Preview – Furstenfeld

 Anno nuovo, aria nuova: voglio provare ora a modificare leggermente lo stile delle mie presentazioni, o almeno di alcune di esse, il tutto all’insegna di una maggiore sintesi, soprattutto nella parte dedicata a regole e materiali, per toccare gli aspetti piu’ salienti dei titolo presentati.

Il primo gioco che funge da cavia per questo approccio e’ Furstenfeld, una delle tre novità proposte ad Essen dal prolifico autore Friedman Friese: si tratta di un gestionale leggero, per 2- 5 giocatori, che presenta meccaniche semplificate di tipo borsistico e di costruzione filiere produttive.

Le regole ed i materiali

I componenti salienti sono rappresentati qui da un set di tessere (una trentina circa) per ogni giocatore, le quali sono destinate ad essere utilizzate nel corso del gioco: esse raffigurano gli insediamenti produttivi e parti del palazzo che ciascuno dei partecipanti costruira’ nel corso del gioco sulla propria scheda personale, la quale reca tre spazi prestampati utili a produrrre le tre materie prime (luppolo, orzo ed acqua) che i giocatori venderanno nel corso del gioco alle birrerie aperte ed altre tre spazi liberi.

Ogni tessera ha un costo di produzione in denaro, che dovra’ essere pagato per poterla collocare sulla propria tessera personale: essendovi solo sei spazi nel corso del gioco sara’ possibile sostituire un insediamento produttivo (ossia una tessera) gia’ piazzato con uno nuovo (senza ricevere alcun indennizzo), potendo in questo modo modulare le proprie produzioni. Scopo del gioco e’ di sostituire gradualmente i propri insediamenti produttivi con sei parti del proprio palazzo, vincendo chi per primo riuscira’ in questo intento. Prima accortezza nel fare cio’ sta nel fatto che il palazzo non produce nulla e che una volta costruite parti del palazzo esse non potranno piu’ essere sostituite nel corso del gioco.

Secondo aspetto da tenere in considerazione e’ quello legato al modo attraverso il quale si ottiene il denaro, ovvero vendendo risorse alle birrerie aperte (rappresentate sul tabellone centrale). Il concetto qui e’ che inizialmente ogni risorsa ha un valore base di uno ed ogni birreria una certa richiesta di ogni materia prima: a seconda del fatto che le richieste siano soddisfatte nel turno in corso alla fine di esso ha luogo una variazione nei prezzi (salgono se c’e’ carenza e scendono se vi e’ stato eccesso di offerta) per il turno seguente e cosi’ via.

Le dinamiche di base che si incrociano sono quindi due, ovvero da una parte quella della vendita delle materie prime e dall’altra quella della costruzione di una filiera produttiva (ogni edificio ha peculiarita’ specifiche che incidono sulla produzione), la quale deve essere sufficientemente elastica e si deve adattare alle variazioni del mercato.

Le impressioni

E’ un titolo che credo possa essere descritto come un ‘gestionale semplificato’, ossia un gioco che rachiude al suo interno regole e meccaniche non troppo complesse da spiegare e mettere in pratica, senza nel contempo perdere lo spririto proprio della categoria alla quale appartiene.
Per certi aspetti possiamo quindi pensare di essere dinanzi ad una sorta di gateway (ossia di gioco che introduce i neofiti al genere) per i gestionali, visto che ogni edificio e’ pagato solo in denaro e che ci sono solo tre diverse materie prime con le quali fare i conti. Intelligente e stuzzicante e’ poi la regola che non consente di avere in piedi nello stesso tempo piu’ di sei costruzioni, perche’ questo tende ad impedire che un giocatore, come invece spesso accade nei titoli che propongono l’obiettivo di mettere in piedi filiere produttive, possa acquisire un vantaggio troppo significativo sugli altri.

Nel contempo e’ impossibile studiare in modo matematico una ‘build perfetta’, ovvero un ordine predefinito per costruire, perchè il mazzo dal quale si pescano le carte (ricordo che ogni giocatore riceve il suo, perfettamente uguale a quello degli altri) e’ mescolato e quindi le tessere escono in ordine casuale (una variante delle regole consente pero’ un parziale deck building, potendo scegliere i giocatori l’ordine di uscita dell’ultimo terzo delle carte) e cio’ impedisce una eccessiva rigorosita’ matematica nei calcoli.
Altre regolette intelligenti servono ad introdurre tocchi di interattivita’ in un titolo che altrimenti potrebbe sembrare, se si focalizzasse l’attenzione solo alla parte di costruzione, una sorta di solitario collettivo: il meccanismo di mercato che regola i prezzi delle materie prime (che possono essere vendute in quantita’ limitata, ingenerando feroci lotte tra i giocatori) e’ infatti moderato dalla possibilita’ di controllare l’ordine di gioco turno per turno, visto che ogni volta giochera’ per primo chi aveva ottenuto i minori proventi nel turno precedente.

Nel complesso quindi Furtenfeld si propone come un titolino interessante il giusto, non troppo profondo e difficile, ma sufficientemente cattivo per stuzzicare l’interesse dei core gamers. Possibili aspetti negativi stanno qui nella mancanza di una ambientazione calzante (il tema prescelto e’ abbastanza slegato dal contesto) e nella stessa semplificazione che rappresenta uno degli aspetti potenzialmente positivi del gioco, nel senso che i piu’ esperti del genere potrebbero rapidamente esaurire Furstenfeld, stante la aleatorieta’ che puo’ presiedere alle scelte costruttive concesse di volta in volta e la poca profondita’ delle dinamiche borsistiche del mercato. Su internet il gioco ha ricevuto, in linea con i chiaroscuri evidenziati, accoglienze contrastanti.

A livello di prezzo la scatola costa 59,00 euro nei negozi… puo’ comunque essere reperita dai venditori online ad un prezzo più ragionevole: ade esempio Egyp.it la vende a 44,90 euro.
 

– Le immagini sono tratte dal regolamento o dal sito della casa produttrice (2F Spiele), alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —

6 comments on “Preview – Furstenfeld

  1. Non l'ho poi comprato: mi sembra di ricordare però che i trippoli delle materie prime siano sul piccolo e che le tessere assomiglino vagamente ai sottobicchieri che ti danno nei pub (ma forse è solo l'associazione di idee con la birra …). Qualità media, quindi, ..

  2. Devo aver letto qualcosa proprio a proposito del materiale, ora che mi citi i sottobicchieri, mi sa proprio che ci hai preso.
    Hai sentito che sta lavorando a giochi che porterà avanti solo di venerdì, sempre per sfruttare l’idea della F (Friday, Freitag)… è fuori come un balcone!

  3. Friese è un autore che si distingue dagli altri, se non altro per queste iniziative e per il colore dei capelli (quanto ai suoi titoli ho la sensazione che ultimamente non stia uscendo con 'capolavori', ma qui vado sul soggettivo …)

  4. L'esposizione dei tuoi post credo che sia migliorata coi… propositi per l'anno nuovo. Sempre abbastanza approfondita ed estesa, ma meno dettagliata che in passato, quando in effetti tentavi quasi di spiegare il gioco come se fossi lì per iniziare una partita con il lettore del blog. Per me un discorso per sommi capi è più chiaro, perciò applaudo la riforma 🙂

  5. Grazie per l'utilissimo feedback !! Del resto con l'aumentare dei lettori le domande che mi sono rivolte, spesso per mail, diventano sempre più generali, per cui mi sembrava giusto diminuire leggermente i dettagli 😉

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