Caligula – Preview

Con il procedere delle settimane e con il progressivo intensificarsi delle visite a questo blog, ho avuto modo di notare come ci sia, nell’ambiente ludico italico, che è senza dubbio, a livello di numero, un mercato ‘di nicchia’, un crescente orgoglio per gli ottimi risultati ottenuti dai creatori di giochi nostrani, i quali riescono ad imporsi sul mercato in misura decisamente superiore alla base numerica dei nostri giocatori. In queste settimane ho così concentrato la mia attenzione anche sulle uscite nostrane (senza lasciar però perdere del tutto quelle straniere: del resto però non ci sono per ora, all’orizzonte, titoli sicuri ‘pigliatutto’ per Essen) ed anche questo articolo seguirà questo trend, visto che è dedicato all’ultima uscita di una piccola casa editrice di Novara, la Post Scriptum, che già si era fatta notare lo scorso anno per Sator e che, per mantenere fede al proprio nome, tratto dal latino, anche per il titolo di quest’anno, ossia Caligula (o meglio, CALIGVLA, con la V al posto della u, alla romana) ha scelto una ambientazione che ha molta attinenza con la lingua di Cicerone ed Orazio.

Il titolo in esame, frutto della fantasia di Pierluca Zizzi, autore torinese, è un gioco incentrato sull’uso di carte, (anche se gli editori lo ritengono più un gioco da tavolo, per come è costruito) illustrato da Paolo Meriti e Paolo Vallerga e sarà distribuito dalla stessa Post Scriptum, dalla Heidelberger e dalla Elfinwerks. A livello di ambientazione diciamo che i giocatori, da 2 a 5 (sarebbe per natura un gioco di gruppo, ma è stato playtestato con buoni esiti e facendolo diventare più un gioco di logica e strategico, anche in 2) impersonano dei ricchi uomini politici (o meglio, congiuratori) della Roma imperiale, i quali partecipano a delle congiure per mettere sul trono persone di loro fiducia (assassinando il detronizzato, principio che, se applicato ai giorni nostri, ridurrebbe ,drasticamente con effetto indubbiamente benefico, il numero dei politici od aspiranti tali), traendo profitto (punti vittoria) e prestigio da ciò. Come si diceva è un gioco di carte, ma caratterizzato dalla presenza di molteplici segnalini, gettoni et similia, oltre che dalla divisione del mazzo in numerosi mazzetti, con un gran numero di tessere visibili in ogni turno, per cui concettualmente non si discosta di molto, se non per la mancanza di un tabellone (che si può leggere anche in una possibile logica di riduzione dei costi), da un classico boardgame.

Ok, passando ora ad una breve descrizione delle meccaniche del gioco, premetto che la sola lettura delle regole non consente, in particolare per i giochi di carte, di cogliere tutte le sfumature del titolo, per cui avviso le impressioni svolte possono essere utili per comprendere soprattutto di che si tratti prima di acquistare, più che in logica di giudizio.
In generale la premessa è che Caligula sfrutta, al suo interno, dinamiche di asta aperta, asta alla cieca ed in un certo senso, di gestione risorse, il tutto miscelato in modo tale da spingere i giocatori a costruire tra loro alleanze mutevoli, per renderlo, in fondo in fondo, anche un pò party game.

All’inizio della partita si procede ad una preparazione del piano di gioco (come da immagine a lato), scoprendo sul tavolo (in modo casuale) dieci carte (civitas) appartenenti a 5 sotto mazzi, sulle quali compaiono azioni od effetti ottenibili da chi ‘controlla’ ciascuna carta, 6 carte ‘sequentia’, le quali stabiliscono l’ordine di risoluzione delle carte civitas, l’imperatore in carica (all’inizio Caligola) ed i due pretendenti al trono. A disposizione dei giocatori restano i mazzi con le carte ‘pugio’ e ‘coniura’ le quali raffigurano delle spade / coltelli o dei congiurati e che serviranno nella fase ‘congiura’ per assassinare l’imperatore in carica (le coniura) o difenderlo (le pugio). Ad ogni giocatore sono poi attribuiti dei dischetti del suo colore con raffigurati su di un lato la scritta SPQR e sull’altro un NUMERO, da -1 a 4 (altri due dischi, con 5 e 6, si otterranno grazie alle carte civitas).

Le fasi di gioco (così le riassumo, in sintesi, diversificandomi un attimo dal manuale, al quale rimando chi avesse desiderio di conoscere più in dettaglio il tutto) sono a questo punto 3, ossia:
1. piazzamento dei gettoni SPQR. In questa fase, di allocazione risorse, i giocatori, dopo aver studiato con attenzione quali effetti producono le dieci carte civitas disponibili, scelgono come piazzare (con il numero coperto), a turno, uno per volta, i loro gettoni SPQR. Da notare è che su ogni carta c’è solo un numero limitato di spazi per collocare i gettori e che le carte sono di vario tipo, visto che alcune attribuiscono il loro effetto SOLO a chi avrà giocato su di esse gettoni con il numero complessivo maggiore, altre a chi avrà giocato ALMENO un certo valore ed altre ancora che, avendo effetto negativo, ne renderanno immune chi avrà giocato ALMENO un certo valore di gettoni su di esse. La dinamica qui è quella dell’asta alla cieca, visto che sino alla fine non si saprà il valore dei gettoni posizionati su ogni carta ed i gettoni di basso valore possono essere utilizzati, oltre che per bluffare, anche per impedire ad altri di occupare determinate carte.

2. risoluzione delle carte civitas. Seguendo l’ordine emerso dalle carte sequentia (le quali raffigurano appunto i vari colori delle carte civitas, messi in ordine casuale, oltre che un paio di altre carte speciali) si procede a ‘risolvere’ gli effetti delle carte civitas, uno per uno, scoprendo i gettoni posti su di esse ed attribuendo bonus e malus ai rispettivi ‘vincitori’. Su ogni carta sarà possibile piazzare solo un numero limitato di gettoni, pari agli spazi liberi – dove compare un numero vuol dire che quello spazio sarà disponibile solo se partecipano alla partita almeno giocatori in quel numero. Nella carta a fianco si potrà quindi piazzare un solo disco SPQR se si gioca fino a 4 giocatori o due se si è almeno in 5) Si tenga conto che alcuni degli effetti consistono nella possibilità di impedire che una carta civitas produca effetti o di scambiare il posto di alcuni gettoni SPQR, per cui questa fase può provocare un grosso rimescolamento delle situazioni. Ciò produrrà sicuramente una certa concitazione ed un rivoluzionamento degli effetti preventivati dai giocatori, aumentando il fattore interazione, anche se però, probabilmente, a scapito della ‘matematicità’ dello svolgersi del gioco (dipende a voi cosa piace di più …).

3. congiura. Nel corso della fase 2, non appena sia stata esaurita una delle carte sequentia, è possibile per chi lo desidera dare inizio alla congiura, dinamica che rappresenta il fulcro del gioco, perchè è intorno ad essa che vengono attribuiti il grosso dei punti vittoria. Qui il giocatore che vi dà inizio offre, dando luogo ad un’asta (stavolta visibile), il numero desiderato di carte coniura : chi vince l’asta diverrà il capo – cospiratore e sceglierà il candidato alla successione dell’imperatore in carica, tra i due sul tavolo. Gli altri offerenti carte coniura parteciperanno a loro volta alla congiura ed avranno la possibilità di esprimere il loro favor (ponendo il relativo segnalino) sul candidato alla successione o sull’imperatore in carica (ciò serve per ottenere alla fine di ogni turno i punti vittoria che chi sarà imperatore concederà a chi lo sta supportando). Chi non ha offerto carte coniura potrà invece giocare carte pugio per difendere l’imperatore in carica. Tramite un semplice calcolo matematico si stabilisce se l’imperatore in carica sopravvive o se è ucciso e sostituito da quello nuovo: in quest’ultimo caso il capo della congiura otterrà 2 PV e i partecipanti alla congiura 1 PV.

Il gioco prosegue per alcuni turni (grosso modo 5) fino a che non sia più possibile avere dieci carte in tavola in vista del piazzamento dei dischi SPQR: a quel punto avrà luogo un’ultima congiura e poi si calcoleranno i PV definitivi, proclamando il vincitore.

Bene, siamo arrivati ora alla parte dedicata ai commenti sul gioco. Andando con ordine la prima cosa che si nota è che gli autori / editori hanno compiuto una scelta, di ambientazione e grafica, del tutto peculiare, creando un gioco sulle congiure nell’antica Roma (poco politically correct, dunque) ed utilizzando una linea grafica che si ispira alle raffigurazioni dell’epoca, cosa che al primo impatto può far urlare dallo stupore, in senso positivo o negativo a seconda dei gusti e ciò rappresenta sicuramente una prima scommessa. Poi, passando alle meccaniche di gioco, l’impressione è quella che si sia cercato di spingere i giocatori, più che a passare minuti (od ore, per i più lenti ..) a studiare le sequenze matematiche degli effetti, a dar vita a dinamiche di trattativa e discussione e tra loro, per accordarsi sulle congiure e sulle relative alleanze, indirizzando il tutto verso una logica per certi aspetti da party game (nel senso positivo del termine). Le strategie quindi saranno premiate, ma l’idea è che un giocatore ‘forte’, ma poco abile nel convincere gli altri, difficilmente riuscirà ad emergere. Tanto più il gioco piacerà, infine, quanto più gradite le meccaniche delle aste: se proprio non le gradite forse è invece meglio che lasciate stare…
In definitiva l’impressione è quella di un prodotto di un certo valore, ben caratterizzato ed ambientato, che sembra aver scelto con chiarezza il suo target di acquirenti, invece di aspettare di essere scelto dai potenziali compratori: può piacere e non piacere, ma se questa recensione vi ha attirato fino a questo punto, è probabile che siate nel primo dei due gruppi .. Il prezzo è interessante, in quanto si colloca intorno ai venti euro (18 per chi preordinerà per Essen).

Per chi interessasse sappiate che la Post Scriptum sarà presente anche a Lucca !

— Le immagini sono tratte dal regolamento o dal sito della casa produttrice (Post Scriptum), alla quale appartengono tutti i diritti sul gioco. Le immagini e regole sono state riprodotte ritenendo che la cosa possa rappresentare una gradita forma di presentazione del gioco. —

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