Preview – Bacchus

Tra le nomination per lo Spiel des Jahre di quest’anno, nella sezione dei giochi per bambini, compare pure un titolo ideato da un italiano, ossia Turi Tour, della Selecta, frutto della creatività di Alex Zucchini, brillante game designer, autore di vari interessanti boardgames, tra i quali ricordiamo Walhalla, Lucca Città, Palatinus e Volle Wolle (ed. it. Vello Bello).

Traendo spunto da questo indubbio successo ho pensato di proporre una presentazione di un altro titolo, di uscita recente, frutto della fantasia dello stesso Zucchini, ossia Bacchus, edito dalla americana Griphon Games.

Si tratta di un bel gioco di carte per 3-5 giocatori, il quale ha avuto, purtroppo, una accoglienza (o almeno così mi sembra di notare girando per internet) ingiustamente tiepida, probabilmente per via di una distribuzione non troppo aggressiva, ambientato, teoricamente, nell’ambito dei baccanali, ossia delle feste sfrenate che si svolgevano alla corte del dio Bacco, ed alle quali partecipavano, nella mitologia, torme di belle ragazze, pronte a concedersi al Dio ed agli onnipresenti satiri. I giocatori si aggireranno all’interno di questa garrula ambientazione sfidandosi in un gioco di raccolta set e maggioranze, entrando in competizione per ottenere il maggior punteggio possibile.
I materiali
E’ un gioco di carte, per cui, come prevedibile, i materiali consistono appunto in … carte. Ve ne è quindi un primo mazzo, rappresentato da 80 carte ‘ninfe’ (16 per ciascuno dei 5 colori), su ciascuna delle quali è raffigurata una ninfetta (non vi preoccupate per i bambini : sono vestite !): si tenga presente che ciò che conta in esse è solo il colore (in alcune vi è anche un simbolino sugli angoli), non essendovi per il resto nè numeri, nè  altri ‘effetti speciali’ da memorizzare. Un secondo mazzetto è rappresentato dai satiri, che verranno concessi in numero di tre per ogni giocatore e che serviranno per consentire a ciascuno di prelevare due carte ninfa, o dal tavolo o dalla mano altrui .

Il terzo mazzo, infine, è costituito da 27 carte azione , sulle quali compaiono tre numeri (da 1 a 3) in sequenza, e che sono utilizzate per trasferire le ninfe dalla loro disposizione iniziale ai ‘baccanali’, ossia sotto alle tre carte numerate con i numeri 1, 2 e 3, che completano la dotazione di gioco.

Le regole
Il regolamento è piuttosto semplice, risultando però non immediato spiegarlo senza le carte alla mano, per cui cercherò di semplificare. All’inizio della partita 70 delle carte ninfa  vengono mescolate a disposte sul tavolo a formare 5 colonne di pari lunghezza, parzialmente sovrapposte, come nei solitari, in modo tale che i colori siano tutti visibili, ma che solo la prima di ogni colonna sia completamente ‘libera’.

Ad ogni giocatore sono poi attribuite 3 carte satiro, 3 carte azione (pescate a caso) ed una carta ninfa (a caso dal mazzo delle residue 10). Le carte attribuite restano segrete, così come le carte ninfa residue, che sono messe da parte.

Inizia quindi la partita, che si svolge alternandosi i giocatori a turno, svolgendo ogni volta una delle tre azioni disponibili, ossia:
1. pescare due carte azione dal mazzo, prendendole in mano.
2. giocare una carta satiro (che è messa da parte) per prendere in mano le prime due carte ninfa di una colonna a scelta OPPURE prendere una carta ninfa a caso dalla mano di due giocatori
3. giocare una carta azione che ha in mano, la quale gli consentirà di prendere le prime tre ninfe da una delle colonne, spostandole, nell’ordine indicato dalla carta azione, sotto le tre carte baccanali. Ad esempio, se si prendono una ninfa verde, una blu ed una rosa e si gioca la carta azione con i numeri 3 – 1 – 2, la carta verde va sotto la colonna baccanale 3, la blu sotto la la 1 e la rosa sotto la 2.
Si noti che prima di svolgere ogni azione è possibile spostare dalla cima di una colonna ad un’altra a scelta le carte ninfa che recano sugli angoli il simbolo di bacco, al fine di ottenere la disposizione ideale per i propri fini.

Il gioco prosegue sino a che non siano esaurite almeno 4 delle colonne.

Ha quindi luogo la fase di calcolo del punteggio, tenendo conto che, ovviamente, tutte le mosse compiute traggono ispirazione proprio dalla intelligente modalità di calcolo proposta. I giocatori a questo punto rivelano quali carte ninfa possiedono e ciascuno ottiene punti SOLO per i colori dei quali ha la maggioranza relativa di carte (i pari premiano tutti quelli che hanno più carte). Ogni colore quindi vale, in punti, la somma dei valori delle carte ninfa presenti a fine partita sotto le carte baccanali, tenendo conto che ogni carta sotto la colonna 1 vale un punto, ognuna sotto la 2 due punti ed ognuna sotto la tre … indovinate: tre punti !
Impressioni
I materiali  risultano adeguati: si tratta di un gioco di carte senza orpelli aggiuntivi, per cui l’unico aspetto da prendere in considerazione è quello grafico, che nel nostro caso è da ritenere come adeguato, con disegni coloratosi e simpatici. Il tema prescelto può far pensare a dinamiche ‘vietate ai minori’, ma in realtà non vi  nulla di sconcio, anzi nei disegni le ninfe sono vestititissime, cosa che rende il gioco adatto al grande pubblico.
Il tema è, naturalmente, arbitrario, nel senso che ricopre un meccanismo piuttosto astratto di raccolta set / colori, però è da ritenersi nel complesso gradevole.

Venendo alle dinamiche di gioco devo dire che le ritengo davvero ben studiate: la semplicità di base è notevole, visto che ci sono solo tre alternative disponibili tra cui scegliere ogni turno, ma non per questo il gioco è banale o piatto. Tanto per capirci, appena disposte le carte, si deve procedere ad una prima valutazione, contandole per colore, per capire quali siano i colori ‘aggredibili’, cercando di capire quale carta possono avere gli altri in mano, anche sulla base delle loro mosse successive, quindi si deve scegliere il momento adatto per giocare le carte satiro, tenendo conto che più si attende e più si avrà la possibilità di capire quali colori stanno ‘inseguendo’ gli avversari, magari sopravanzandoli. Nel contempo però se si aspetta troppo a fare una scelta del colore o dei colori da cercare di ottenere non si avrà la possibilità di ‘coltivarlo’ adeguatamente, ossia di usare le carte azione per trasferire sotto le colonne più ricche, ossia quelle con il 2 ed il 3, il maggior numero possibile di ninfe del colore/i che si pensa di ottenere. La partita poi dura, a conti fatti, poco più di una dozzina di giri (ragionando su quattro giocatori,  alla partenza ci sono 12 carte satiro e 12 carte azione in mano ai giocatori, che consentono in totale 24 mosse, poi ci saranno 7 giocate di ‘pesca’ delle carte azione, e 14 per giocarle, e siamo a 45 mosse – ripartite tra 4 giocatori ecco la dozzina di mosse circa), per cui non è che ci sia poi tutto quel tempo per rielaborare le strategie: se non si decide in tempo, si rischia di rimanere con in mano solo il colore che ci lasciano, che spesso vale poco poco.
L’idea che voglio trasmettere, in definitiva, è che siamo davanti ad un gioco meritevole, che implementa una idea di base semplice, ossia quella della collezione di set di carte colore, proponendo un meccanismo di gioco che è familiare a livello di layout (chi non ha mai giocato ai solitari ?), ma che consente di giocare con una adeguata profondità strategica, premiando chi si impegna (avete pensato a cosa, per esempio, vuole dire CONTARE le carte pescate o non farlo ?), ma non condannando necessariamente chi gioca solo per divertirsi, grazie all’uso delle carte satiro, che può anche premiare la fortuna, se si utilizzano, come è concesso in alternativa, per prendere carte a caso dagli avversari. Anche quest’ultima dinamica, per esempio, può far si che alla fine della partita ogni giocatore possa avere in mano anche solo, per assurdo, una carta (se TUTTI giocano tutte le carte satiro per pescare le carte altrui), oppure un massimo di sette (se TUTTE le carte satiro sono utilizzate per pescare dal tavolo di gioco).

In definitiva quindi ritengo Bacchus un titolo semplice e veloce (le partite viaggiano tra i 20 ed i 30 minuti massimi), che può essere giocato da tutti, ma che premia anche chi voglia impegnarsi con riflessioni più approfondite. Il tema prescelto forse non è stato troppo felice, in quanto ritengo che se si fosse, per esempio, scelto di incentrare il gioco sui classici ‘animali’ o ‘frutti’ avrebbe potuto puntare ad un pubblico più ampio, cosa che il tema imposto ha forse precluso, dando la fuorviante idea che il titolo potesse essere indirizzato verso giocatori più adulti.
Il prezzo sui siti internet che lo vendono (non moltissimi) viaggia dai 10 dollari dei migliori venditori americani ai 15 euro circa di quelli inglesi e tedeschi.

