Review – Bambam Booboo

Gli appassionati dei giochi astratti si dolgono spesso del fatto di essere per certi versi ‘chiusi’ nella loro nicchia dalla scarsa apertura del grande pubblico verso i loro giochi preferiti, però una cosa della quale non si possono lamentare, almeno questa è la mia sensazione, è il numero di titoli che comunque vengono inventati, che cresce in continuazione, senza che essi riescano, alla fine, ad essere tutti (o almeno quelli meritevoli) studiati a sufficienza, come meriterebbero.
Capita quindi spesso di ritrovarsi a navigare per internet imbattendosi in prodotti di questo tipo che risultano insieme gradevoli a vedersi, facili da spiegare e giocare ed intriganti. E’ questo il caso del titolo di oggi, ossia Bambam Booboo di Martijn Althuizen, olandese, autoprodotto (il nome deriva semplicemente da una traslitterazione della ripetizione della parola bamboo – come si può meglio capire dall’immagine a lato).
Materiali e regole
Quanto ai primi è presto detto, in quanto i componenti consistono in 40 tessere di bamboo, 20 chiare e 20 scure. Quanto alle regole esse stanno in una paginetta (in inglese) e sono presto dette. Il gioco si svolge a turni ed in ognuno di essi il giocatore a cui sta colloca sul tavolo un bastoncino di bambù: l’unica regola che si deve rispettare è quella che lo il pezzo collocato (dopo il primo) deve avere uno dei suoi lati a contatto con un lato di almeno un pezzo già sul tavolo e lo stesso per almeno uno spigolo. L’immagine a lato dà l’idea, visivamente, di che intendo (le immagini nella prima riga sono legate a piazzamenti corretti, mentre quelle della seconda no).
Scopo del gioco è quello di riuscire a formare con propri pezzi una delle tre forme indicate, consistenti in pratica in 4 pezzi in fila ‘in piedi uno a fianco all’altro’ oppure due ‘in piedi’ e due orizzontali.
Ecco le tre combinazioni di pezzi che garantiscono la vittoria (anche ruotate di 90 o 180°)
Una volta che si siano piazzate tutte le tessere, ad ogni turno si dovrà prelevare una  propria tessera già piazzata e ricollocarla altrove:  se nel farlo si dovessero ‘separare’ dei pezzi dal resto del blocco, gli stessi torneranno nelle mani del proprietario, per essere piazzati nuovamente.
Impressioni
I materiali di gioco sono simpatici e piacevoli al tatto, consistendo in pedine di legno ed i colori scelti sono quelli ‘tradizionali’. Unico suggerimento che mi permetterei di avanzare è quello di renderli più ‘piatti’ (per evitare che scivolino se utilizzati da giocatori con poca manualità) e di inserire magari una linea in mezzo ad ogni pezzo, per rendere più ordinato il piazzamento (a volte, se si ha poco ‘occhio’ i pezzi possono essere collocati non benissimo), ma si tratta di minuzie. L’affetto visivo complessivo infatti è decisamente buono ed invoglia a giocare.
Le regole sono assai semplici e la mancanza di un tabellone rende a mio avviso anche più affascinante il gioco, anche se ciò può, a primissima vista, far perdere i riferimenti a potenziali neofiti: nel giro di un paio di partite però si impareranno rapidamente i primi ‘schemi’ che portano a forchette ed a vittorie fulminee, per procedere poi nell’acquisire sempre nuove tattiche.
Una volta che si sia imparato come fronteggiare l’avversario in modo adeguato ad evitare una blitzkrieg (guerra lampo), si potranno poi sviluppare ed implementare tattiche che tengano conto dello spostamento dei pezzi nella fase di gioco successiva: prima si andranno a comprendere i limiti nello spostamento (i pezzi infatti devono idealmente ‘scivolare’ via e non essere sollevati, per cui non si possono prelevare pezzi ‘chiusi’ da altri o mettere pezzi in spazi liberi, ma ‘chiusi’ da altri pezzi) e poi si sperimenteranno le magie del lost in space, ossia del brivido del distaccare dalla massa dei pezzi gruppi sempre più grandi di bastoncini, il tutto in modo tale da riaprirsi il gioco (l’immagine sopra illustra uno spostamento di pezzo dopo che tutte le pedine siano state collocate sul tavolo).
In altre parole si tratta, a mio avviso, del classico giochillo ingannevolmente semplice, ossia facile da proporre e da imparare, tanto da poter essere proposto, probabilmente, a chiunque, ma altrettanto suscettibile di essere studiato, sviluppando strategie che ben presto scaveranno un solco tra il neofita e l’esperto. Lo ritengo interessante e gradevole, tanto da aver suscitato la mia attenzione sin dalla prima occhiata che gli ho dato su internet: l’autore, gentilissimo, ha subito chiarito un paio di dubbi che avevo e mi ha anche mandato una confezione omaggio, riconoscente per l’attenzione, per cui ho pensato di proporlo in questo articolo, dopo avergli dedicato qualche partita (a lato una partita, rapidissima, terminata con vittoria del bianco).
Potenziale limite del gioco sta forse nella profondità, nel senso che le meccaniche proposte possono ricordare il già noto Six, qui però i pezzi hanno solo quattro lati, per cui l’abero combinatorio si riduce ed una volta acquisite alcune tattiche di piazzamento, si costringe l’avversario a lunghe rincorse. Il gioco in difesa, il altri termini, appare più ‘vincente’ di quello di costruzione. A livello di target direi che siamo nella fascia dei neofiti degli astratti, mentre forse i più smaliziati del genere potrebbero trovarlo mancante di stimoli.Il prezzo del gioco, che per ora l’autore ha autoprodotto, è contenutissimo, in quanto con soli 8 euro e rotti, comprese le spese di spedizione, vi vedrete recapitare a casa una busta in plastica con dentro i 40 bastoncini ed una stampa del regolamento. Il packaging è ancora basico, ma considerato il prezzo e l’autoproduzione, direi che non ci si può lamentare. Per chi fosse interessato è sufficiente andare sul sito della casa e cliccare su ‘Koop Bambam Booboo’ ed inviare una mail in inglese all’autore.

Per chiudere segnalo che il buon Martjin ha messo online anche un video, senza parole, nel quale potrete vedere alcune partite di prova, nonchè un file pdf che permette di seguire lo svolgimento, passo passo e senza parole, di un’ulteriore partita: direi che in questo modo ogni curiosità potrà essere soddisfatta. Lo stesso autore ha inoltre ideato altri titoli, tra i quali l’interessante Tix, che mi ha riferito sarà a breve pubblicato dalla polacca Pancerola, nonchè vari altri giochi, sempre nel genere astratti. Nell’immagine a lato una visione d’insieme dei componenti di gioco ..

— Le immagini sono tratte da dal manuale del gioco o dal sito della casa o da una copia campione inviatami. Alla casa produttrice (Splln) appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —