Eine Frage der Ahre

Il titolo in questione, prodotto dalla Pegasus Spiele, porta un nome pressochè intraducibile, in quanto frutto di un gioco di parole tra l’inglese ed il tedesco. Si tratta, giusto per curiosità, di una elaborazione della frase ‘è una questione d’onore’, dove al posto dell’ultima parola si fa riferimento ad una parte della pianta (o frutto) del grano: il tutto dovrebbe dare l’idea di un agricoltore che sa come fare il suo lavoro, anche se io, modestamente, preferisco il nome che doveva essere dato originariamente al gioco, ossia ‘Heartland’ (terra del cuore), assai più immediato.

Veniamo ora i meccanismi del gioco: è un titolo legato alle dinamiche del piazzamento tessere e che ricorda, da lontano, ‘hanging gardens‘. Il tabellone di gioco è infatti diviso in due parti, ossia a destra, dove si svolge in pratica il grosso dell’azione, abbiamo un’area, composta da quadrati, che rappresenta i terreni nei quali vengono avviate le coltivazioni e nella quale sono piazzate le tessere ed a sinistra una zona, che rappresenta una sorta di cascina, nella quale si utilizzano in vari modi i punti o bonus ottenuti piazzando le tessere.

Ok, andando un pò più nel dettaglio a descrivere come si svolge il gioco, ad ogni turno si pesca una tessera, che è rettangolare e raffigura due quadrati, sui quali sono presenti simboli colorati di prodotti agricoli, tipo grano o patate. Si deve cercare quindi di piazzare la tessera in modo tale da formare zone contigue di terreni dello stesso colore, ottenendo in cambio punti corrispondenti al numero di caselle. Si ottengono nel contempo anche dei punti bonus se sulle tessere sono presenti appositi simboli (che si intravedono nella foto a fianco).

Fatto ciò i punti e bonus ottenuti si possono incassare immediatamente, avanzando nel punteggio, oppure si possono ‘investire’ nella parte sinistra del tabellone, dove si ‘stoccano’ i prodotti ottenuti, avanzando dal basso verso l’alto nelle apposite colonne. Mano a mano che si sale su ogni colonna si ottengono dei segnalini a forma di capanna, che si possono poi piazzare sul tabellone del terreni, consentendo di moltiplicare i punti ottenuti con le coltivazioni. Arrivando nelle ultime caselle di ogni colonna si ottenono poi dei segnalini (cittini 🙂 ), con disegnati sopra alcuni animali, che attribuiscono ulteriori punti.

A completare il discorso segnalo che il piazzamento delle tessere deve rispettare alcune regole, visto che non si possono ‘coprire’ coltivazioni già presenti sulla tessera sopra la quale si sovrappone quella che si piazza e che non si possono piazzare tessere dove c’è un ‘dislivello’ sotto. Per pareggiare il terreno sono poi a disposizione un numero limitato di tessere speciali di una sola casella a disposizione dei giocatori.

Il gioco sembra interessante, perlomeno a me che ho gradito moltissimo hanging gardens, titolo che contiene alcune delle meccaniche presenti in questo gioco. L’impressione è che il piazzamento tessere sia qui relativamente più semplice, visto che si piazzano tessere da sue soli quadrati (in hanging erano da sei), ma che sia più interessante il meccanismo del punteggio, che pare consentire alcune ‘finezze’ e strategie. Il titolo, infine, pare prestarsi al gioco a due, requisito per me assai utile.

In definitiva sto pensando seriamente di ordinarlo, anche se pure questo titolo pare non aver avuto una grossa accoglienza su internet, dove la maggior parte delle indicazioni su di esso (assai limitate) è legata al dubbio sollevato dal curioso titolo …

Per completezza segnalo che le foto provengono dal sito olandese http://www.gamepack.nl e da BGG (boardgamegeek – scattate da tali Thomas Reh e Paul Lister).

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