I’m Vlad Prince of Wallachia – prova su strada

scritto da Kadaj e polloviparo.
Ciao a tutti, dopo l’anteprima di “I’m Vlad – Prince of Wallachia” oggi passiamo alla “prova su strada” e lo facciamo grazie all’amico Kadaj.
Kadaj è un appassionato giocatore affetto come molti di noi da “sindrome compulsiva da acquisto” e seguendo i suoi interventi sul forum della TdG, mi capita spesso di leggere delle recensioni di titoli nuovissimi.
Così quando ho letto che aveva già acquistato questo titolo gli ho chiesto se voleva condividere con noi le sue impressioni sul gioco.
Ringraziandolo per aver accettato, vi lascio al suo articolo, magari il primo di una lunga serie 😉
Principe, conquistatore indomito, guerriero invitto, terrore degli ottomani, sadico impalatore, addirittura vampiro. Da secoli la figura di Vlad III di Valacchia è motivo di discussione e molte delle sue imprese vengono poste a cavallo tra storia e leggenda.
Il gioco da tavolo di cui andremo a parlare, prodotto dalla neonata casa rumena “Real Wallachian Games”, mira a ricreare questa ambientazione mistica di cui è permeato lo stesso voivoda Vlad.
I materiali di gioco.
Il primo impatto con la confezione è semplicemente monumentale. Le plance componibili di cui è fornito il gioco sono prodotte con un cartoncino talmente spesso che probabilmente fate prima a procurarvi un trauma cranico che a romperle con la testa ;).
Stesso discorso per le carte, veramente di ottima qualità, resistenti ma al contempo flessibili (noi per sicurezza comunque amiamo imbustarle). Le monete ed i vari token sono dello stesso materiale delle plance, per cui valgono le stesse considerazioni fatte poc’anzi. Passiamo alle miniature, come si poteva intuire dalle foto, sono realizzate con una bella plastica robusta e pesante che mi ricorda quella utilizzata per le miniature di Gears of War (il gioco prodotto dal vulcanico Corey Konieczka) o per quelle di World of Warcraft: the Boardgame (prodotto invece da Eric M. Lang e Christian T. Petersen ) editi entrambi dalla Fantasy Flight Games. Piuttosto ricche di particolari, senza far gridare al miracolo, queste miniature sono comunque facilmente riconoscibili sulla plancia, grazie alle generose dimensioni (circa 6 cm di altezza). Le illustrazioni sono ben realizzate e tutte diverse tra loro, le carte hanno sempre un testo descrittivo dell’oggetto o dell’incantesimo decisamente azzeccato, aiutando così il giocatore a calarsi maggiormente nell’ambientazione dark che il gioco cerca di ricreare.
Si può quindi affermare che il reparto grafico – componentistico è di prim’ordine e molto ben curato.

