Recensione – Merchant and Marauders / Corsari dei Caraibi

Merchants and Marauders, scritto da Polloviparo, Zerro73 e Fabio (Pinco11)

[FAB] Presentazione a più mani oggi per un titolo che ha calamitato l’attenzione di molti appassionati al momento della sua uscita, lo scorso anno: essendo dipendente dalla lingua ne era attesa dai boardgamers nostrani una conversione nella lingua di Dante, per cui ne parliamo proprio oggi che è ufficialmente in vendita l’edizione italiana curata dalla Asterion Press. La logica dell’articolo a più mani, come vedrete, è quella di mettere a confronto due diverse opinioni sul titolo, ossia quella più entusiastica di Zerro73 e quella decisamente più tiepida di Polloviparo, sperando che il loro dibattito vi aiuti a comprendere se il titolo sia o meno tra quelli che possono solleticare la vostra attenzione. Bene, passo per primo la parola, quale ‘moderatore virtuale’, a Polloviparo.

[POL] Quindici uomini sulla cassa del morto, yo ho ho! E una bottiglia di rum per conforto… così cantavano i pirati nel celebre romanzo di Robert Louis Stevenson: come avrete capito si parlerà di pirati o meglio di un “gioco di pirati” e più precisamente di “Merchants & Marauders” (per 2-4 giocatori, dai 12 anni in su, tempo medio indicato dal produttore per partita: 180 minuti) degli autori  Kasper Aagaard e Christian Marcussen, del quale colgo l’occasione per segnalare l’imminente uscita dell’edizione italiana, distribuita da “Asterion Press” che prenderà il nome di “Corsari dei Caraibi” (in distribuzione ai primi di luglio). Premetto che quella che seguiranno sono semplici e personali impressioni a caldo, avendo provato il gioco (non troppo a lungo) e non essendone rimasto per nulla entusiasta.
[FAB] Bene, un saluto anche a Zerro73, il quale per la prima volta scrive su queste colonne virtuali, dandogli il benvenuto.
[ZER] Grazie Fabio, soprattutto per la possibilità di scrivere su queste pagine che visito quotidianamente! Sono un ragazzino che si avvia al quarantello, martoriato e consumato da millenni di partite e Risiko e folgorato, qualche anno fa, sulla via di Catan. Da allora ho ceduto al lato oscuro del GdT e non ne sono per nulla uscito (anzi ho già comprato i primi Haba al mio pupottolo di 3 anni…).
Oggi farò l’avvocato del Rum, cercando di difendere il gioco dagli attacchi del Pollo malefico :). E’ necessaria una premessa: io amo molto i giochi “tosti” alla Caylus ma ancora di più i dadosi fatti bene che mi fanno divertire! Credo che questo, e la compagnia con cui si gioca, siano fondamentali nell’affrontare un titolo del genere.
[FAB] Bene, fatte le presentazioni, passiamo subito al sodo !

Come funziona ?


[FAB] L’amico Alkyla si è impegnato seriamente nel realizzare un paio di video esplicative delle regole: si tratta di oltre 20 minuti di filmato all’interno dei quali si ha una descrizione completa delle meccaniche di gioco. Nella finestra sotto trovate il primo dei due filmati, ma sul canale video youtube da lui aperto troverete anche la seconda parte, nonchè le regole dell’altro gioco sinora trattato, ossia Through the Ages !

[POL] Il gioco ci permette di ricoprire il ruolo di mercanti o di pirati che solcano i mari dei caraibi. Indipendentemente dal ruolo scelto si hanno a disposizione tre possibili azioni:

1.Movimento di uno spazio sulla plancia (porto-mare, mare-mare, mare-porto);
2.Ricerca di navi, con le quali è possibile ingaggiare un combattimento
3.Azioni di porto (acquisire o scambiare merci, migliorare la propria nave, acquisire missioni o dicerie (praticamente un’altra tipologia di missioni).

