Mauer Bauer

Ecco un’altra trasposizione dal forum al sito: il gioco in questione è Mauer Bauer, dell’autore Leo Colovini.

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Ok, si tratta di un titolo che ha ottenuto un successo, almeno da quello che ho potuto vedere su internet, assai limitato, ma che a me è risultato interessante sin dalla prima volta che ne ho sentito parlare. Alla fine, avendolo trovato in offerta, l’ho messo nell’ultimo ordine e finalmente l’ho avuto tra le mie mani

Allora: si tratta di un titolo che in fondo è un astratto, mascherato poi con elementi ‘cosmetici’ idonei (nell’intento originario dell’autore ) a farlo apparire un gioco da tavolo normale. Il primo impatto, dal punto di vista visivo, è effettivamente ottimo, visto che i materiali, assai colorati ed abbondanti, sono attraenti.


Il tabellone di gioco raffigura la mappa di un paese e su di essa compare una griglia, composta, diversamente da come è tipico per le mappe, che sono divise in quadrati, da triangoli equilateri.
Le meccaniche di gioco sono tutto sommato semplici, perchè in pratica ad ogni turno il giocatore prende un muro (sono i pezzi di legno a forma di molletta da panni) e lo piazza su di un lato di un triangolo a sua scelta. Alle estremità del muro (ossia ai vertici del triangolo sulla mappa) devono essere poi piazzate due torri ed ai lati del muro (a destra e sinistra), due casette colorate, una per parte. I colori di casette e torri sono determinati dal lancio di tre dadi.


Con l’avanzare del gioco si arriverà ad un certo punto a racchiudere aree della mappa all’interno di ‘recinti’ chiusi. Quando un ‘recinto’ (loro lo chiamano ‘paese’ ) viene chiuso da un qualunque giocatore, scatta la fase dei PUNTI, in quanto tutti i giocatori sono abilitati a giocare fino ad un massimo di DUE delle ‘carte obiettivo’ che hanno in mano, grazie alle quali possono ottenere punti. E’ possibile, se il paese appena chiuso confina con un altro già presente, unire i due paesi rimuovendo i muri interni che li separano.


Come potete vedere dall’immagine di cui sopra ogni carta contiene un disegno che spiega come calcolare i punti. Tutte quelle a sfondo bianco si riferiscono al paese appena completata (chiuso), quelle a sfondo verde a ciò che si trova al di fuori del paese appena chiuso. Per esempio, partendo dalle carte nella linea in basso, la prima consente di avere 3 punti per ogni palazzo giallo (che si piazza quando ci sono due casette) ed 1 per ogni casetta gialla all’intenro del paese appena completato; la seconda dà 7 punti se il paese appena chiuso si estende per due triangoli ; la terza attribuisce 2 punti per ogni torre nera che fa parte delle mura del paese ; la quarta dà 9 punti se il paese è più grande di 7 triangoli. Per le carte di sopra si avranno invece 2 punti per ogni torre, fuori dal paese appena chiuso, che si affaccia sul mare; la seconda dà un punto per ogni casetta che si trova fuori da città nell’area di cui allo scudo ; la terza dà 2 punti per ogni torre fuori da paesi di quel colore e così via .. La prima volta che si vedono le carte può sembrare difficile, ma appena saputo come funzionano in realtà è intuitivo capire tutto ..

Giocate le carte ad ognuno ed avuti i punti è attribuita una ulteriore carta. Se non si giocano carte se ne può scartare una e pescare due (unico modo per aumentare le carte in mano).

Ho volutamente semplificato le regole, ma il meccanismo è quello descritto. A me sembra assai interessante, perchè si deve cercare di ‘pilotare’ la costruzione dei paesi ed il piazzamento di elementi sul paesaggio in modo tale da favorire la formazione di paesi fatti in modo tale da ottenere il maggior numero di punti possibili con le carte a disposizione. Alla lunga la componente strategica dovrebbe essere rilevante, nel contesto di un titolo che però si presenta come graficamente ed esteticamente piacevole.

A me quindi, a prima vista, piace.

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Prime esperienze di gioco

Ok, finalmente son riuscito a proporre il gioco e a giocarci … non moltissime partite, ma sufficienti per esprimere, quantomeno, un parere di massima.

Credo che sia un giochino divertente e leggero, che offre qualche spazio per un approfondimento tattico e per piccole strategie …
La ricchezza di materiali lo rende esteticamente più che gradevole, per quanto il tabellone iniziale sia piuttosto spoglio e poco colorato, visto che nel corso delle partite si riempie di casette, muri e torri, tutti variopinti

Nella fase finale una certa aleatorietà diventa dominante, visto che essenziale è spesso la pesca delle ultimissime carte, quelle che possono consentire o meno di fare il ‘sorpassone’ ai danni dell’avversario, visto che in partite ravvicinate può valere la pena di seguire la tattica dle rimanere volutamente indietro nel punteggio per poter fruire della regola che consente di cambiare le proprie carte … è chiaro però che se non ti ‘entra’ niente di buono, alla fine ti saluto …

Nel complesso: titolo carino, leggero e veloce, adatto a tutti (una volta capito il significato dei simboli delle carte, cosa che richiede in genere un par di partite). Bello ma non travolgente, adatto anche per partite a 2.


Nella foto un felice Simone mostra al pubblico il gioco (la felicità è dettata dal fatto che la partita è finita, perchè a lui Mauer Bauer non è piaciuto per niente … )

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Varianti

Ok: sperimentate due varianti che rendono il titolo meno aleatorio

Prima: le prime sei carte a testa, invece che distribuite a caso, vengono scelte a turno, una per uno, tra le carte scoperte in tavola (6 per il numero di giocatori).

Seconda: Quando nel corso del gioco si pesca la propria carta si può poi scegliere se prenderla a caso, senza farla vedere, oppure se sceglierla tra le prima due carte, che si scoprono facendole vedere a tutti, del mazzo.

In questo modo si può fortemente mitigare l’elemento fortuna ed incrementare l’interazione, perchè si possono vedere spesso le carte che hanno gli avversari Smile

Se qualcuno ha modo di giocare a stò titolo dica pure la sua !!!