Meccaniche di gioco.
Passiamo quindi a descrivere le meccaniche di gioco. Obiettivo è attestarsi come il vero Vlad Conquistatore e questo può essere realizzato in 3 diverse maniere:
1-      Uccidere per 3 volte i Vlad avversari
2-      Deathmatch (ovvero rimanere il solo in campo)
3-      Resistere dentro la Torre Maledetta per 8 turni consecutivi
Il regolamento spiega il gioco in maniera piuttosto esaustiva tramite molteplici esempi e foto, lasciando ben poco adito a dubbi (non ci si spaventi quindi alla vista delle 40 pagine di spiegazioni, sono le foto ad occupare per lo più spazio).
Si comincia il gioco alla guida di 3 personaggi costituiti da Vlad stesso, 1 cavaliere valacchiano e 1  arciere valacchiano, contraddistinti dalle relative miniature. Ogni guerriero ha una sua personale “ruota della vita” con la quale segnare i punti ferita rimasti. Queste ruote sono presenti sulla plancia personale che ogni giocatore ha a disposizione (anche questa davvero evocativa). Il resto della dotazione iniziale di ogni giocatore comprende: i segnalini resurrezione dei cavalieri e degli arcieri, i segnalini vita del nostro Vlad e le carte battaglia (3 per ogni personaggio che si comanda, dunque 3 carte combattimento per Vlad, 3 per l’arciere e 3 per il cavaliere). Nessuna moneta d’oro, incantesimo o oggetto speciale sarà in mano ai giocatori a inizio partita.
Per poter anelare alla vittoria soddisfacendo le condizioni scritte sopra, sarà necessario quindi procurarsi oggetti più potenti di quelli iniziali come le pozioni curatrici, i paletti, gli incantesimi o addirittura un avamposto armato, ma per poter far questo occorrerà prima procurarsi dell’oro (che non facendo parte della dotazione iniziale dei giocatori, lascia pensare che prima di iniziare quest’avventura Vlad non se la passasse proprio benissimo 😉 ).
I modi per procurarsi dell’oro non sono moltissimi e questi comincia ben presto a scarseggiare, impedendo di fatto il potersi comprare molti oggetti e/o incantesimi. Si ottiene l’oro quando: si uccidono i lupi mannari presenti nelle verdi foreste della Valacchia (se ne rivendono le pellicce? meglio non farsi troppe domande al proposito…), si uccidono i cavalieri o gli arcieri avversari (cosa si rivende? come sopra, meglio non saperlo…), si uccidono gli ottomani a difesa della fortezza che custodisce la Torre Maledetta (probabilmente qualche dente d’oro scappa). Acquistando alla locanda o alla chiesa gli oggetti e gli incantesimi si potrà quindi potenziare il proprio Vlad o quantomeno renderlo più duraturo.
Focalizziamo quindi la nostra attenzione sul combattimento, vero fulcro del gioco.
 Il combattimento si divide in due tipologie: quello contro gli altri giocatori e quello contro i PNG (Personaggi Non Giocanti, in questo caso Lupi Mannari e Ottomani):
– contro i nostri avversari “in carne ed ossa” potremo giocare le carte combattimento forniteci ad inizio partita (ripristinando ogni volta la mano) ottenendo così i risultati di battaglia (che possono ovviamente volgere a nostro favore o contro).
Le carte possiedono un valore di attacco e uno di difesa e vengono sempre utilizzate entrambe, sia quando è la nostra parte che attacca, sia quando subisce gli assalti. Questo porta a non avere mai la matematica certezza di vittoria in quanto non sappiamo cosa aspettarci dalle carte degli avversari. Avremo la possibilità di giocare una ed una sola carta combattimento per ogni nostro personaggio in grado di attaccare. La  cosa migliore da fare è quindi muoversi in maniera scacchistica, in modo da poter avere tutti i nostri personaggi a portata e riuscire così a eliminare un pezzo avversario in un singolo turno; anche perché occorre considerare che se non riusciremo ad ottenere il nostro obiettivo, successivamente sarà il nostro avversario a cercare di eliminare un nostro soldato (e bisogna ricordare che nel frattempo i nostri pezzi risulteranno indeboliti dall’attacco del turno precedente);
– per quanto concerne invece il combattimento contro Mannari & Co il sistema è leggermente diverso. Contro di essi infatti ogni nostro soldato potrà attaccare con quante carte desidera, ricevendo per ogni carta giocata un valore di attacco pari al tiro di un dado da 8. Sia i Mannari che gli Ottomani possiedono una vita fissa che, una volta superata, li porterà ad essere eliminati concedendo  l’oro o permettendo  l’ingresso alla fortezza.
Segnalo una piccola “chicca”: le carte combattimento non possono essere sempre giocate! Queste infatti possiedono un simbolo giorno o notte e solo quando la lancetta sulla plancia di gioco indica quel periodo la carta può essere giocata. Questo rende ovviamente i movimenti ancora più scacchistici e studiati.
A questo punto ci chiediamo: e se un personaggio dovesse morire? Devo considerare di aver già perso un terzo della mia “forza d’urto” o anche peggio? Niente paura pargoli… I nostri eroici combattenti grazie ai segnalini resurrezione (che si applicano ai cavalieri ed agli arcieri) ed ai segnalini vita (che si utilizzano per Vlad) possono, per un limitato numero di volte, ritornare dall’Oltremondo (rappresentato pittorescamente su una plancia separata da quella principale di gioco) dopo aver percorso un sentiero ed espiato i loro peccati (o almeno questa è la nostra interpretazione).
Considerazioni personali.
Terminata questa infarinatura delle meccaniche di gioco ecco passerei alle considerazioni personali. Premetto che ho all’attivo una sola partita e magari qualche meccanica ci è sfuggita… ma il gioco ci ha lasciati perplessi.
Nonostante la gran quantità di carne al fuoco circa le meccaniche molto originali ed i temi fortemente riportati, il gioco ci appare molto dispersivo.
Le meccaniche “grattano” (passatemi il termine) tra di loro a mano a mano che il gioco avanza.
Gli obiettivi sembrano esageratamente “distanti” (e questo è sicuramente il difetto maggiore rilevato da tutti). Ad esempio, ci è sembrato assolutamente impossibile vincere restando 8 turni dentro la torre, più di una volta i giocatori si sono interrogati se ci fosse una qualche mossa che potesse obiettivamente portare ad avere un vantaggio tattico o meno.
Il combattimento stesso ci ha lasciato qualche dubbio. La possibilità che hanno le miniature di contrattaccare, nonostante siano loro a subire l’attacco, porta a dover ritenere svantaggioso colpire senza una matematica certezza di vittoria.
Se l’avversario gioca una carta particolarmente potente contro un nostro pezzo rischiamo di arrivare più morti che vivi al turno dopo e subire il linciaggio da parte dei pezzi superstiti avversari, magari sacrificando il nostro condottiero Vlad per un arciere avversario!
L’impressione finale è dunque di un gioco che avrebbe potuto dare davvero tanto sia in  termini di componentistica che di idee ma che, purtroppo, alla prova sul tavolo risulta piuttosto lento e a volte poco vario.
Concludo infine ricordando a tutti che la mia costituisce una personalissima opinione ed esperienza e che come tale va presa (soprattutto dopo una sola partita all’attivo). E poi non importa se il gioco è bello o brutto, l’importante è divertirsi.

Ah quasi dimenticavo, il gioco mi è costato effettivamente 90,00 € ordinandolo direttamente dalla Romania e pagando quindi 30€ di spese di spedizione. La partita è durata 1.45h spiegazione esclusa. 2.15h con la spiegazione. Sulla scalabilità non posso davvero esprimermi ma ho l’impressione che sia un gioco fortemente consigliato per 4 giocatori.

Nel ringraziare nuovamente Kadaj per aver condiviso con noi le sue opinioni sul gioco mi permetto di aggiungere solo due considerazioni personali.
Come scrive Kadaj si tratta di una prima partita di prova è quindi possibile che il gioco non abbia mostrato tutti i suoi lati “positivi”.
Magari qualche partita di approfondimento saprà essere più chiarificatrice in questo senso.
Per il momento prendiamo comunque atto delle prime impressioni non propriamente “favorevoli” sul gioco.
A quanto mi è dato di capire all’ottima componentistica non è associabile un esperienza di gioco di pari livello.
Si tratta comunque di un esordio, nuova casa editrice e (probabilmente) nuovi autori, quindi apprezziamo lo sforzo, con la consapevolezza che ci sono “margini di miglioramento”.
Sicuramente colpisce che già la prima produzione conti materiale di così alto livello (addirittura paragonabile a quello di titoli della FFG), segno sicuramente di grande fiducia nel proprio progetto e di volontà di non voler sacrificare il proprio prodotto alle “dinamiche commerciali”.
Il tema è sicuramente affascinante e almeno questo aspetto sembra promettere una buona “immersione” nelle ambientazioni del gioco.
Leggendo la prova di Kadaj non nego che qualche perplessità è insorta. Mi chiedo ad esempio come mai si è deciso di gestire i combattimenti fra PG con un confronto numerico (carte) e quello fra PNG con l’ausilio di un dado.
Sembra quasi un voler mettere il “piede in due staffe” cercando di accattivarsi il favore di giocatori più deterministici che quello di giocatori più affezionati all’American style.
E cosa meglio di mettere un bel dado nella confezione per entrare nelle grazie di quest’ultimi.
Altra cosa che attira sicuramente parecchio (almeno me) sono le carte, davvero splendidamente illustrate).
Devo quindi riconoscere di non essere immune al fascino di questo gioco, anche se quanto scritto dal buon Kadaj ha acceso il mio campanello d’allarme che suona più o meno così: “tanto fumo e poco arrosto… tanto fumo e poco arrosto… !” 😉
Dall’altra parte la vocina “Guarda che miniature splendide… guarda che ambientazione… hai visto le ruote dei PV? Come può mancare nella tua collezione?”
Vedremo quale delle due avrà la meglio.
Sicuramente il prezzo non aiuta, 90 euro non sono “bruscolini”…
Per abbattere le spese di spedizione bisognerebbe acquistare più copie, ma dubito che sia un articolo da “groupon!! 😉
La casa editrice nel commento alla nostra anteprima ha parlato della possibilità di una distribuzione italiana, capace forse di abbattere questo costo, speriamo bene, sicuramente oggi risulta proibitivo (almeno per le mie tasche).
 — Le immagini sono tratte da BGG (postate da Chitu Romeo). Tutti i diritti sui giochi appartengono agli Autori e alla Case editrici. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione dei giochi. —    

I’m Vlad Prince of Walacchia – Anteprima

scritto da polloviparo.
In arrivo dalla Real Wallachian GamesI’m Vlad – Prince of Walacchia” un gioco di  Cosmin Anghel, illustrato da Eugen Anghel.
A giudicare dal cognome, a meno che non si tratti di una coincidenza alquanto bizzarra, direi che Autore ed illustratore si conoscono molto bene 😉
 Come avrete intuito dal titolo si tratta di un gioco sulla vita di Vlad l’impalatore, personaggio storico che sembra aver ispirato la leggenda di Dracula, come ci conferma l’introduzione di wilkipedia:
“ Vlad III di Valacchia (Sighișoara2 novembre 1431 – Giurgiu16 dicembre 1476) fu voivoda (principe) di Valacchia: nel 1448, dal 1456 al 1462 e infine nel 1476. Figlio di Vlad II Dracul, era noto come Vlad Țepeș (IPA/’tsepeʃ/) (Vlad “l’Impalatore” in rumeno). Negli anni della caduta di Costantinopoli, combatté a più riprese contro l’avanzata dell’Impero ottomano nei Carpazi, provocando le ire del sultanoMaometto II. Entrato in conflitto col Regno d’Ungheria, allora retto da Mattia Corvino, venne imprigionato nel 1462 dal sovrano ungherese e ritornò al potere dopo un decennio come suo vassallo. Venne ucciso in circostanze misteriose nel 1476.
Il voivoda Vlad III fu celebre fonte d’ispirazione per lo scrittore irlandese Bram Stoker per la creazione del suo personaggio più famoso, il conte Dracula, protagonista dell’omonimo romanzo.”


Ancora pochissime le informazioni, si tratta di un gioco per 2-4 giocatori della durata di un paio d’ore, consigliato dai 13 anni in su.
Bgg. suggerisce alla voce categoria: azione e destrezza, fantasy, combattimento, medievale, mitologia; ed alla voce meccaniche pesca di carte, costruzione del mazzo, lancio di dadi, movimento punto-punto, percorso del tempo.
Questa la descrizione sintetica sempre da bgg:
Un gioco da tavolo epico sulla vita reale di Vlad l’impalatore, luoghi, misteri e fatti recenti riguardanti la Wallachia e la Transylvania.
“I am Vlad – Prince of Wallachia” è un gioco che può essere giocato da due, tre o quattro giocatori.
I giocatori inizieranno la partita dalla propria “base” e controlleranno un eroe Vlad, così come un arciere e un cavaliere Walacchiano.
Durante la partita cercheranno di eliminare gli eroi Vlad avversari, attraverso movimenti tattici delle proprie unità.
La partita si svolge su due plance, quella di gioco e quella del mondo sotterraneo.
La mappa di gioco è quella dove avvengono le interazioni fra i giocatori, quella sotterranea è quella dove arcieri e cavalieri walacchiani, entreranno una volta uccisi in battaglia.
Ci sono due tipi di battaglie in “Io sono Vlad”, contro le unità nemiche e contro le unità neutrali, entrambe articolate attraverso l’utilizzo di carte “battaglia”, carte “magia”, “tokens” ed un dado ad 8 facce.
Le altre azioni tattiche avvengono sempre attraverso l’utilizzo di appositi “tokens”, monete d’oro, ecc…
Sebbene le informazioni siano ancora praticamente inesistenti e il sito della nuova casa editrice ancora in fase di sviluppo, sono disponibili già un sacco di immagini.
Invece di metterle a corredo dell’articolo, ve ne mostro alcune in sequenza in questa carrellata:

Direi che il gioco si presenta decisamente bene dal punto di vista della componentistica.
Le illustrazioni delle carte sembrano ottimamente realizzate, e le miniature ben scolpite.
Ovviamente impossibile spingersi su qualsiasi altra forma di valutazione, se non quella meramente estetica.
Non ci resta che aspettare il regolamento e capire di cosa realmente si tratta, se un gioco innovativo, altamente ambientato ed evocativo o il solito “mash up” di più dianmiche viste e riviste.
Ad oggi il gioco più conosciuto ispirati dalla figura di Dracula è sicuramente la “Furia di Dracula” (edizione italiana a cura di Stratelibri), gioco di deduzione e combattimento di Stephen Hand e Kevin Wilson.
Saprà questo “I’m Vlad” imporsi come nuovo standard di riferimento per il genere?
Gli amanti del vampiro per antonomasia (no non sto parlando di Edward Cullen! 😉 ) farebbero bene a tenere gli occhi aperti e ad incrociare le dita.
Ovviamente vi terremo informati sulla base dei prossimi sviluppi.
— Le immagini sono tratte da BGG. Tutti i diritti sul gioco appartengono all’Autore e alla Casa editrice. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —