Anteprima: Artifact

scritto da Bernapapà

Fra le varie uscite di quest’anno della White Goblins, troviamo anche questo Artifact, della coppia Allers-Eisenstein, già coautori di Alea Iacta Est, mentre il primo è autore di discreto successo che negli ultimi anni ha inanellato ottimi lavori come Niew Amterdam e Citrus.
In questo gioco viene riproposta la non nuovissima ambientazione dell’archeologia, che viene comunemente confusa con le avventure di Indiana Jones, mentre gli addetti ai lavori (ossia i veri archeologi) si indispettiscono talvolta per questa associazione (ricordo di un Post di un archeologo che lanciava strali contro questa “confusione”).
Vediamo quindi se, almeno in questo gioco, viene dato più risalto agli aspetti gestionali del lavoro dell’archeologo, piuttosto che a quelli avventurieri, frutto dell’immaginazione collettiva. Il gioco non ha componenti in lingua, e presenta una versione base, più due espansioni che vanno a formare il gioco completo, in cui, da 3 a 5 giocatori, saranno catapultati all’inizio del secolo scorso (l’epoca d’oro dell’archeologia) in siti archeologici dei vari continenti, dove dovranno scoprire reperti, ma anche organizzare mostre per finanziare le proprie spedizioni, rivolgendosi eventualmente al mercato nero

I materiali

Partiamo dalla descrizione del tabellone, che non rappresenta una mappa di paesaggio, bensì una seria di allocazioni per i 4 siti archeologici (identificati dal colore), 5 spazi mostra. 3 spazi mercato nero, 4 spazi Ruolo Città e altrettanti Ruolo Archeologo ed una serie di percorsi: il Denaro (che costituisce anche i punti vittoria), la Rendita, l’Anno, il Museo e la Spedizione (2 percorsi). In ogni sito c’è lo spazio per le carte e i percorsi Lavoratore e Ricerca. I reperti sono rappresentati nelle carte,  e si suddividono in 5 tipi standard (4 per ogni colore) più 7 reperti speciali: ogni sito avrà quindi 27 carte reperto. Abbiamo poi 25 tessere mostra (3 per ogni tipo di reperto, 2 per ogni sito e 2 mostre miste), 60 segnalini azione (10 musei, 10 navi, e 10 lavoratori per ogni sito). Ad ogni giocatore viene data una plancia (separata in 6 spazi, 4 per i siti, 1 per le navi ed uno per i musei), una tessera azione/passare, 10 lavoratori e 7 segnalini di legno. Terminano la dotazione il segnalino anno e il segnalino primo giocatore.

Le regole

La preparazione iniziale prevede, dopo aver messo tutti i segnalini azione nei loro percorsi, le carte reperto a faccia in giù sui siti e le tessere-mostra negli spazi mostra (quelle dei siti e quelle miste si mettono nel percorso rendita), che ognuno posizioni due capanne nei siti e si prenda così un lavoratore azione di quel sito, riponendolo sulla propria plancia nello spazio corrispondente: una volta posizionata la seconda capanna in un sito, viene svelato il primo reperto (la prima carta del mazzo).
Il gioco è suddiviso in turni, ed ogni turno prevede 3 fasi: la Rendita, le Azioni e la Fine Turno.
Nella Rendita ognuno guadagna la rendita base, comune a tutti, che è data dal primo spazio libero sul Percorso-Rendita, più le eventuali rendite delle propri mostre. La fase Azioni si svolge a turno; al proprio turno ogni giocatore può effettuare una o due azioni, oppure passare e prendere un segnalino azione dai percorsi: una volta passato, non è più possibile effettuare azioni, ma al proprio turno è possibile prendere un altro segnalino azione (o scambiarne uno in proprio possesso), fino ad avere un massimo di 6 segnalini azione nella propria plancia. Il costo in denaro dell’azione è dato dal posto dove vado a porre il segnalino azione, che deve essere comunque posizionato sulla prima posizione libera più costosa.
La fase fine del Turno si raggiunge quando tutti i giocatori hanno passato, consentendo a tutti di colmare l’eventuale carenza di segnalini azione fino a 6, prendendoli liberamente dal tabellone. Si sposta quindi il segnalino dell’anno.

Veniamo ora alla descrizione del fulcro del gioco, ossia le azioni possibili: abbiamo 6 azioni possibili.
La Ricerca, che prevede, posizionando un segnalino azione Museo, di piazzare una capanna in un nuovo sito, scoprendo un nuovo reperto se c’è già almeno una capanna.
Abbiamo poi la Assunzione di lavoratori che prevede, posizionando un lavoratore-azione nel sito corrispondente,  di piazzare una capanna nel sito dove devo averne già una, scoprendo un nuovo reperto; l’azione di Spedizione prevede, posizionando una nave-azione, di scegliere i reperti da un unico sito, prendendone in numero pari al numero di proprie capanne presenti nel sito stesso: si tolgono poi le capanne dal sito.

L’azione Allestimento prevede, posizionando un segnalino-azione museo, di scegliere una tessera-mostra dagli spazi mostra o dal percorso rendita e di piazzarla davanti a se, alla condizione di poter soddisfare, con i propri reperti, le commesse della mostra: si devono possedere tutti i reperti richiesti, ma in fase di allestimento se ne tiene segretamente uno: gli altri si piazzano nascosti sotto la tessera mostra. Abbiamo infine le due azioni mercato nero, che permettono di vendere o comprare, al prezzo definito dalla posizione del segnalino-azione nave da piazzare nel suo percorso, uno dei reperti presenti la mercato nero.

Il gioco termina o quando sono passati 7 anni, oppure se si verifica una delle seguenti condizioni: il percorso rendita è vuoto (tutte le tessere mostra sono state prese), un sito è stato esaurito (non ci sono più carte reperto), oppure sono state prese le 3 tessere mostra di due tipi di reperto.
Il punteggio finale si calcola sulla base dei PV riportati sulle mostre, e si guadagna un punto ogni 5 monete.
Le espansioni (incluse) prevedono di utilizzare i reperti percorsi ricerca, che individuano una classifica sulla base di come sono stati visitati i siti, le carte reperto speciali, che forniscono bonus o malus a che li prende, le città e gli archeologi che offrono aumentano il fattore strategico del gioco fornendo bonus azioni, senza stravolgere le regole già descritte.

Le impressioni

Il titolo si presenta come dedicato ad un pubblico sufficientemente vasto.

Le regole a loro volta sono esposte in modo abbastanza semplice: si tratta in fondo di una collezione oggetti leggera, con la difficoltà di verificare quale sia l’azione migliore fra le 6 a disposizione, non solo in termini di guadagno, ma anche in termini di “spesa”, dato il fluttuare del costo delle azioni.
Questo meccanismo sembra abbastanza intrigante: i primi ad effettuare le azioni saranno avvantaggiati dalla maggior scelta, ma saranno svantaggiati da costi più elevati, per cui un minimo di strategia è richiesto, ed è lo stesso meccanismo che fornisce quel po’ di iterazione previsto nel gioco, insieme al dover competere nell’accaparrarsi le mostre migliori o i siti migliori (ma anche il mercato nero può avere un po’ di competizione).
Il dettaglio di poter recuperare una reliquia in fase di allestimento della mostra suggerisce che forse è possibile anche un minimo di controllo delle intenzioni avversarie, anche se, non avendoci ancora giocato, non lo posso assicurare. Il fattore aleatorio non dovrebbe influenzare più di tanto, in quanto è vero che si scoprono delle carte, ma sono accessibili a tutti: quindi non credo che una pesca particolarmente sfortunata possa influenzare la vittoria.

Potrebbe forse essere un titolo eccessivamente “matematico”, da fare con la calcolatrice a fianco, ma non credo che questo sia lo spirito giusto per affrontare un titolo come questo.

Non abbiamo, in definitiva, niente di innovativo, ma quel che c’è sembrerebbe miscelato bene. L’ambientazione risulta abbastanza pertinente, anche se in effetti l’argomento è di quelli abusati.
Devo però dire che la lettura delle regole ha suscitato i me un discreto interesse, per cui, se mi capiterà, non mi lascerò scappare l’occasione di provarlo.
Chi lo volesse provare, può trovarlo su Egyp.

– Le immagini sono tratte da dal manuale, da BGG (postate da Johnny De Vries e Jeroen Hollander) o dal sito della/e casa/e produttrice/i (White Goblin Games) alle quali appartengono tutti i diritti sui giochi di cui si parla. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —
By Fabio (Pinco11) Posted in Artifact