Recensione – Cave Troll

scritto da Maxell

Ricordo che era un Giovedì e volevo proporre al mio gruppo di gioco, avendo prevalentemente giochi “impegnativi” e comunque lunghi, qualcosa che fosse giocabile in 3 o al massimo 4 e, quasi per magia, mi sono imbattuto in una scatola FFG con un enorme troll ad un prezzo decente.
Incredibile dico io.
Chiedo informazioni e capisco abbastanza presto che è uno di quei prodotti passati sotto al radar, non famosissimi (come molti della stessa linea) ma comunque non posso ignorare un dungeon con un troll e impulsivamente lo acquisto – già pregustavo il mio gruppo che prendeva a calci porte e sbaragliava mostri per poi confrontarsi con il troll di caverna riportando alla memoria lo scontro a Moria nel signore degli anelli.
E fu una sorpresa.
Cave Troll è un gioco che ha visto due edizioni, la prima uscita nel 2002 e la seconda nel 2006 – versione di cui parleremo in questa recensione.
Pubblicato dalla Fantasy Flight Games (in Italia da Giochi Uniti) e ideato da Tom Jolly, il gioco fa parte della “silver line” di prodotti e sono caratterizzati da scatole più piccole e giochi tendenzialmente da giocare in meno di un’ora – Cave Troll non fa eccezione. E’ un gioco dai 2 ai 4 giocatori dalla durata dai 20 ai 60 minuti.

COMPONENTI
La scatola presenta un tabelloneabbastanza piccolo che rappresenta la caverna dove si svolgerà il gioco, 5 mazzi di carte (4 mazzi identici di gioco + 1 mazzo artefatti) e infine miniature – tante miniature colorate.
La qualità generale dei componenti è ottima – le miniature non sono troppo curate ma scopriremo presto che sono solo pedine in un gioco che non ruota attorno a singoli elementi che si avventurano nel dungeon.
IL GIOCO
Cave Troll è in pratica un worker placement game dove i giocatori cercheranno di raccogliere il maggior bottino possibile; ogni stanza del tabellone infatti riporta un valore in monete d’oro e, ogni volta che viene effettuata una conta (vedi dopo) si guadagnerà il relativo bottino. Per garantirsi le monete d’oro sarà necessario avere la superiorità numerica all’interno della stanza.
La partita termina quando uno dei giocatori finisce il proprio mazzo di carte – in quel caso chi ha totalizzato il maggior bottino sarà dichiarato vincitore.
Ogni giocatore durante il proprio turno avrà a disposizione 4 azioni che, se desidera, può ripetere; le azioni possibili sono : 1) Pescare e giocare una carta ; 2) Muovere una miniatura ; 3) Giocare un artefatto ; 4) Attivare l’abilità di una miniatura.
Il mazzo dei giocatori si compone dalle seguenti tipologie di carte : eroi, mostri ed eventi;
I giocatori cominciano la partita con una carta in mano – questo vuol dire che utilizzando l’azione di pescare e giocare una carta, sceglieremo tra 2 carte e, alla fine del turno, ne avremo sempre solo una in mano.
Ogni miniatura ha una particolare abilità attorno alla quale cercheremo di costruire il nostro gioco; tra gli eroi (basetta tonda) abbiamo i classici avventurieri (che fungono da pedoni), l’inamovibile barbaro, la sfuggente ladra, l’avido nano e, infine, il valoroso cavaliere; lo stesso discorso vale per i mostri (basetta quadrata) dove troveremo : l’orco (in grado di uccidere altre miniature), lo spettro (in grado di spostare miniature avversarie) e, ovviamente, il troll di caverna (in grado di spazzar via un’intera stanza)
Gli eroi partono dalle scale mentre i mostri dal pozzo (entrambi i luoghi hanno tre possibili accessi) e, al costo di un’azione, sarà possibile muovere le nostre miniature a piacimento per garantirci il maggior vantaggio tattico/economico con il minor investimento in termini di azioni spese.
In minor numero ci sono infine le carte evento che ci consentiranno di pescare dal mazzo un artefatto, piazzare un tesoro in una stanza (e aumentarne il valore) e eseguire una conta del bottino in una specifica stanza a nostra scelta.
Gli artefatti sono potenti oggetti magici in grado di fare ciò che, fondamentalmente, il regolamento non ci consente; possiamo passare inosservati con una miniatura da una stanza ad un’altra oppure controllare una miniatura avversaria… Notare però che gli artefatti sono monouso e, se non giocate, alla fine della partita andranno ad aumentare il nostro punteggio.
Durante la partita ci saranno tre scenari possibili dove verrà conteggiato il bottino; ce ne sarà infatti uno ogni qualvolta viene giocata la relativa carta evento (limitata a una stanza solamente), a fine partita (conta finale) e, altro “twist” al gioco, quando vengono giocate carte con la clessidra; numerose carte infatti raffigurano una clessidra e quando globalmente ne vengono giocate abbastanza (cinque) allora avviene una conta immediata dell’intero tabellone.
DOVEROSE SCUSE …
Mi rendo conto di aver tempestato il lettore di informazioni ed è la terza volta che scrivo la recensione cercando di dar meno dettagli possibili ma sarebbe, e qui faccio un paragone forse pretenzioso, come spiegare il gioco degli scacchi – se non viene descritto un minimo la struttura del gioco (anche un po’ in dettaglio) rischia di risultare il tutto un po’ sterile e non si ha la minima idea di cosa si stia leggendo e preferisco spiegare un po’ il perchè, a mio avviso, questo è un gran bel gioco piuttosto che esprimere una sensazione e sperare che il lettore capisca di che gioco si tratta.
A volte bastano dettagli per costruire nel nostro immaginario il resto di una scena ma Cave Troll fa eccezione perché il tema è solo un mezzo (e qui c’ero cascato anch’io all’acquisto) mentre il fine è, fondamentalmente, un worker placement scacchistico.
E mi piace.
CONCLUSIONI
Cave Troll è un gioco “dal prezzo giusto”, di qualità, sufficientemente veloce e poco ingombrante; è infine un gioco con un’ambientazione che però non vuole e non deve ritagliarsi un pubblico specifico – è veramente un gioco per tutti e posso facilmente immaginarmi la sua scatolina nello scaffale di molti.
Si gioca bene in 2, molto bene in 3 e, comincia a diventare caotico ma pur sempre divertente, in 4; personalmente l’ho giocato con tutte le configurazioni e mi prende sempre tantissimo comunque si giochi.
Ha la rigiocabilità degli scacchi e, forse, non è il miglior gioco per chi effettivamente non adora i giochi pensati o che comunque ha paura di non essere competitivo risultando un gioco frustrante; un giocatore esperto infatti ha un grosso margine di vittoria su il giocatore meno esperto – forse sono stato un po’ ovvio qui ma era solo per sottolineare, in altre parole, quanto il gioco ruoti veramente poco sul fattore fortuna che aiuta spesso e volentieri il giocatore meno esperto – di dadi infatti neanche l’ombra.
Può comunque succedere di pescare immediatamente una carta che assolutamente non vogliamo giocare a inizio partita ma questa piccola sfortuna difficilmente intaccherà quello che potrebbe essere, per il bravo giocatore, un binario facile per la vittoria.
C’è inoltre, e questo è doveroso menzionare, una variante al gioco classico dove vengono sostituiti eroi e mostri con altri ruoli; il cavaliere ad esempio diventa il paladino, il barbaro diventa un berserker e così via; questo da tantissima rigiocabilità anche ai giocatori con cui si è soliti giocare.
Il gioco lo si può trovare su EGYP.ITa meno di trenta euroe questo lo rende un gioco molto appetibile per chi vuole tanto contenuto senza spendere i soliti 50 euro per lo scatolone o i soliti 20 per un “giochino” di carte.
E’ sicuramente un gran bel gioco – non parliamo di capolavoro assoluto, per carità – non ha sicuramente le caratteristiche per essere un “giocone” ma, grazie al suo prezzo, mi sento assolutamente di consigliarlo a tanti, soprattutto perchè è un gioco per molti.
Le immagini sono tratte da dal manuale o dal sito della/e casa/e produttrice/i (FFG – Giochi Uniti) alle quali appartengono tutti i diritti sui giochi di cui si parla. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —