Monthly Archives: December 2012
Propositi ludici per l’anno nuovo…
E ovviamente…
Curiosità ludiche
scritto da Fabio (Pinco11)
Lady Alice – Prime impressiomi
Indagando nelle nebbie londinesi…
La scrivania di Sherlock Holmes |
I materiali del gioco sono presto descritti: un tabellone, rappresentante la scrivania di Sherlok Holmes, suddiviso in 4 settori: ogni settore rappresenta i possibili luoghi, i possibili indiziati, i possibili orari ed i possibili oggetti: ognuno di questi ospita le possibili 4 puntate che potranno fare i giocatori. La quadrupla degli indizi da indovinare viene distribuita ai giocatori ad inizio partita (una carta a testa in 4 giocatori: in 5 i luoghi da scoprire saranno due, ma sarà comunque sufficiente indovinare 4 indizi; in 3 si giocherà su soli 3 indizi su 4), che, in pratica, partono quindi da soli 3 indizi da indovinare (dato che il quarto lo hanno in mano loro). Ad ogni giocatore sono anche distribuiti 9 gettoni per le puntate (con valori da 0 a 2), ed una carta a due facce (una con OK e l’altra con NO), da inserire in una busta nera (con un lato visibile) che serviranno durante le indagini. Le indagini vengono effettuate tramite un libretto a spirale (scelta elegante) suddiviso in 4 settori (uno per ogni indizio), dove si sfogliano gli indizi in maniera indipendente.
L’esperienza ludica
Eaten By Zombies – In Cahoot
Le carte del mazzo base di Dean. |
Gli zombie!! In alto la forza (se si combatte) ed in basso l’attrito (se si decide di scappare o se si viene feriti) |
Le carte del mazzo base di Nancy. |
Novità in giro per il globo
Vignetta natalizia
Domani torneremo alla grande con le nostre recensioni ma oggi che è Santo Stefano mentre la redazione sta provando i giochi da tavolo ricevuti a natale, invece di un articolo vi propongo la vignetta natalizia di Dork Tower (disegnato da Jhon Kovalic… molti riconosceranno il suo tratto avendolo visto in uno dei tantissimi giochi giochi illustrati tra cui Chez Geek e Munchkin).
[Speciale] Giochi sotto l’Albero
FELICE E GIOCOSO NATALE A TUTTI !!!
Recensione – Myrmes
A ciascuno, in sostanza, è attribuita una scheda la quale ritrae il vostro formicaio, diviso in diverse stanze dedicate alla nascita ed alloggio dei vari ‘operai specializzati’ che avrete, ovvero le levatrici, le formiche guerriere, le operaie e le larve (tipo materia prima). Il formicaio inoltre, all’inizio sviluppato su di un unico piano, è predisposto per essere scavato ulteriormente, aumentando così le opzioni di gioco disponibili.
L’idea è quella che si debba decidere, prima di tutto, come gestire le proprie nurse, ovvero se destinarle a far aumentare la popolazione del formicaio (con nuovi soldati, lavoratori, oppure ad azioni speciali, come l’espansione dello stesso (con altri piani o con una nuova uscita verso l’esterno) o il raggiungimento di obiettivi. In seguito si valuta l’opportunità di mandare i propri lavoratori in esplorazione (occhio, però, perchè una volta usciti e fatto un piccolo giretto, l’unità si perde …), per identificare potenziali prede (si eliminano sacrificando i soldati e si ottengono risorse e punti vittoria) o terreni dai quali nei turni seguenti trarre risorse.
Quest’ultimo passaggio rappresenta parte essenziale del gioco, perchè non appena la formica raggiunge il punto da voi desiderato, potrete collocare uno dei polimini a vostra disposizione (tessera feromone o altre tessere bonus), di dimensione e tipo variabile a seconda di quanto profondo sia il vostro formicaio (con diversi bonus punteggio), identificando così la zona di rifornimento di vostra esclusiva competenza. Poichè il terreno è assai limitato, ben presto il giardino si riempirà di tessere altrui, con l’effetto (voluto) di limitare di molto le vostre scelte: la loro eliminazione sarà possibile, ma solo dopo che tutte le risorse spettanti (una per giro) siano state raccolte dal vostro avversario.
Per i componenti ho invece riscontri contrastanti, con dei pregi e dei difetti mescolati. Quanto ai primi devo dire che le formichine, per quanto siano in plastica, cosa che di solito aborro, sono ben fatte (anche se un pelo piccoline) ed anche il tabellone, pur essendo alla fine solo una griglia esagonata, è davvero colorato in modo intelligente (anche se hanno un attimo esagerato con i funghetti, forse erano in trip). Ci sono anche un bel trippoletto per tenere traccia dei turni e tre dadoni clorati di quelli che fa piacere rollare e vedere.
La prima è quella della gestionalità, che non è troppo spinta, perchè alla fine non è che andiate a costruire decine di edifici con altrettanti strani effetti, ma richiede comunque un grosso sforzo di pianificazione, perchè tutto, nel vostro formicaio, deve girare come un orologio. Qui non faccio solo una metafora, ma mi riferisco al fatto che la richiesta di cibo che vi perviene ogni tre turni è severa, per cui se non vi programmate bene l’arrivo del necessario, rischierete di rimanere ‘a bocca asciutta’: per altro le capacità di stoccaggio di risorse sono a loro volta limitate, per cui accumuli di roba che non riuscirete ad utilizzare prontamente andranno perduti irrimediabilmente.
Aspetto che può essere poi bello o brutto, a seconda di come lo si vede, è il fatto che il 90% del tempo di gioco lo potete utilizzare guardando solo il vostro formicaio (ed il giardino) e giocando in contemporanea con gli altri: questo fa si che per lunghi tratti abbiate la sensazione di giocare da soli (sempre che, naturalmente, non facciate parte di gruppi di gioco dove ognuno aspetta di vedere cosa fa l’altro: sappiate che Myrmes in questo caso diventa davvvvveeeero lungo, con downtimes insostenibili). Nel contempo però la consapevolezza di essere al tavolo con altri giocatori non ve la potete dimenticare per niente, perchè lo spazio di espansione verso l’esterno è sempre limitato (il gioco scala bene, perchè la mappa si riduce con il numero dei giocatori – a proposito, altra piccola pecca, dovrete limitare lo spazio con qualcosa, perchè le righette apposite di demarcazione si vedono appena, nel mare di colori del giardino) e qui arriviamo alla seconda logica di cui parlavo, ossia l’aspetto del controllo territorio.
Si deve sgomitare, e parecchio, insomma e qui rientra nel gioco quella interazione che la gestionalità vi aveva fatto dimenticare.
— Le immagini sono tratte dal manuale del gioco o dal sito della casa produttrice (Ystari / Asterion) alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —