P/review – Bangkok Klongs

Il 2010 è risultato essere un anno assai proficuo per l’autore tedesco Martin Schlegel, il quale ha proposto ben tre suoi titoli alla fiera di Essen. Del primo, Key West, abbiamo parlato recentemente, il secondo è il gioco celebrativo dell’anniversario della Eggart, ossia Rummelplatz (nel quale ha ideato uno dei numerosi sottogiochi) ed il terzo è l’oggetto dell’articolo di oggi, ossia Bangkok Klongs, edito dalla DLP Games ed illustrato da Franz Klemens.
Il produttore è un classico ‘piccolo’, che propone per ora nel suo catalogo solo tre titoli ossia, oltre alla novità di quest’anno, Lubeck e Crazy Kick, gioco di carte ad ambientazione calcistica.

Si tratta di un gioco (per 2-4 giocatori, di durata prevista di 60 minuti) che ruota intorno a meccaniche di piazzamento tessere e collezione set, proponendo una struttura di base matematica addolcita dalla presenza di alcune dinamiche legate ad un elemento fortuna, tali da renderlo un prodotto con target familiare.
Nelle classifiche di Essen ha ottenuto un lusinghiero 12° posto in quella di Fairplay Magazine (sulla base di una quarantina di voti), cosa che lo rende a tutti gli effetti un underdog della vigilia che invece ha trovato uno spazio ed un consenso inattesi.
Materiali

Il gioco si svolge intorno ad un tabellone, il quale raffigura una griglia da 5×4 caselle rettangolari, ciascuna delle quali è a sua volta divisa  in 4 spazi. La griglia è disegnata in modo tale da lasciare alcune aperture tra una maxi casella e l’altra. All’interno della griglia sono collocate nel corso del gioco fino a 72 barche (in cartoncino): ognuna di essere presenta tre spazi al suo interno, in uno dei quali è raffigurato il tipo di merce che trasportano , nel secondo vi può essere posto per collocare un proprio trippolo (17 per ogni giocatore, in 4 colori)  e nel terzo vi è spazio per i barili di merci, il cui numero indica il valore della barca.

Tra le tessere ve ne sono poi tre speciali (ladro, ispettore e cuoco, raffigurati rispettivamente nella immagine a lato). Ad ogni giocatore sono poi attribuiti due segnalini ‘movimento’: completano i componenti alcuni ulteriori segnalini.

Regolamento
Rinvio i più curiosi, come sempre, alla lettura del manuale esteso (sul sito della casa in inglese) , esponendone qui una sintesi. All’inizio della partita ognuno riceve 4 tessere ‘barca, mentre le altre sono poste, a dorso coperto, a lato del tavolo per la pesca. Ad ogni turno il giocatore a cui sta colloca sul tabellone una delle sue barche, pescandone un’altra: se essa ha un posto libero al centro egli può prenderne il controllo, ponendovi sopra un proprio trippolino.

Se la barca invece raffigura anche un ombrellino colorato (luk phat) allora il segnalino a lato del tabellone nell’apposita tabella sarà spostato di una casella ed il giocatore riceverà in omaggio i punti indicati su di essa (nell’immagine a lato collocando la barca -1- si ottenono 6 punti, spostando lil segnalino con l’ombrellino verso l’alto). Se si è giocata una tessera speciale ‘ladro’ si potrà rimuovere dal gioco una barca (di chiunque), prendendola in mano o tenendola per se per il punteggio finale, mentre se si colloca una barca ispettore si proteggeranno le barche in quella colonna, catturando eventuali ladri presenti. La tessera ‘cuoco’ consente invece di raddoppiare il valore delle barche vicine.

Nel piazzare si deve tenere conto del fatto che non è possibile collocare più di tre barche in ogni quadrante, lasciando quindi sempre libero uno dei 4 spazi dai quali è composto. E’ anche possibile, utilizzando una delle due tessere movimento, spostare una propria barca da uno spazio adiacente (rispettando il limite di affollamento di cui sopra).

Quando il segnalino sulla tabella luk phat raggiunge tre posizioni prestabilite hanno poi luogo le fasi punteggio: nelle prime due ciascuno potrà assommare punti per due volte, nella terza fino a che sarà possibile. I punti si ottengono collocando un trippolo nero su di uno dei punti gialli posti sulla mappa, a patto che le quattro caselle che lo circondano siano tutte occupate da una barca: ciascuno dei giocatori proprietari di barche in quel rettangolo otterrà un bonus corrispondente alla somma dei barili posti sulle quattro barche, moltiplicato per il numero di barche possedute (nell’immagine di esempio a lato il verde ottiene 5×2=10 punti ed il rosso 5 punti). Chi ha collocato il trippolo rimuoverà inoltre una sua barca e la terrà per se per il punteggio finale.

Nei primi due round punteggio, come detto, si possono assommare solo due combinazioni, mentre nell’ultimo si procede sino a che non vi siano più possibilità di fare punti (e si potranno rimuovere anche barche ‘neutrali’, ossia senza trippoli sopra.
Finito il tutto si sommano ai punti parziali quelli derivanti dai set di barche che si sono collezionati: ogni barca varrà un punteggio crescente a seconda di quante barche con quel tipo di merce si possiedono (esempio: una barca sola 1 punto, 3 barche valgono tre punti ciascuna, quindi 9 punti).

Impressioni
L’ambientazione del gioco rappresenta, come avrete immaginato già scorrendo le regole, un semplice pretesto: le illustrazioni sono comunque più che gradevoli ed i colori utilizzati non creano grosse difficoltà nel cogliere abbastanza a colpo d’occhio gli elementi essenziali utili per il gioco . Il verde tenue che predomina ricorda poi le ‘cristalline’ acque del fiume thailandese che ispira il titolo (i klongs sono i canali della città).
La componentistica è più che adeguata allo scopo, con tessere barca della dimensione giusta per avere soddisfazione nel maneggiarle e per vedere bene le illustrazioni (anche se qualche tipo di merce tende ad essere leggermente meno identificabile in modo immediato una volta che il tabellone sia pieno di barche) e trippolini di forma diversa dal solito (un minimo di creatività, perbacco!) piccoli ma funzionali.

A livello di meccaniche quelle che presiedono all’ottenimento dei punti sono rigidamente matematiche come base, lasciando ciò ampio margine per la riflessione, soprattutto nelle fasi critiche del gioco: si deve infatti studiare come incrementare i propri potenziali punteggi, cercando nel contempo di non addensare troppo proprie barche, visto che alla fine si rischia altrimenti di aver poche potenzialità di far punti nella fase punteggio conclusiva. La stessa possibilità di muovere per un paio di volte le barche consente di intervenire con ritocchi nei momenti vitali, cosicchè i più riflessivi possono trovare soddisfazione.
La descritta struttura quasi da astratto è poi fortemente mitigata, al punto tale da rendere il gioco adatto ad un pubblico familiare, dalla presenza di vari fattori che possono risultare aleatori: centrale è  infatti la pesca delle tessere, che può mettere nelle condizioni di ottenere punti o meno a seconda di ciò che capita (se si hanno  in mano solo barche che valgono zero od uno, c’è poco da ragionare ..) e le tessere speciali possono influire pesantemente sul risultato finale, soprattutto quelle ‘ladro’ (a patto, però, che siano utilizzate saggiamente da chi le ottiene, ossia attendendo magari di collocarle in una fila ‘finita’, senza ispettori) o ispettori.

Si è quindi dinanzi ad un mix tra ragionamento e fortuna, che rende il titolo, come accennavo, adatto verosimilmente ad un ampio pubblico. I più matematici però, dopo un iniziale momento di gioia all’atto della lettura delle regole sui punteggi, potrebbero storcere un pò il naso di fronte alla presenza di un apprezzabile elemento sorte (penso però che un paio di regole della casa, facilmente ideabili, potrebbero essere elaborate per una modalità di gioco ‘avanzata’, come magari quella di mettere visibili sul tavolo tre tessere tra cui scegliere, mettendone una gratis – quella che è lì da piu tempo – e le altre ad un prezzo in PV – magari 1 o 2). Nel complesso ho trovato comunque Bagkok Klongs un titolo piacevole e godibile, senza troppe pretese, ragionevolmente adatto per riunire ad uno stesso tavolo giocatori di diversa estrazione: questo tipo di compromessi, chiaramente, crea anche i presupposti per qualche remora da parte dei core gamers, per cui nel prenderlo se ne dovrà valutare la compatibilità con il proprio gruppo di gioco. Le regole tutto sommato semplici, ma non banali, ne fanno in goni caso un classico german game per famiglie, del tipo, come categoria, di quelli che (se prodotti da grandi case) possono ambire allo Spiel des Jahre.
Il titolo, manuale a parte, è totalmente indipendente dalla lingua ed il suo prezzo viaggia, online, tra i 30 ed i 35 euro (sul sito della casa costa 32, ma ci sono 9,90 euro da aggiungere di spedizione per l’Italia).

— Le immagini sono tratte dal manuale del gioco, scattate su di una copia del prodotto o tratte dal sito della casa produttrice (DLP Games) alla quale  appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco.  –

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