Asgard – Prime impressioni

scritto da polloviparo.

Ci sono giochi semplici e giochi impegnativi, giochi veloci e giochi lenti, giochi innovativi e giochi collaudati e poi c’è Asgard.
Asgard ultima fatica di Pierluca Zizzi, per 2 – 4 giocatori, della durata di 90 min. circa.
Ecco qua, un inizio che in prima battuta potrebbe sembrare “parole buttate lì a caso”, ma posso assicurarvi che si tratta di parole che riassumono egregiamente le sensazioni che mi ha trasmesso Asgard alla prima partita.
Avevo letto e sentito molto prima di provarlo: “gioco molto difficile”, “regolamento ultracomplesso, con complicazioni inutili”, “mille eccezioni e sottoregolette”, “più complesso di Vinhos
E su quest’ultima affermazione si è accesa un lampadina 🙂
Il paragone con il predecessore della “What’s your game” probabilmente era inevitabile.
Vinhos è un gioco molto dibattuto, dal regolamento molto complesso, dalle mille possibilità (leggansi diversi layout di gioco) che inevitabilmente o si odia o si ama.
Lo ammetto amo le sfide e quando leggo regolamento difficile, una specie di forma di masochismo mi assale e comincio a studiarlo.
Devo sviscerarlo, frantumare i dubbi, intuire le intenzioni dell’autore.

Questo processo passa inevitabilmente attraverso il confronto nei forum, sia con l’autore che con altri giocatori che si sono posti le stesse domande.
Sarà per questo che sono un fan dei giochi di Martin Wallace? 😉
Comunque sia. Vinhos lo comprai subito, a scatola chiusa, mi piaceva il tema, la componentistica e ancora forte era l’entusiasmo per Vasco da Gama di Mori.
Ricordo ancora i miei pensieri una volta letto il regolamento, ok non è impossibile, complesso ma non impossibile… ma ora come faccio a spiegarlo a qualcun altro?”
Fortunatamente non ho dovuto farlo e ho avuto il piacere di giocarlo con chi si è fatto carico dell’onere della spiegazione (tra l’altro in modo egregio).
La cosa si è pseudo-ripettuta  con Asgard, nel senso che questa volta non me la sono sentita dell’acquisto a scatola chiusa (sebbene Vinhos mi sia piaciuto molto), ma ho avuto il piacere di provarlo anticipatamente, con il privilegio di non dover spiegare il gioco!
Premetto che pretendere di descrivere Asgard sinteticamente, sarebbe come chiedere di fare un riassunto in poche righe della Divina Commedia o dei Promessi Sposi.
Fattibile certo:  “nella Divina Commedia ci sono l’inferno il purgatorio e il paradiso e nei Promessi Sposi Renzo e Lucia…”
Come dite, troppo coinciso? E troppo coinciso sarebbe qualsiasi mio tentativo di descrivere le meccaniche di Asgard .
Ma come ho detto amo le sfide e quindi perché non provarci?
La fine del mondo è imminente e gli Dei sono chiamati alle armi.
La battaglia finale che vedrà contrapposte le due fazioni: il male contro il bene, prenderà il nome di Ragnarok.
E tu da che parte starai?
FINE
Come sono andato? Ok sembrava più uno spot! 😉
Scherzi a parte la premessa ci introduce ad Asgard, gioco appartenente alla categoria dei WP (Worker Placement), che tutto sommato presenta qualche trovata innovativa (e già questo oggi è un grosso pregio).
Va premesso che il piazzamento avviene dopo una fase di selezione segreta degli dei che si intenderà influenzare nel turno. Il numero di carte utilizzabile è pari al numero di dischi influenza in proprio possesso, ossia al numero di lavoratori disponibili.
Dopo aver messo da parte le carte, queste verranno giocate una alla volta, alternandosi con gli altri giocatori e piazzando un proprio lavoratore, in uno degli spazi vuoti della corrispondente divinità. Le giocate possibili sono due: richiesta o supporto.

