Preview – A la Carte

A la Carte, commercializzato dalla Heidelberger ed ideato da Karl-Heinz Schmiel e riedizione, con restyling, dell’omonimo titolo uscito circa venti anni fa, mette i (3-4) giocatori nei panni di altrettanti cuochi internazionali, i quali dovranno dare mostra delle proprie capacità, soprattutto manuali, in una lotta per la preparazione di gustosi piatti. Si tratta di un titolo che ricade senza dubbio nel novero dei ‘party game‘, ossia di giochi che sono incentrati soprattutto sulla capacità di coinvolgere i partecipanti in attività divertenti, senza troppe pretese di profondità o strategia.

Materiali

L’elemento più caratterizzante di questo titolo è rappresentato sicuramente dai materiali, visto che già al momento dell’apertura della scatola, vedendoli, si comprende facilmente di che tipo di gioco si tratta.

Abbiamo infatti 4 fornelli, dotati di appositi regolatori del ‘fuoco’ (finti, ovviamente), 4 padelle mignon (in metallo!), 4 boccette che contengono i ‘condimenti’ ed il sale (un centinaio di pezzetti di plastica colorati), una serie di dischi di cartone, che raffigurano i piatti da cucinare, nonchè ulteriori segnalini, tutti a tema, tra i quali alcuni a forma di mestolo, altri di tazzine da caffè e così via.

Meccanismo di gioco
Rinvio come al solito al regolamento completo (qui, sulla Tana dei Goblin, potete trovarne una traduzione in italiano,  per una descrizione più approfondita delle regole  e qui in inglese – completa di disegni ed immagini), limitandomi qui a spiegare come il compito dei giocatori sia quello di preparare vari piatti, uno per tipo (colore), ciascuno dei quali attribuisce determinati punti vittoria, che dipendono anche dalla difficoltà pratica che implica la sua preparazione. Sul retro del piatto (un dischetto di cartone colorato) compare infatti la descrizione degli ingredienti (condimenti) che dovranno essere versati su di esso, nonchè la temperatura alla quale dovrà essere regolato il fuoco per cuocerli.

Mentre la regolazione del fuoco (che deve corrispondere a quanto indicato nella scheda del piatto, dove si specifica a quale livello lo stesso sarà bruciato) avviene grazie al tiro di dadi  (che alcune volte influenzano anche i fornelli degli altri giocatori, costringendoli ad alzare il fuoco, con effetti carbonizzanti …) e/o all’uso di tessere bonus (che si ottengono sempre tirando i dadi), l’aggiunta degli ingredienti avviene rovesciando gli appositi contenitori trasparenti che li contengono, per cui si dovrà cercare di dare il giusto colpo di polso per far si che cadano esattamente il numero di pezzi previsto, possibilmente senza che cadano anche i pezzi ‘intrusi’ di sale, che tenderanno a rovinare il piatto. C’è un piccolo margine di errore, che consente di guadagnare comunque punti, superato il quale il piatto sarà da considerarsi rovinato.
Tra i prodotti da preparare vi sono poi le mitiche crepes, per le quali sarà richiesto ai giocatori un ulteriori sforzo di abilità, visto che per ‘cucinarle’ si dovrà, con un colpo di polso altrettanto preciso, far volare il dischetto di cartone che le raffigura, preventivamente posto nella propria padella, rovesciandolo in volo e raccogliendolo con la padella stessa…
Il gioco prosegue sino a che un giocatore non avrà cucinato adeguatamente 5 piatti o ne avrà completati almeno 3 in modo ‘magistrale’.

Impressioni
Si tratta, evidentemente, di un titolo leggero, destinato ad un pubblico familiare o a momenti di divertimento tra amici desiderosi di non concentrarsi troppo. La profondità chiaramente manca, ma sarebbe fuori luogo pensare di richiederla in un titolo che su altre carte gioca la sua appetibilità: l’ambientazione è qui sicuramente azzeccata, grazie a materiali ed a prove di abilità che in qualche modo ricordano effettivamente il mondo della cucina. Nota di merito proprio per i pezzi del gioco, che possono ricordare ‘il piccolo cuoco’, ma che sono di sicuro effetto: qualche perplessità sulla longevità, visto che alla fine l’abilità manuale richiesta è sempre la stessa, ma qui, come per la quantità di divertimento che si può trarre da questo titolo, dipende molto dalla composizione del gruppo di gioco, che deve essere aperto a questo tipo di prodotti, altrimenti vi troverete a farvi guardare con commiserazione da un gruppo di persone che si chiederanno se siete tornati bambini. … ma chi ha detto che è male ritrovare il bambino che è dentro di noi ???


Suggerisco, per chi fosse interessato, di vedere questo video di presentazione del gioco: è in inglese (realizzato da Tom Vasel) e lo trovate su Youtube, ma ritengo che, anche non comprendendo la lingua appieno (o per nulla), possa essere utile per visionare i materiali e per vedere come funzionano le prove di abilità richieste dal gioco.

In genere , per il resto, vi segnalo che su internet le reazioni sono state piuttosto positive , che il titolo è stato quindi ben accolto e che il prezzo della versione tedesca del titolo, sui negozi online, viaggia intorno ai 25-30 euro.

AGGIORNAMENTO NOVEMBRE 2010
E’ uscita nei negozi la versione italiana del titolo a cura della Giochi Uniti al prezzo di circa 45,00 euro con il nome “Lo Chef Pasticcione”… nonostante il rincaro rispetto alla versione tedesca, al di là del manuale tradotto in italiano e di una nuova veste grafica per la sola scatola (la vedete a lato) non è stato cambiato nulla ed i pezzi all’interno sono gli stessi dell’edizione tedesca. Potete comunque anche trovarla in offerta su Egyp.it a 38,90 euro. Se invece non vi crea problemi stamparvi le regole in italiano (che trovate qui) potete anche acquistare la versione tedesca a 29,90, sempre da Egyp.it, dove la trovate con già allegato il regolamento tradotto.

— Le immagini sono tratte dal regolamento, da BGG (postate da Henk Rolleman, Kerstin Jakob, ) o dal sito della casa produttrice (Heidelberger), alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco, o dal sito Giochi Uniti che lo distribuisce in Italia. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —

4 comments on “Preview – A la Carte

  1. Semplicemente geniale! I tedeschi ci dimostrano ancora una volta che non sono solo capaci di fare giochi strategici tipo “piazza la tessera” era da Eyerthanz che aspettavo un nuovo party game

  2. .. per quanto i titoli che vanno per la maggiore siano sempre i 'gestione risorse' di frequente dei titoli più leggeri si fanno strada (come è accaduto per Aargh!tect del nostro Obert) e, a mio modesto parere, risultano alla fine più belli e divertenti di molti dei classici party game americani …

  3. Comprato a Essen, davvero un gran bel gioco per allietare l'attesa mentre qualcuno prepara la cena.
    Ho chiesto personalmente all'autore nel corso della fiera come mai non fosse indicato anche per partite a due giocatori, mi ha risposto (stranamente!) che secondo lui non è un gioco adatto a due giocatori perché non sarebbe divertente. In realtà ci ho provato e funziona benissimo anche in due!

  4. Il titolo rientra nella categoria dei giochi che puntano molto a stimolare le dinamiche di gruppo ed è per quello che l'autore probabilmente ha risposto in quel senso: ciò non toglie però che anche in due ci si possa divertire, come giustamente sottolinei !!!

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