BUON 2013!!!

Ore 00:00:01 del primo gennaio: tutti i redattori di Giochi sul Nostro Tavolo vi augura un felice e giocosissimo 2013... grazie ancora per tutto il supporto che ci avete dato e che ci ha permesso di crescere assieme! ^__^

Propositi ludici per l’anno nuovo…

Scritto da Chrys.
Oggi è l’ultimo dell’anno… qualcuno lavora anche oggi ma chi non sta lavorando è probabilmente intento a rimbalzare a destra e a manca per le ultime spese o per i preparativi per la festa di stasera, e noi non siamo da meno.
Tra le tante attività tipiche di fine anno una è quella dei propositi per l’anno a venire (tipicamente super-ottimistici e che normalmente cadono nel dimenticatoio già il 2 di gennaio). 
Per restare a tema non ho resistito dal proporvi questa vignetta, che come al solito ho “photoshoppato” e tradotto in italiano per i meno anglofoni.  ^__^
Quindi per regalare un sorriso eccovi i ludici di Igor:

PS: anche voi avete qualche proposito o obiettivo ludico per l’anno a venire? Fatemi sapere se vi sentiste immedesimati con il buon Igor… simbolo di tutti i collezionisti compulsivi/ossessivi del nostro settore. 😉

E ovviamente…

BUON CAPODANNO A TUTTI!!

Curiosità ludiche

scritto da Fabio (Pinco11)

Ogni tanto, nel girellare per internet, capita un pò a tutti di imbattersi in notizie legate all’uscita di titoli un poco diversi dal solito o annunci curiosi (spesso legati alla vendita di pezzi più o meno unici o di giochi mai sentiti), magari a prezzi allucinanti.
Tutto ciò fa decisamente colore ed è simpatico soffermarsi, di tanto in tanto, a vedere ciò che la fantasia ci offre 😉
Parto quindi con uno splendido set di scacchi. Si tratta di una edizione speciale della LEGO a tema fantasy, contenuta nella sua simpatica confezione a libro.
All’interno abbiamo il classico insieme di pezzi, ma il tema ne permea la realizzazione, con la presenza di orchetti, scheletri, maghi e così via.

Come potete vedere l’impatto scenico è di buon livello (tenete conto però che dovrete anche montarla tutta questa roba, eh! – immagine tratta da questo articolo sul tema): il prezzo però, ora come ora, non è dei più accessibili, perchè si parlava, nel 2008 o giù di lì quando è uscito, di circa 300 dollareuro ed ora, diventato pezzo per collezionisti, le richieste viaggiano intorno ai 1000 euro / dollari (negli States).
Relic Knights
Coolminiornot, noto sito ospitante immagini di miniature create da utenti privati, si è recentemente lanciato alla grande su Kickstarter, scoprendo che centinaia e centinaia di fan erano in attesa proprio dell’arrivo di una gamma di giochi di miniature a prezzi accessibili (per gli standard degli amanti del genere).
Dopo Zombicide e Sedition Wars è quindi arrivato il successo di Relic Knights, gioco di combattimento tra mini a tema fantascientifico, con grafica anime: il paio di immagini che riproduco dovrebbero darvi l’idea di ciò di cui parlo, mentre i numeri degli incassi dovrebbero far capir quanto la cosa stia andando bene per quelli di coolminiornot.
Dico infatti che la campagna kickstarter è chiusa con la bellezza di 900.000 dollari incassati, grazie a circa 3500 sostenitori.
Immagino che non ci vorrà molto perchè un nuovo progetto di questo tipo sia proposto nuovamente 😉
Go

Avete sempre desiderato iniziare a dedicarvi a questo classico gioco molto diffuso nel mondo orientale?
Direi che avete davanti a voi un’occasionissima, prendendo al volo l’inserzione su ebay che propone questo economico set da gioco. Si parla di una scacchiera in legno di noce moscata prodotto in Corea, da una fabbrica artigiana. Circa 45x45x20 di dimensioni, questo pezzo costa solo 10.000 euro ….
Questa a fianco invece, a tema tartaruga, viaggia solo sui 15.000 euro … 😉

Lady Alice – Prime impressiomi

Scritto da Bernapapà

Dato che a Fabio, in genere, i giochi di indagine non piacciono molto, mentre a me piacciono abbastanza,  eccomi nuovamente a descrivervi questo nuovo gioco, Lady Alice, ideato da Ludovic Gaillard, edito dalla Hurrican,  provato insieme a lui durante una delle Dungeon Night (serate organizzate durante Lucca Games, dall’amico Mario nel suo centro giochi The Dungeon). Il gioco, indipendente dalla lingua (qui le regole in italiano), immerge da 3 a 5 giocatori nell’atmosfera dei racconti di Sherlok Holmes, facendogli impersonare uno dei ragazzini della famosa “Back Street Kids“. C’è da risolvere un caso, ed è necessario battere gli altri ragazzi sul tempo, applicando arguzia e sapendo anche bluffare, perché non è detto che chi avrà risolto il caso sarà anche il vincitore…ma questo le vedremo meglio fra poco, per chi vorrà seguitare a leggere questo articolo.

Indagando nelle nebbie londinesi…

Il famoso esploratore Henry Morton Stanley è stato rapito, lasciando come unico indizio una busta con scritto Remember Lady Alice (da qui il nome del gioco) e Sherlok ha già risolto il caso, ma si diverte a coinvolgere i ragazzi che devono scoprire chi l’ha rapito,  dove, quando, e quale oggetto è sparito insieme all’uomo. Un sistema di “puntate” sugli indizi fornisce quel quid in più rispetto ai “soliti” giochi di investigazione: il bluff può farla da padrona, in questo gioco, ma, se utilizzato in maniera errata, può fare anche perdere le partite. Infatti il vincitore non è solo chi indovina i 4 indizi, ma si sommano le “puntate” sugli indizi corretti, e potrebbe vincere anche chi ha puntato molto sugli indizi corretti, ma alla fine non è stato lui a risolvere il caso.

La scrivania di Sherlock Holmes

I materiali del gioco sono presto descritti: un tabellone, rappresentante la scrivania di Sherlok Holmes, suddiviso in 4 settori: ogni settore rappresenta i possibili luoghi, i possibili indiziati, i possibili orari ed i possibili oggetti: ognuno di questi ospita le possibili 4 puntate che potranno fare i giocatori. La quadrupla degli indizi da indovinare viene distribuita ai giocatori ad inizio partita (una carta a testa in 4 giocatori: in 5 i luoghi da scoprire saranno due, ma sarà comunque sufficiente indovinare 4 indizi; in 3 si giocherà su soli 3 indizi su 4), che, in pratica, partono quindi da soli 3 indizi da indovinare (dato che il  quarto lo hanno in mano loro). Ad ogni giocatore sono anche distribuiti 9 gettoni per le puntate (con valori da 0 a 2), ed una carta a due facce (una con OK e l’altra con NO), da inserire in una busta  nera (con un lato visibile)  che serviranno durante le indagini. Le indagini vengono effettuate tramite un libretto a spirale (scelta elegante) suddiviso in 4 settori (uno per ogni indizio), dove si sfogliano gli indizi in maniera indipendente.

Il meccanismo di indagine è presto detto: il detective di turno seleziona una quadrupla, ed ognuno, segretamente tramite la carta a due facce, asserisce se ha o no una delle carte indicate nell’indagine (in questo caso il bluff è proibito, altrimenti il gioco non gira). Le risposte vengono mischiate, in modo da non rivelare chi ha risposto OK e chi NO, e dopo si rende comune a tutti l’esito dell’indagine. Se l’indagine si rivela completamente sbagliata, vengono eliminati dal tabellone gli indizi relativi. Segue la fase delle deduzioni, dove ognuno può puntare su un indizio un gettone segreto a giro (i giri finiscono quando tutti passano), con la regola che il successivo gettone su un indizio provoca il rivelare il valore del gettone precedentemente puntato. In questo modo si vanno a verificare i bluff. In questa fase è anche possibile dichiarare la soluzione del caso. In caso di successo, il detective che ha fatto la dichiarazione guadagna 3 punti e ogni giocatore guadagna le puntate corrette che ha fatto, più un bonus di 2 punti se ha puntato su tutti gli indizi corretti. In caso di errore, il detective ha perso, ma gli altri possono continuare a giocare.

L’esperienza ludica

Veniamo a trarre le conclusioni (su due partite fatte) dicendo che, a inizio gioco, mi aspettavo un cosa semplice ma intrigante e invece… beh, la considero un po’ un’occasione persa: infatti l’ambientazione è resa bene, i materiali sono OK, ma alla fine le partite sono risultate velocissime, e conoscere già uno dei 4 indizi, insieme al meccanismo delle puntate, fa si che, a partita finita, ognuno si sia chiesto: ma come, già finito? Arrivare a indovinare il caso è risultato troppo semplice, tant’è vero che il caso lo avevamo risolto in più di uno allo stesso giro, e, poiché è solo il primo che prende il bonus, l’ordine di gioco (casuale) diventa determinante! Abbiamo fatto la seconda partita proprio perché pensavamo che fosse solo un caso se la prima era stata così veloce, e invece niente: veloce uguale! Il sistema delle puntate da si un po’ di pepe al gioco, ma se esageri nei bluff, alla fine non riesci a puntare sugli obiettivi veri, e, dato che il gioco si risolve in poche mani, rischi di rimanere fregato (a me è capitato di non trovare più spazio nelle puntate del mio indizio!). Se invece  punti subito sui cavalli buoni, vieni sgamato e la partita termina ancora più in fretta. Mah! Forse un po’ di testing in più avrebbe aiutato? Ad Essen avevo adocchiato due giochi investigativi: questo e P.I.  Avendoli provati entrambi e avendo già recensito P.I. (vedi la recensione), avrete già capito chi ha vinto la sfida! Al prossimo caso da risolvere!

— Le immagini sono tratte dal manuale del gioco o dal sito della casa produttrice (Hurrican Games) alla quale  appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. –

Eaten By Zombies – In Cahoot

Scritto da Chrys.
Tra le cose tornate con me da Essen c’era anche Eaten By Zombies! – In Cahoots che ha la particolarità di essere al contempo un gioco a sé stante di deck-building per due giocatori e un’espansione per il gioco Eaten By Zombies (2-4 giocatori) di cui vi abbiamo già parlato, che vi permette di giocarlo fino in 6.
La tematica degli zombi, anche grazie a The Walking Dead, ultimamente è molto apprezzata (e ammetto di averla sempre gradita, sin dal vecchissimo “Zombies!!!“, che a distanza di un decennio ancora vende bene).
Eaten By Zombies! – In Cahoots si presenta con una veste grafica decisamente interessante oltre ad essere un buon gioco cooperativo/competitivo da due giocatori.

NELLA SCATOLA
Questa volta parto dalla scatola in sé, senza dubbio originale, che una volta sfilata la fascetta col nome del gioco si presenta come un box dall’aspetto simile ad uno di quelle “tasche” militari da agganciare alla cintura; all’interno ospita comodamente tutte le carte, separate da comodi divisori.
Troviamo un mazzetto di zombi già dimensionato per creare un’orda da due giocatori (o per essere aggiunto al mazzo orda del gioco base per ospitare i 2 giocatori extra), 5 zombie speciali, 2 mazzi iniziali per i due giocatori (Dean il meccanico e Nancy l’infermiera) composti dalle stesse carte in termini di effetti ma con nomi ed illustrazioni legate al personaggio (ad esempio Nancy ha una stampella mentre Dean una chiave inglese) e 11 mazzi differenti di carte acquistabili, per un totale di circa un centinaio di carte.
Piccola menzione di merito ai divisori, che oltre a svolgere la loro funzione da un lato riportano l’effetto della carta (così da averlo disponibile se si esaurisse il mazzo in gioco) e dall’altra riportano già FAQ e chiarimenti sulla carta in questione e sul suo uso.

Le carte del mazzo base di Dean.
COME SI GIOCA
Nel set-up i giocatori ricevono i loro mazzi (ognuno contiene 5 carte attacco +1, 5 carte fuga +1, e 2 carte “pesca ancora e fuga +1″), il mazzo orda si mette in mezzo e vengono scelte a caso i 6 mazzi di armi/oggetti/azioni disponibili durante la partita. 
Al proprio turno si gira la prima carta dal mazzo orda e la si aggiunge ad eventuali zombi già visibili, poi si sceglie se attaccare o nascondersi. Nel primo caso si avrà la possibilità di giocare solo carte attacco e carte col simbolo “pesca una carta” mentre nel secondo solo carte fuga e carte col simbolo “pesca una carta” tenendo conto che ogni zombi ha due valori: forza e attrito.
Se si sceglie di scappare… bisogna giocare carte fuga pari al valore totale di attrito dell’orda: se ce la si fa si fugge al gruppo di zombie e si possono comprare carte dai mazzi per un valore massimo dato da punti fuga più eventuali punti ricerca (un ulteriore simbolo presente in alcune carte fuga) e si subiscono comunque danni (vedi poi) pari a metà dell’attrito. Se non ce la si fa si subiscono danni pari al totale dell’attrito e poi si scarta tutta l’orda.

Se si sceglie di combattere… a partire dallo zombie più recente si eliminano tanti zombie quanto il totale di combattimento giocato, togliendoli dall’orda e mettendoli nel proprio mazzo degli scarti: se si uccidono tutti quelli dell’orda si possono comprare carte dai mazzi per un valore massimo dato da punti combattimento più eventuali punti ricerca. Se restano zombie non si possono comprare carte e si subiscono danni pari al totale dell’attrito di quelli sopravvissuti e poi si scarta tutta l’orda.

Gli zombie!! In alto la forza (se si combatte) ed in basso l’attrito
(se si decide di scappare o se si viene feriti)
Per ogni punto di danno preso si deve distruggere una carta presa a caso dal mazzo o scelta tra quelle in mano (ma in questo caso non si possono scegliere carte zombie).
A fine turno si scarta l’intera mano e si pescano 6 nuove carte, poi si scarta in ogni caso lo zombie più vecchio dell’orda e si prosegue col turno dopo: se in qualunque momento finisse il mazzo zombie e ci sono scarti, questi si mescolano a formare un nuovo mazzo, ma ogni volta che avviene aumenta il numero di zombie pescati ad inizio turno (2, poi 3, poi 4, ecc.). 
Se quando si dovrebbero aggiungere zombie non ce ne sono abbastanza nel mazzo scarti entrambi i giocatori vincono, mentre se un giocatore subisce danni ma non ha abbastanza carte scartabili in mano e nel mazzo  il proprio personaggio muore (in questo caso vince l’altro da solo). Se invece un giocatore al suo turno dovesse pescare una mano di soli zombie (quando andando avanti si uccide e rimanendo feriti si hanno poche carte rimaste può succedere) vuol dire che il personaggio ha ceduto alla pressione psicologica aprendo le porte e facendo entrare gli zombie che uccidono tutti e quindi tutti perdono.
CONSIDERAZIONI FINALI
Il gioco mi è piaciuto perché rende abbastanza bene l’ansia del sopravvivere agli zombie (soprattutto dopo che il mazzo finisce almeno una volta, poi il ritmo è esponenziale) il tutto in tempi contenuti senza contare che la grafica è bella e la confezione comoda e geniale (ottima idea regalo ^^). 
Le carte del mazzo base di Nancy.
Pur nella semplicità delle regole rappresenta una sfida adeguata visto che se si commettono anche pochi errori è facile iniziare una spirale discendente molto pericolosa. In aggiunta il fatto di usare sempre solo 6 degli 11 mazzi fa sì che la rigiocabilità sia buona e non sia possibile studiarsi una strategia a priori.
La durata del gioco lo rende un ottimo filler viaggiando attorno ai 30 minuti (anche meno se non si sta attenti).
La dipendenza dalla lingua è contenuta come in tutti i giochi di deck-building… infatti, anche se non esiste versione italiana, le diverse carte in gioco sono una quindicina e la metà non hanno effetti speciali (oltre a scritte tipo “flee +1”, “fight +1”, ecc.) e comunque sono tutte pubbliche sul tavolo.
L’espansione è nata come un progetto
kickstarter… i 5 zombie speciali presenti
sono finanziatori che hanno ottenuto anche
di far da “modelli” per una carta zombie
creata a partire da una loro foto, come
nell’esempio sopra… ^__^
Anche il rapporto qualità prezzo è interessante perché costa sui 12-15 euro, prezzo onesto per un gioco da due con questi componenti. Inoltre se avete anche il gioco base questo svolge la doppia funzione di gioco + espansione, il che non guasta.
L’unico dubbio ce l’ho sulle condizioni di vittoria, visto che apparentemente sembra più facile vincere per la morte dell’altro che per la fine dell’orda (non fraintendete: ho vinto per fine orda più di una volta, quindi è una via assolutamente percorribile) anche se va detto che giocare a “remare contro” l’altro è una mossa rischiosa in 2, sia perché si rischia di trovarsi davanti a troppi zombie da affrontare da solo mentre l’altro boccheggia, sia perché nel turno dell’avversario se si hanno carte zombie in mano è possibile aggiungerle all’orda che l’altro deve affrontare (così facendo però li ri-immetti in gioco e la vittoria per fine orda si allontana) quindi la ritorsione è dietro l’angolo… e giocando in due becca sicuramente te. 😉
In ogni caso io personalmente amo giocarlo con l’obbiettivo della vittoria cooperativa.
In definitiva è un gioco che consiglierei, soprattutto se amate i deck-building e anche il genere zombie… 😛
Sul blog trovate la recensione del gioco base da 2-4 giocatori (uscito ad Essen 2011) scritta da Iziosbiribizio un annetto fa… questo box da due costa 12-15 euro mentre il set base lo trovate da Egyp.it a 26,90.
— Le immagini sono tratte dal manuale del gioco, da BoardGameGeek o dal sito della casa produttrice (Mayday Games) alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —

Novità in giro per il globo

scritto da Fabio (Pinco11)
La ruota del tempo continua a girare e con essa arrivano notizie di titoli sempre nuovi pronti per uscire, il tutto mentre si fa ancora fatica a reperire svariati dei titoli che ci sono rimasti impressi all’ultima Essen…
Il primo dei giochi dei quali vi parlo in questa nuova carrellata è Rialto, perchè si tratta di una ideazione del guru Feld, edito stavolta dalla Pegasus (una delle case/distributori più grandi). L’ambientazione teorica è Venezia ed il tempo è sempre un pò il passato remoto: abbiamo la città divisa in sei settori che possono essere controllati collocandovi propri associati nel consiglio o collegati costruendo ponti o creando linee di trasporto con le gondole. 
La dinamica in questione, che è di controllo territorio, è poi mescolata con altre legate all’uso di carte ed alla gestionalità, perchè il gioco si sviluppa attraverso successive fasi di scelta di set di carte e del loro successivo utilizzo: tra di esse vi sono diversi personaggi che possono essere utilizzati per ottenere gli effetti che garantiscono, il tutto all’interno di sei comode sotto-fasi 😉

Tra le cose che si possono fare, vi è, naturalmente, la costruzione e gestione di edifici e sono implicate pure dinamiche di maggioranze nei vari distretti, con punteggi che sono attribuiti anche sulla base dei collegamenti creati.
Il poco che è trapelato quindi lascia pensare al solito calderone di roba messo insieme dal nostro buon Feld. vedremo a questo punto quale sarà la più ambita tra le sue nuove ideazioni, ovvero tra questo Rialto (che dovrebbe arrivare tra febbraio e marzo) e Bora Bora, pure imminente.
Clever Mojo Games

Bruno Faidutti, assieme alla coppia Halaban – Zatz è l’autore di Formula E, giochetto per 3-6 giocatori da un’oretta di durata che è annunziato in uscita utilizzando, a fine dicembre, la piattaforma Kickstarter. Si tratta, come il titolo potrebbe lasciare facilmente intendere, di un gioco di corse, ma non pensate a strane macchine, perchè la ‘E’ sta per ‘elefante’, per cui vi troverete a gestire i pachidermi in questione, impegnati in una corsa su di un circuito circolare diviso a caselle.
Abbiamo il classico set di carte coloratose che devono essere sfruttate per gestire al meglio i momenti della corsa, tra allunghi, spinte e pestate di piedi (ahi!!).
Conquistador Games

L’editore, dopo il successo ottenuto con il suo precedente progetto Kickstarter, ossia The New Science (finanziato con oltre 40.000 dollari), è partito ora con Tomorrow: an apocalyptic nightmare, gioco definito come cooperativo – competitivo, nel quale ogni giocatore si calerà nei panni del leader  di una delle  sei fazioni mondiali (il gioco è da 4 a sei giocatori!) per cercare, nel cooperare con gli altri per la salvezza dle pianeta che ha messo il mondo a rischio di sopravvivenza, di garantire le migliori condizioni ai propri cittadini , evidentemente a scapito degli altri.
Le dinamiche promettono di essere fortemente indirizzate alla interazione e prevedono concetti di gestionalità, con obiettivi variabili da partita a partita. Vi è dipendenza dalla lingua (le carte sono in inglese) ed il tempo medio è di 90-120 minuti a partita.
Mentre scrivo, con una ventina di giorni ancora prima della scandenza, il progetto è già finanziato ed è tra i titoli ‘caldi’ di BGG.
Giochi Uniti

Scorrendo l’elenco delle ultime uscite troviamo le edizioni italiane di diverse espansioni per titoli di successo della FFG. Tra di esse ci sono la casa Baratheon per le Battaglie di Westeros, Alchimia Proibita per Le Case della Follia, Giuramento ed incudine per Rune Age, nonchè un pacchetto di caccia (ala X, ala Y, Tie, e Tie avanzato) per il gioco di combattimento aereo di Star Wars.

Mayfair Games

L’editore americano esce con un piazzamento tessere per 2-4 giocatori ideato da Jean Vanaise, nel quale saremo chiamati a costruire un giardino zen. Il titolo, Zen Garden, conterrà su di un centinaio di tessere e 48 cubi – risorsa : due le modalità di gioco previste, l’una più semplice, nella quale si dovranno creare degli schemi prefissati piazzando le tessere e l’altra più complessa, nella quale si dovrà far i conti con la presenza di 
‘rocce’.
Clementoni

L’editore nostrano, dopo il successo di Caccia al Fantasma, proporrà (siamo nel campo del mercato dei più piccoli) La torre degli incantesimi.
Altra novità è poi rappresentata da diversi set di un gioco di carte a tema, Carte da Record, nel quale i giovani partecipanti potranno competere in diversi giochi (ne sono previsti sei) utilizzando le statistiche contenute nelle carte per stabilire le modalità di risoluzione delle varie mani di gioco.
Classicamente educativo, riprende tematiche  care alla serie Top Trumps (per capire di che si tratta), inserendovi  però dinamiche di gioco presenti anche nel tablet Clempad
56 le carte per scatola, con tra i temi i classicissimi ‘Animali’ e ‘Città’, il tutto in uscita a gennaio – febbraio 😉
Immagini tratte dai siti della case in questione o frutto di loro comunicati stampa. I diritti su di esse e suoi giochi appartengono ai rispettivi produttori, sempre citati. Le immagini saranno rimosse su semplice richiesta.

Vignetta natalizia

Scritto da Chrys.

Domani torneremo alla grande con le nostre recensioni ma oggi che è Santo Stefano mentre la redazione sta provando i giochi da tavolo ricevuti a natale, invece di un articolo vi propongo la vignetta natalizia di Dork Tower (disegnato da Jhon Kovalic… molti riconosceranno il suo tratto avendolo visto in uno dei tantissimi giochi giochi illustrati tra cui Chez Geek e  Munchkin).

La sua attività principale è però quella di fumettista con lo splendido Dork Tower, fumetto incentrato su giochi di ruolo, giochi da tavolo, wargames, videogiochi, e tutta la cultura geek in generale.
Per oggi quindi vi lascio alla vignetta, che mi sono permesso di tradurre per renderla più accessibile (qui l’originale). Va detto che il tono è un po’ più agrodolce del solito, causa la crisi economica che ha segnato il natale anche negli USA, ma resta sempre un bel messaggio. ^__^

[Speciale] Giochi sotto l’Albero

Giochi sotto l’Albero di Nero79
Si avvicinano le feste e il gioco da tavolo ha nuovamente l’occasione di avvicinarsi al pubblico che solitamente snobba questo tipo di attività ludica.
Dopotutto sotto le vacanze di Natale ci sono tutte le caratteristiche favorevoli per introdurre il gioco da tavolo ad ignari parenti e amici.
Fuori fa freddo… magari nevica. Ci siamo ritrovati tutti attorno ad un tavolo (ma chi lo sapeva che poteva allungarsi così tanto) a mangiare un pranzo o una cena… (o anche entrambi ad orario continuato).
Il tempo certo non manca aspettando l’orario adatto per scartare i regali…
A seconda del tipo di compagnia, della fascia di età e del livello ludico c’è sempre chi propone la Tombola, la Briscola, il Monopoli, Taboo/Trivial/Pictionary/Saltinmente (in combo) o il Risiko (che non finisce mai e si litiga sempre).

Con questo articolo vorrei fare una breve carrellata di giochi (più o meno moderni) che reputo ottimi come alternativa ai grandi classici per un Natale un po’ diverso dal solito che magari faccia anche appassionare parenti e amici al vostro hobby preferito…  
Tutti i giochi che vado a proporvi hanno tutti delle caratteristiche comuni che li rendono adatti al target (tante persone) e al tipo di serata (mangiata scanzonata ad libitum in compagnia) senza grandi problemi di tempo.
Molti di questi giochi li abbiamo già recensiti (per tutti gli altri risolveremo al più presto). Se il gioco è già stato recensito su Giochi sul Nostro Tavolo, potete cliccare sul nome del gioco per maggiori informazioni.
PER IL GRUPPO CREATIVO
Ci sarà un motivo se questo gioco ha vinto un sacco di premi. Dalla mia esperienza… tutti quelli a cui l’ho proposto sono rimasti a bocca aperta e già il giorno dopo finivano col procurarsene una copia.
Perché va bene per le Vacanze di Natale? È un gioco semplice, ma non banale, che possono fare tutti a qualsiasi età anche senza essere degli appassionati di giochi da tavolo. Inoltre funziona molto bene tra persone che si conoscono (come parenti e amici) in quanto conoscere a fondo gli altri giocatori, ci permette di valutare se questo o quel riferimento verrà colto o meno… e da chi.
Ci sono in giro molte versioni… Dixit Odissey consigliato se siete in tanti (si gioca fino in 12), il Dixit base con  almeno un’espansione (altre 84 carte) vi garantirà una discreta longevità.
Potete trovare tutta la serie di giochi uscita fino adesso qui.
PER GLIAMANTI DELLE SFIDE
Da poco è uscita una versione italiana di questo divertentissimo party game. I giocatori divisi in squadre giocano tre round cercando di indovinare il maggior numero di personaggi famosi in 30 secondi. Nel primo round l’oratore può parlare liberamente, nel secondo (utilizzando lo stesso set di personaggi indovinati da tutti i team), l’oratore potrà usare una parola sola, al terzo round sempre sfruttando gli stessi personaggi, lo sfortunato oratore potrà solo mimare… Dalla descrizione potrà sembrarvi una banale implementazione di giochi già visti, ma vi assicuro che le risate non mancheranno soprattutto in un gruppo numeroso… Perché va bene nelle vacanze di Natale? Si gioca in fretta e a quelli a cui lo proponete sembrerà di giocare a “una specie di taboo,” quindi niente shock da “non ci ho capito niente”…
PER I SAPUTELLI
Anche di questo gioco è uscita da poco una versione italiana. In breve si cerca di finire le carte (che mostrano eventi, invenzioni e scoperte varie…) piazzandole al posto giusto lungo una linea temporale (inizialmente formata da una sola carta). Perché va bene nelle vacanze di Natale? Si spiega e si gioca in un attimo (anche a squadre) e ha quel retrogusto di quiz che non dispiacerà agli amanti dei giochi a premi televisivi.







Il gioco dei telefilm 
Sulla falsariga del genere Trivial Pursuit, se volete evitare le implementazioni dei più recenti giochi a premi televisivi e se come me mal sopportate la corsa alle lauree tra domande banali e domande assurde a colpi di fortunosi tiri di dado, consiglio “Il gioco dei Telefilm” (a breve una recensione) per testare la vostra dipendenza da tubo catodico tra domande che spaziano tra serie vintage, serie recenti e serie modernissime… il tutto condito dai simpatici disegni di Silver (quello di Lupo Alberto) e con meccaniche di scommessa e pianificazione delle domande con quel pizzico di bluff che non guasta. Perché va bene per Natale? Un quiz con le domande sui telefilm… di sicuro state già pensando a chi dei vostri parenti e amici potrebbe stracciarvi, ma non preoccupatevi… se non ne sapete molto scommettete sui giocatori più bravi o tentate la sorte con la risposta multipla, avrete così l’occasione di scoprire magari serie interessanti che vi eravate persi
PER CHI VUOLE GIOCHI DI CARTE NON CLASSICI
Coup City State (a breve una recensione)
Simpatico gioco di carte da fare magari anche durante la cena… due carte a testa in mano, bluff allo stato puro. Io faccio l’azione perché dico di avere in mano il personaggio che mi garantisce quella azione… ma sarà vero? Facile farlo diventare un drinking game (ma in quel caso restate a casa a smaltire… e non esagerate mi raccomando).
Forse il primo gioco di carte cooperativo. Quest’anno è uscita la versione tedesca da Abacus Spiele (ma il gioco è indipendente dalla lingua) con carte in formato standard invece di quelle quadrate della versione francese… ed è stato subito un successo. Un rompicapo multigiocatore niente male, da proporre se volete evitare inutili agonismi. Riuscire a completare la sequenza di carte è una soddisfazione non da poco…




Mamma Mia (a breve una recensione)
Questo è uscito credo da poco in versione italiana grazie a Red Glove. Un gioco di Uwe Rosenberg (quello di Agricola e altri mostri sacri del genere gestionale ma anche quello del simpatico Bohnanza) secondo me sottovalutato. Si giocano set di ingredienti e carte ordine nel tentativo di completare le proprie pizze tenendo a mente quali sono i set di ingredienti e gli ordini giocati dall’avversario… un buon gioco da proporre come antipasto (può far venire fame, malgrado l’ananas tra gli ingredienti delle pizze :-/)


DADI

Vegas
Molto apprezzato invece se vi piacciono i dadi questo semplice gioco (tra i finalisti dello Spiel des Jahres di quest’anno). Tiri i dadi, piazzi i dadi, prendi i soldi. Quando vi stufate poi, avrete anche abbastanza dadi per un giro di Perudo… un classico senza tempo che funziona sempre. Lo trovate qui.





PER GLI AMANTI DEI GIOCHI DI COMITATO (credo si chiamino così)

Se siete in tanti e vi piace giocare a giochi tipo Lupus in Tabula, The Resistance o l’implementazione arturiana Avalon, potrebbe fare al caso vostro… cooperativo con traditori… riuscirete a scovarli grazie alle poche informazioni che via via andrete ad ottenere?

Come sopra ma con maggiore interazione tra giocatori… lo trovate qui.
Avete altri titoli che, dalla vostra esperienza, hanno funzionato bene in famiglia/tra amici?
Se volete raccontarci la vostra esperienza di gioco “natalizia” commentate pure qui sotto…
Intanto… buon gioco a tutti!
 — Le immagini sono tratte da Egyp.it.  Tutti i diritti sul gioco appartengono agli ’Autori ed alle Case Editrici. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione dei giochi. –

FELICE E GIOCOSO NATALE A TUTTI !!!

In questa giornata di Natale, io, Fabio e tutti gli altri collaboratori del blog saremo tutti dediti a mettere su strati di grasso per meglio superare l’inverno quindi per oggi non c’è nessun articolo grosso in programma. ^__^
Anche quest’anno il blog è cresciuto moltissimo e gran parte del merito è vostro che ci avete supportato, letto e seguito con assiduità. e che ci avete fatto conoscere questo ai vostri amici, facendoci raggiungere numeri (in termine di letture e visitatori) che non avremmo nemmeno potuto immaginare. 
Tra le tante novità di quest’anno abbiamo anche esteso la parte “social” di questo canale ludico, con una pagina Facebook che in un paio di mesi ha già superato i 500 “mi piace” (anche questo grazie a voi) con la quale abbiamo quasi raddoppiato il carico di informazione ludica, portandovi ogni giorno un articolo lungo sul blog, ed una news breve sul canale Facebook, oltre agli unboxing.
Quindi grazie a tutti voi e… Buon Natale!!
PS: questo natale avrà per voi anche una componente ludica? Se vi va fateci sapere nei commenti se avete giocato a qualcosa e a cosa, e anche quali giochi in scatola avete ricevuto o regalato… 😉

Recensione – Myrmes

scritto da Fabio (Pinco11)

Yoann Levet è l’autore di questo gioco, ossia Myrmes, dedicato al mondo delle formiche, nel quale ognuno dei 2-4 giocatori (ma l’autore ha proposto – vedi su BGG – anche una variante solitario) coinvolti è chiamato a gestire il proprio formicaio, curandone l’espansione sia verso il basso che verso il mondo esterno (leggi: un bel giardino). Il titolo ha ottenuto un bel successo ad Essen, facendosi notare, per cui alla originaria edizione Ystari si aggiungerà verso marzo quella italiana ad opera di Asterion, così come già era sugli scaffali la americana di Rio Grande.

Si tratta di un gioco (del quale potete trovare qui l’anteprima, alla quale rinvio anche per una spiegazione più approfondita delle regole) indirizzato ad un pubblico non necessariamente di espertoni, ma almeno di gente pratica di boardgames, con profili di gestionalità abbinati ad altri di controllo territorio, il tutto in una salsa claustrofobica, ovvero di forte sensazione di mancanza di spazio 😉
Come allontanare le formiche da casa senza insetticida 😉

Allora, mi limito nel descrivere il gioco ad una spolverata di massima: se poi volete avete un’idea dei materiali vi rinvio al nostro video su Youtube relativo al gioco.

A ciascuno, in sostanza, è attribuita una scheda la quale ritrae il vostro formicaio, diviso in diverse stanze dedicate alla nascita ed alloggio dei vari ‘operai specializzati’ che avrete, ovvero le levatrici, le formiche guerriere, le operaie e le larve (tipo materia prima). Il formicaio inoltre, all’inizio sviluppato su di un unico piano, è predisposto per essere scavato ulteriormente, aumentando così le opzioni di gioco disponibili.

A livello di componenti il tutto è completato da un tabellone ad esagoni, il quale raffigura il giardino nel quale siete chiamati ad espandervi, dalla classica manata di cubetti risorsa, da una manciata di formichine in plastica dei vari colori e diversi token, oltre, naturalmente, a svariate tessere obiettivo.
Il gioco si sviluppa a livello pratico in nove turni, corrispondenti ad ipotetiche stagioni (intervallati da tre turni ‘invernali’, nei quali ci si limita a dar da mangiare alle proprie formiche), ciascuno dei quali si articola in varie fasi.

L’idea è quella che si debba decidere, prima di tutto, come gestire le proprie nurse, ovvero se destinarle a far aumentare la popolazione del formicaio (con nuovi soldati, lavoratori,  oppure ad azioni speciali, come l’espansione dello stesso (con altri piani o con una nuova uscita verso l’esterno) o il raggiungimento di obiettivi. In seguito si valuta l’opportunità di mandare i propri lavoratori in esplorazione (occhio, però, perchè una volta usciti e fatto un piccolo giretto, l’unità si perde …), per identificare potenziali prede (si eliminano sacrificando i soldati e si ottengono risorse e punti vittoria) o terreni dai quali nei turni seguenti trarre risorse.

Quest’ultimo passaggio rappresenta parte essenziale del gioco, perchè non appena la formica raggiunge il punto da voi desiderato, potrete collocare uno dei polimini a vostra disposizione (tessera feromone o altre tessere bonus), di dimensione e tipo variabile a seconda di quanto profondo sia il vostro formicaio (con diversi bonus punteggio), identificando così la zona di rifornimento di vostra esclusiva competenza. Poichè il terreno è assai limitato, ben presto il giardino si riempirà di tessere altrui, con l’effetto (voluto) di limitare di molto le vostre scelte: la loro eliminazione sarà possibile, ma solo dopo che tutte le risorse spettanti (una per giro) siano state raccolte dal vostro avversario.

Nel corso della partita, inoltre, si dovrà cercare di completare gli obiettivi (cambiano da partita a partita) proposti, così da guadagnare i classici punti vittoria (con bonus per chi raggiunge per primo ciascun obiettivo) che fanno vincere il match.

Mamma mia che senso di soffocamento 😉

Parto subito dalla ambientazione per dire che la sensazione di ammassamento tipica dei formicai è  ben resa dal gioco: non mi spingo molto oltre, nel senso che le mie competenze da entomologo sono assai limitate, per cui non so se tutti i riferimenti al mondo animale fatti dal gioco siano corretti o meno, ma effettivamente il gioco vi farà presto vedere un giardino decisamente brulicante di piccoli mirmidoni. Chi apprezza la tematica prescelta quindi dovrebbe essere soddisfatto.

Per i componenti ho invece riscontri contrastanti, con dei pregi e dei difetti mescolati. Quanto ai primi devo dire che le formichine, per quanto siano in plastica, cosa che di solito aborro, sono ben fatte (anche se un pelo piccoline) ed anche il tabellone, pur essendo alla fine solo una griglia esagonata, è davvero colorato in modo intelligente (anche se hanno un attimo esagerato con i funghetti, forse erano in trip). Ci sono anche un bel trippoletto per tenere traccia dei turni e tre dadoni clorati di quelli che fa piacere rollare e vedere. 

Per il resto abbiamo invece i classici cubetti materiale d’ordinanza, che oramai un pochetto hanno fatto il loro tempo, ed una scheda giocatore che è davvero scialbetta come grafica, oltre ad essere sottilina. Nel contempo pure le tessere obiettivo sono decisamente anonime, per cui non è che nel vedere i componenti singolarmente si gridi al miracolo: l’effetto complessivo, a partita in corso, è però soddisfacente, per cui forse alla fine i pregi sono maggiori dei difetti.

Ok, siamo arrivati a parlare del nocciolo della questione, ovvero di come il gioco gira 😉

Devo dire che Myrmes è un titolo che ha fatto più volte su e giù nella mia scala della appetibilità nel pre Essen, ma alla fine un posto nel ristretto novero dei titoli acquistati lo ha trovato, per cui lo avevo identificato sicuramente tra quelli da tenere d’occhio e questa scelta è stata condivisa dal pubblico della fiera, visto che il gioco è stato notato (di recente ha vinto anche un premio di una rivista francese).
Le dinamiche rappresentando una miscela tra due diverse logiche

La prima è quella della gestionalità, che non è troppo spinta, perchè alla fine non è che andiate a costruire decine di edifici con altrettanti strani effetti, ma richiede comunque un grosso sforzo di pianificazione, perchè tutto, nel vostro formicaio, deve girare come un orologio. Qui non faccio solo una metafora, ma mi riferisco al fatto che la richiesta di cibo che vi perviene ogni tre turni è severa, per cui se non vi programmate bene l’arrivo del necessario, rischierete di rimanere ‘a bocca asciutta’: per altro le capacità di stoccaggio di risorse sono a loro volta limitate, per cui accumuli di roba che non riuscirete ad utilizzare prontamente andranno perduti irrimediabilmente.

Ci sono poi diversi elementi di varietà introdotti, primo fra tutti il tiro di tre dadoni ad inizio anno (ogni quattro turni) i quali incidono sui bonus di produzione e poi gli obiettivi da perseguire, cose che dovrebbero garantire al gioco un minimo di longevità, ovvero la difficoltà ad elaborare strategie di sviluppo sicuramente sempre vincenti.

Aspetto che può essere poi bello o brutto, a seconda di come lo si vede, è il fatto che il 90% del tempo di gioco lo potete utilizzare guardando solo il vostro formicaio (ed il giardino) e giocando in contemporanea con gli altri: questo fa si che per lunghi tratti abbiate la sensazione di giocare da soli (sempre che, naturalmente, non facciate parte di gruppi di gioco dove ognuno aspetta di vedere cosa fa l’altro: sappiate che Myrmes in questo caso diventa davvvvveeeero lungo, con downtimes insostenibili). Nel contempo però la consapevolezza di essere al tavolo con altri giocatori non ve la potete dimenticare per niente, perchè lo spazio di espansione verso l’esterno è sempre limitato (il gioco scala bene, perchè la mappa si riduce con il numero dei giocatori – a proposito, altra piccola pecca, dovrete limitare lo spazio con qualcosa, perchè le righette apposite di demarcazione si vedono appena, nel mare di colori del giardino) e qui arriviamo alla seconda logica di cui parlavo, ossia l’aspetto del controllo territorio.

Senza che vi sia mai interazione diretta (o quasi), perchè le tessere altrui possono essere rimosse solo quando sono esaurite, in realtà si vince praticamente solo se si riesce a predominare nella conquista di spazi esterni, chiudendo l’avversario in un angolo il più possibile ristretto del tabellone.

Si deve sgomitare, e parecchio, insomma e qui rientra nel gioco quella interazione che la gestionalità vi aveva fatto dimenticare.

Come gira il tutto? Direi in modo adeguato, anche se poi il gradimento finale dipende molto da quanto vi piaccia l’idea: per la gestionalità direi che la resa è buona, con dinamiche asciutte (non ci si perde in troppe scelte operative), ma intelligenti e ben rese; per il controllo territorio direi che è forse l’aspetto più stimolante del gioco, per cui probabilmente il titolo vi piacerà se questo tipo di logica (della lotta per lo spazio) vi attira.
Comunque potete anche provare il gioco online, giusto per capire se sia o meno la vostra classica cup of tea.
In definitiva Myrmes, pur non essendo un titolo necessariamente per tutti, propone buoni spunti utili ad attirare l’attenzione e non passare inosservato. Le meccaniche di gestionalità, pur asciutte, sono tali da impegnare e da richiedere uno sforzo di programmazione, mentre la vittoria si può giocare sulla capacità di espandersi al momento giusto sul tabellone (controllo territorio), chiudendo agli altri le occasioni di espansione. Nel complesso adeguata la componentistica, tra piccole chicche ed aspetti potenzialmente migliorabili. Attesa per marzo è l’edizione italiana ad opera di Asterion.

— Le immagini sono tratte dal manuale del gioco o dal sito della casa produttrice (Ystari / Asterion) alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —

By Fabio (Pinco11) Posted in Myrmes