Anteprima: Village Inn

scritta da Bernapapà

Dato l’enorme successo, sia di riconoscimenti che di pubblico, non era pensabile che il famoso Village non venisse dotato di una prima espansione: Village Inn (fra l’altro, dato che anche nel titolo si parla di “prima” espansione  mi sa che ne vedremo anche altre…). Gli autori e l’editore coincidono con il predecessore (Eggert), ed il gioco è edito in Italia da uplay.it, anche se il gioco è quasi totalmente indipendente dalla lingua. Prima espansione, dicevamo, che a guardare bene sono due: infatti abbiamo il materiale per espandere il gioco al 5° giocatore, e un’espansione di gioco vera e propria: la taverna (giustamente, poteva mancare la taverna nell’immaginario collettivo del piccolo villaggio?). Oltre la taverna è presente anche un nuovo edificio produttivo: la fabbrica della birra, che serve appunto a produrre quanto verrà consumato nella taverna: birra (che credevate, che servissero l’acqua del pozzo?). Ma che ci si va fare in taverna, in questo villaggio di grandi lavoratori? Avranno per caso inserito nel libro dei personaggi famosi anche i più illustri beoni? Ebbene no: in taverna si vanno a fare “public relations”, si incontrano personaggi influenti, che per un paio di boccali o pochi spiccioli saranno disposti ad aiutarci in qualche commercio, o nella carriera ecclesiastica o in quella civile.. insomma, qualche aiutino per aumentare i punti di accumulare a fine partita o durante il gioco. Ma andiamo con ordine…

  Cosa troveremo nella scatola?

Partiamo subito dalla parte più semplice: l’espansione per il 5° giocatore consiste nei suoi omini (con adesivi da attaccare), la fattoria, i cilindretti (indovinate il colore prescelto? grigio). Vengono forniti anche una ventina di cubetti in più, ed i relativi talloncini riassuntivi per indicare quanti cubetti vanno distribuiti giocando in 5 (da un lato con, e dall’altro senza espansione taverna). Abbiamo quindi il cimitero e il libro dei personaggi famosi da sovrapporre al tabellone, per adeguare il numero di villici, illustri e non, che moriranno durante il gioco. A prima vista, dovrebbero aver fatto un bel lavoro, dato che dovrebbero garantire una sovrapposizione perfetta, anche dal punto di vista estetico. In definitiva è possibile giocare in 5 senza applicare l’espansione taverna, ma seguendo esattamente le normali regole (ovviamente con i nuovi materiali descritti).
L’espansione taverna, invece, introduce un po’ di roba nuova: abbiamo innanzi tutto i due nuovi edifici: la fabbrica della birra e la taverna, che andranno ad essere posizionate rispettivamente sopra il cimitero e sopra il libro dei personaggi famosi. Cimitero e personaggi famosi verranno rappresentati da quelli nuovi (dell’espansione per il 5° giocatore) posizionati a lato del tabellone (e dotati di cornici proprie, in modo da rappresentare due quadretti separati). Abbiamo poi il nuovo materiale prodotto: la birra rappresentata da talloncini simili a quelli già presenti per il carro, il cavallo ecc, ma soprattutto abbiamo la vera rivoluzione dell’espansione: i personaggi illustri, rappresentati da un mazzo di 30 carte, ognuna con un personaggio differente . Ogni carta prevede in alto il nome del personaggio, con a fianco il costo in termini di numero di boccali di birra (1 o 2) o soldi: al centro un disegno del personaggio (i disegni sono in linea con lo stile adottato nel gioco, quindi tutto molto molto bello, a mio avviso) e nella parte in basso la miglioria che apporta la sua influenza (ossia il suo possesso e/o utilizzo). Le carte vanno mescolate e suddivise in tre mazzetti da 10 carte ciascuno, da posizionare a faccia in su, sotto la taverna (saranno gli ospiti presenti attualmente in taverna). Termina la dotazione qualche sacco di grano in più e qualche moneta.

Finalmente un po’ di relax fra con una birra con gli amici…

Prima di presentarsi in taverna dobbiamo aver prodotto la birra: la fabbrica della birra è un’azione di tipo giallo (ossia come le altre produzioni: stamperia, mulino ecc..), ed il meccanismo è il solito: o si piazza un omino in fabbrica al costo di 3 clessidre, e con altre 3 clessidre comincia a produrre (ma al prossimo giro mi costerà solo 3 clessidre dato che il lavoratore avrà già imparato!), oppure si portano 3 sacchi di grano: in entrambi i casi si ricevono due boccali di birra. Per accedere alla taverna, invece, è stato istituito un nuovo spazio azioni (azzurro), che sarà opportunamente riempito di cubetti azione all’inizio di ogni round. Effettuare l’azione consiste nel posizionare un proprio omino nella taverna al prezzo di una clessidra, e per un’altra clessidra (evidentemente è necessario farsi le ossa anche per imparare a bere) è possibile prendere una carta personaggio, secondo il seguente meccanismo: prima si sceglie un personaggio da mettere in fondo al mazzo (il buonuomo ha già bevuto abbastanza ed entra così un nuovo personaggio), e poi si sceglie uno dei tre personaggi sulla cima dei tre mazzi, pagandone il costo. Se e quando il mio familiare beone avrà raggiunto la fine dei suoi giorni, ovviamente non sarà innalzato agli onori del libro degli illustri, ma finirà nell’anonimo cimitero…
Ma cosa mi porta di buono l’influenza dei vari personaggi? Beh, abbiamo le cose più disparate: innanzi tutto, c’è una suddivisione fra le carte che portano punti solo nel conteggio finale, quelle che possono essere usate all’interno del proprio turno o al mercato o alla messa, oppure quelle da usare solo in determinate situazioni.
Per le prime, per fare qualche esempio, abbiamo dei moltiplicatori per i cubetti ancora posseduti alla fine del gioco, il medico che ti fa guadagnare punti per gli omini ancora in vita, o il conte che permette di guadagnare punti per ogni città visitata, e così via; per il secondo gruppo abbiamo ad esempio l’abate che di fa avanzare gratuitamente di un gradino nella carriera ecclesiastica, il figlio ritrovato che ti fa guadagnare subito 3 punti e ti permette un’azione in più dove vuoi, e così via. 
Per il terzo gruppo abbiamo ad esempio il mugnaio che ti paga 5 soldi al posto dei soliti 3 se gli porti la farina, oppure il doganiere, che ti consente di spostarti nei tuoi viaggi, senza doverne pagare le risorse…. insomma, un bel guazzabuglio di possibilità e poteri aggiuntivi e moltiplicatori per mettere in grado i giocatori di adottare nuove e più varie strategie di vittoria.
La domanda è: c’era proprio bisogno di introdurre un nuovo meccanismo che sfalsi un po’ la linearità del gioco base che, a mio avviso, ha contribuito al suo successo? Non si perderà un po’ di quell’equilibrio che era insito nella prima versione? Beh, non lo si può sapere se non lo si prova, ed io, anche per l’espansione del 5° giocatore  ho intenzione di non lasciarmi scappare questa espansione.
Semmai ve lo farò sapere una volta provata.. alla prossima!
L’espansione è già presente su egyp, sia nell’edizione italiana che in quella inglese.
— Le immagini sono tratte dal sito da sito della casa editrice o da essa postate su BGG, alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. –


By Fabio (Pinco11) Posted in Village

2 comments on “Anteprima: Village Inn

  1. Il mio giudizio di questa espansione è sicuramente positivo anche per il prezzo.
    L'indroduzione delle carte che ti permettono la creazione di strategie diverse aiutandoti anche in quelle più complesse come quella del “viaggio” o la vendita al mercato danno un bel boost al gioco che forse prima era veramente troppo lineare.
    Non l'ho ancora provata in 5 e non so se la proverò perchè secondo me porterebbe la partita ad una durata eccessiva, ma sicuramente userò sempre l'espanzione 🙂
    Io adoro la birra 😀

    Ciao

  2. L'espansione mi è piaciuta molto, se non fosse per un piccolo bug con le carte… ovvero se hai già il massimo di famigliari al cimitero il cantastorie non prevede punti aggiuntivi.

Leave a comment