Anteprima – Craftsmen

scritto da Fabio (Pinco11)

La polacca ST Games esordisce quest’anno ad Essen (distribuita da G3) con ben quattro titoli preannunciati in uscita: tra di essi compaiono diversi generi, tra cui il gestionale duro e puro, che è quello a cui appartiene il titolo di cui parliamo oggi, ossia Craftsmen, di Krzisztof Matusik (il quale è anche illustratore del progetto).
In un reame lontano, vagamente medievaleggiante, una cittadina ambisce a trovare un valido amministratore che la guidi verso il progresso e l’espansione: i giocatori impersonano i diversi candidati a quell’incarico, i quali hanno il compito, nei tre anni di durata del gioco (divisi in quattro stagioni ciascuno, per un totale di 12 turni), di impressionare il più possibile il sindaco con le loro doti organizzative e gestionali.
Da 2 a 5 i giocatori, due orette a partita, a occhio e croce indipendente dalla lingua (salvo il manuale, che però trovate qui in inglese), il gioco si propone come un simpatico cinghialetto classicheggiante, visto che i partecipanti dovranno destreggiarsi nel dar vita a delle belle filiere produttive, con materiali base, semilavorati e prodotti finali, il tutto da convertire poi in punto vittoria grazie alla loro spedizione (a sua volta complessa).

Tanta, tanta ciccia al fuoco … speriamo in bel barbeque 😉

A livello di materiali il titolo propone alcune scelte produttive intelligenti, rinunciando alle classiche tesserozze  e segnalini / cipollini a favore di diversi mazzi di carte, che rappresentano il denaro (48), le segherie (6), gli edifici di base (24), quelli complessi (24) e quelli avanzati (24). Ci sono poi dei tokens , giusto una trentina scarsa, quindi abbiamo 4 cubetti color legno e cinque set completi per i giocatori, con 8 dischetti e 20 cubetti a testa. A tutto ciò si aggiunge il classico tabellone, utile a poggiare tutto il materiale 😉
Quanto alle regole vado davvero per sintesi: il manuale non è che sia lunghissimo, ‘solo’ 12 pagine, ma alcuni concetti non sono immediati da spiegare nel dettaglio.
Prototipo
Alla base il gioco è un piazzamento lavoratori, visto che in ogni turno (salvo la stagione invernale, dove questa fase si salta, essendoci a disposizione solo un limitato numero e tipo di azioni: la gente nella Polonia medievale d’inverno stava a casa per il freddo …) si collocano a turno nelle varie locazioni (6) i propri 5 lavoratori (qui c’è la particolarità che a seconda del posto dove si piazza l’omino si possono avere bonus e che si possono piazzare più omini nello stesso posto, pagando un tot a chi l’ha messo per primo).
Segue la fase di produzione, nella quale si attivano i lavoratori, eseguendo le relative azioni, consistenti nel procurarsi denaro (carte moneta), costruire edifici che si possiedono (pagandone il costo), procurarsi carte edificio dal tabellone (anche qui si possono pagare un tot fisso o far partire un’asta), commerciare (comprando semilavorati), agire sul setup (ordine di gioco, punti lavoro e privilegio) o, attività focale, far ‘funzionare’ gli edifici.
Questo rappresenta il cuore pulsante del gioco: ogni carta edificio di base ha infatti ha un posto in alto, nel quale si può piazzare un proprio cubetto, ottenendo in cambio un tot di punti ‘lavoro’, che si possono poi spendere, spostando il cubetto nella parte in basso della carta, per ottenere la risorsa/merce di base raffigurata. 
Questa merce può poi essere spostata (mettendoci un cubetto) in un’altra carta edificio in alto, per poi spostarlo in basso per produrre il semilavorato e così via sino ad ottenere il prodotto finito, che poi si invia alle navi (anche qui ci sono limitazioni e bonus vari, obviously …). Per esempio, per produrre un libro, dovrò prima avere una bella mucca, poi macellarla per ottenere le pelli, indi con quelle farò le copertine del libro, che alla fine metterò sulla nave: easy, innit? 
A margine di quanto sopra aggiungo che la gestione del denaro è particolare, perchè le carte moneta hanno un colore e si ottengono bonus di monete spendendo gruppi di carte dello stesso colore, così come che gli edifici si costruiscono gli uni accanto agli altri, facendo si che ciascuno abbia almeno metà della carta (che è bicolore) del colore di almeno metà della carta confinante (… hanno il pano dei colori in stò villaggetto!!).
La partita termina dopo tre anni, ovvero dodici turni di gioco, premiando il vincitore. 
.. ah, ho mica dimenticato di dirvi che alla fine di ogni anno ha luogo una fase speciale di valutazione dei vostri progressi, dove accadono diverse cosette ?

.. scusa ma non lo sai che per fare una spada devi prima estrarre il ferro dalla miniera, poi fonderlo per fare l’acciaio e poi puoi modellare l’arma?

Arrivati alle conclusioni, le prime sensazioni che mi restituisce questo gioco sono irrazionalmente positive e lo premetto, prima che mi prendiate per un entusiasta. 
Si, l’idea di mettermi lì a spostare ‘sti cubetti a destra e a manca, dando vita ad una simpatica filiera produttiva, per poi mettermi lì a calcolare dove piazzare ancora i dannatissimi cubetti sulla maledetta nave, mi attira. 
Nel contempo sono incuriosito dal casino di regolette che determinano l’uso delle carte denaro (occhio ai colori), lo spostamento dei cubi (so già che mi incasinerò a bestia), l’attribuzione dei bonus nella fase di piazzamento dei lavoratori – dischetto, l’ottenimento di altri punti bonus nella spedizione (ogni nave, a seconda di quella che si sceglie e di dove si piazzano i famosi cubetti, attribuisce diversi punti, ovviamente)  e che praticamente compaiono in ogni aspetto del gioco.
Non so quanto sia rilassante, alla fine, giocare una partita (e c’è il rischio che il tutto sia stato ‘sovraccaricato’ di inutili livelli di complessità, lo so …) ed ho la certezza che non sia un titolo che vorrei provare con gente, diciamo, prona alla riflessione, perchè ho piacere di non fare mattina quando mi siedo la sera dopo cena a giocare, ma sono attratto dal gioco come una falena dal fuoco … 😉 caaalldo …. beeelllloooo …. fiammm … bruciato!

Dimenticavo: l’ambientazione è standard, i disegni sembrano gradevoli e quasi funzionali, i materiali (fatto salvo che si dovranno verificare quando il gioco esce) sembrano adatti, anche se non superbi (abbiamo dischetti e cubetti, non trippoli a forma di omino …), ma studiati comunque in modo intelligente. 
Un ‘estratto’ della pagina con le filiere produttive …
Una versione di bozza, superata,
della scatola
In sintesi ‘sto Craftsmen sembra un promettente gestionale cinghialoso, di quelli indirizzati ad un pubblico di gamers (prova te a spiegare tutta sta roba ad un neofita: d’accordo che la filiera produttiva può essere anche intuitiva, ma alla fine nel manuale ci sono 23 diverse icone merce ed una simpatica pagina con le filiere produttive …), che possono riservare positive sorprese
Ci sta anche che mi sbagli e risulti una fetecchia, ma nel complesso il gioco (leggendo approfonditamente le regole, come ho fatto), si presenta bene, per cui ve lo segnalo come potenziale perla da scoprire. Lo scopriremo solo vivendo … se avrò avuto ragione 😉
Le immagini sono tratte da BGG, postate da Bartek Kanafa, dal forum sul quale l’autore le ha posta (qui il link) dal manuale o dal sito della/e casa/e produttrice/i (ST Games / G3) alle quali appartengono tutti i diritti sui giochi di cui si parla. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —

2 comments on “Anteprima – Craftsmen

  1. Volevo solo segnalare che ho trovato l'accordo con la casa produttrice di tradurre tutti i titoli che proporranno ad Essen in lingua Italiana……e vi invito a guardare anche gli altri perchè sembrano molto ma molto interessanti.

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