Dopo aver pescato una carta capitano la prima scelta a cui il gioco ci chiama e quindi proprio quella di scegliere le proprie “vesti”: i mercanti saranno ovviamente più votati al commercio e avranno quindi lo scopo di navigare di porto in porto scambiando merci, mentre i pirati saranno più orientati all’abbordare e saccheggiare le navi. Questo influenzerà anche la scelta della nave, più veloce e maneggevole ma con capacità di carico ridotta per i pirati, più lenta nelle manovre ma con stiva molto capiente per i mercanti. Apro una parentesi dicendo che, in giro per i mari, oltre alle navi appartenenti agli altri giocatori, è possibile incontrare anche navi NPC (non appartenenti ai giocatori).

I capitani possiedono quattro attributi che indicano l’abilità di manovrare la nave, di cercare altre navi nel mare aperto, di guidare la propria ciurma e di influenzare gli ufficiali dei porti: esse ci dovrebbero aiutare nella scelta del ruolo, dicendoci se è per noi consigliabile intraprendere la carriera di mercante o di pirata. Le navi a loro volta hanno cinque attributi che corrispondono ad altrettante parti della nave (stiva, cabina, ciurma, cannoni e albero maestro): i colpi subiti nel corso del gioco vengono assegnati alle singole sezioni riducendo i propri valori e se alcuni di questi scendono sotto lo zero, quella parte di nave non sarà più utilizzabile e occorrerà ripararla.
Le verifiche sugli attributi, le battaglie o gli eventi vengono risolti mediante l’utilizzo di appositi dadi a sei facce che mostrano sui lati i valori di 1,2,3,4 e due teschi (l’uscita del teschio equivale sempre ad un successo), con danno che vengono inflitti sulla base dei colpi andati a segno e sulla forza dei propri cannoni. Un tiro del dado, infine, stabilirà infine quale sarà la parte della nave ad essere danneggiata.

Lo scopo dei giocatori è quello di totalizzare 10 punti gloria, che si acquisiscono affondando o razziando le navi, scambiando 3 merci uguali ai porti, risolvendo le missioni o i “rumors” e accumulando ricchezza nel proprio forziere (quest’ultima opzione per un massimo di 5 punti). Con questa descrizione estremamente sintetica, chiudo la descrizione del gioco, perché veramente desidero dare più spazio alle mie impressioni, ripeto, estremamente personali.. Ci tengo a rimarcare molto su questo aspetto perché so che il gioco ha molti estimatori, mentre il mio giudizio è particolarmente negativo. In pratica sono consapevole che scrivendo queste righe mi attirerò l’ira dei fan del gioco, ma reputo che occorra avere il coraggio di esprimere le proprie idee, indipendentemente dal grado di consenso, consenso tra l’altro molto elevato in questo caso, visto che il gioco presenta su BGG una media di 7.75 di voto ed è già entrato nella top 100.

[ZER] Mi sembra una ottima sintesi del succo del gioco. Naturalmente c’è tanta carne al fuoco, soprattutto si ha l’impressione che gli autori abbiano cercato di inserire più elementi “pirateschi” possibili, cercando di rendere il gioco veramente completo sotto questo aspetto. C’è la navigazione, la gestione del porto, i tesori, le missioni segrete, insomma forse manca solo qualche elemento voodoo tipico di Monkey Island 😉 ma avrebbe dato una diversa connotazione al titolo.

Bene, vediamo che ne pensiamo del gioco …

[FAB] Come vedrete le impressini tratte dai due amici Polloviparo e Zerro sul gioco sono decisamente diverse, per cui, in un dibattito virtuale li vedrete scambiarsi ‘bordate’ (piratescamente parlando’) a sostegno o a dispetto del titolo di cui parliamo .. Bando però alle ciance ed ecco le prime impressioni !
[POL] Per dargli una prima “classificazione” direi che il gioco appartiene sicuramente alla categoria degli “Ameritrash”, ambientazione molto sentita, con “tonnellate” di dadi da tirare, splendida componentistica, fattore fortuna molto presente, durata del gioco elevata, regolamento lungo con mille regole e regolette, insomma abbiamo tutte le caratteristiche per inserirlo in questa tipologia.
Passando alle varie categorie di valutazione, possiamo partire dall’ambientazione, che è a mio avviso il vero punto di forza di questo gioco, in quanto ricreata perfettamente e con le meccaniche sono tali da permettere un ottimo livello di immedesimazione. Abbiamo infatti diversi tipi di imbarcazioni, rappresentati da altrettanti tipi di miniature  (si parte dalla piccola sloop, fino ad arrivare al grande galeone) abbiamo poi le merci, la possibilità di abbordare navi mercantili, le dicerie (rumors), insomma c’è tutto quello che serve per sentirsi il “Jack Sparrow” del caso o un mercante che detesta i pirati!

[ZER] Anche qui completamente d’accordo e ne approfitto per dire che probabilmente già questo aspetto fa da spartiacque per l’approccio al gioco. Io da tempo cercavo un gioco che mi desse la “sensazione” della avventura piratesca, che ricreasse l’atmosfera del capolavoro di Sid Meyer su Pc di qualche anno fa ormai (sob..). Mettersi al tavolo e godersi i Caraibi mesondo me è imprescindibile per partire bene.

[FAB] oh, mamma … Sid Meier’s Pirates … che ricordi ! Uno dei miei giochi preferiti in assoluto: mi ricordo gli assalti alla flotta del tesoro, le navigazioni lentissime in mari privi di vento con ammutinamenti dietro l’angolo, le conquiste delle città, le guerre sotto le varie bandiere … Vabbè, sto divagando … Pooooollloviparo eccoti la parola !

[pol] La componentistica è veramente sontuosa e devo ammettere che il contenuto della scatola è MOLTO ricco. Abbiamo la plancia generale, le plance individuali dei giocatori, le miniature delle navi, i dadi, segnalini ed un sacco di carte (quelle dei pirati poi splendidamente illustrate), ma purtroppo a tanta ricchezza non corrisponde altrettanta funzionalità. La plancia generale per esempio presenta per ogni porto una descrizione delle abilità speciali di quest’ultimo ma il fatto di sedere al tavolo in modo che le scritte risultino a rovescio le rende praticamente inutilizzabili e bisogna ricorrere al proprio player-aid, andando a ricercarsi di volta in volta i porti interessati, davvero scomodo. Le carte delle missioni, poste sempre sulla plancia, contengono  tantissimo testo e anche in questo caso occorre prenderle in mano più volte per rileggersi gli effetti.

[ZER] Il gioco apparecchiato è effettivamente una gioia per gli occhi! Concordo con le scomodità riportate da Pollo e aggiungo anche che la nave piccola dei pirati avrebbe potuto essere fatta con una basetta più grande. A parte questo il resto è di gran lusso. Ottime le monete, di buona fattura le carte (che vanno necessariamente imbustate visto che si mischiano spessissimo) e bellissimi i forzieri personali che servono a pochino ma stanno benissimo nell’insieme.
Niente da dire sulla grafica, davvero un gran lavoro anche in questo senso.

[pol] Bene, passiamo ora al sodo, ossia alle impressioni sulle regole di gioco, che non risultano di per se particolarmente complicate, per quanto si sia dinanzi ad regolamento è davvero ostico, tanto che nella nostra partita ‘inaugurale’ la spiegazione ha richiesto circa un oretta e devo riconoscere a chi si è assunto quest’onere di aver svolto veramente un buon lavoro. Purtroppo sono talmente tante le cose da tenere a mente che ne sono uscito letteralmente ubriaco e sono partito praticamente alla cieca, senza aver ben capito cosa fare… cosa che non mi era mai successa, nemmeno coi giochi più impegnativi di M. Wallace (famoso per non scrivere regolamenti propriamente chiari). Alla luce di questo direi che è altamente sconsigliabile proporre il gioco a dei neofiti.
Una partita poi richiede circa tre ore o più propriamente di 45 minuti per giocatore (esperto). Il fatto di essere alle prime armi e di dover ricorrere spesso a player-aid o rileggersi le carte innalza di molto questo tempo alle prime esperienze. Dopo un’ora di spiegazione delle regole e circa due ore – due ore e mezza di gioco, la prima partita era circa a metà. Ovviamente è lecito attendersi che prendendo confidenza col gioco i tempi siano destinati a ridursi.

Quanto a come poi le cose si svolgo direi che è qui che proprio, a mio modesto parere, non ci siamo, a causa dell’eccessiva presenza di madama Fortuna: generalmente una certa percentuale di aleatorietà in un gioco non mi infastidisce e tollero con una certa semplicità anche la presenza dei dadi, però a tutto c’è un limite ed in questo gioco qualsiasi cosa sembra essere affidata al caso ! Sin dall’inizio viene pescato un capitano in modo casuale, tenendo conto che essi presentano abilità differenti e quindi occorrerebbe capire quanto siano bilanciate o meno. Gli scontri sono risolti coi dadi. Per gli eventi occorrono degli skill-check. I tassellini nei porti sono casuali, le carte merci pescate pure. Gli eventi danno il colpo di grazia vanificando qualsiasi pianificazione anche a breve termine. Faccio un esempio di gioco per ricordare che in una situazione in poco più di un turno mi sono vista negata la possibilità di mettere in atto anche una minima parte di quanto avevo pensato per via di eventi sfortunati: non potendo fare molto altro ho deciso di attaccare una nave NPC, ma questo ha avuto ancora l’unico esito di vedere affondata la mia a causa tiro sfortunato ai dadi e uscita di carte disastrose. Ho perso praticamente tutto in qualche rollata … A quel punto mi sono macchiato di un’onta … , ossia ho abbandonato il tavolo, cosa di cui ho poi dovuto scusarmi con gli altri giocatori e che non mi era mai successa prima: il gioco mi aveva infatti irritato a tal punto da non riuscire a proseguire.
[ZER] Le spiegazioni delle regole rappresentano il vero problema di questo gioco. Serve pazienza da entrambe le parti, però è anche vero che siamo riusciti a superare il regolamento di Brass e goderci centinaia di partite al capolavoro di Wallace. E’ fondamentale in tal senso la compagnia dei giocatori: servono persone motivate a giocare questo tipo di gioco, e ovviamente vanno banditi i “clessidra” (pensatori).
La mia esperienza è relativa ad un gruppo di amici cui ho spiegato il gioco, la prima partita è stata “sperimentale”, poi le successive sono andate sempre meglio e ce le siamo godute sempre di più conoscendo il gioco.

[pol] Andiamo ora a ragionare del ‘fattore divertimento’: che nel mio caso è  da ritenersi praticamente prossimo allo zero, tanto che più di divertimento parlerei di frustrazione, il tutto senza tenere in conto il “downtime”, ossia i tempi morti, se preferite, che affliggono i turni. Quando sta a ciascuno infatti si svolgono le proprie azioni e poi occorre aspettare un’infinità di tempo prima che tocchi nuovamente a voi: magari voi impiegate due secondi a fare la vostra mossa perché vi spostate semplicemente, mentre gli altri ingaggiano combattimenti e voi aspettate e aspettate e poi ancora aspette … e pensare che a quanto avevo letto, questo doveva essere quello che elevava il gioco sopra la media, tanto che mi ero imbattuto in un sacco di commenti del tipo “Il gioco è molto legato alla fortuna, però è molto divertente”…

[ZER]Secondo me il gioco è molto divertente perchè io amo questo tipo di giochi. Per fare un esempio: il mio gioco preferito è Britannia ma non lo proporrei MAI ad un gruppo di neofiti o di incalliti di Puerto Rico :). Credo che il disappunto di Pollo sia giustificato, così come le diverse impressioni che si leggono su questo titolo.
M&M è una esperienza “pastosa” perchè bisogna digerire la spiegazione, una lunga durata e la dipendenza dalla lingua, però se poi durante un combattimento navale ci si insulta tirando i dadi e si deride sonoramente l’avversario quando la sua nave affonda, allora credo che si sia centrato lo spirito del gioco e ci si possa godere il divertimento che ne consegue.

[pol] Come ho scritto il gioco presenta tantissimo testo, tant’è che a meno di una conoscenza ottima dell’inglese di tutti i membri del vostro gruppo di gioco, consiglio caldamente l’acquisto della versione italiana. La ricca componentistica purtroppo ha un prezzo ed in questo caso apro una parentesi richiamando una discussione che ho letto sul forum della TdG, dicendo il gioco tedesco si trova a prezzi competitivi, ma a meno di non conoscere la lingua, comporta un imponente lavoro di localizzazione. La versione inglese si trova a circa 50 euro, ma come detto poc’anzi richiede a sua padronanza dell’idioma e la versione italiana sarà proposta, pare, a 59,90 euro. Il prezzo più elevato trova qui motivazione negli investimenti necessari alla localizzazione di un prodotto destinato ad un mercato caratterizzato da volumi di vendita molto inferiori rispetto ad esempio alla Germania e direi che in questo caso, chi interessato al gioco, dovrebbe incoraggiare gli sforzi dell’editore, il quale sarà così stimolato in futuro a localizzare altri titoli. Poi ovviamente le decisioni spettano alle proprie coscienze, ma soprattutto ai propri portafogli.

Concludo dicendo che ho letto diversi pareri di giocatori che reputano il gioco sbilanciato a favore dei mercanti e dovrebbero essere state pubblicate delle modifiche al regolamento (non ho capito se ufficiali o meno) che mitigano questo potenziale difetto. Non escludo che con successive partite il mio giudizio possa migliorare, ma attualmente non ho voglia di dargli ulteriori chance: ribadisco comunque che in questo caso sembra che sia io la mosca bianca, perché il gioco generalmente sembra piacere molto. A questo punto, non posso che consigliare prima di acquistarlo, di provarlo e giudicare personalmente se “compatibile” con i vostri gusti o meno.

[ZER] Concludo anche io, cercando di sintetizzare il mio pensiero. E’ un gioco che merita se ve lo volete meritare. Se non amate il genere, cominciate a grattarvi quando vedete un dado o avete una compagnia di musoni pensatori, statene alla larga! Consiglio anche io di provarlo prima dell’acquisto visto il prezzo non esiguo, io l’ho preso al buio ad Essen dopo aver visto il tabellone 🙂
Fabio, nel ringraziarti per lo spazio che mi hai concesso, saluto Pollo e ne approfuitto per ringraziarlo pubblicamente per la traduzione di Agricola postata sulla Tana, parecchio tempo prima che fosse in cantiere l’edizione Inglese, che ha permesso ai folli come me di poter giocare con l’originale edizione tedesca del gioco!

[FAB] chiudo ringraziando i due amici per le loro accese argomentazioni e segnalo che il gioco è disponibile sul negozio online Egyp.it dove trovate la versione italiana a 59,90.

Infine proprio in occasione dell’uscita italiana del gioco Egyp ha creato alcuni interessantissimi bundle che vedono il gioco in vendita scontato in accoppiata ad altri due titoli estremamente interessanti e dei quali abbiamo già parlato su questo sito, ovvero Civilization e Lancaster. Per saperne di più vai alla pagina dei bundle scontati. dove troverai anche la versione “Safegame” (gia munita di tutte le bustine corrette in numero e forma per imbustare tutte le carte del gioco).

— Le immagini sono tratte dal manuale, da BGG (postate da Gary James, Adam Lovell, Alexandru Stanuta) o dal sito della casa (Z-Man), alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco e saranno rimosse su semplice richiesta —