In alternativa si può skippare il condizionamento del dio prescelto giocando nell’area di Asgard.
Una volta piazzati tutti i dischi, sempre in modo alternato e seguendo l’ordine di turno i giocatori attivano uno dei dischi precedentemente piazzati, ed eseguono l’azione corrispondente.
Ci soffermiamo per la prima considerazione, non si tratta del piazzamento tipo “uno io, uno te, uno io, uno te”, ma viene richiesta una pianificazione iniziale.
Un po’ come in Fresco tanto per intenderci quando dovete pianificare la giornata e poi mandare tutti al lavoro.
A differenza di Fresco però dove l’ordine delle azioni è prefissato, qui si ha libertà di scelta sull’ordine di attivazione degli dei.
Inevitabilmente in questa fase sarebbe importante anche intuire cosa giocheranno gli altri, perché se in molti scelgono lo stesso dio, chi ultimo arriva male alloggia!
Questo ci porta alla seconda considerazione, ossia l’ordine di gioco in questo titolo, è fondamentale!
Torniamo alle possibilità:
      richiesta: il giocatore ottiene due pietre magiche e utilizza l’abilità speciale del dio scelto. Queste vanno dall’assicurarsi combattenti, giganti, variare l’ordine del turno, ecc… Dopodichè si recupera il disco azione.
     supporto: si possono spendere le pietre magiche, e costruire templi su Yggdrasil, in onore della divinità.. Il tempio costruito permette alla divinità di scender in campo, fornisce punti vittoria ad ogni turno e influenza nel Ragnarok. In questo caso il dischetto è perso (o meglio investito).
         Asgard: il giocatore può guadagnare nuovi guerrieri e ottenere dischi influenza aggiuntivi, da utilizzare nei turni successivi oppure da inviare direttamente ad una battaglia su uno dei mondi fornendo armi o incantesimi da utilizzare come modificatori sempre nel Ragnarok.
Ci fermiamo per un’altra considerazione, i dischetti a propria disposizione sono pochi. Costruire templi fornisce una rendita costante di punti, quindi meglio costruirli il prima possibile.
Quelli che valgono più punti ovviamente richiedono combinazioni di pietre più impegnative.
Tuttavia costruire templi ci priva di lavoratori e quindi dovremo rinunciare a qualche dio per giocare su Asgard.
Qui si prospetta un’altra scelta, prendere e tenere il lavoratore o mandarlo direttamente in battaglia dato che ad ogni turno vengono assegnati punti proporzionalmente al numero di battaglie vinte?
Davvero una bella sfida!
Le battaglie vengono vinte confrontando il valore della divinità scesa in campo e della popolazione presente, sommando il valore di due tasselli (uno per il bene ed uno per il male ) girati casualmente.
Il valore dei tasselli è fisso e uguale per tutte e due le fazioni, quindi a mano a mano che i tasselli escono il quadro si fa più chiaro.
Inevitabilmente i primi turni saranno maggiormente alla cieca.
I valori possono essere comunque modificati spendendo dei combattenti, altrimenti da sacrificare per la costruzione dei templi.
Diciamo che un pochino la componente aleatoria in questo caso si fa sentire, ma non è fastidiosa.
Ed eccoci giunti al Ragnarok, tutti gli dei scesi in campo si scontrano (nei singoli pianeti di assegnazione) i giocatori possono utilizzare armi ed incantesimi come modificatori e i punti vittoria verranno assegnati ai “supporter” degli dei vincitori!
Considerazioni personali
In parte le ho già espresse sopra.
Posso aggiungere che la spiegazione del regolamento in un primo momento mi ha lasciato un po’ disorientato e ho pesato che effettivamente sarebbe stato difficile ricordarsi tutto.
Con mia grande sorpresa, giocando i dubbi si sono dissolti come neve al sole e il gioco si è dimostrato più semplice del previsto.
Sia chiaro è uno di quei giochi dove una prima partita è indispensabile per assimilare bene il regolamento, quasi impensabile individuare subito la strategia vincente.
Le possibilità sono davvero innumerevoli e i quesiti che pone il gioco davvero interessanti.
C’è molta interazione, sia di tipo indiretto che di tipo diretto.
Su quest’ultimo aspetto un altro punto di frizione del gioco.
Piazzare il proprio lavoratore prima di altri soffiando il dio più desiderato è una cosa, sottrarre una pietra ad un avversario a cui era indispensabile per costruire un tempio un’altra.
Il gioco richiede in questo senso, a mio avviso che si valuti bene prima di costruire sia l’ordine del turno, che la possibilità di un piano “B”.
Il rischio altrimenti è quello di vedersi bruciata un’azione.
Le risorse nel gioco sono risicate, sia in termini di pietre che di combattenti.
Questa soluzione è stata introdotta per ovviare al problema che qualche giocatore “accumuli” in modo eccessivo.
Quando si deve pescare qualcosa e questa non è disponibile non si fa altro che sottrarla al giocatore o ai giocatori che ne posseggono maggiormente.
Il gioco è impegnativo, certo, richiede una pianificazione a lungo termine; occorre “macinare” punto durante i turni di gioco, ma si deve prestare molta attenzione a come “infilare” il tutto funzionalmente al Ragnarok!
Quindi direi che la componente strategica è molto forte.
La durata della partita tutto sommato è “incasellabile” nel tempo indicato sulla scatola.
Il numero di turni prefissato fa sì che non ci si allontani troppo da quei novanta minuti.
La risoluzione del Ragnarok può richiedere un po’ di tempo, specie nella fase di pianificazione sul piazzamento dei modificatori, con il rischio di sforare qualcosina nei tempi supplementari…
I materiali
I materiali sono davvero sontuosi.
Bellissima la plancia e per mio gusto personale bellissime anche le illustrazioni, secondo me Mariano Iannelli merita un plauso.
Il carattere è tipicamente fumettistico ed il tratto squisitamente fantasy, sono sicuro che non incontrerà i gusti di tutti, ma a me ha colpito favorevolmente.
Azzeccate le palette di colori molto vivaci.
Abbiamo poi un sacco di tesserine, trippolini in legno e le carte per la selezione degli dei.
Io però Thor sono abituato a vederlo (e quindi immaginarlo) bello tosto e muscoloso e quindi la versione “magrolina” qui proposta, mi ha un po’ spiazzato.
La quantità di materiali si riflette ahimè nei tempi di setup. Io sono arrivato a tavola già “apparecchiata” ma chi se n’era occupato ha esordito dicendo: “c’è voluto più tempo che a preparare Bora Bora…” °_°

Il gioco è totalmente indipendente dalla lingua, fatta eccezione per il regolamento e alla prima partita sarà indispensabile familiarizzare un po’ con le varie simbologie.
Molte icone si ripetono e quindi, imparato il linguaggio, decifrare il tutto diventa piuttosto intuitivo.

Conclusioni
Asgard è  secondo me uno dei titoli validi dell’annata 2012.
Ero partito un po’ prevenuto e quindi è stata una piacevole sorpresa.
Superato il disorientamento iniziale della spiegazione del regolamento, il titolo ha mostrato subito il suo potenziale.
Senza ombra di dubbio un titolo per giocatori, occorre sicuramente passione e dedizione per apprezzare un gioco di questa tipologia.
Assolutamente astenersi giocatori occasionali o amanti di giochi semplici ed immediati quali Ticket to ride, Coloni di Catan, Carcassonne et similia.
Per farla breve chi non ha voglia di cimentarsi nella comprensione di un regolamento piuttosto articolato, farebbe meglio a guardare altrove.
Per tutti gli altri, la partita restituisce una sensazione davvero epica! Molto bello supportare gli dei del bene o del male e poi assisterli nello scontro finale cercando di portarli alla vittoria.
La “What’s your game” con questo titolo si conferma una casa editrice sempre più rivolta ai giocatori.
Asgard è un gioco appartenente alla famiglia degli EURO ed è un WP, però ha alcune trovate davvero originali.
Sono ovviamente molte le sfumature del regolamento che qui non sono state affrontate, ma che meritano sicuramente un approfondimento da parte vostra, sempre che io sia riuscito a catturare la vostra attenzione.
Il fattore fortuna molto contenuto, non assente, ma nemmeno fastidioso.
Se siete stufi dei soliti worker placment, beh ecco un occasione per provare qualcosa di nuovo.
Asgard si distingue dalla massa, è un gioco apparentemente “difficile”, ma neanche troppo una volta “sbrogliata la matassa”; impegnativo, ma abbordabile, un WP ma con delle meccaniche atipiche e in tutte queste sue contraddizioni trova il suo equilibrio.
Questo è il motivo della mia premessa e della difficoltà ad incasellarlo.
Questa volta secondo me il nostro Pierluca, un autore ITALIANO, lo scrivo con orgoglio, ha fatto centro.
Il gioco secondo me è stato un po’ penalizzato ad Essen per via dell’approccio iniziale non propriamente immediato.
Come ho scritto, necessita del giusto rodaggio, senza fretta e le “stanze” di Essen non sono sicuramente il luogo ideale in questo senso.
Aggiungerei qualche recensione a caldo piuttosto tiepida di chi secondo me ha voluto commentare un po’ frettolosamente il titolo.
Dopo averlo provato penso proprio che questo sarà uno dei miei prossimi acquisti!

Il gioco è disponibile da Egyp.

— Le immagini sono state scattate direttamente da me durante la sessione di gioco. Tutti i diritti sul gioco appartengono all’autore ed alla casa editrice. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. –

By Fabio (Pinco11) Posted in Asgard