BORA BORA – Prime impressioni

Scritto da Chrys.

Ho avuto modo di provare Bora Bora grazie ad un mio amico appassionatissimo di Feld che l’ha comprato appena disponibile, cosa che fa sempre bene all’economia, e che me lo ha fatto provare quasi in tempo reale (grazie Paolo ^__^). 
Una partita è sicuramente poco per darne una valutazione approfondita, ma la primissima esperienza è stata davvero molto soddisfacente e mi faceva piacere condividerla con voi.Tenete comunque conto che sono osservazioni legate ad una sola sessione quindi prendetele con le dovute “pinze”.  😉

Inizio col dirvi, come già detto da Fabio nella sua anteprima, che il gioco trasuda la parola “Feld” da ogni tesserina con tutti i pregi che questo comporta e anche con tutti i difetti annessi (ovvero circa 1.000.000 di tesserine di cartone con cui fare i conti e da piazzare in giro ^__^).



IL FLUSSO DI GIOCO
Il cuore del gioco è la fase A di ogni turno durante la quale ciascuno tira i suoi tre dadi, che poi piazzerà sulle varie plancette azione per ottenerne gli effetti. A seconda di dove spende i dadi potrà aggiungera al proprio villaggio una donna o un uomo in una delle capanne libere, espandersi via mare o via terra per costruire nuove capanne, creare un sacerdote, o svolgere l’azione generica “helper” (che permette di fare varie azioni minori come prendere risorse, pescare carte divinità, attivare l’effetto monouso di un uomo/donna, prendere token offerta, ecc.).

Ogni azione ha effetti maggiori o da più scelta se si usa un dado di valore maggiore: ad esempio ogni turno sono disponibili 6 uomini e 6 donne disposte su sei colonne… con un 2 si può scegliere solo dalle prime due colonne, con un 5 dalle prime 5; nell’espandersi maggiore il dado maggiori sono le rotte/percorsi sceglibili mentre nell’azione helper si posson fare tante azioni minori che valgono 1 o 2 punti l’una quindi un dado alto vale più sotto-azioni.

La cosa è bilanciata poi dal fatto che in uno spazio azione è possibile piazzere solo un dado di valore inferiore a quelli già esistenti, il che significa che un 5-6 diventa poco utilizzabile velocemente mentre un 1-2 ti da buone certezze di riuscire a piazzarlo quasi ovunque, e dove lo piazzi tagli le gambe agli avversari. Se ci si trova senza nulla di utile si può anche scartere il dado per 2 punti vittoria.

Questa meccanica funziona benissimo e bilancia bene i tiri fortunosi: sono comunque presenti attraverso le carte divinità (che costano offerte per essere giocate) degli effetti che vanno ad influenzare il valore del dado o permettono di piazzarlo anche se di valore uguale.
Le azioni principali sono:

Espandersi con nuove capanne (via terra o mare): piazzare una nuova capanna libera spazio nel proprio villaggio per un abitante extra, fa ottenere la risorsa del territorio in cui si va e a fine partita se si è gli ultimi ad acer costruito lì da punti legati al tipo di pesce presente. 

Prendere uomini o donne: ogni personaggio ha un effetto permanente ed uno usabile una volta sola (con 1 punto dell’azione helper) che per gli uomini è un certo numero di punti tatuaggio (che determinano l’ordine di gioco del turno dopo) e per le donne ottenere dei token conchiglia (che sono usabili per creare gioielli). L’azione secondaria dipende dalla professione dell’uomo/donna e permette vari vantaggi attivabili nella fase B.

Creare sacerdoti: permette di avere subito un bonus braciere istantaneo (un token offerta o una carta + uno tatuaggio o una conchiglia) più un certo numero di punti vittoria a fine di ogni turno (crescenti col procedere del gioco). Inoltre a fine turno c’è un bonus per chi ha più sacerdoti.

Costruire altari: è possibile distruggere due risorse adiacenti dalla griglia delle risorse per piazzarci una tesserina altare che ci darà dei punti vittoria (di più all’inizio del gioco) più il bonus braciere.

Azione aiutante: permette di spendere punti dado singoli per attivare l’azione uso singolo di una donna/uomo o per dei punti vittoria, e/o permette di usare due punti dadi per avere: risorse, token offerta, carte e altro.

Nella fase B si può attivare l’effetto permanente di un uomo e/o di una donna del proprio villaggio: gli effetti sono di ogni tipo e permettono di bruciare risorse per fare offerte (che danno punti e servono per certi obiettivi), ampliare il villaggio, ottenere risorse, aumentare la popolazione e molto altro. Le persone che replicano azioni principali lo fanno con un dado virtuale (normalmente di valore 2) ma è possibile andare in combo se si hanno più omini con lo stesso effetto, sommandone i valori in una sola azione.

Infine nella fase C si determina il nuovo ordine di gioco in base ai tatuaggi accumulati nel turno e si sassegnano i punti per i sacerdoti e un token maschera a chi ne ha di più (il token può essere scartato come un jolly per ottenere i benefici gratis di una qualsiasi carta). Poi con il nuovo ordine di gioco si scelgono quali gioielli creare (che valgon PV), si dichiara il raggiungimento di un obiettivo (vedi sotto) perndendone i punti ed infine si sceglie un nuovo obiettivo.

OBIETTIVI
I modi in cui si fanno punti vittoria sono molteplici… si ottengono con l’azione helper, con i sacerdoti, con i gioielli, con le offerte agli dei, grazie agli effetti permanenti di alcuni uomini/donne, grazie agli obiettivi di fine gioco (uguali per tutti e legati allo sviluppo delle varie cose del gioco) e agli obiettivi personali.

Tre obiettivi personali (avere un uomo ed esser primo giocatore,
avere due gioielli di quel tipo, avere un sacerdote e un uomo nel villagio)

Ogni giocatore ha infatti sempre attivi davanti a sé 3 obiettivi secondari e ne può completare uno a turno con l’eccezione che dopo l’ultimo turno può completare tutti i rimasti.

CONCLUDENDO
Il gioco mescola bene diverse meccaniche, mantenendosi comunque abbastanza originale nel suo insieme ma soprattutto molto complesso a livello di possibili strategie che generano veramente innumerevoli vie verso la vittoria (gioielli, preghiere e tributi agli dei, espansione delle capanne, acquisizione di aborigeni ed aborigene con una dozzina di diverse professioni con relativi bonus, pesca, obbiettivi intermedi, tatuaggi per modificare l’ordine di gioco, obbiettivi finali, creazione di sacerdoti, raccolta risorse, ecc.).

Alcune delle meccaniche del gioco mi ricordano Die Burgen von Burgund (di cui sul blog trovate la recensione e il videotutorial) perchè anche lì avevamo il piazzamento dei dadi sulla plancia centrale, le plance personali, le tessere con effetti speciali uso singolo/permanenti ed altro ancora… naturalmente si tratta delle stesso autore quindi non vi sarebbe nulla di male, ma i due giochi sono comunque mooolto diverse alla prova pratica. ^__^

Cliccate per zoomare: a sinistra vedete un riepilogo dell’azione aiutante, delle carte idolo, del braciere e degli obiettivi finali.

La componentistica è ben fatta, colorata e gradevole (al contrario ad esempio di Trajan che a mio parere non accontenta affatto l’occhio) e la plancia dei giocatori riassume egregiamente tutte le mille regole ed i tanti effetti ed un manuale nel complesso chiaro anche se non perfetto. Ammetto anche che mi aspettavo fosse molto più slegato dall’ambientazione: alla fine la maggior parte degli effetti, delle azioni e delle professioni resta abbastanza ambientata e l’ambientazione si sente quanto basta.
Ecco le carte divinità giocabili, che permettono di completare obiettivi con
una risorsa in meno, raddoppiare l’effetto di un uomo/donna, ottenere dei
punti in base al pesce di dove si è, giocare un dado qualsiasi facendolo
valere come un sei per gli effetti e giocare un dado anche se non minore.

Era per tutti la prima partita: la preparazione occupa almeno una ventina di minuti a causa delle tante tesserine, la spiegazione è durata un oretta, e la partita in sé (4 giocatori) si è protratta per 2 ore e mezza.

Essendo la prima partita è durata un po’ di più per vari dubbi lungo il percorso, ma mi aspetto che una seconda partita in quattro non superi le 2 ore e in questo quanto dichiarato dalla scatola sembra affidabile e la durata è più che giusta per un gioco del genere (naturalmente se giocate con pensatori lenti alzate anche di molto i tempi di gioco poichè ci si trova sempre davanti a moltissime scelte alternative.

Concludendo se siete amanti di Feld lo apprezzerete sicuramente, mentre se non siete dei grandi fan dei suoi giochi probabilmente questo non vi farà cambiare idea, per quanto possa essere bilanciato e vario. Resta comunque un prodotto solidissimo e decisamente brain-burner.

— Le immagini sono tratte dal manuale del gioco, da boardgamegeek (postate da Markus Unger ) o dal sito della casa produttrice (Alea/ Ravensburger) alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. –

8 comments on “BORA BORA – Prime impressioni

  1. La somiglianza a Burgund per alcuni aspetti mi ha fatto piuttosto dubitare. Quindi grazie per questa prova su strada che lo scagionerebbe da un suo accostamento/doppione.
    A me Burgund è piaciuto moltissimo soprattutto perché, oltre alle meccaniche molto interessanti, è un gioco dove lo scarto tra il primo e l'ultimo è sempre molto molto esiguo e le partite risultano parecchio tirate.
    Anche per BB avete avuto la stessa impressione?
    Ciao

  2. Preordinato quasi a scatola chiusa, avevo letto e riletto il manuale, finalmente a PisaCON l'ho giocato…SPETTACOLO!
    Questo weekend prevedo molti viaggi a Bora Bora 🙂
    Un gioco che prevede tanti modi per fare punti, penso impossibile riuscire a tenere tutto sotto controllo.
    Gli ultimi due turni del gioco sono fondamentali a causa dei vari task da soddisfare, ad esempio riuscire ad aggiudicarsi i pt dei simpatici pesciolini grazie alle capanne costruite può fare la differenza, essere primi nell'ordine di turno per fare le scelte migliori ecc…
    Come detto da Chris chi apprezza Feld rimarrà soddisfatto.

  3. Il gioco mi sembra molto equilibrato, anche se nella mia prima partita (a 4 giocatori) c'è stato uno scarto abbastanza consistente tra primo e secondo e soprattutto tra primo e ultimo. Va comunque detto che era la prima partita ed il gioco è molto complesso quindi è naturale che non siano tutti riusciti a coglierne le strategie con la stessa efficacia.

    In compenso questa differenza di punti NON si sentiva così marcata durante il gioco (non avrei potuto prevedere il vincitore prima dell'ultimo turno) il che da la piacevole sensazione di essere sempre in gioco… poi i punti degli obiettivi influiscono molto perciò come vengono giocati gli ultimi 2 turni (che a loro volta dipendono da come si è strutturata la strategia degli aborigeni e del resto in quelli prima) è molto importante.

  4. Giocato ad entrambi più partite. posso dirti che puoi acquistare BB tranquillamente. Con DBVB condivide la sola presenza dei dadi per il resto il gioco è totalmente diverso(a parte le tessere uomo-donna che permettono le azioni in più che anche in DBVB era possibile fare, anche se azioni totalmente differenti) e lo stesso posizionamnete dadi è molto lontano dal predecessore.

  5. Essendo un grande fan di Feld, ho acquistato subito il gioco a scatola chiusa senza nemmeno pensarci e le mie aspettative non sono state assolutamente deluse.
    Per ora ho fatto un'unica partita a 4 giocatori e il gioco si è dimostrato estremamente interessante. Dalla mia esperienza personale, devo dire che è molto molto importante il turno di gioco: se non si riesce ad essere abbastanza spesso fra i primi 2 giocatori si perdono molti punti per strada.
    Confermo quanto scritto da altri che il gioco non entra minimamente nella durata riportata sulla scatola, a meno di non padroneggiarlo pienamente: la prima partita, fra spiegazione e gioco, è durata quasi 4 ore e sconsiglio caldamente di giocarlo con lunghi pensatori.
    Confermo anche il lungo setup, quindi consiglio di dividere e imbustare le componenti per velocizzare al massimo la fase di apparecchiamento del gioco.

  6. Cari feldisti, io mi dovrei avvicinare a Feld ( ho il nome della Rosa ancora da provare ) , dopo aver scartato burgundy per astratezza e trajan per difficoltà, avrei posato gli occhi su in the year of the dragon ….me lo consigliate? e se si, perchè?

    Grazie!
    Tal.

  7. Qualcuno l'ha provato in due giocatori, sapete se scala bene o le strategie possibili risultano molto limitate?? Grazie.

  8. A giorni dovrebbe uscire la mia recensione in cui l'argomento è trattato, quindi resta sintonizzato! 😉
    Una risposta veloce al momento è: “sì, scala bene”.

Leave a comment