Brass: Recensione (i Grandi Classici)

Scritta da Chrys.
Già tempo fa io e Fabio ci siamo resi conto che in questo blog mancavano recensioni di alcuni grandi classici del gioco da tavolo, soprattutto perchè, ammettiamolo, ci piace di più parlare delle ultime novità. 
Essendo però questo un canale dedicato non solo ai grandi appassionati, ma anche a chi a questo hobby si avvicina sembra giusto parlare anche di quei giochi che per un motivo o per l’altro hanno ottenuto fama e riconoscimenti negli anni passati… senza dimenticare che ci possono anche essere appassionati che per un motivo o l’altro non hannoa ncora avuto modo di provarli. ^^
Oggi parliamo di Brass (3-4 giocatori), un gioco del 2007, da molti ancora oggi considerato il capolavoro indiscusso di Martin Wallace, autore prolifico di cui abbiamo spesso parlato e di cui abbiamo pubblicato le recensioni di molti titoli… Discworld: Ank Morpork, First Train to Nurnberg, Princes of the Renaissance, Steam, Steam Barons, La Strada, ecc.

NELLA SCATOLA
Si tratta di un gioco di diversi anni fa e per alcuni versi ha una componentistica un po’ retro anche per l’epoca, in cui si iniziavano a vedere già cose più evolute, La grafica è comunque piacevole e funzionale, senza tanti fronzoli. Nella scatola troviamo un (macchiavellico) regolamento, una plancia di gioco, un gazziliardo di token (canali/ferrovie ma soprattutto i vari tipi di edifici), una manciata di cubetti neri per il carbone e color ottone per il ferro (?), ed ovviamente quelle monetine di cui chiaramente Wallace possiede diversi container (la mia spiegazione è che abbia cominciato a creare giochi per smerciarle ^^). Abbiamo infine un mazzo di carte e vari altri segnalini.
COME SI GIOCA
Il regolamento è, aihme, parecchio complicato, ma agile come un ninja schivo l’obbligo di spiegarvelo lasciando l’ingrato compito al buon Alkyla, e limitandomi a darvi a seguire le mie impressioni e considerazioni finali. Se volete potete scaricare il regolamento in italiano.


CONSIDERAZIONI FINALI
Il gioco è universalmente riconosciuto come uno dei migliori in commercio e a me piace, ma non per questo sono dell’idea di consigliarvelo spassionatamente e vi spiego il motivo in due parole: non è un gioco per tutti (ok, erano 6 parole, ma non facciamo i pignoli).
La grafica come detto non è eccezionale ed un po’ retrò, gradevole ma nulla più (non necessariamente un difetto ma per alcuni è una componente importante).
La durata del gioco è considerevole… con un buon gruppo che già conosce le regole ed abbastanza sicuro di sé (leggasi “privo di giocatori che entrano in paralisi da anlisi” ingolfando il gioco) può arrivare intorno alle 2 ore in quattro, ma una tempistica più ragionevole con un gruppo medio è sulle 3 ore e talvolta l’attesa del proprio turno comporta dei tempi morti rilevanti.
A questo si aggiunge anche che il set-up non è rapidissimo (ogni giocatore all’inizio deve smistarsi i propri edifici in mucchietti per tipologia e generazione) e non c’è modo di accellerarlo… comunque nulla di esagerato.
La dipendenza dalla lingua è nulla… su tabellone e token in tutte le lingue vi sono solo numeri e i nomi (inglesi) delle località.In realtà la plancia ha delle leggere differenze (posizione dei riquadri tipo il mercato del carbone, o la spesa del turno, ma nulla di rilevante qualitativamente). Per farvi un idea le foto dell’articolo sono dell’edizione inglese, mantre il video di Alkyla mostra quella tedesca (Kohle)
Il regolamento (nota dolente) come spesso capita nei lavori di Wallace è confuso e complicato, pieno di rimandi che costringono a rimbalzare da un paragrafo all’altro (ma senza indicazioni precise tipo “vedi cap. 3.4”) e con un gran numero di eccezioni (del tipo “devi fare così, ma in un certo caso fai cosà, a meno che succeda quest’altra cosa”). In giro si trovano molti sunti e players aid apposta per tamponare il problema. E’ comunque un gioco molto ostico da imparare.
Parimenti però al fatto che è complicato (cosa negativa) abbiamo il fatto che è un gioco complesso (cosa positiva) in quanto permette tantissime strategie, con un numero enorme di alternative praticabili. Questo è uno dei motivi però anche del rischio di blocco da analisi, anche perchè è un gioco con una notevole interazione, seppur principalmente indiretta, che fa si che spesso le proprie strategie siano da rivedere in base a quanto fatto dagli altri. Persino il criterio dell’ordine di gioco (in base alla spesa del turno prima) è interessante e si presta a numerose strategie.
Nonostante la pesca delle carte e i tasselli “mercati distanti” il fattore alea è molto contenuto… capita di non poter fare un azione mancandoci la carta adatta (vero che si può rinunciare alla seconda azione del turno e scartare 2 carte per fare l’azione che vuoi, ma perdere un azione è comunque penalizzante) ma come sempre in questi casi si tratta di usare al meglio quello che si ha e basare su quelle carte la nostra strategia.
Inoltre l’ambientazione è ben integrata ed ottimamente resa (con qualche piccola eccezione) e la sensazione di essere imprenditori lanciati a costruire un impero economico nel pieno dell’era industriale è notevole.
Sintetizzando… qualitativamente è un ottimo gioco da ogni punto di vista (bilanciamento, varietà strategica, rigiocabilità, ecc.) ma si tratta di un gioco adatto solo ad hardcore gamers, cioè a persone abituate a giochi complessi e complicati, che non si fanno sapeventare dalla lunghezza delle regole, dalle meccan che complesse e disposte a lunghe ed impegnative partite. Suggerisco comunque, se possibile di giocarlo la prima volta con qualcuno che abbia già giocato.
Lo sconsiglio invece a tutti gli altri e sicuramente per chi gioca da poco può risultare un titolo molto ostico: io ho molti amici nel mio gruppo di gioco (che conta una ventina di persone) anche abituati a gestionali di media complessità di cui so che non lo apprezzerebbero per un motivo o per l’altro… ovviamente inavvicinabile a chi cerca un family game.

Dietro suggerimento di un nostro lettore (grazie Romandil) vi comunico che potete farvi un idea se fa per voi o no provandolo online: brass.orderofthehammer.com


E SE SIAMO IN 2??
Una delle pecche del gioco è il numero dei giocatori (3-4 è molto limitante). Esiste però una variante semplicissima di una pagina per 2 giocatori che non ho mai provato, ma che ovunque viene definita come bilanciata ed elegante. Se voleste provarla potete scaricarla dal sito della Tana dei Goblin cliccando qui.
QUANTO COSTA
La brutta notizia (come spesso capita con i giochi di un po’ di tempo fa) è che il gioco lo si trova in giro a prezzi abbastanza alti: parliamo di 89 euro per l’edizione inglese (scheda gioco in inglese) oppure “solo” 69 euro per l’edizione tedesca (scheda del gioco in tedesco) titolata Kohle, che personalmente vi consiglio essendo assolutamenete identica a quella inglese non essendoci una sola scritta in lingua (ed il regolamento italiano potete scaricarlo dal link nella recensione).
DUBBIO TUTTO MIO…Approfitto di questa sede per una mia perplessità personale… ma come mail il gioco si chiama Brass (ottone, una lega di rame e zinco) mentre l’unico metallo nominato nel gioco è il ferro? E gli edifici in gioco producono ferro o carbone? E le fabbriche sono cotonifici? Vi prego, illuminatemi che ‘sta cosa mi ha sempre dato in testa…  ^__^
— Le immagini sono tratte dal manuale, da boardgamegeek.com o dal sito della/e casa/e produttrice/i  alle quali appartengono tutti i diritti sul gioco di cui si parla. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —

11 comments on “Brass: Recensione (i Grandi Classici)

  1. Aggiungo che Brass è un gioco che mi attira molto, ma che ho sempre lasciato in negozio per i due motivi sopra citati: 1) mi manca un gruppo con cui giocarci (o anche solo approcciarlo); 2) Costa un botto di soldi in rapporto a quello che contiene la scatola.
    C'è da dire che il prezzo è salito perchè in giro ci sono le “ultime” copie e c'è una certa speculazione tra i rivenditori. Sei mesi fa lo si comprava a poco più di 50 euro.

  2. Tra l'altro lo stesso termine (in accezione che non ha a che fare col gioco) indica i 'capoccioni', ossia i capi – ufficiali, soprattutto nel gergo militare … Sempre nella logica che in inglese ogni parola ha più significati ..

  3. Salve a tutti 🙂

    Vero.. leggevo un PDF del regolamento dove, nell'introduzione, Wallace ci dice:

    “‘Brass’ is my attempt to tell a little of this story in game form. The name comes from the saying ‘where there’s muck there’s brass’, (said with a thick Yorkshire accent), brass being a local term for money.”

    Tanti complimenti per il bel blog, a presto ciao ciao…

    Emiliano.

  4. Senza scendere in discorsi etici, la questione rarità=costo (o in altri termini, tanti acquirenti per una cosa di cui vi è una scorta limitata = prezzo che sale) è un classico un po' di tutti i mercati, e forse a noi va ancora di lusso, se penso ai prezzi che vedo a volte per fumetti rari (magari anche solo di pochi anni fa) che volano a 4-5 volte il loro prezzo di copertina. O__O
    Essendo un gioco molto famoso sicuramente faranno una ristampa prima o poi… se hai pazienza di aspettare a quel punto i prezzi si riallineeranno immediatamente: il problema del gruppo è invece insuperabile per un gioco come questo.

    Al suo prezzo “di listino” secondo me di roba nella scatola ce n'è il giusto (per l'epoca), ma alla fine secondo me quello che compri è comunque l'idea, non il cartoncino e la plastica. Se guardi i dvd in un negozio trovi il cesto degli avanzi a 2,90 e i film a 10-15 euro: stesso contenuto, ma i primi son film brutti che non hanno più mercato e i secondi film belli (e nessuno contesta la cosa ^^). My 2 cents del martedì mattina XD

  5. Hehe… son daccordo con te (anche se poi vedo gente che continua a comprare gioiosamente Dominant Species venduto a 80 euro di listino con la grafica che potrebbe fare un bimbo di 8 anni …lol). Se uno non ha fretta gli conviene aspettare.

    GRAZIE MILLE PER IL LINK… lo inserisco direttamente nell'articolo: mi sembra anche un ottimo modo per un lettore di capire se il gioco fa per lui o no. ^^

  6. Io ho giocato molto su quel sito (dove si gioca solo a Brass) ed abbiamo organizzato tempo fa un torneo nel forum Giochi Online della Tana dei Goblin.
    L'interfaccia del sito evita mosse illegali ed è molto intuitiva, anche se mantiene inalterata la brutta grafica del gioco originale…

    Romendil

  7. Meno male che lo comprai anni fa a prezzi umani…
    Comunque confermo “brass” significa “grana” in inglese.

  8. Brass è uno di quei giochi che qualsiasi giocatore che si definisce tale DEVE conoscere:)

    Riguardo al discorso prezzo el gioco /ristampa sappiate che una ristampa del gioco è da tempo DISPONIBILE. Si chiama Kohle, edizione tedesca della Pegasus. Visto che il gioco è indipendente dalla lingua importa poco che sia un'edizione tedesca, anzi sono corrette anche delle piccole sbavature come la mancanza del simbolo dei canali sui cantieri di livello 1. Se cercate bene negli store online lo trovate a meno di 20 euro (e se non lo trovate state attenti che lo ripropongono periodicmente)…a quel prezzo un gioco così non si può far scappare, anche se io mi tengo cara l'edizione originale Treefrog (sveliamo un'altra piccola curiosità per far stare tranquillo Chrys: Kohle significa “carbone” in tedesco!)

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