Print & Play – Cronberg / Bonobo Beach

Una categoria di giochi della quale non ci siamo mai occupati sino ad oggi è quella rappresentata dai titoli, di vario genere e natura, che godono di un canale distributivo alternativo, rispetto alla classica vendita della scatola completa di tutto il necessario per giocare, ossia quello dei c.d. Print & Play. In questo caso infatti il game designer, spesso anche produttore del gioco, decide di mettere a disposizione il materiale di gioco in forma elettronica, ossia rendendone disponibile lo scaricamento da internet in un file pdf o in immagini jpg, da stampare, ritagliare ed incollare come da istruzioni. Talvolta è anche richiesto di utilizzare del materiale aggiuntivo (tipo segnalini, dadi, cubetti, …) da ‘cannibalizzare’ da altre scatole in possesso del volenteroso utente finale. Dal punto di vista economico, infine, questo canale distributivo è quasi sempre sinonimo di gratuità (raramentente  sono  richieste modeste cifre per scaricare) e lo spirito che anima la cosa è quello di dare diffusione al nome dell’autore, nella speranza di essere notato da qualche casa produttrice. Tra gli autori che si sono dedicati in particolare a questo tipo di esperienza ricordo, tra gli altri, Michael Schact.
Ciò premesso devo dire che questo tipo di produzioni ha proprio nella gratuità il suo principale pregio e stimola nel contempo l’utente a darsi da fare manualmente per realizzare nel miglior modo possibile i pezzi (visto che stampare su un semplice foglio di carta standard consente spesso di fare pochissime partite, prima che l’usura distrugga i pezzi), anche perchè l’impatto d’insieme del gioco, se non ci si applica abbastanza, può essere tale da rendere poco appetibile l’esperienza di gioco (anche l’occhio infatti vuole la sua parte). Da qui emerge poi anche il primo aspetto negativo, consistente nel fatto che è appunto richiesta una grande applicazione per stampare ed incollare il tutto, cosa che a molti può risultare sgradita. Il secondo segno meno, infine, è legato al fatto che la qualità media di questi prodotti è in genere meno elevata di quella commerciale, proprio perchè nessuno ha dovuto prioritariamente fare i conti con il gradimento del possibile mercato, nonchè il virtù del fatto che spesso si cerca di ridurre i materiali di gioco ai minimi termini, per rendere più facile il lavoro di stampa.
Poichè però tra questi titoli si trovano a volta dei prodotti pregevoli, ho pensato di aprire una nuova serie di articoli (che usciranno sporadicamente, intervallati agli altri), dedicati a questo genere. Il primo di essi è dedicato ad un titolo vecchiotto, in quanto risalente al 2003, ma lo ho scelto soprattutto perchè di esso è disponibile anche una versione per pc, che consentirà quindi di provarlo, prima di mettersi al lavoro per l’opera di ‘bricolage’.
Ok, il titolo in questione è Cronberg, ideato da Roland e Tobias Goslar e pubblicato dalla Kronberger Spiele. Oltre ad essere disponibile per il download qui, ne è stata a suo tempo realizzata una versione (in tiratura limitata) cartacea e ne è stato anche adattato il tema all’ambientazione marina, dandogli il nuovo nome di Bonobo Beach. Per completare i riferimenti, qui trovate la pagina con il regolamento in italiano del gioco, qui la versione pc (a me va spesso in crash, ma qualche partita la potrete fare tranquillamente).
Panoramica dei pezzi
Ok, partiamo con la descrizione del materiale di gioco, che è costituito da un tabellone di forma esagonale, che raffigura l’ipotetica città di Cronberg (o la spiaggia di Bonobo), delimitato da una cerchia di mura (che funge anche da segnapunti) e diviso al suo interno in spazi a forma di triangolo equilatero. Ogni giocatore (da 2 a 4) riceve quindi 5 segnalini (1 per i punti e 4 da usare nel corso del gioco). A disposizione per essere pescate vi sono quindi 28 tessere (a faccia coperta) di forma romboidale (ossia grandi come due dei triangoli), recanti dei numeri, positivi (tessere chiare) o negativi (scure) in corrispondenza dei 4 angoli.

Regole
Si parte con un giocatore a caso e si procede in senso orario, svolgendo ognuno una mossa. Ad ogni turno il giocatore ha a sua disposizione solo due alternative, ossia: 1) prendere una tessera e piazzarla sul tabellone, in modo tale da comprire due triangoli LIBERI ; 2) piazzare uno dei propri segnalini in uno degli spigoli dei triangoli (sono indicati sul tabellone da piccoli cerchi), a patto che almeno uno degli spazi triangolari con i quali è in contatto siano liberi.
Nel corso del gioco, quando tutti i triangoli adiacenti al proprio segnalino sono stati occupati da tessere, si fa la somma algebrica dei punteggi che le tessere adiacenti riportano: il proprietario del segnalino otterrà quei punti, riprenderà il trippolino in mano e lo potrà riutilizzare.
Nell’esempio a fianco il segnalino verde deve essere rimosso, dando 2 punti al proprietario (4+2-4), mentre il rosso, che resterà sul tabellone sino alla fine della partita, come si spiegherà tra poco, vale 4 punti, perchè il negativo, come vedremo tra poco, diventa positivo grazie all’attivazione del triangolo alla sua destra) .

Nel piazzare le tessere è però possibile che dei triangoli vengano a trovarsi in posizioni tali da non poter essere più coperti, rimanendo così ‘isolati’. In questo caso si attiverà la ‘funzione speciale’ del triangolo, che può essere quella di moltiplicare per due il punteggio, di far riprendere in mano (senza ottenere punti) tutti i segnalini posti sugli spigoli di quel triangolo o di far diventare positivi i punteggi negativi relativi agli spigoli toccati da quel triangolo.
La partita finisce quando nessun giocatore potrà più piazzare tessere o trippoli. A quel punto si calcolano i punteggi relativi ai trippoli ancora sul tabellone (tutti quelli che sono in contatti con triangoli ‘attivati’ e chi ha più punti, vince.
Impressioni
 Si tratta di un gioco semplice, veloce ed immediato. Le regole stanno in due pagine ed una partita si fa un meno di un quarto d’ora. Nel contempo è un gioco che consente un certo che di riflessione e può volerci più di qualche partita per padroneggiare tutte le piccole tattiche che possono portare alla vittoria. E’ infatti possibile prendersi qualche rischio, cercando di occupare degli spazi momentaneamente negativi, cercando di attivare i triangoli che rendono positivi i punteggi, così come si deve bilanciare il piazzamento nei punti più strategici, con l’esigenza di poter riutilizzare più di una volta i propri pochi trippoli (solo 4!!). In due il gioco diventa più ‘matematico’, in tre è divertente, in 4 un pò caotico, perchè le mosse a disposizione, all’interno di un tabellone piccolo come è quello di gioco, sono un pò pochine..

Il fattore fortuna è certamente presente e può alla lunga indirizzare l’esito delle partite, quando i giocatori diventano smaliziati, ma direi che qualche regola della casa potrebbe mitigarlo. Ho pensato, per esempio, a mettere tre pedine visibili su tavolo a fianco del mazzo delle tessere da pescare, in ordine, con la libertà di prendere gratuitamente quella più lontana dal mazzo, di pagare un punto per quella intermedia e due per quella appena pescata (tipo in Lungarno, per capirci), oppure a lasciarne sempre due in tavola, dando la possibilità di scegliere, oppure sempre una in mano, pescando prima di piazzare. Tutte e tre le varianti renderebbero meno forte il fattore fortuna: se qualcuno vuole provarle, può poi inserire commenti all’articolo con le sue impressioni.
Nel complesso quindi direi che si tratta di un giochetto simpatico, senza troppe pretese, ma abbastanza attraente per farci qualche partita sottraendo del tempo ad altri giochi ‘comprati’. Il fatto che ci sia la versione pc rende facile provarlo senza perdere tempo e stamparlo solo se si vede che può piacere e questo, direi, è un pregio non da poco ..
— Le immagini del gioco riprodotte sono tratte dal regolamento o dal sito della casa produttrice (Kronberger), alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —