Alcune carte |
Nella Fase B invece, a turno, partendo dal primo giocatore e poi da chi ha vinto il bonus precedente, si procede ad effettuare le offerte di carte per le varie azioni disponibili (es. azione ‘oro’: io offro tre carte, Mario due e Giovanni tre. Giovanni vince il bonus, che qui è un oro addizionale). Il fatto di essere il maggior offerente attribuisce solo un bonus specifico per azione, ma tutti possono eseguire le azioni corrispondenti alle carte giocate (es. per l’oro se ne prende uno per carta, per i consiglieri se ne muove uno dalla propria riserva sul tabellone e così via). Si ripete il meccanismo per tutte e sei le azioni e poi si procede oltre. In questa fase sarà possibile avere bonus grazie agli edifici gialli posseduti.
Nella Fase C semplicemente si attivano gli edifici blu, i quali attribuiscono punti vittoria ed altri effetti (tipo l’upgrade di edifici).
La componentistica, essendo il gioco ancora da uscire, la possiamo valutare solo sulla base delle immagini e sembra di quelle adeguate, nel senso che la grafica (di Andreas Resch) appare sufficientemente chiara e curata, così come si può dire per i materiali (salva la verifica della qualità intrinseca), con una tesserina per giocatore che poteva anche non essere fornita e con trippoli che potevano essere forniti con foggia a forma di omino (migliorando) o di semplice cubetto (peggiorando). Per il resto abbiamo un gradevole mix tra tessere edificio (i simbolini sugli edifici sono, ad onor del vero, un pò ‘black and white’, ma sembra che si capisca) e carte, che fanno tanto Ticket to Ride (scherzo): la presenza di queste ultime, da usarsi in quantità e da buttarsi ad ogni turno, contribuisce a rendere il gioco più dinamico ed adatto un pò a tutti.
Alcuni edifici sulla scheda personale |
Passando alle meccaniche di gioco direi che traspare abbastanza chiaramente la natura ‘per tutti’ di Rialto, titolo che assimilerei, nella scala di difficoltà delle creature feldiane, a Speicherstadt. Abbiamo infatti una quantità di materiali piuttosto contenuta (almeno rispetto ai recenti standard dell’autore), con una dozzina di edifici (per altro sono poi giusto quattro per tipo e non difficili da memorizzare per gli effetti) e sei azioni indicate dalle carte le quali, per altro, sono in genere facili da comprendere (prendi oro, prendi trippoli, piazza ponti o gondole e così via). Il fatto che il manuale stia in giusto sei pagine (alle quali si aggiungono i dettagli di altre due) fa capire a sua votla come il target qui sia piuttosto ampio.
Particolare della scheda del giocatore |
Quanto alla scalabilità la presenza di meccaniche di maggioranze lo renderebbe di per se meno adatto al testa a testa, per cui è presente una variante apposita per due giocatori (che possono però, lo si specifica, anche utilizzare le regole base), che prevede la presenza del classicissimo morto, per vitalizzare (perdonatemi il gioco di parole) la competizione per le maggioranze.
L’ordine di risoluzione delle carte azione |
Andando più in profondità, se mi chiedete se il gioco giri bene o no, vi devo dire che dovremo attendere la sua uscita per avere conferme precise, ma posso aggiungere che ora come ora ne sono lievemente meno impressionato ed interessato di quanto non lo fossi prima di leggerne le regole. E’ una cosa a pelle. Chi ci legge regolarmente avrà notato un mio progressivo calo nell’hype verso i Feld e ne dovrà tenere conto, così come la mia predilezione verso le sue creazioni era da tener presente quando ero un pò più entusiasta. Forse forse però tutto questo è anche l’effetto dell’inflazione dei suoi titoli in giro 😉
Uno dei distretti della città e la gondola |
Riassumendo, Rialto si propone come titolo destinato ad un pubblico decisamente ampio, proponendo diverse dinamiche sapientemente mescolate tra loro (o almeno così appare), con spruzzate di gestione azioni, pesca di carte (semplici, senza testo), qualche asta e qualche concetto di maggioranze. Il mix dovrebbe essere più che adeguato per attirare tanto gli occasionali, quanto i gamers, che saranno concentratissimi nel cogliere, nei soli sei turni di gioco, le migliori occasioni offerte dal banco (nella pesca della carte, che è quasi del tutto ‘a scelta’ tra file di carte visibili) e dal comportamento degli avversari. Ci sono le potenzialità, anche di componentistica (non eccelsa, ma adeguata, così pare) perchè il titolo piaccia a molti e giri bene, anche se la mancanza di anima (ambientazione un pò appiccicata, come d’uso recente per Feld) potrebbe farsi sentire nella propensione all’acquisto.
— Le immagini sono tratte dal manuale del gioco o dal sito della casa produttrice (Pegasus) alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. –