esistenti con nuove sale (cosa che ne incrementa le rendite) ; l’impresario, il quale consente di acquistare fino a due spartiti musicali (da piazzare nei teatri di proprietà del giocatore) di uno dei 6 autori famosi presenti nel gioco (Händel, Monteverdi, Mozart, Beethoven, Wagner and Verdi), pagandoli in funzione della loro relativa fama del momento e la signora, la quale permette di vendere uno spartito al Palazzo del governo, a prezzo doppio di quello di mercato o a ricavare dalla sua vendita punti vittoria. I tre characters (i quali possono essere con la mossa spostati da una città all’altra, ma che producono i loro effetti OGNi turno, eventualmente nella città dove si trovavano, se non mossi) sono invece il maestro (che fa raddoppiare gli introiti dei teatri dell’opera di una città), il critico, che fa salire fino a due livelli la fama di uno degli autori presenti nella città dove si trova e l’esperto, (nell’immagine) che fa totalizzare ai possessori di teatri dell’opera della città dove si trova punti vittoria, pari al valore in fama degli autori i cui spartiti sono in esecuzione. Nell’immagine a lato: un teatro a 4 sale in Vienna, dove sono in esecuzione spartiti di 4 compositori.

A livello di sviluppo delle mosse il turno è semplice e si articola in quattro fasi: 1) Budget: (scelta turno) i giocatori racchiudono nel pugno della mano una quantità di denaro (che rendono disponibile per compiere le azioni) e la esibiscono in contemporanea. Chi ha offerto di più (sommando i residui del turno/i precedente/i) partirà nella scelta delle azioni. Il meccanismo qui è quindi una sorta di ‘asta alla cieca’.
2) Azioni: i giocatori assoldano i vari personaggi e, dopo che il primo personaggio è stato scelto, (e pagato, perchè ugnuno ha un costo) la scelta del successivo spetta a chi avrà il budget residuo più alto (può essere anche lo stesso che ha fatto la prima scelta). Si va avanti fino a che tutti i giocatori hanno assoldato un max di tre personaggi o tutti hanno passato.
3) Income (rendite). I giocatori ottengono una rendita dagli spartiti che sono eseguiti nelle sale dei propri teatri , crescente con numero e varietà degli autori.
4) Fine turno. Si prepara il turno seguente, in particolare rivedendo l’ordine (di fama) degli autori, spostando verso l’alto chi ha il maggior numero di suoi spartiti rappresentati. Ogni tre turni ha luogo anche una fase di attribuzione dei punti, che si ottengono in misura pari alla fama degli autori i cui spartiti sono presenti nella sala principale di ogni teatro.
Il gioco termina alla fine del nono turno, che corrisponde idealmente alla fine del terzo periodo (barocco, classico e romantico) dello sviluppo dell’opera.

Ok, passiamo ora alle impressioni. Dal punto di vista della ambientazione devo dire , almeno a prima vista, ‘tanto di cappello’, nel senso che si avverte lo sforzo compiuto per mescolare il tema di fondo con le meccaniche di gioco: la stessa grafica ed i nomi utilizzati (i personaggi hanno il loro nome italiano, che ho indicato, in ossequio all’origine di questo genere musicale) sono stati scelti in questa logica ed il lavoro complessivo, a livello di presentazione, appare davvero buono. Le meccaniche del gioco sembrano discretamente oliate ed è interessante soprattutto la dinamica scelta per lo svolgimento del turno, che prescinde da un ordine precostituito o pianificabile, lasciando il tutto ad un mix di calcolo ed asta. E’ possibile che ciò riduca il controllo sulle mosse da parte di ogni giocatore, ma può anche donare varietà alle partite …
Le scelte a disposizione per i giocatori sono alla fine limitate (visto che le azioni sono solo sei, che se ne compiono fino ad un massimo di tre per turno e non si riesce nemmeno a scegliere liberamente) e la cosa può avere una valenza positiva, perchè si fugge dalla paralisi da eccessiva riflessione, ma anche negativa, perchè i giocatori possono a volte avere un senso di ‘claustrofobia’ per le poche alternative. I modi per fare punti sembrano essere sufficientemente vari (per quanto alla fine il grosso si ottiene con il critico e nei tre turni bonus) ed il meccanismo di variazione della fama degli autori dovrebbe consentire clamorosi ribaltamenti dei valori degli spartiti nel corso del gioco. Questo elemento, da gioco di borsa, può essere apprezzabile, ma ricordo anche che gli spartiti disponibili ad ogni turno, per dare varietà al gioco, sono scelti casualmente, per cui le strategie troppo a lungo termine ho la sensazione che non paghino.
Riassumendo: penso che possa essere complessivamente un titolo apprezzabile e ben tematicizzato e che abbia tra i suoi pro il fatto di proporre alcune dinamiche parzialmente innovative (quantomeno a livello di ‘miscelazione’). E’ da verificare quanto lo sforzo compiuto per smontare possibili strategie ‘killer’ abbia influito sulla aleatorietà del gioco in sè. Quindi: da provare …
Il prezzo da listino è intorno ai 40 euro, ma online lo propongono già con qualcosina di sconto ed è già sugli scaffali degli stand della fiera di Essen …

— Le immagini sono tratte dal regolamento, da BGG (di Hans van Tol) o dal sito della casa produttrice (The Game Master), alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —