Dixit 4 – Impressioni

Scritto da Chrys.

Ho titolato l’articolo “impressioni” in quanto non so se abbia davvero un senso chiamare “recensione” queste poche righe, anche perché non c’è molto da recensire su un mazzo aggiuntivo per Dixit… mi faceva comunque piacere condividere con voi le mie impressioni sull’ultimo mazzo di espansione uscito.
Con la supponenza tipica del giocatore di lunga data do per scontato che conosciate tutti Dixit ma naturalmente se chi legge fosse invece qualcuno alle prime armi arrivato qui cercando Dixit su google… BENVENUTO SU QUESTO BLOG! ^__^  …sappi che puoi trovare tutte le informazioni sul gioco base in questo nostro articolo di un paio d’anni fa e le info per l’altra scatola base (Dixit Odissey) in quest’altro articolo
Torniamo ora a parlare del nuovo mazzo, commercializzato in Italia come Dixit 4 (e per qualche strana ragione come Dixit Origins all’estero  O__o), come sempre prodotto dalla Asterion Press.
Il mazzo si presenta, come già per Dixit 2 e Dixit 3, in una scatolina di cartoncino leggero pochi millimetri più larga del mazzo, comunque assolutamente adatta allo scopo.

All’interno troviamo 84 nuove carte che se avete Dixit Odissey potete inserire in uno dei 2 slot per le carte extra o che altrimenti potete agevolmente tenere nella sua scatolina.

ILLUSTRAZIONI
Ed eccoci al nocciolo della questione, visto che quello che più conta in una espansione di Dixit è la fantasia e la “visionarietà” delle carte, nonchè la ricchezza di particolari (possibilmente un po’ nascosti), elementi indispensabili per dar via a delle belle partite. Devo dire che in questo caso il mazzo rispetta assolutamente il suo compito, e ho trovato queste carte belle e adatte (alcune eccezionali). Devo dire che assieme al primo (che aveva anche dalla sua l’effetto sorpresa) è forse il più bel mazzo che abbia tenuto tra le mani (ma è una questione di gusti molto molto personale).
Le illustrazioni sono state fatte da Clément Lefèvre che è alla sua prima avventura sia su Dixit che in generale come disegnatore in ambito boardgame, ma che sembra nato per illustrare Dixit visto che il suo stile è naturalmente onirico e ricco di fantasia (come potete facilmente notare dal suo portfolio).

Lo potete già trovare in vendita nei negozi specializzati, in alcuni negozi di giocattoli tradizionali e naturalmente negli store online… come al solito vi segnalo che è disponibile anche su Egyp.it come anche tutti gli altri prodotti usciti fino ad oggi della famiglia Dixit.

E ora smetto di tediarvi con inutili parole, e lascio parlare le immagini. ^__^

— Le immagini sono tratte dal manuale o dal sito della casa (Libellud/Asterion Press), alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco e saranno rimosse su semplice richiesta. —

Dixit Journey – Recensione

Scritta da Chrys.
Un anno è passato, l’estate sta arrivando ed eccoci all’immancabile espansione/nuova versione di Dixit. Giustamente il gioco vende e tira da paura, quindi perchè mai non dovrebbero continuare a spingerlo? Ed ecco quindi apparire in tutta la sua “magnificenza” Dixit Journey!
Quest’edizione però a differenza di quanto avviene in Dixit Odissey (che permetteva 12 giocatori e varianti di gioco) qui non ci sono stravolgimenti e si torna (purtroppo) ai classici 6 giocatori, e ai token di cartone per le votazioni.
Le regole del gioco restano assolutamente le stesse ma invece del segnapunti interno alla scatola della prima edizione ci troviamo una plancia simile a quella vista in Odissey, con gli spazi laterali per mettere le carte da votare e meglio identificarle.

LE CARTE

Diciamola tutta… il 90% di dixit lo fa le sue carte (ed un altro 9% i suoi coniglietti in legno ^^) che per il resto ci si potrebbe tranquillamente arrangiare. Andiamo quindi al sodo e parliamo delle 84 nuove carte che troviamo qui: l’artista che si è occupato delle illustrazioni è cambiato di nuovo e queste sono opera di Xavier Collette, artista veramente eccezionale di cui già avevamo ammirato l’opera nelle bellissime illustrazioni di Timeline: Invention
In queste 84 carte ha veramente superato se stesso e trovo personalmente che siano le migliori, andando ad unire l’approccio molto più onirico del primo dixit con un atecnica “pittorica” estremamente dettagliata e realistica (se il termine è applicabile a cose così fuori dagli schemi). 
Inutile precisare che essendo arte questa è una mia opinione assolutamente personale, e magari a qualcuno di voi potrebbero non piacere. Ho comunque costellato la recensione delle varie immagini disponibili, quindi potete farvi un idea (e dire la vostra se volete).
CONSIDERAZIONI FINALI
Parte del tabellone è usata per fare un riepilogo in parte testuale ed in parte visivo delle regole, e secondo me potevano evitarselo, perchè lo trovo tutt’altro che bello esteticamente e non mi sembra così fondamentale.
Tra l’altro qui parliamone un attimo: ok che questa edizione nasce principalmente per sbarcare nella grande distribuzione americana (bel colpaccio… Dixit punta a diventare il nuovo “pictionary” delle famiglie americane) e va bene che gli americani non sono internazionalmente famosi per essere delle cime come cultura media…. ma li stanno proprio prendendo per scemi! 
Io fossi americano mi sentirei un po’ umiliato: non solo mi sbattono il regolamento sul tabellone a caratteri cubitali in caso mi dimenticassi come si gioca, ma la scatola me la pubblicizzano dicendo che presenterà un nuovo regolamento spiegato in modo più semplice ed intuitivo da capire. o__0
Ma ragazzi… dixit ha tre regole: roba che briscola a squadre al confronto sembra Le Havre.. vabè.
Per chiudere… ve lo consiglio oppure no? Qui il discorso è un po’ delicato… se NON possedete Dixit e lo vorreste (e secondo me un giochino così nella propria collezione ci sta bene per le serate casual gaming) questa è una validissima scatola base alternativa con delle illustrazioni eccezionali: come detto il gusto è personale quindi se vi piacciono di più di quelle del Dixit base allora andrei su questa. E personalmente sceglierei ancora questa se dovessi regalarla ad altri, ma qui per motivi egoistici: così quando vado dagli amici a cui la regalo gioco con le carte nuove.  😛
Se invece avete già il base o l’Odissey non credo che il gioco valga la candela ed aspetteri di scoprire se anche da noi arriverà il mazzo delle sole carte venduto a parte (che so è in previsione, anche se non so per quale mercato).
Dixit Jouney è, come detto, orientato al mercato americano, ma non è detto che qualcuno non riesca ad importarne delle copie (credo però che ci siano dei vincoli di distribuzione… si vedrà).

E SE VOGLIO SOLO IL MAZZO?
Gentilmente hanno previsto la possibilità di acquistare il solo mazzo con le 84 nuove carte per tutti coloro che in europa già possiedono uno dei precedenti box abse del gioco, e non se ne farebbero nulla dell’ennesima scatola. L’uscita del solo mazzo (lo vedete a fianco… uscirà con la dicitura Dixit 3) e però prevista per settembre-ottobre quindi bisognerà portare un po’ di pazienza… che detto tra noi non penso nessuno abbia tutta questa urgenza se già possiede una delle scatole base. ^^

— Le immagini sono tratte dal manuale del gioco, da BoardGameGeek (lo scatto con tante carte è di Daniel Danzer) o dal sito della casa produttrice (Libellud) alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —

Recensione – Dixit Odyssey

Recensione di Chrys

Dixit è stato uno dei grandi campioni d’incasso del panorama ludico degli ultimi anni e ne abbiamo già parlato diffusamente in passato (articoli precedenti). In seguito al grande successo, e dopo un primo mazzo di espansione, la casa editrice ha fatto uscire una nuova scatola che riprende le stesse regole del gioco base ma permette di giocare fino in 12 (prima era limitato a 6 giocatori) ed aggiunge anche delle nuove modalità.

NELLA SCATOLA

Troviamo un nuovo tabellone stretto e lungo, studiato per poter contenere fino a dodici allegri coniglietti (i segnapunti), un mazzo di 84 nuove carte, 12 schede di cartone forate per segnalare la propria scelta, dei pippiolini da inserire nelle schede a tale scopo e naturalmente i 12 coniglietti in legno.
Cosa molto a pprezzabile è che la scatola è stata studiata con un ottimo inserto in plastica che oltre a contenere tutto ordinatamente, ha due spazi vuoti (numerati 1 e 2) atti a contenere i mazzi del dixit originale e quello della prima espansione, permettendo così di compattare tutto in una sola scatola.

IL GIOCO IN BREVE

Ogni giocatore riceve una mano di carte grande formato, con illustrazioni colorate e ricche di particolari, ed il giocatore di turno (il narratore) ne sceglie una segretamente, inventa una frase/parola/titolo che ritiene rispecchi la carta scelta e la pone poi coperta sul tavolo. A questo punto tutti gli altri giocatori scelgono segretamente dalla loro mano la carta che ritengono essere più affine alla frase del giocatore di turno. Tutte le carte vengono quindi mescolate coperte e poi piazzate scoperte sul tavolo attorno al tabellone (che ha degli appositi spazi numerati da 1 a 12 per identificare le varie carte).

A questo punto ogni giocatore deve cercare di indovinare qual’è la carta del giocatore di turno… dopo che tutti hanno votato segretamente vengono rivelate le scelte e si calcolano i punti: il giocatore di turno riceve 3 punti se qualcuno ha indovinato la sua carta, a condizione che non sia stata indovinata da tutti, nel qual caso prende 0 punti, come se nessuno l’avesse indovinata (bisogna quindi stare attenti a non essere troppo espliciti, nè troppo criptici nella propria frase). Chi la indovina guadagna invece sempre 3 punti. Ogni altro giocatore la cui carta è stata scambiata per quella del giocatore di turno ed è quindi stata votata riceve 1 punto per ogni voto ricevuto. Il primo che arriva a 30 punti è il vincitore.

Nonostante la semplicità delle regole il gioco è veramente bello e ha la capacità di incantare e stimolare la fantasia più di quanto si possa immaginare leggendone la descrizione delle regole (che, ammetto, non gli rendono giustizia).

NUOVE VARIANTI 
Il regolamento prevede alcune nuove varianti fattibili grazie al numero maggiorato di giocatori; ad esempio nella modalità base per 7-12 giocatori ognuno ha la possibilità di dare 2 voti ma chi indovina la carta giusta dando un voto soltanto ottiene un punto bonus.

Nella modalità party (per 6-12 giocatori) ogni giocatore riceve 5 carte ed il narratore di turno, prima di vedere la propria mano, inventa una frase, dopodichè tutti (narratore incluso) scelgono dalla mano la carta che ritengono più adatta.

A questo punto tutti votano la carta che ritengono più attinente al tema, compreso il narratore; questi ha inoltre la possibilità di scegliere segretamente anche una carta che verrà poi esclusa dal punteggio. Nel calcolo dei punti ogni carta che sia stata votata da almeno 2 giocatori fa guadagnare a chi l’ha votatata tanti punti quanto il numero dei voti ricevuti. Prima del turno successivo la mano di carte va passata al giocatore alla propria sinistra che ne pescherà una quinta per completare la mano (in questo modo ogni turno non si sa quali carte avremo).

Nella modalità a squadre (6-8-10 o 12 giocatori) ogni squadra è composta di 2 giocatori che dovranno sedere uno di fronte all’altro; il giocatore di turno inventa una frase ma sarà il suo compagno di squadra a dare la carta ad essa collegata. Ogni altra squadra darà una sola carta ma i compagni di squadra dovranno mettersi daccordo su quale senza poter guardare le carte del compagno e parlando pubblicamente. Voto e punteggio sono come nel gioco base.

CONSIDERAZIONI FINALI

Il gioco è molto semplice da spiegare (uno dei suoi punti di forza) eppure molto bello e piacevole: per la sua meccanica si adatta a tutte le fasce di età e non comporta problemi nemmeno quando giocato da adulti e bambini assieme. Inoltre è un ottimo gioco per permettere a tutti di giocare, anche a chi non ha mai provato un gioco in vita sua (e state certi che poi vorrà giocare ancora).
La possibilità di giocarlo in tanti dà senza dubbio nuova linfa e possibilità al gioco e ammetto che è stato per me il principale sprone all’acquisto. Le nuove modalità alternative sono una piacevole sorpresa, anche se ammetto che quella a squadre non mi convince del tutto (ma devo ancora provarla), a differenza di quella party che ho trovato molto bella.
Rispetto ai primi due mazzi la disegnatrice è cambiata (le carte sono disegnate da un altro ma colorate sempre da lei per mantenere uniformità con i vecchi mazzi) ed ammetto che preferivo le precedenti. Le carte sono molto belle, ma alcune sono a mie parere meno ricche di spunti rispetto alle precedenti. Naturalmente qui entriamo nel campo dell’estetica quindi lascio che ciascuno giudichi.

Unica vera nota dolente sono i pippiolini per indicare il punteggio che così come sono fatti si infilano ma non si incastrano, il che significa che dopo il punteggio ciascuno deve tenere in mano il segna-voto perchè se posato sul tavolo i pippiolini escono. In una risposta ufficiale la Libellud (la casa editrice) ha dichiarato che i segnavoto non sono stati fatti per essere poggiati ma vanno usati come effettivamente faccio, ma resta un po’ scomodo. 

E’ una cosa trascurabile, fattoci il callo, ma mi fa un po’ arrabbiare perchè bastava veramente poco a evitare il problema (online hanno già studiato dei pippiolli alternativi realizzabili con una spesa di 1-2 euro).

Nonostante questo sono veramente soddisfatto dell’acquisto e non posso che consigliarlo a tutti.. perchè il gioco vale assolutamente la spesa (peraltro contenuta). Dixit Odissey è in vendita  nei negozi a circa 30 euro oppure potete comprarlo online sul sito Egyp.it a 28,90 con in più in regalo una carta promozionale… 
— Le immagini sono tratte dal manuale del gioco, da BoardGameGeek (postate da ethidium, sentiero, duchamp) o dal sito della casa produttrice (Libellud) alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —
 

I classici : Dixit

Negli ultimi tempi ho ricevuto vari contatti da giocatori che si stanno avvicinando in questo periodo al mondo dei giochi da tavolo, i quali mi hanno chiesto consigli sui titoli da acquistare, trovandosi un pò sperduti di fronte alla marea di titoli proposti nel blog. Ho pensato quindi di dedicarmi ad una (ennesima) serie di articoli, dedicata questa volta ai grandi classici, ovvero a titoli che, usciti negli anni scorsi, non hanno ancora una recensione sul blog, visto che il mio obiettivo è stato sinora quello di presentare principalmente le ultimissime novità, piuttosto che titoli già noti. L’idea è quella poi di lavorare un attimo sul sito, per rendere immediatamente accessibili  e visibili questi articoli, fungendo tutti insieme quale guida per i neofiti che stanno compiendo i primi passi nel mondo dei boardgames, ossia di quelli che ho definito i ‘giochi da tavolo moderni’ nella precedente guida introduttiva a questo mondo.  Coinvolgo in questo articolo (e spero per il futuro anche in altri) l’amica Stefania, da Matera, recentemente acquisita al nostro mondo la quale, con l’entusiasmo tipico dei freschi convertiti, si è messa a svolgere una intensa opera di diffusione dei giochi da tavolo, divenendo a sua volta un punto di riferimento per i suoi conoscenti ed amici.


Devo dire che la “tendenza al proselitismo” con cui Fabio si presenta sul suo blog è stata decisamente  efficace per quel che mi riguarda ; infatti, quando sotto Natale  ho scoperto che esiste un mondo incredibile e inaspettato legato a   un’infinità di  giochi da tavolo – navigando  per capire se esistessero alternative ai pur tanto amati Monopoli,  Risiko, Scotland Yard etc da giocare con le nostre figlie – tra i tanti siti che uno dopo l’altro  apparivano sullo schermo ho scelto proprio il suo!  Le mie figlie hanno dieci e tredici anni e da sempre nel crescerle abbiamo riservato grande importanza al gioco in generale, dalle attivià all’aria aperta alle bambole, dai giochi in scatola a quelli che esaltano la creatività .

Molto mi ha aiutato il fatto di aver trascorso da sempre parte delle  nostre vacanze estive sulle montagne austriache al confine con la Germania, paesi dove la “cultura” del gioco è sentita è valorizzata in modo importantissimo. Già giochi semplici di carte come “Schwartze Peter” e “Quartett” non solo entusiasmavano le nostre piccole ma anche tutti gli amichetti che di anno in anno ce ne commissionavano l’acquisto; anche le carte di “Solo” (una evoluzione di “Uno”) ,il “labirinto magico”, molte altre trovate  soprattutto della Ravensburger riservate  ai bambini le abbiamo imparate lì.

Man mano che crescevano le ho avvicinate a Monopoli (quello con le lire!) e ai giochi “classici” che si trovano ovunque nei negozi  e le occasioni anche solo familiari  o allargate ai loro compagni si sono sempre rivelate piacevolissime. Di qui a cercare altro il passo è stato breve, e così sono arrivata a questo blog, ai primi  consigli di Fabio via posta elettronica, alle prime serate e ai pomeriggi domenicali e a un contagio che sta pian piano diffondendosi non solo tra i bambini e i  ragazzini ma anche tra i nostri amici (ragazzi…un po’ cresciuti, andiamo tra i trentacinque e gli ottant’anni!). Vale a dire che  i nostri incontri, fino a un mesetto fa quasi esclusivamente gastronomici e  di “chiacchiera” o di musica, ora si sono arricchiti di un momento in più che  ci permette di sorridere, pensare, condividersi (grandi e piccoli insieme, questa cosa è meravigliosa) nella maniera più bella : GIOCANDO.
Venendo al gioco di oggi Dixit è un titolo di produzione francese, del 2008, originariamente pubblicato dalla Libellud e quindi, anche dopo il successo colto con la vittoria del prestigioso premio Spiel des Jahres del 2010 (anno di uscita in Germania), distribuito quasi in tutto il mondo (qui in Italia dalla Asterion).  Il titolo è proposte per 3-6 giocatori dagli otto anni in su, la durata per partita è prevista in 30 minuti e è autore Jean Luois Roubira ed illustratrice Marie Cardouat. Si tratta di un gioco di carte adatto per un pubblico familiare, che propone dei meccanismi di gioco che stimolano il dialogo e la socializzazione, più che la competizione pura.
I componenti di gioco

La scatola contiene 84 carte, riccamente illustrate, ciascuna con un disegno, 36 tessere numerate da 1 a 6 e sei coniglietti di legno.


Le regole
Rinvio come sempre al regolamento, in italiano sulla Tana dei Goblin, chi volesse leggere nel dettaglio tutte le regole, ma qui siamo davvero sul semplice, visto che comunque il manuale consta di due pagine, compresi gli esempi. Di seguito trovate nelle immagini i passaggi di un turno di gioco, suggerisco di vederli nel dettaglio dopo aver letto il breve riassunto delle regole che propongo di seguito.
Ad inizio partita ognuno riceve sei carte ed un numero di tessere numerate del proprio colore pari al numero dei giocatori. I giocatori si alterneranno a questo punto nel ricoprire il ruolo del ‘narratore’, il quale assumerà il ruolodi protagonista nel turno di gioco, passandolo poi di volta in volta al giocatore seguente nei turni successivi. Ciò che deve fare il narratore è semplice, ossia egli deve scegliere una delle sei carte che ha in mano e descrivere con una frase, lunga quanto vuole, la carta che ha prescelto e posto davanti a se coperta. 
Ciascuno degli altri giocatori deve a questo punto scegliere tra le sei carte in mano quella il cui disegno si adatta maggiormente alla frase pronunziata dal narratore e passarla a quest’ultimo il quale, dopo aver mescolato le carte ricevute e la propria, le porrà sul tavolo scoperte con a fianco di ciascuna un numero. 
A questo punto i giocatori (tranne il narratore) dovranno cercare di indovinare quale tra le carte sul tavolo sia quella originariamente scelta dal narratore, utilizzando allo scopo la tessera numerata corrispondente alla carta prescelta (nota: non si può votare per la propria immagine, cosa che può avere un senso in virtù dei meccanismi di attribuzione del punteggio). Infine il narratore rivela quale era la sua carta e si attribuiscono i punti, ossia: 
– se TUTTI hanno indovinato la carta del narratore, oppure se NESSUNO lo ha fatto, tutti (tranne in narratore) prendono 2 punti ;
– in tutti gli altri casi chi indovina la carta scelta dal narratore ed il narratore stesso ottengono 3 punti ;
– chi, infine, vede indicata da qualcuno la propria carta, riceve 1 punto.
Tutti pescano, quindi una carta per sostituire quella utilizzata. I trippoli a forma di coniglio sono quindi mossi sul contapunti, incastonato nella scatola di gioco, per tenere traccia delle posizioni. Il gioco termina quando è pescata l’ultima carta del mazzo.
Sono proposte, infine, varianti del gioco, con diversi punteggi, numero di carte in mano e con la possibilità  per il narratore di mimare o cantare, invece che di descrivere con frasi la carta prescelta. 
Impressioni

Non stupisce poi molto che il gioco sia riuscito a vincere un premio prestigioso come lo Spiel, perchè ha tutti gli ingredienti necessari per emergere, ossia la semplicità, la bellezza dei componenti ed un meccanismo di gioco che lo rende adatto anche per chi non prediliga troppo la riflessione ‘matematica’, pur rimanendo un gioco molto intelligente.

A livello di componenti è stato fatto un buon lavoro, vendendo un una scatola standard da gioco da tavolo quello che ragionevolmente poteva essere un semplice mazzetto di carte: poichè anche l’occhio vuole la sua parte la scelta è risultata premiante. I disegni poi sono vere e proprie opere d’arte (prendendo la cosa cum grano salis, nel senso che lo sono per il contesto di gioco nel quale sono inseriti), rendendo pregevoli i materiali anche sotto il profilo estetico.
E’ proprio vero , Fabio, l’impressione iniziale è stata di meraviglia rispetto alla bellezza delle immagini,   in bilico, oserei dire , tra Magritte, Salvador Dalì e le illustrazioni dei più bei libri di fiabe delle mie bambine. Se posso già permettermi un primo suggerimento, meglio non   guardare tutte le carte prima di iniziare il gioco ma scoprirle di volta in volta   per accrescere lo stupore suscitato da esse, cosa che riesce a accendere ancora di più gli stimoli della fantasia,vera protagonista del gioco. E posso  anche assicurare che l’effetto sorpresa non si esaurisce comunque al primo giro perchè di volta in volta,  a seconda ai titoli che le carte assumono, spuntano dettagli nuovi cui non si era fatto caso.

Quanto alle dinamiche di gioco direi che si tratta sicuramente di un titolo adatto ad un pubblico molto ampio ed uno tra i più ragionevoli gateway, ossia titoli da proporre per introdurre amici ai giochi da tavolo. Per quanto ci siano regole e ci sia un punteggio, il divertimento qui dovrebbe stare soprattutto nel partorire le famose frasette da ‘narratore’ con le quali descrivere la carta che si ha in mano, cercando nel contempo di essere abbastanza chiari da far capire qualcosa almeno ad uno degli altri giocatori, ma non troppo, per evitare che tutti indovinino. E’ quindi richiesto, dal meccanismo di punteggio, di essere descrittivi, ma non banali e questo stimola, normalmente, molto la fantasia dei partecipanti.

Quanto alle strategie spesso si trovano persone che si limitano, sibillinamente, a descrivere una carta con un’unica parola ed il meglio il gioco lo dà nei gruppi variegati, con grandi e piccini, dove si confrontano diverse esperienze di gioco o di vita. Sotto questo aspetto il gioco può svolgere una bella funzione aggregante. Tornando invece alla giocabilità intrinseca, una volta conosciute le carte è possibile gradualmente (ma non troppo, visto che in ogni partita si ‘passano’ sempre le solite 84 carte) annoiarsi un pelo; per il numero ideale di giocatori direi che in tre il gioco sta decisamente un pò stretto, perchè per indovinare la carta giusta, tra le sole due alternative rimaste sul tavolo, si può andare un pò a fortuna, così come forse in 4. In cinque o sei credo che possa essere il gruppo ideale.
E’ vero quel che dici , Fabio, più carte sono sul tavolo meglio è : noi siamo riusciti a giocare anche in dodici formando delle coppie e il risultato è stato bellissimo. Il pericolo della noia rispetto alle carte, che sono sempre quelle, effettivamente esiste ma, come ho detto prima,  le immagini hanno uno spazio sconfinato  all’interno di esse e offrono per questa ragione una molteplicità di punti di vista e di interpretazioni (va  sottolineato che la definizione- o il proverbio, o il verso di una canzone, il titolo di un film e chi più ne  ha più ne metta- può esser data non solo dal contesto generale che l’immagine suggerisce ma anche solo da un minuscolo dettaglio).
Passando ai pregi e difetti del gioco direi che tra i primi sono da annoverarsi sicuramente i materiali e la semplicità delle regole, nonchè la fantasiosità dell’idea (pur non nuovissima, visto che altri titoli precedenti  – come ‘C’era una volta’ – spingono a loro volta i giocatori a ‘narrare’ qualcosa) e la bellezza dei disegni. Tra i secondi invece c’è, potenzialmente, ancora la semplicità, nel senso che i giocatori più smaliziati possono normalmente gradirlo per una partita o due, potendo poi anche richiedere qualcosa di più impegnativo, nonchè la relativa carenza di competitività che spesso contraddistingue le serate a Dixit (cosa che però invoglia, lo ripeto, molti dei neofiti). 
Abbiamo  fatto  già poco meno di una decina di partite in situazioni diverse: mi piace ricordare   una “notturna”  con le mie figlie e due loro amiche rimaste a dormire a casa una notte mentre fuori dalla finestra c’era una tempesta di neve, evento non frequente dalle nostre parti e  che rendeva ancora più  fiabesca l’atmosfera del gioco. E una nella quale uno dei partecipanti è stato (e non vede l’ora di  cimentarvisi ancora!) un avvocato di ottant’anni magnificamente portati in fisico e in spirito che è anche  attore e poeta… vi lascio immaginare la meraviglia che può esser venuta fuori , non è stata una  partita, è stato un evento !
  E credo che sia proprio questa la forza di Dixit che secondo me al contempo ha molto di più e qualcosa in meno di un “gioco” nel senso  tradizionale del termine. Parto dal meno:non è propriamente una gara, non fosse che alla fine c’è un  percorso con un punteggio  e c’è chi arriva primo e chi ultimo. Come dici
  tu, Fabio, non si crea quasi per niente una situazione di competitività ma alla fine questo finisce per trasformarsi in ulteriore pregio.
 E’ un giocare con la propria fantasia, l’immaginazione che magari qualcuno pensa di non avere o  magari di aver  accantonato, nel caso di un giocatore adulto; può rivelarsi anche sottilmente psicologico in   quanto non bisogna semplicemente capire quale sia la carta più calzante rispetto a una definizione ma considerare anche  la persona da cui proviene quella definizione…  Non è un gioco per noiosoni , ha   sicuramente   leggerezza e corposità al tempo stesso . I bambini ne sono conquistati immediatamente  e noi grandi -anche i grandi molto grandi, proprio domenica l’abbiamo presentato ai miei genitori e a
 una loro amica,  una irreprensibile vicesindaco (!) e ne sono rimasti conquistati-  ne siamo affascinati a ogni partita di più e di più. Senza considerare le bellissime risate che lo animano …
 Il pericolo “noia” citato prima da te ha un solo rimedio secondo me: non va giocato sempre  con lo stesso gruppo di persone. Due  nuovi giocatori su sei riescono  a dare nuovi orizzonti  e nuova linfa alle immagini.
 Mi spiego meglio :  sarebbe inevitabile la tentazione  di  richiamare definizioni già usate se a giocarefossimo sempre io, mio marito le bambine e sempre le  stesse due amichette magari per tre giorni di seguito.   E’ chiaro che giocare con gli stessi amici può essere comunque fantastico ma  sicuramente non con cadenza ravvicinatissima. Personalmente ho comprato da subito l’espansione di altre 84 carte, dixit2, cosa imitata dai miei amici per i quali sto cumulando un nuovo ordine, ma a dire il vero non le abbiamo ancora usate per creare un po’ di aspettativa e , aggiungo ora, per poterne valutare la longevità  (ormai mi atteggio in linguaggi da giocatore esperto, Fabio docet!). In ogni caso penso che aggiungeremo le nuove carte una decina alla volta e quando dovesse essere necessario perchè magari i giocatori son gli stessi ,  cercando di resistere a non sbirciare prima proprio per non rovinare quell’effetto sorpresa avuto con il primo mazzo.
 L’averlo definito “un evento” mi fa da appoggio per dare un consiglio: non più di una partita alla volta…come un bel concerto, un film, renderebbe pochissimo se vissuto due volte di seguito così sarebbe per dixit: quindi non più di una partita a incontro e quand’anche si aggiungesse l’ espansione, meglio formare un nuovo mazzo di  non più di 90-95 carte (una volta conosciute tutte  le carte nuove si potrebbero mischiare e formare un mazzo casuale).
Sicuramente il titolo rientra, quindi, tra i potenziali primi giochi da acquistare, anche se i suoi meccanismi possono risultare non graditi per molti target di pubblico, ossia per chi prediliga sfide più concrete o con regole pià matematiche. Quanto al prezzo varia tra i 20 ed i 35 euro, a seconda della edizione. Ve ne è poi una espansione già uscita, ossia Dixit 2 ed a giugno dovrebbe uscirne una nuova edizione, anche per più giocatori (fino a 12), ossia Dixit Odissey. Ispirato sempre al gioco originario è poi la nuova uscita del 2010 dello stesso autore, ossia Fabula.
Saluto quindi e ringrazio per l’aiuto Stefania, nonchè i lettori che sono arrivati sin qui e dò a voi e a lei appuntamento per il prossimo grande classico … 
Ringrazio io Fabio per i consigli che stanno rendendo ancora più ricco  e divertente il nostro stare insieme, sia in famiglia che con i nostri amici e giro ai  lettori una frase  che gli scrissi in una delle nostre prime mail (mi autocito, praticamente) pensando a che fine avessero fatto Pinocchio e Lucignolo nel paese dei  balocchi:  giocare in un certo modo può rendere meno asini  i bambini che saranno gli uomini di domani.E ,aggiungo, può far riaffiorare nei grandi fanciullezze sopite e sensibilità tramortite…
Sarò felice di raccontare gli altri giochi che stanno entrando a poco a poco in casa nostra, a presto!
Il gioco è reperibile, come recita la famosa frase, ‘nei migliori rivenditori’: sul sito online Egyp lo propongono scontato a 27,90 euro oppure in vendita abbianata con Dixit 2, a 44,90 euro

— Le immagini sono tratte dal manuale o dal sito della casa (Libellud), alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco e saranno rimosse su semplice richiesta. —

Lo Spiel des Jahres a Dixit

Un brevissima nota solo per segnalare che alla fine il premio Spiel des Jahres 2010 è andato a Dixit, di Jean Luois Roubira. Alla fine quindi, nei miei pronostici, pur non avendo ‘preso’ con precisione la cinquina, ho almeno indovinato il vincitore, visto che davo questo titolo come favorito, in luce delle nomination.
Brevissimo commento: si conferma la volontà del premio di scegliersi un ben preciso target, ossia quello familiare, del resto più volte sostenuta, sia tramite le scelte operate negli anni scorsi, sia nelle dichiarazioni di principio della giuria. E’ possibile, però, che nei prossimi anni, accanto al tradizionale premio ‘base’ ne compaiano altri (o altre categorie), più specifiche per i titoli maggiormente ‘strutturati’, sino ad oggi premiati con riconoscimenti speciali ad personam (come ‘Agricola’ o ‘Un Mondo senza Fine’), i quali rappresentano invece i veri oggetti di interesse per i core gamers.