Vasco da Gama (2) – Intervista con l’autore, Paolo Mori

Sfruttando la cortese disponibilità del creatore del gioco, Paolo Mori, torniamo ora ad occuparci di Vasco da Gama, dedicandogli un approfondimento. Il buon Paolo infatti ha di buon grado risposto alle domande rivoltegli, mettendo in luce vari aspetti interessanti legati al titolo in questione: tra i vari spunti interessanti segnaliamo come dalla ideazione del titolo alla sua uscita siano passati circa tre anni, nel corso dei quali le dinamiche sono andate mano a mano affinandosi, scomparendo per strada l’uso di dadi (e quindi presumibilmente una componente di aleatorietà) e mutando il nome, dall’originaria dedica al Principe Enrico il Navigatore a quella al più noto Vasco da Gama (l’immagine che lo ritrae, a fianco, è tratta dal sito southafrica.to).
Anche per Mori, come potrete di seguito leggere, il lavoro è consistito nella predisposizione delle dinamiche di gioco, mentre il produttore (in questo caso anche grafico) si è occupato di tutta la residua fase di ‘confezione’ dello stesso, compresa quella della creazione di una veste grafica adeguata e coerente, sia con il tema di fondo che con le dinamiche di gioco.
Quanto ai meccanismi che animano il titolo concordiamo con Paolo sul fatto che quella dei ‘tombolini’ numerati sia la dinamica più innovativa presentata e gli auguriamo, nel lasciare spazio al testo dell’intervista, la miglior fortuna, sia per Vasco che per gli altri titoli che ha in cantiere o in uscita dei quali ci ha parlato !

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1. Vasco da Gama si presenta con una veste grafica ed editoriale che lascia trasparire una certa ambizione nei risultati che otterrà. Quante copie avrà di tiratura (da noi e all’estero)?

Non lo so :-). Dovrei chiedere conferma all’editore, ma credo sulle 5mila. O 3mila? Boh. Magari lo sento e ti faccio sapere 🙂

2. Il cammino di preparazione che ha portato al gioco è stato lungo: quanto tempo ti ha portato via ? Quali sono le meccaniche che hai inserito per ultime ? Quali ritieni che siano alla fine di maggior pregio ?

Se non sbaglio il prototipo è in circolazione da quasi 3 anni. Il primo test in assoluto l’ho fatto ad IDEAG, l’incontro nazionale di autori di giochi, a gennaio del 2006… Naturalmente nel percorso sono cambiate tantissime cose: ad esempio nel primo prototipo c’erano dadi a determinare le azioni ‘attivate’, anziché una tessera. E la navigazione era completamente diversa.. una specie di meccanismo di ‘push your luck’. Via via che si è evoluto, anche sotto le richieste dell’editore, è diventato un gioco più rivolto ai ‘gamer’ (anche se non complesso), e questi elementi poco controllabili sono stati eliminati.
La meccanica a cui sono più affezionato rimane comunque, nonostante le modifiche, quella di pianificazione e risoluzione con i gettoni numerati. Sono davvero soddisfatto di come è venuta fuori. Anche le varie azioni, anche se meno originali prese singolarmente, svolgono bene la loro funzione. La ciliegina sulla torta, cioè l’ultima modifica che ho aggiunto, è stata l’assegnazione ad inizio partita di un personaggio ad ogni giocatore. Questo ha avuto il doppio effetto di ‘bilanciare’ un problema di ordine di gioco, e di dare una strategia asimmetrica per il primo turno, in cui altrimenti si rischiava di correre tutti per i medesimi obbiettivi.

3. Cosa può garantire longevità al gioco, a Tuo avviso ?Non è un gioco con migliaia di effetti speciali (edifici, personaggi, ecc) o con tanti modi di ottenere punti vittoria, e questo è insolito per un gioco di questo tipo. La rigiocabilità dovrebbe darla appunto il meccanismo semi-casuale con cui viene determinata la prima azione ‘gratis’ del turno. Questo crea partite di volta in volta differente. Se non basterà, arriveranno le espansioni 😉 (scherzo, non ne ho ancora nessuna in cantiere!).

4. Il tuo gioco si presenta come piacevolmente ben amalgamato con il suo tema di fondo. E’ venuta prima l’ispirazione dell’ambientazione o quella delle dinamiche ?

Come mi capita solitamente, sono cose parallele. Da una parte ho dei temi che mi sono ‘cari’, come appunto l’epoca delle scoperte. Dall’altra ho dei meccanismi che mi ronzano nella testa per alcuni mesi. Quando trovo il modo di mettere insieme l’uno e l’altro, scocca la prima scintilla del gioco. Poi la strada è ancora lunga e non è per niente ovvio che ne esca un gioco, ma l’inizio è stato questo.

5. Ti resta qualche piccolo rimpianto sulla realizzazione finale del gioco, ossia avresti voluto inserire qualcosa che alla fine è saltato ?

Piccoli rimpianti… I dadi ad esempio, mi è dispiaciuto abbandonarli, ma capisco la scelta e li infilierò in qualche altro gioco :-). Anche alcuni personaggi che sono stati abbandonati durante lo sviluppo. Ma soprattutto il personaggio a cui era intitolato il gioco, il Principe Enrico il Navigatore, mi era molto più simpatico di Vasco da Gama. Ma non ditelo in giro.

6. Quanto ha influito la casa produttrice sulla veste finale del gioco ?
Beh, tantissimo, se consideriamo che il mio editore è anche l’illustratore del gioco! Dal punto di vista del tipo di gioco, sicuramente ha dato indicazioni e proposto modifiche che spesso sono state accolte, ma abbiamo sempre tenuto i ruoli separati..

7. Il grafico credo abbia compiuto un lavoro grandioso: lo hai ‘lasciato fare’ o hai dato tu indicazioni su come volevi che si presentasse il gioco ?

Stesso discorso, ruoli separati. Su questo poi non avevo molto da dire, Mariano sa fare decisamente il suo lavoro. Ogni tanto ho fatto notare se qualche elemento era poco funzionale, ma nel complesso sono naturalmente moooolto soddisfatto. Apprezzo molto anche la coerenza storica che ha voluto rispettare nel rappresentare gli elementi del gioco, dai personaggi alle navi.

8. Parlaci di te e presentati …

Non c’è molto da dire. Ho 32 anni, abito in provincia di Parma, sono sposato con Sara e da qualche anno sono tornato ad appassionarmi di giochi, quasi subito anche ‘visti dall’altra parte’. Sono stato fortunato ad avere avuto ‘riscontri’ da un editore quasi subito (UR, sempre pubblicato da What’s Your Game?, è del 2006), e così ho deciso di proseguire. Come attività collaterale curo (anche se ultimamente non sembra) IDG inventoridigiochi.it, il sito rivolto alla comunità degli autori italiani di giochi.

9. Il disegnatore di giochi è ancora un hobby (magari con qualche buona soddisfazione) o sta diventando un lavoro ?Naturalmente è sempre un hobby, anche se un hobby che mi prende tanto tempo e che mi regala qualche soddisfazione. La soddisfazione più grande è uscire la sera per un playtest, oppure prenotare il viaggio per Essen, e poter dire a mia moglie: “Mi spiace cara, ma devo farlo per lavoro!” ;-). Insomma, poi mi permette di “arrotondare”, e non è una cosa che tutti gli hobby concedono.

10. Cosa bolle in pentola ? A quando le tue prossime uscite ? Ti vedremo a Lucca ?

A Essen dovrebbero essere presenti, oltre a Vasco da Gama, altre frazioni di giochi con il mio nome sulla confezione. Pocket Battles è un giochino veloce di battaglie tra Celti e Romani, fatto assieme a Francesco Sirocchi (NDP: ecco il link delle regole in inglese). Speriamo vada bene. Un’espansione di Small World della Days of Wonder inoltre ha un mio contributo (il potere speciale Cursed!, che mi ha permesso di vincere il concorso e che mi fa viaggiare ad Essen gratis!).
A Lucca… non so. E’ molto vicino ad Essen, ma se appena posso farò un salto volentieri, probabilmente per dare una mano al Prototype Review Corner che è stato organizzato..


11. Diritto di replica: credi che la preview abbia colto nel segno presentando il tuo gioco ? Vorresti aggiungere qualcosa, per mettere in luce aspetti che pensi non siano emersi adeguatamente ?

Direi perfettamente centrata. Ho riletto ancora per vedere se potevo correggere qualcosa, ma l’analisi mi è parsa fatta davvero bene. Anche riguardo le attese: speriamo davvero che si possa comportare bene in fiera e soprattutto dopo!

— Nota: questo è il secondo articolo dedicato a Vasco da Gama comparso su questo forum. Per ulteriori info cerca l’altro, utilizzando i menù a destra od il link nella parte iniziale di questo articolo —
— Le immagini sono tratte dal regolamento o dal sito delle rispettive case produttrici (WYG?, Days of Wonder e Z-Man). Tutti i diritti appartengono alle case produttrici e le immagini (tratte in gran parte da BGG, molte delle quali postate dall’autore della grafica, Mariano Iannelli) e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di esposizione del gioco. —

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