Edo – Recensione

scritto da polloviparo.

Ci sono giochi che purtroppo per un motivo o per l’altro passano in sordina, anche se meriterebbero ben più attenzione. A volte succede perchè escono in periodi un po’ infelici, a volte non sono sufficientemente pubblicizzati, altre volte semplicemente mancano appuntamenti importanti come la fiera di Essen.
EDO ha avuto secondo me la sfortuna di utilizzare il circuito Kickstarter.
Se è vero che gli amanti di miniature smaniano per qualsiasi cosa che utilizzi questa via, è anche vero che i giocatori “euro” ci vanno più coi piedi di piombo.
Diversi giochi che hanno bruciato un po’ le tappe, prendendo la “scorciatoia” di kickstarter, hanno successivamente rivelato problemi di playtest e di bilanciamento, ed io vi chiedo, cos’è che più spaventa un giocatore euro in un gioco?
Ecco, dato che la domanda a questo punto è puramente retorica, possiamo passare a parlare di EDO.

Ammetto che io stesso quando ho visto che si trattava di un gioco pubblicato tramite kickstarter e la plancia mi sembrava piuttosto astratta, ho detto “ok, passiamo!”
Cos’è che mi ha fatto tornare sui miei passi? Una semplice coincidenza direi.
Quest’anno ad Essen, uscirà Rokoko di Cramer in coppia (o forse è meglio dire in terzetto) con Louis e Stefan Malz.
Cramer è uno degli autori che ultimamente ho molto apprezzato a partire da Glen More, passando per l’ottimo Lancaster e per Helvetia (anche se quest’ultimo non ha riscosso un grande successo).
Leggendo un po’ di post sul gioco per farmi un’idea di cosa si trattasse, ho capito che molti erano entusiasti di questa collaborazione non solo per l’abilità di Cramer, ma anche per quella di Louis e Stefan Melz.
“Chi sono questi due?” mi sono chiesto e la risposta non ha tardato ad arrivare: “gli autori di EDO”.
A quel punto ho letto un po’ di recensioni, ho guardato un po’ di video tutorial e mi sono detto: “questo è uno dei miei giochi”, il giorno dopo l’avevo ordinato! 🙂

Dopo aver letto il regolamento, la prima parola che mi è venuta in mente è stata “elegante”.

EDO è uno di quei giochi con un regolamento di poche pagine (6 o 7 se non ricordo male), ma con una profondità notevole.
Propongo quindi alla moglie una partita di prova, mettiamo i bimbi a letto, apparecchiamo la tavola e si parte.
A livello di ambientazione Edo ci ripropone un Giappone nel periodo successivo allo Sengoku Jidai. Ora non voglio fare il colto dicendovi che so di cosa si tratti, perchè non sono particolarmente appassionato della storia giapponese.
In linea di massima, da quello che ho capito si tratta di un periodo in cui le armate erano state dismesse ed i daymio si erano insediati ad Edo, dove risiedeva l’imperatore.
Questi, coinvolti in attività pacifiche, aiutarono a trasformare un piccolo villaggio di pescatori in una grande città, quella città oggi prende il nome di Tokyo.
Ma veniamo al gioco
Come ho scritto poco sopra il regolamento è piuttosto coinciso e di fatto il gioco non è particolarmente complesso.
Siamo nella categoria dei “medium weight”, non più difficile di un Ninjato, tanto per citare il primo che mi viene in mente, anche se Edo necessita di una premessa.
Alla semplicità del regolamento si contrappone una forte richiesta in termini di ragionamento.
Edo è un vero “brain burner”, il fattore alea è praticamente nullo e ogni mossa va ponderata attentamente.
A differenza di molti altri giochi, non vince chi ha più punti, ma la partita termina immediatamente appena un giocatore arriva a  metterne insieme 12.
Unite una pianificazione delle mosse coperta e capirete che sedere al tavolo con un giocatore che soffre da paralisi da analisi potrebbe instillare in voi istinti omicidi! 🙂
Per parlare di Edo non si può non partire dal modo di programmare le proprie azioni, grande punto di forza del titolo.
Ogni giocatore ha a disposizione tre tessere quadrata che rappresentano diverse azioni (una per lato).
Il giocatore deve posizionare queste tiles in sequenza in un apposito tray e assegnarvi dei lavoratori.
Il tutto segretamente, senza rivelare nulla agli avversari.
Alcune azioni possono essere compiute più volte sempre che si assegnino un numero di lavori adeguato, altre una volta soltanto.
Ci sono azioni che necessitano soltanto di lavoratori assegnati per compierle, altre che richiedono parallelamente la presenza di lavoratori su apposite location della plancia.
Da notare che i lavoratori inviati sulla plancia diventano dei samurai e andranno mantenuti ad ogni turno a “suon di riso” (una delle risorse da gestire nel gioco).
A mano a mano che il giocatore invierà nuovi lavoratori sulla plancia si troverà quindi meno “omini” a disposizione per compiere le azioni desiderate e con costi di mantenimento sempre più alti.
Ovviamente è prevista la possibilità con un’apposita azione di incrementare il numero dei propri lavoratori, ma quest’ultimi saranno di colore neutro e non potranno mai essere inviati sulla plancia (ossia diventare samurai).
I samurai per cui non sarà pagato il costo di mantenimento torneranno alla riserva personale, ossia torneranno ad essere dei semplici lavoratori.
I samurai una volta sulla plancia potranno spostarsi da una location all’altra (pagando una moneta per ogni spostamento) e saranno utilizzati, in combinazione con le apposite azioni, per raccogliere risorse (legno, riso o pietra) per costruire edifici e per commerciare.
La costruzione degli edifici è una delle strade principali per aggiudicarsi dei punti in EDO.
Si possono costruire abitazioni, stazioni commerciali o forti, ogni edificio richiede una diversa combinazione di risorse, oltre a una diversa quantità di “vil denaro”e assegna rispettivamente 1, 2 e 3 punti.
Ovviamente non è tutto semplice come sembra e ci sono delle regole di costruzione.
Le stazioni commerciali non possono essere costruite a EDO (location centrale della plancia di gioco) e ce ne può essere soltanto una per città.
I forti necessitano di almeno una propria casa nella città e si può costruire un forte ogni due case presenti.
Ultima nota sulla costruzione un giocatore non può vincere la partita se non si è prima insediato in EDO.
Gli edifici hanno un valore di influenza e ad ogni turno, si verificano le maggioranze e si assegnano le rendite, mostrate sulle tesserine poste sopra alle città, ai rispettivi giocatori in modo direttamente proporzionale alla posizione occupata.
Detto questo è subito evidente come la costruzione degli edifici vada pianificata attentamente. Costruire le “casine” è la cosa più semplice ed immediata (ma anche la meno redditizia in termini di punti).
Tuttavia avere la maggioranza in qualche città è necessario per avere una rendita adeguata e di conseguenza ci obbliga a costruire il prima possibile.
Appena saranno presenti due casette in una città si accenderà la lotta per il forte, quindi occorre stare attenti a non mostrare troppo il fianco, concedendo agli avversari la possibilità di fare molti punti.
Un altro modo per fare punti in EDO è rappresentato dalla possibilità di mandare un proprio samurai dal commerciante (un apposito trippolo situato sulla plancia che può essere spostato) e scambiare soldi o risorse per punti.
Con questa azione è anche possibile acquistare risorse spendendo del denaro.
Cosa può essere acquistato o scambiato per punti, varia di turno in turno in funzione di apposite tessere che vengono utilizzate allo scopo.
Da notare che si sa sempre quale tessera uscirà al turno successivo (poichè tenuta scoperta) e quindi al giocatore è possibile pianificare di conseguenza.
Comunque sia, tornando alle azioni, una volta che tutti hanno orientato le proprie tessere e assegnato i lavoratori, a turno una alla volta si mostrano le tessere e  le azioni vengono risolte.
Anche se le abbiamo già praticamente nominate tutte, vediamo di elencarle quantomeno in modo sintetico.
1. comprare un nuovo lavoratore
2. comprare una nuova tessera azione
3. mandare un lavoratore sulla plancia
4. collezionare risorse
5. costruire edifici
6. commerciare.
L’azione al punto 2 è forse l’unica di cui non abbiamo parlato per niente.
Ad ogni giocatore è offerta la possibilità di acquistare nuove tessere azione.
Queste generalmente mostrano delle versioni potenziate e quindi più vantaggiose delle azioni base.
Cosa però veramente importante è che vi offrono la possibilità di avere la stessa azione su più di una tessera, svincolandovi dall’obbligo di utilizzarla dalla tessera base, dove magari vi interessava utilizzare un’altra azione.
Spesso e volentieri infatti capita che si vorrebbero utilizzare due azioni che ahimè si trovano sulla stessa tessera.
Non ultimo si ha la possibilità di utilizzare la stessa azione più volte.
I giocatori continueranno così a giocare con tre azioni per turno, ma con una maggior scelta possibile (che in caso di giocatori che soffrono di analisi da paralisi è come gettare benzina sul fuoco… 🙂 ).
Al termine del turno in cui un giocatore ha raggiunto quota 12 punti, la partita ha termine. Si segna un punto per ogni samurai sulla plancia e per ogni 50 ryo (la  moneta corrente) in proprio possesso.
Vi ricordo che chi non ha costruito almeno una casetta entro le mura di EDO non potrà prendere parte a questo conteggio!
Notate anche come sarà molto importante alla fine della partita avere molti samurai sulla plancia, preoccupandosi di avere sufficiente riso per mantenerli, altrimenti andranno persi, prima della fase di conteggio.
Materiali
In piena tradizione Queen Games, ossia particolarmente ricchi e colorati!
Menzione d’onore per la plancia bifacciale da utilizzare funzionalmente al numero dei giocatori a tutto vantaggio della scalabilità.
Abbiamo poi un bel po’ di tesserine e tanti bei trippolini in legno colorati a rappresentare lavoratori e risorse.
Le tessere azione e i tray dove alloggiarle sono poi in cartone veramente spesso!
Sul punto di vista della grafica, direi che si possa definire “essenziale”.
Si è scelto uno stile particolarmente astratto, tra l’altro particolarmente in linea con la tipologia di gioco.
Il gioco, fatta eccezione per il regolamento, è totalmente indipendente dalla lingua.
La simbologia è molto chiara ed efficace, tanto da risultare comprensibile sin dalla prima partita.
A voler proprio essere pignoli le monete quadrate non è che mi piacciano particolarmente, sarò anche tradizionalista, ma io le avrei preferite tonde.
Scalabilità
Come accennato poco sopra, il gioco presenta una plancia bifacciale e con meno giocatori, diminuiscono le location disponibili.
Il gioco scala benissimo, tanto da risultare godibilissimo anche in due.
Diventa forse ancora più matematico e le sfide per le maggioranze e per la costruzione degli edifici diventano veramente impegnative.
La durata della partita è stimata in 60 minuti, risultato perfettamente centrato alla prima prova pratica in due.
Sono portato a pensare che in più giocatori, richieda qualcosina in più.
Non voglio neanche pormi il problema di pensatori al tavolo, ma un bel manganello o un bel teaser elettrico a portata di mano potrebbero fare comodo. 🙂
Considerazioni personali
Veniamo a noi. EDO è un gioco “euro” o meglio “tedesco” come si sarebbe detto fino a poco tempo fa. E’ un gioco che richiede pianificazione e molti calcoli a livello mentale.
Se il vostro obiettivo è la vittoria, preparatevi a bruciare un bel quantitativo di neuroni.
Come ogni buon “german” che si rispetti, l’ambientazione è puramente di facciata e serve semplicemente per dare una connotazione al titolo.
Dopo questa premessa, se già non l’avevano fatto prima, probabilmente gli appasionati di “ameritrash” smetteranno di leggere.
Il fattore alea è praticamente nullo e questo spesso ha delle conseguenze dirette in termini di rigiocabilità.
EDO devo dire si difende abbastanza bene.
Anzitutto abbiamo le tessere che assegnano monete in funzione delle maggioranze sulle città variabili.
Abbiamo poi una diversa sequenza di tessere commercio e una diversa disponibilità di tessere “azione avanzate” da acquistare.
Questi elementi, unitamente alle diverse impostazioni delle mosse avversarie, fanno sì che le partite risultino sufficientemente diverse.
Devo ammettere che la prima volta che ho letto le meccaniche di pianificazione segreta delle mosse unite al marchio Queen games, la mia mente è subito corsa a “Fresco” altro titolo della stessa casa editrice con meccaniche simili.
Cosa simpatica ho trovato un altro utente su Bgg, che aveva avuto la stessa associazione mentale e mi sono diverito a leggere il suo intervento sul forum.
Ho comunque scoperto, dopo aver giocato entrambi, che le similitudini si limitano alla pianificazione segreta.
A livello di complessità di regolamento EDO non è più difficile di Fresco, ma da giocare è tutta un’altra storia, decisamente più impegnativo.
Queen games per me non è solo sinonimo di qualità di produzione, ma spesso e volentieri anche di furbizia editoriale.
Ho letto in un’intervista all’autore che il gioco originariamente era per cinque giocatori, ma la casa editrice lo ha pubblicato per 4 per contenere i costi di produzione.
Il gioco diciamoci la verità, come per molti altri titoli della regina, non è propriamente a buon mercato e casualmente è già stata annunciata un’espansione che annuncia qualche modulo aggiuntivo oltre che i pezzi per il quinto giocatore.
Ancora una volta per avere il gioco completo toccherà spendere i soldi due volte.
Al di là di questa politica che seppur comprensibile da un punto di vista commerciale, continua a risultarmi antipatica ragionando io da acquirente, posso assicurare che EDO può offrire molte ore di divertimento anche nella sua configurazione base, ovviamente a patto che piaccia questa impostazione di gioco.
Giocare a EDO, mi ha restituito la stessa sensazione che mi aveva dato la semplice lettura del regolamento, ossia: “eleganza”.
Poche regole, ma tanta, tanta, tanta profondità!

Il gioco come sempre è disponibile da Egyp.

— Le immagini sono tratte da BGG. Tutti i diritti sul gioco appartengono all’Autore ed alla Casa editrice. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —