Fürstenfeld – prova su strada

scritto da polloviparo.

Oggi parliamo di Fürstenfeld gioco di Friedemann Friese per 2-5 giocatori pubblicato nel 2010.
La durata della partita, “sulla carta”, è di 60 minuti, ma devo ammettere che la partita di prova è durata molto di più, almeno il doppio direi…

Il gioco è passato un po’ in sordina e dopo averlo provato posso capirne anche il perché.
Notate bene che si tratta di “parere a caldo” dopo una sola partita di prova (anche perchè una seconda proprio non ho voglia di farla…)
A livello di ambientazione si tratta di calarsi nei panni di un “imprenditore” che deve gestire al meglio la propria azienda agricola, impegnata nella produzione della birra.
Partiamo quindi subito con un tema di cui dire che si è abusato è dire poco… (mi riferisco all’agricoltura non alla birra 😉 )
Per quanto riguarda le meccaniche si tratta fondamentalmente di realizzare campi produttivi e edifici giocando delle carte su una plancia personale, al fine di creare un “motore economico” che ci permetterà di costruire il nostro palazzo.
Il primo a realizzare il palazzo (composto da 6 parti) sarà il vincitore.
Tutto vi sa di “già visto”? Aspettate che vi parli della nuovissima meccanica di “deck building” o “un building” come qualcuno l’ha definito e le cose potranno solo migliorare 😉
Il gioco
Il gioco è piuttosto semplice, direi un gioco per famiglie e a mio avviso i giocatori abituati a titoli più pesanti, difficilmente troveranno soddisfazione in questo titolo.
Partiamo con il dire che le risorse da gestire sono tre, ossia gli ingredienti principali necessari alla produzione della birra: acqua, luppolo e orzo.
I giocatori partono con una produzione base di questi ingredienti, che potrà essere migliorata giocando dei campi di produzione “più performanti”.
Le merci saranno quindi vendute ai mercati in cambio di soldi che saranno necessari per costruire edifici o parti del palazzo.

I turni di gioco si suddividono in sei fasi:
1. Pesca delle carte
2. Raccolto
3. Vendita delle merci
4. Costruzione (giocare carte).
5. Scartare carte
6. Aggiustare I prezzi dei mercati.

Nella prima fase ognuno pesca tre carte (o più se si possiede l’edificio giusto).
Nella seconda fase si prendono le risorse prodotte dai propri campi.
Nella terza si sceglie uno ed un solo mercato fra quelli disponibili e si vendono tutte le merci in modo da “far cassa” .
Nella quarta si possono costruire fino ad un massimo di due carte dalla propria mano pagandone il costo e piazzandole sulla propria plancia.
Se tutti gli spazi dovessero essere occupati è possibile “coprire” uno spazio costruito precedentemente (tranne le parti di plazzo).
Per costruire una parte di palazzo, in termini di costi, si dovrà osservare la tabella posta sulla plancia di gioco, da notare che il prezzo sale ogni volta che sono state costruite un numero di parti pari al numero dei giocatori.
Nella quinta fase si scartano tutte le carte tranne una (anche qui sono previsti edifici che permettono di modificare questo limite).
Nell’ultima fase si aggiustano i prezzi pagati dai mercati per le merci sulla base di quante ne hanno ricevute.
Il gioco è tutto qui.
Se volete approfondire potete leggere il regolamento in italiano a questo indirizzo.
Come avrete capito le parti di edificio da costruire per aggiudicarsi la vittoria sono mischiate in modo del tutto casuale nel vostro mazzo insieme alle altre carte.
Prima di poterle costruire (specie le più costose, cioè le ultime) sarà quindi indispensabile creare una “linea di produzione” capace di fornire sufficienti guadagni per coprirne i costi.

L’ordine casuale delle carte fa sì che alcuni giocatori si ritrovino in mano edifici più utili nelle primi fasi di gioco e altri siano obbligati ad aspettare diverse pescate prima di averli disponibili.

Le parti di edificio possono essere disposte in ordine favorevole o “scomodo”.
L’unico intervento che si può operare per snellire il mazzo e velocizzare la rotazione e quello di costruire carte su spazi già occupati.
L’interazione è veramente minima per non dire praticamente assente. Ognuno ha il suo mazzo, costruisce le proprie cose e scarta le proprie carte.
L’unico momento di “incontro” è dato dalla scelta del mercato su cui giocare le merci, ma solitamente non ci si infastidisce più di tanto.
Altro modo di darsi fastidio è quello di costruire le parti di palazzo per primi in modo da alzare il prezzo, ma le cose non cambiano più di tanto.

Il gioco è assolutamente ripetitivo, si ripetono all’infinito le stesse fasi, in attesa di avere i soldi per costruire le parti di edificio e nella speranza di pescarle prima degli altri.
Il tema neanche a dirlo è totalmente appiccicato, invece di birra si poteva tranquillamente produrre dell’aranciata  😉
Esiste una versione avanzata del gioco che dovrebbe offrire un livello di sfida capace di soddisfare palati più esigenti.
In questa versione le parti di palazzo andranno costruite su posizioni specifiche (dall’uno al tre nella prima riga e dal quattro al sei in quella sottostante) inoltre è prevista la preparazione di una parte del mazzo in modo da poter avere una qualsivoglia forma di controllo sull’uscita delle carte.

Premetto che ho giocato direttamente la versione avanzata, perché costruire gli edifici con una sequenza logica mi sembrava più gratificante, ma il gioco mi ha deluso ugualmente.
Ovviamente alla prima partita “costruire” un mazzo realmente efficace è cosa altamente improbabile.

La componentistica
I componenti sono quelli classici a cui Friese ci ha abituato. La scatola è quella formato “Power grid”, plancia e carte hanno una dominanza cromatica verde (strano vero?)
I segnalini in legno sono simili a quelli utilizzati nel recente “Power grid first sparks”.
Le illustrazioni piuttosto semplici… come dire Michael Menzel avrebbe saputo fare di meglio.

Ho letto commenti che lo descrivono come un “light-medium economic game”, per me il genere conta esponenti decisamente migliori.
Il gioco occupa oggi la posizione numero 992 della classifica di Bgg. con una media di 6,67, insomma ha sfondato il muro dei 1000, ma supera di poco la sufficienza.
Se avete modo di dare un’occhiata ai commenti, vedrete che ci sono anche utenti che ne hanno apprezzato semplicità, velocità e il fatto che il regolamento si spieghi in pochi minuti.
Ad alcuni le dinamiche proposto sono piaciute, come avrete capito io non sono fra questi.

Per tutta la partita ho avuto la sensazione di essere in “balia del mio mazzo”, era il gioco che giocava con me e non viceversa.
Qualcuno ha scritto che il gioco non va valutato dopo una sola partita, che è necessario imparare a costruire nel modo più “oliato” possibile il proprio mazzo (facendo ovviamente riferimento alla versione avanzata del regolamento), capire il momento giusto per tenere in mano una carta e la sequenza migliore con cui costruire i propri edifici.
Purtroppo viste le sensazioni negative che mi ha regalato la prima partita, come ho scritto in premessa, difficilmente ce ne sarà una seconda.
Il gioco dovrebbe dare anche un po’ la sensazione di racing-game, nell’ipotetica corsa alla costruzione, si dovrebbe avvertire la tensione dell’aumento del prezzo delle parti di palazzo, in verità io ho trovato la cosa semplicemente frustrante.

Diciamo che se ho un po’ di tempo da investire e decido di dedicarlo ad un titolo di quest’Autore preferisco di gran lunga una partita a Power grid o al limite a Fabrik manager.
Se volete comunque dargli una possibilità (magari avete gusti di gioco differenti dai miei, siete dei fan sfegatati dell’omino dai capelli verdi, o volete anche solo farvi una vostra opinione) il gioco è disponibile su Egyp a 32,80 euro.

— Le immagini sono tratte da BGG. Tutti i diritti sul gioco appartengono all’Autore e alla Casa editrice. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —    

3 comments on “Fürstenfeld – prova su strada

  1. A me invece è piaciuto ma capisco che non è per tutti… il gioco avanzato non è esattamente come dici… le parti di palazzo non vanno costruite in ordine numerico (da I a VI) ma in posti specifici (I in alto a sinistra e quindi in ordine fino al VI in basso a destra). Alla prima partita sembra tutto casuale ma si deve imparare a sfruttare il mercato per infastidire gli altri (è possibile) e bisogna azzeccare la rotazione del mazzo (in una partita il mazzo cicla massimo 2 volte). Tra giocatori con esperienza si arriva a partite molto tirate, ma ammetto che molti potrebbero annoiarsi prima di poterlo approfondire a dovere.

  2. Grazie Nero della segnalazione, purtroppo non essendo mio il gioco, mi era stato spiegato in modo non corretto. Ho controllato nel regolamento e hai perfettamente ragione, ho infatti già provveduto ad apportare le correzioni del caso.
    Capisco che con questa modifica il gioco cambi in maniera sensibile, purtroppo non sufficientemente per invogliarmi ad una seconda partita.
    Le altre considerazioni, di fatto, rimangono valide.
    Perfettamente legittimo che a te sia piaciuto, d’altronde come mi piace ricordare quelle che scriviamo sono opinioni personali “figlie” del nostro gusto e di conseguenza totalmente soggettive.
    Il bello del blog è proprio questo, sentire “voci diverse” non trovi? 😉

  3. A me il gioco non è dispiaciuto anche se non sono affatto appassionato di giochi di deck building (e la versione completa di Furstenfeld dove si può determinare l'ordine di una certa parte del deck, lo è a tutti gli effetti).
    A me piace l'idea dei birrifici e apprezzo molto le meccaniche di fluttuazione prezzi, che nei giochi di Friese sono le migliori reperibili. Il gioco mi sembra molto ben equilibrato e ben fatto… Un po' poco coinvolgente come obiettivi.
    Altri limiti del gioco? Penso alla scarsa longevità… Ma ci ho giocato solo 2 partite.. e non ho mai vinto!

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