Tsuro – Recensione

Scritta da Chrys.

Oggi vi parlo di Tsuro, un altro gioco semplice ma molto divertente per 2-8 giocatori e adatto a tutti (quindi anche un ottimo introduttivo al piazzamento tessere). Nonostante la semplicità delle regole, o forse anche grazie ad essa, è un gioco che ha sempre ottenuto un grande successo quando l’ho presentato, sia nelle serate tra amici e nelle feste che in caso di dimostrazioni.
Il gioco è stato pubblicato per la prima volta nel 2004, quindi non stiamo parlando di una novità… nonostante questo è stato però esaurito all’editore per alcuni anni e solo da poco ristampato, quindi oggi ve ne parlo senza il timore di lasciare qualcuno con la voglia insoddisfatta. 😛
Per quanto non fondamentale eccovi in poche righe l’ambientazione… il gioco rappresenta lo sviluppo delle vite di 2-8 draghi (o persone)… piazzando le tessere la linea della loro vita si svilupperà in modo più o meno movimentato nel tabellone, eventualmente incrociando la vita di altri draghi e terminerà naturalmente uscendo dal tabellone o bruscamente scontrandosi con altri draghi. Lo scopo del gioco è essere l’ultimo ancora in vita.

NELLA SCATOLA

Sicuramente questo gioco fa dell’estetica uno dei punti forte, ma in fondo è giusto così (possiamo passar sopra, forse, al fatto che la prima edizione di Dominant Species fosse orribile a vedersi, ma un gioco family e semplice non può permettersi questo lusso). In questo caso siamo comunque all’eccellenza.
Il gioco ha un chiarissimo richiamo giapponese… aprendo la scatola ci troviamo davanti ad un foglio di carta bianco con il solo titolo del gioco scritto in kanji come se fosse stato usato un pennello. Sollevato quello troviamo il regolamento in cartoncino lucido a colori ripiegato in modo particolare (0__0) e sotto i componenti di gioco veri e propri.
Abbiamo una spessa plancia, 36 tessere di cartoncino molto spesso (circa una volta e mezzo quelle di Carcassone, sia in spessore che in larghezza) e 8 pedine colorate che simulano delle pietre con incisi dei draghi.

COME SI GIOCA
Ogni giocatore parte con tre tessere e ne avrà sempre in mano tre fra cui scegliere. Ad inizio partita ciascuno sceglie una delle 128 linee di partenza sul perimetro e a partire dal primo ciascuno piazza una tessera nello spazio davanti alla propria pietra-drago, dopodiché sposta la pietra lungo la linea fino a che questa non si interrompe e quindi pesca una nuova tessera.

Ognuno può piazzare pedine solo davanti al proprio drago (poiché ciascuno influenza la propria vita con le proprie scelte)… può però succedere che anche uno o più draghi altrui si affaccino sulla stessa casella vuota: in questo caso ovviamente le nostre scelte influenzeranno anche loro perché in quel momento le nostre vite si sono incrociate.

Dopo aver mosso il proprio drago e ogni altro drago influenzato dalla nostra mossa si verifica se qualcuno è morto: ci son due modi per morire… quando un drago finisce fuori dal tabellone oppure quando due draghi si scontrano sulla stessa linea (nel qual caso entrambi muoiono). Se con la propria mossa si è ancora vivi ma qualcun’altro è morto si possono prendere le loro tessere, unirle alle proprie e sceglierne quindi 3 da tenere. Tutte le altre vengono mescolate e rimesse a fondo mazzo.

Come potete notare dalle foto che corredano l’articolo tutte le tessere sono differenti e hanno percorsi abbastanza complessi.

CONSIDERAZIONI FINALI
Questo è uno dei miei giochi light preferiti e lo tiro praticamente sempre fuori a capodanno o ad altre feste… permette a 8 giocatori di affrontarsi, si spiega in pochi minuti e fa venir voglia di rigiocarci.
Un altro punto forte è la durata di gioco, visto che anche in 8 raramente si superano i 20-25 minuti il che lo rende un filler fantastico.
Data la bellezza dei componenti e soprattutto la loro forte estetica giapponese è un gioco perfetto da regalare ad un appassionato del sol levante… e resta comunque un regalo bello ed elegante anche per gli altri.
Inutile dire che non c’è nessuna dipendenza dalla lingua poiché oltre al manuale non esiste nulla di scritto in tutto il gioco.
A livello di strategia non siamo a livelli alti (è un family) ma comunque può essere un gioco bastardo: la plancia non è semplicissima da seguire e tenere sotto controllo per le tante linee che si sviluppano e il gioco sta nel piazzare una tessera che ci tenga lontano dai guai (gli altri giocatori) e allo stesso tempo che li spinga uno verso l’altro. Si possono fare cose molto cattive. ^__^
In una situazione del genere chi ha il turno stringe in mano il
destino di molti, ma attenti a mettersi in queste condizioni:
non è detto che riusciate ad uscirne. In questo caso nella
più ottimistica ipotesi potrebbero salvarsi al massimo in 3…

Il gioco come detto tiene da 2 a 8 giocatori, ma secondo me in 2-3 giocatori mostra un po’ di debolezza nella prima metà della partita (si cerca di partire lontani e le prime 3-4 tessere piazzate non dobbiamo preoccupaci di nulla, se non di tenerci qualche via di fuga). Invece in 7-8 giocatori l’interazione tra i giocatori è praticamente immediata. A mio parere il bilanciamento ottimale tra gestione strategica e interazione lo si trova con 4-6 giocatori.

Il prezzo del gioco si aggira di listino sui 29,00 euro, forse un po’ caro in senso lato, senìbbene giustificato dalla qualità dei materiali. Come al solito lo trovate nei negozi specializzati oppure in vendita su Egyp.it.

Esiste anche una edizione alternativa (Tsuro of the Seas), sempre in stile giapponese ma con una tematica marittima e alcuni elementi aggiuntivi (i mostri marini). Sempre sul nostro sito trovate anche una recensione di TSURO OF THE SEAS!

Infine se vi interessa sotto vi riporto una dimostrazione video del gioco (dal minuto in poi) dal canale Tabletop, dove potete vedere una partita a Tsuro tra Wil Wheaton, Freddie Wong (creatore della web-serie Video Game High School), Rod Roddenberry (figlio di Gene Rodenberry, il creatore di Star Trek) e Ryan Higa.
— Le immagini sono tratte da BGG, dal manuale della casa editrice a cui appartengono tutti i diritti Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione e saranno rimosse su semplice richiesta. —
By Fabio (Pinco11) Posted in Tsuro

3 comments on “Tsuro – Recensione

  1. Ciao, avevo notato questo gioco da tempo, ma adesso mi sono finalmente deciso a prenderlo. Ahimè però vedo l'esistenza anche di un Tsuro of the Seas. Potresti dirmi le differenze tra le due versioni? Quale consiglieresti?

  2. Personalmente prenderei questa… l'altro a tema marittimo non l'ho mai giocato, ma mi piace meno x due motivi.

    1) esteticamente lo trovo molto meno bello e meno ispirato
    2) alla meccanica sopra aggiunge delle tessere speciali (mostri marinani) che distruggono le barche (che sostituiscono le pietre/drago) e si muovono casualmente sul tabellone… aggiunge una casualità secondo me non necessaria

    Se ti interessano maggiori info ne sto scrivendo una anteprima dove spiego dettagliatamente le differenze e mostro i componenti del nuovo “cugino marittimo”… la farò uscire nel giro di 7-10gg. ^__^

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