Traendo spunto da questo indubbio successo ho pensato di proporre una presentazione di un altro titolo, di uscita recente, frutto della fantasia dello stesso Zucchini, ossia Bacchus, edito dalla americana Griphon Games.
Il terzo mazzo, infine, è costituito da 27 carte azione , sulle quali compaiono tre numeri (da 1 a 3) in sequenza, e che sono utilizzate per trasferire le ninfe dalla loro disposizione iniziale ai ‘baccanali’, ossia sotto alle tre carte numerate con i numeri 1, 2 e 3, che completano la dotazione di gioco.
Ad ogni giocatore sono poi attribuite 3 carte satiro, 3 carte azione (pescate a caso) ed una carta ninfa (a caso dal mazzo delle residue 10). Le carte attribuite restano segrete, così come le carte ninfa residue, che sono messe da parte.
Venendo alle dinamiche di gioco devo dire che le ritengo davvero ben studiate: la semplicità di base è notevole, visto che ci sono solo tre alternative disponibili tra cui scegliere ogni turno, ma non per questo il gioco è banale o piatto. Tanto per capirci, appena disposte le carte, si deve procedere ad una prima valutazione, contandole per colore, per capire quali siano i colori ‘aggredibili’, cercando di capire quale carta possono avere gli altri in mano, anche sulla base delle loro mosse successive, quindi si deve scegliere il momento adatto per giocare le carte satiro, tenendo conto che più si attende e più si avrà la possibilità di capire quali colori stanno ‘inseguendo’ gli avversari, magari sopravanzandoli. Nel contempo però se si aspetta troppo a fare una scelta del colore o dei colori da cercare di ottenere non si avrà la possibilità di ‘coltivarlo’ adeguatamente, ossia di usare le carte azione per trasferire sotto le colonne più ricche, ossia quelle con il 2 ed il 3, il maggior numero possibile di ninfe del colore/i che si pensa di ottenere. La partita poi dura, a conti fatti, poco più di una dozzina di giri (ragionando su quattro giocatori, alla partenza ci sono 12 carte satiro e 12 carte azione in mano ai giocatori, che consentono in totale 24 mosse, poi ci saranno 7 giocate di ‘pesca’ delle carte azione, e 14 per giocarle, e siamo a 45 mosse – ripartite tra 4 giocatori ecco la dozzina di mosse circa), per cui non è che ci sia poi tutto quel tempo per rielaborare le strategie: se non si decide in tempo, si rischia di rimanere con in mano solo il colore che ci lasciano, che spesso vale poco poco.
L’idea che voglio trasmettere, in definitiva, è che siamo davanti ad un gioco meritevole, che implementa una idea di base semplice, ossia quella della collezione di set di carte colore, proponendo un meccanismo di gioco che è familiare a livello di layout (chi non ha mai giocato ai solitari ?), ma che consente di giocare con una adeguata profondità strategica, premiando chi si impegna (avete pensato a cosa, per esempio, vuole dire CONTARE le carte pescate o non farlo ?), ma non condannando necessariamente chi gioca solo per divertirsi, grazie all’uso delle carte satiro, che può anche premiare la fortuna, se si utilizzano, come è concesso in alternativa, per prendere carte a caso dagli avversari. Anche quest’ultima dinamica, per esempio, può far si che alla fine della partita ogni giocatore possa avere in mano anche solo, per assurdo, una carta (se TUTTI giocano tutte le carte satiro per pescare le carte altrui), oppure un massimo di sette (se TUTTE le carte satiro sono utilizzate per pescare dal tavolo di gioco).
In definitiva quindi ritengo Bacchus un titolo semplice e veloce (le partite viaggiano tra i 20 ed i 30 minuti massimi), che può essere giocato da tutti, ma che premia anche chi voglia impegnarsi con riflessioni più approfondite. Il tema prescelto forse non è stato troppo felice, in quanto ritengo che se si fosse, per esempio, scelto di incentrare il gioco sui classici ‘animali’ o ‘frutti’ avrebbe potuto puntare ad un pubblico più ampio, cosa che il tema imposto ha forse precluso, dando la fuorviante idea che il titolo potesse essere indirizzato verso giocatori più adulti.
Il prezzo sui siti internet che lo vendono (non moltissimi) viaggia dai 10 dollari dei migliori venditori americani ai 15 euro circa di quelli inglesi e tedeschi.
Bene, sfruttando ora la gentilezza dell’amico Alex Zucchini, ne approfitto per prensentarlo e per sottoporgli alcune domande. Innanzi tutto quindi uno spazio per te per dirci chi sei e parlarci della tua carriera da game designer…
Allora, partiamo dai complimenti, grossi, per la candidatura alla Spiel des Jahre: Turi Tour è il tuo primo gioco per bambini e già entri nell’eccellenza … cosa ci dici ?
La fortuna del principiante! sono molto felice ed incredulo visto che solitamente non mi dedico all’ideazione di giochi per bambini (settore dove è più talentuoso Carlo), però questa volta è andata bene e mi tengo ben stretta questa piccola soddisfazione. Ad inizio agosto andrò ad Amburgo e vedremo cosa succede sperando che i tentacoli del Kraken non siano troppo forti.
Nel tuo passato da game designer ci sono vari titoli, sempre interessanti e ma banali: dal di fuori la sensazione è però che qualcosa si sia frapposto in alcuni casi impedendo che divenissero un successo assoluto. Per esempio, sia Walhalla che Palatinus nascevano con premesse decisamente molto incoraggianti, ma poi credo che non abbiano sfondato. Nel contempo Volle Wolle ed anche Lucca Città credo abbiano ottenuto un ottimo ricontro di pubblico. Cosa ci puoi dire al riguardo ? Mi confermi la correttezza delle mie sensazioni sui risultati ottenuti dai tuoi precedenti titoli o meno ?
Veniamo ora a Bacchus: prima di tutto ti chiedo un breve ‘commento’ sul mio commento, se mi si passa il gioco di parole: pensi che abbia ‘centrato’ o meno lo spirito del gioco nel presentarlo ? Nella logica del diritto di replica eccoti lo spazio per dire la tua …
Ho avuto , purtroppo, la sensazione che la casa non abbia troppo ‘centrato’ l’ambientazione e che poi non abbia adeguatamente commercializzato (in giro per internet si fa fatica a trovarlo in vendita). Cosa ci puoi dire sui dati di vendita ad oggi ? Quante copie sono state stampate ?
Ok, chiudiamo chiedendoti qualcosa sul tuo futuro: quali progetti hai in corso ? Dobbiamo aspettarci altri titoli indirizzati ad un pubblico di bambini, dato il successo riscosso, oppure hai altri boardgames in procinto di essere pubblicati ?
Progetti sempre tanti, ma non per bambini. Come detto prima, io
preferisco inventare giochi più corposi da gamer anche se ho pubblicato sino ad ora solo giochi semplici (Walhalla a parte). riguardo future pubblicazioni, nulla di certo. Alcuni prototipi in visione presso alcuni editori, e poco più.