Bene, sfruttando ora la gentilezza dell’amico Alex Zucchini, ne approfitto per prensentarlo e per sottoporgli alcune domande. Innanzi tutto quindi uno spazio per te per dirci chi sei e parlarci della tua carriera da game designer

Più che una carriera è solo semplice passione, nata circa a fine 2003 grazie all’incontro con Carlo Rossi che mi ha spronato a parteciapre al premio Archimede e a quello di Lucca del 2004. I buoni risultati ottenuti mi hanno convinto a continuare a dedicare tempo a questo hobby e così, tra il serio ed il faceto è nata la collaborazione con Carlo e l’altro carpigiano Alfredo Berni che ha portato alla costituzione di Cogitostudio. In breve tempo, Cogito è entrato a far parte del rinomato Studiogiochi di Leo Colovini, Dario De Tofoli e Dario Zaccariotto.  Questa forte collaborazione continua tutt’ora con buoni risultati visto che, parlando del solo fronte ‘cogito’ sono stati pubblicati in un quinquennio oltre una dozzina di giochi con due candidature nei top-5 del kinder-sdj.

Allora, partiamo dai complimenti, grossi, per la candidatura alla Spiel des Jahre: Turi Tour è il tuo primo gioco per bambini e già entri nell’eccellenza … cosa ci dici ?

La fortuna del principiante! sono molto felice ed incredulo visto che  solitamente non mi dedico all’ideazione di giochi per bambini (settore dove è più talentuoso Carlo), però questa volta è andata bene e mi tengo ben stretta questa piccola soddisfazione. Ad inizio agosto andrò ad Amburgo e vedremo cosa succede sperando che i tentacoli del Kraken non siano troppo forti.

Nel tuo passato da game designer ci sono vari titoli, sempre interessanti e ma banali: dal di fuori la sensazione è però che qualcosa si sia frapposto in alcuni casi impedendo che divenissero un successo assoluto. Per esempio, sia Walhalla che Palatinus nascevano con premesse decisamente molto incoraggianti, ma poi credo che non abbiano sfondato. Nel contempo Volle Wolle ed anche Lucca Città credo abbiano ottenuto un ottimo ricontro di pubblico. Cosa ci puoi dire al riguardo ? Mi confermi la correttezza delle mie sensazioni sui risultati ottenuti dai tuoi precedenti titoli o meno ?

Sì, confermo quanto hai detto, direi che hai centrato pienamente il punto. Riguardo Walhalla (che tutt’ora è il gioco a cui sono più affezionato) si pensava e sperava a risultati ben diversi, visto che, oggettivamente, il gioco presenta elementi abbastanza originali. Io penso che buona parte della dèbacle sia dipesa dalla realizzazione ‘fisica’ non proprio ottimale.

Veniamo ora a Bacchus: prima di tutto ti chiedo un breve ‘commento’ sul mio commento, se mi si passa il gioco di parole: pensi che abbia ‘centrato’ o meno lo spirito del gioco nel presentarlo ? Nella logica del diritto di replica eccoti lo spazio per dire la tua …

Il tuo commento è ottimo, non potevi descrivere il gioco in maniera migliore. In fin dei conti è un gioco semplice, veloce nel quale ho cercato di introdurre un sistema di ‘presa’ un po diverso dal solito.

Ho avuto , purtroppo, la sensazione che la casa non abbia troppo ‘centrato’ l’ambientazione e che poi non abbia adeguatamente commercializzato (in giro per internet si fa fatica a trovarlo in vendita). Cosa ci puoi dire sui dati di vendita ad oggi ? Quante copie sono state stampate ?

Qui purtroppo non riesco a risponderti. Di certo so solo che le vendite sono state scarse, ma non ho numeri da darti.

Ok, chiudiamo chiedendoti qualcosa sul tuo futuro: quali progetti hai in corso ? Dobbiamo aspettarci altri titoli indirizzati ad un pubblico di bambini, dato il successo riscosso, oppure hai altri boardgames in procinto di essere pubblicati ?

Progetti sempre tanti, ma non per bambini. Come detto prima, io
preferisco inventare giochi più corposi da gamer anche se ho pubblicato sino ad ora solo giochi semplici (Walhalla a parte). riguardo future pubblicazioni, nulla di certo. Alcuni prototipi in visione presso alcuni editori, e poco più.

Bene, siamo giunti al termine di questo articolo, salutando tutti i lettori e l’amico Alex Zucchini, che ringraziamo per la gentilezza, aspettandolo per la prossima recensione !!
 

— Le immagini sono state inserite dall’autore sul sito di BGG (Boargamegeek, postate da Christopher deFrisco e Fred CS) e/o scattate su di una copia del gioco. Alla casa produttrice (Griphon Games – Fred)  appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —